martedì 10 aprile 2018

Riceviamo, condividiamo e volentieri pubblichiamo questo volantino di solidarietà al compagno Luciano. Licenziato da Carrefour perché scomodo



Luciano Pasetti è un compagno generoso che non si è mai risparmiato e con cui abbiamo condiviso tante battaglie. 
Se ogni licenziamento è di per sé un atto di violenza del capitale, il licenziamento di un compagno è inaccettabile! 
Luciano dedica il suo tempo e il suo impegno alle cause dei più deboli, degli sfrattati e degli immigrati; ha difeso con coraggio lavoratrici e lavoratori di tutte le categorie e specialmente nella grande distribuzione senza piegare mai la testa. 
Per questo, dopo 32 anni (TRENTADUE!), è stato licenziato dal GS Carrefour di via Famagosta a Milano con motivazioni che noi crediamo essere, oltre che pretestuose, ridicole!
CUBlog si stringe al fianco di Luciano e darà spazio e voce a questa lotta che riguarda tutti i lavoratori.

Avanti con la lotta fino al reintegro di Luciano!

La redazione di CUBlog


Il volantino di solidarietà a Luciano






giovedì 5 aprile 2018

Sebastian non si tocca! Pubblichiamo la sua lettera aperta

Le parole di Sebastian sono un inno alla lotta e alla resistenza operaia, sfondano i confini borghesi e ci raggiungono in tutto il mondo! Noi di CUBlog le pubblichiamo affinché tutti conoscano la violenza del capitale e dei suoi governi.
CUBlog in 4 anni ha dato voce a moltissime lotte operaie, qui la lettera di Sebastian Romero è nella sua casa naturale, la sua lotta solcherà la nostra strada. 
Chiediamo a tutti i compagni che ci leggono di diffondere e far diffondere la lettera di Sebastian.

Giù le mani da Sebastian Romero!


La redazione di CUBlog




Mi chiamo Sebastian Romero e sono un perseguitato politico del governo di Macri.
Sono un operaio come tanti altri, ma è da più di tre mesi che non vedo la mia famiglia, i miei amici, i compagni della fabbrica e le persone a me vicine.
Sono perseguitato come se fossi un terrorista perché ho fatto parte delle migliaia di persone che il 18 dicembre hanno resistito per le strade alla rapina che in parlamento si stava realizzando ai danni dei pensionati. Nonostante la riforma delle pensioni sia stata votata, quel giorno la ostacolammo, e questo non ci viene perdonato.
Giovedì scorso, Gustavo Homo e Ana Maria Figueroa della Sala I della Camera di Cassazione mi hanno nuovamente respinto una richiesta di scarcerazione, esattamente com’è stato fatto dal giudice Torres e dalla Sala II della Cámara Criminal y Correccional. Il governo mi vuole incarcerato per spaventare tutti quelli che stanno lottando. Per questo io chiedo a tutti di condividere e diffondere il più possibile questa lettera.
La persecuzione ha portato anche al mio licenziamento dalla General Motors, dove ero un rappresentante dei lavoratori. Proprio lì i miei colleghi continuano la lotta per smascherare i delegati traditori che sostengono i licenziamenti.
Forza compagni, possiamo vincere!
Per spaventarmi e portarmi alla resa, mi minacciano e aggrediscono la mia famiglia, i miei amici e i compagni del Pstu. Hanno persino bruciato l’auto di uno dei miei avvocati, Martin Alderete. Però ovviamente la giustizia non ne parla.
Quale autorità può avere un governo il cui presidente è accusato di nascondere denaro dello Stato, un governo che ha ucciso Rafael Nahuel, Facundo e tanti altri poveri ragazzi, un governo che nasconde l’assassinio di Santiago Maldonado da parte della polizia, che tiene prigionieri senza motivo i compagni arrestati il 14 dicembre, che ha incarcerato Milagro Sala per aver occupato una piazza, un governo che ha estradato Jones Huala in quanto “terrorista’”? Come può essere che mentre chiedono a livello internazionale l’arresto per ‘’il matto del mortaio’’ (come mi hanno soprannominato alcuni della stampa, come se fossi dell’Isis), stanno liberando i militari genocidi dell’ultima dittatura? Bisogna porre fine a questa persecuzione contro di me, Arakaki e Dimas Ponce, ugualmente sotto attacco.
Vogliono arrestarmi perché hanno paura che saranno sempre di più coloro i quali contrastano i piani del governo Macri. Però, nonostante le minacce e il fatto di non poter vedere la mia famiglia, non mi arrendo, affinché gli stessi lavoratori non si arrendano. Mi sento come uno delle centinaia di minatori di Rio Turbio che resistono ai licenziamenti occupando le miniere e affrontando la polizia con quello che hanno a portata di mano. Loro sono un esempio di quello che bisogna fare! La popolazione di Azul e gli indigeni del nord stanno lottando per il pane e per le proprie famiglie! Non possiamo continuare a subire in questo modo, non possiamo rassegnarci a un futuro di fame per i nostri figli e a morire nei luoghi di lavoro. Basta!
Per questo voglio mandare un messaggio ai lavoratori che leggono questa lettera: non abbandoniamo le strade! Non permettiamo che i nostri compagni vengano licenziati! Non lasciamo che ci rovinino con misure che colpiranno le nostre famiglie! Dobbiamo organizzarci in maniera unitaria e batterci contro questo governo che ci affama! I dirigenti sindacali che dicono di voler affrontare il governo devono proclamare lo sciopero generale, altrimenti occorre imporlo dal basso!
I lavoratori, le donne e i giovani che stanno lottando per i propri diritti, tutti i settori popolari, devono cacciare il governo Macri esattamente come cacciammo De La Rùa nel 2001. Fate assemblee con tutti i compagni in tutti i luoghi di lavoro, organizzate la lotta! Non c’è altra strada, o loro o noi!

Viva la lotta della classe operaia!
Via Macri!

martedì 3 aprile 2018

Alternanza scuola-lavoro: solidarietà allo studente di Carpi punito col 6 in condotta!

Abolizione della legge 107 (“Buona Scuola”)!

Il sindacato degli insegnanti e dei lavoratori della scuola CUB (Confederazione Unitaria di Base) di Modena esprime la propria solidarietà allo studente dell’Iti Vinci di Carpi che è stato sanzionato con un 6 in condotta per aver criticato su facebook l’alternanza scuola-lavoro.

Si tratta di un episodio gravissimo, che dimostra come l’alternanza scuola-lavoro, ora obbligatoria in virtù della legge 107 (“Buona scuola”), faccia parte di un attacco senza precedenti alla scuola pubblica. Di fatto si chiede a studenti e insegnanti di sostenere “attivamente” l’alternanza scuola-lavoro, persino quando questa si dimostra una forma di effettivo sfruttamento senza nessuna utilità formativa o didattica.

La vicenda di Carpi, che segue altri analoghi episodi, dimostra che è persino messa in discussione la stessa libertà di pensiero e di espressione degli studenti: chi critica la scuola-azienda è automaticamente sanzionato o richiamato!

Si tratta, è bene ricordarlo, di un attacco che non subiscono solo gli studenti, ma anche gli insegnanti e il personale Ata, che, sulla base del nuovo sistema disciplinare previsto dalla legge Madia e dal vergognoso rinnovo contrattuale, rischiano pesanti sanzioni e persino il licenziamento quando esprimono posizioni “critiche”.

Il sindacato Cub Scuola di Modena, nell’esprimere piena solidarietà allo studente di Carpi sanzionato, fa appello agli insegnanti a non collaborare con dirigenti e aziende nella repressione del dissenso studentesco e a unirsi nella protesta con gli studenti.

Insegnanti e studenti uniti contro l’alternanza-scuola lavoro e contro la scuola azienda!

Abolizione della legge 107 (“Buona Scuola”), incluso l’obbligo assurdo di 400/200 ore di alternanza scuola-lavoro!

Cub Scuola Modena