martedì 31 dicembre 2019

CONTROMESSAGGIO DI FINE ANNO 2019

di Diego Bossi (Alternativa comunista)



Care lettrici e cari lettori di CUBlog,

tra poche ore, come di consueto, il capo di uno Stato che non ci appartiene, utile solo a un sistema economico e sociale che ci sfrutta per arricchire una sparuta minoranza di capitalisti in una popolazione mondiale di oltre 7 miliardi di persone, disporrà di tutte le principali reti televisive nazionali per pronunciare un discorso finalizzato a nascondere un'evidenza che le masse popolari vivono quotidianamente sulla propria pelle e che Marx ed Engels già annunciavano nel Manifesto del Partito comunista: "La storia di ogni società è storia di lotte di classi".

Ed è questa lotta di classe che il capo dello Stato dei padroni dovrà nascondere! Noi non potremo certo prevedere le parole del suo discorso, ma conosciamo bene gli assi teorici su cui si baserà: quelli del "siamo tutti sulla stessa barca", dove ognuno deve contribuire a fare la sua parte per salvare il sistema Paese; quelli della sacralità dell'Unione europea e dell'Italia Paese fondatore di questa Unione; quelli dell'elogio ai valori di accoglienza e solidarietà, dell'elogio al volontariato, degli auguri a Sua Santità, della Costituzione e dell'unità nazionale e così via...

Eppure basterebbe poco. Basterebbe, ad esempio, chiedere alle lavoratrici e ai lavoratori, produttori di una ricchezza che non godranno in quanto espropriata a loro dai padroni, se in questo sistema marcio e putrefatto si possano conciliare le esigenze del proletariato a quelle della borghesia, se questo Stato sia il loro Stato o quello di coloro che li sfruttano: esiste veramente una barca che ci ospita tutti? oppure qualcuno è su uno yacht e tutti gli altri su una zattera? questa Europa è utile ai lavoratori o alla borghesia industriale e finanziaria e alle banche? questo Stato manda la Celere a manganellare i padroni che sfruttano gli operai violando le sue stesse leggi o gli operai che picchettano i cancelli delle fabbriche rivendicando i loro diritti basilari? le galere sono piene di proletari o di borghesi? 
Le risposte a queste semplici domande le ha ogni proletario che le vive sulla sua pelle.

C'è una cosa che sta nelle nelle profondità del nostro stomaco, una cosa che ha le sembianze di una sensazione inespressa che tenta di gridare al nostro cuore la sua esistenza, una cosa fatta di rabbia, dolore, gioia, sconfitte, vittorie, lacrime e sorrisi; una cosa più forte di tutto e di tutti, che unisce inesorabilmente una donna africana che ha perso la famiglia nel Mediterraneo per sbarcare sulle nostre coste a una lavoratrice in "esubero" di Auchan rimasta disoccupata; un operaio cileno che sventola la bandiera della rivoluzione sul carro armato di un esercito arreso a una famiglia sfrattata e sgomberata con la forza dalla polizia borghese; una maestra scartata dopo anni di servizio da uno Stato che deve fare cassa a un facchino della logistica; le lacrime del figlio di uno dei 1300 morti sul lavoro l'anno denunciati all'Inail a quelle del figlio di un bracciante in nero morto nei campi del meridione che non verrà mai contato in nessuna statistica.
Questa meravigliosa cosa è la lotta di classe ed è più forte di ogni tentativo, compreso quello che farà il Presidente stasera, di nasconderla. Più forte dei confini nazionali, più forte di ogni razza, etnia, genere, religione e orientamento sessuale; più forte dei sindacati complici che hanno consegnato ai padroni democrazia e rappresentanza dei lavoratori e dei sindacati diretti all'autoreferenzialità e al settarismo da burocrati che non lavorano da anni e che galleggiano sulle spalle dei lavoratori.

Il mio augurio a tutti voi è quello di riconoscere la lotta di classe e ad esprimerla praticandola.
La lotta di classe dipanerà la nebbia del riformismo e delle burocrazie sindacali, del populismo e delle destre razziste; renderà chiaro che chi minacciava di occupare le fabbriche non è nemmeno in grado di occupare il cesso quando va a cagare, e che per questo a cagare ci deve rimanere; che uno sciopero generale non è una sfilata autunnale di poche migliaia di unità proclamata a metà luglio per fare avere due minuti di celebrità al burocrate di turno; che il nostro nemico non è l'immigrato più sfruttato di noi che scappa dal suo Paese e che anzi esso è nostro alleato contro chi sfrutta entrambi; che ogni volta che un uomo opprime e accetta l'oppressione di una donna fa il gioco di chi vuole dividerci e che non esistono ruoli delle donne e degli uomini, ma un'unica guerra di classe per una società libera dallo sfruttamento e dalla barbarie del capitalismo: un governo dei lavoratori per i lavoratori, fino alla libertà nell'uguaglianza!

Trentuno dicembre o primo gennaio; 2019 o 2020: non ha alcuna importanza, per noi. 
Ogni giorno è il giorno della lotta di classe!
Alzo il braccio al cielo e chiudo il pugno. E auguro a ognuno di voi un futuro di lotte e conquiste!



martedì 5 novembre 2019

Giù le mani da Rita! Comunicato stampa della FLMU-CUB

Alla compagna Rita, da sempre in prima linea nella lotta per la difesa dei lavoratori nel gruppo FCA e nel suo indotto, manifestiamo tutta la nostra solidarietà e offriamo il nostro sostegno.
Si vergognino i dirigenti della Fiat che reprimono con provvedimenti pretestuosi la delegata Rita Di Fazio per non aver piegato la testa portando avanti denunce a tutela dei lavoratori.
Si vergognino quei burocrati sindacali che pur di raccattare le briciole che cadono dal tavolo dei padroni vendono i lavoratori e i loro rappresentanti combattivi.
Noi lotteremo fino all'ultimo al fianco di Rita e della FLMU-CUB!

La redazione di CUBlog




sabato 26 ottobre 2019

Daniele Cofani, lavoratore Alitalia, dirigente della Cub trasporti e del Fronte di Lotta No Austerity risponde alla sindaca Raggi

Pubblichiamo queste parole che il compagno Daniele, tra gli amministratori di questo blog, ha inviato in risposta alla sindaca Raggi.
Grazie a Daniele per questa risposta che ci rappresenta!


giovedì 17 ottobre 2019

I lavoratori Bekaert continuano a lottare... e noi saremo con loro!

Riceviamo e pubblichiamo il volantino degli operai della Bekaert di Figline Valdarno (ex Pirelli)
Come redattori di CUBlog e lavoratori Pirelli  siamo solidali ai nostri compagni toscani e ci uniamo a loro nella lotta!


sabato 5 ottobre 2019

Molotov alla Cub di Monza, i lavoratori: "non ci fate paura!"


La redazione di CUBlog si stringe al fianco dei compagni della CUB di Monza e di tutti i lavoratori in lotta!
Questo vile attentato ci indica che siamo sulla strada giusta, quella della lotta di classe senza compromessi a perdere!
Avanti fino alla vittoria!

5 ottobre,
la redazione di CUBlog

martedì 24 settembre 2019

A.LL.C.A-CUB, sciopero nazionale: venerdì 27 settembre tutti in piazza contro il capitalismo che avvelena il mondo!


Solidarietà e Sostegno dagli operai Alitalia allo sciopero dei lavoratori Embraer


Gli operai della Divisione Manutenzione Alitalia, aderenti alla Cub Trasporti, inviano solidarietà e sostegno ai colleghi dell’impresa aeronautica brasiliana Embraer di São José dos Campos (SP), da oggi in sciopero ad oltranza. I colleghi brasiliani questa mattina hanno votato in massa (vedi il video), a maggioranza, l’inizio di uno sciopero a tempo indeterminato per richiede un reale aumento dei salari, il mantenimento dei diritti di contrattazione collettiva e la stabilità lavorativa, inoltre gli operai stanno protestano contro il tentativo di Bolsonaro, e i suoi ministri, di vendere l’Embraer all’americana Boeing. Denunciamo come l’impresa, fin dalle prime ore del mattino, abbia collocato la polizia militare davanti i cancelli della fabbrica nel tentativo di intimidire i lavoratori ed evitare picchetti. Riteniamo fondamentale la solidarietà e il sostegno internazionale tra lavoratori che, ad ogni latitudine, sono sempre di più attaccati e sfruttati da governi e padroni interessati solo al profitto a danno della collettività.
Si invia solidarietà in attesa di incontrare i colleghi Embraer al IV Congresso della CSP-Conlutas previsto 3/6 ottobre a Vinhedo (SP)
Daniele Cofani
Segr. Cub Trasporti Roma e Provincia

sabato 14 settembre 2019

Report riunione internazionale settore aereo Madrid

Riunione avvenuta giovedì 29 agosto presso la sede sindacale della
CGT Iberia-Barajas (Aeroporto di Madrid, Spagna)

Partecipanti
Daniele Cofani (CUB-Trasporti, Italia, Alitalia)
Carlos Ordaz (Sos Handling, Portogallo, Groundforce)
Jesus García (CGT, Spagna, Iberia)
Carlos Figueroa (CGT, Spagna, Iberia)

Approfittando della visita di Daniele e Carlos a Madrid abbiamo parlato della situazione locale delle
nostre aziende e dei nostri paesi.

• Daniele (Alitalia) presenta la situazione di Alitalia con scioperi previsti in ottobre, con i
sindacati di volo e terra attualmente separati. È prevista l’entrata di Delta, Atlantia
(proprietario di Aeroporti di Roma, gestore aeroportuale privato), Ferrovie dello Stato e
Ministero dell'Economia nell’azionariato di Alitalia, ciascuno con propri interessi economici,
saranno possibili perdite di voli e licenziamenti.
Al momento, tutti i futuri azionisti stanno aspettando il nuovo governo prima di concludere
i negoziati;

• Carlos (Groundforce) ci ha parlato dello sciopero dei camionisti (trasportatori) di carburante,
condotto da un sindacato di categoria, che si è interrotto bruscamente a causa della
decisione del governo socialista portoghese di militarizzare la situazione.
Le sinergie di nuovi sindacati potranno creare aspettative di lotta future;

• Jesus (Iberia) riferisce della situazione in Iberia, con scioperi indetti da alcuni sindacati in
diversi scali. È passato 1 anno dall’inizio della negoziazione del contratto collettivo senza
progressi concreti;

• Carlos (Iberia) commenta la situazione politica, incapace di formare un governo e con la
Brexit in sospeso che influenzerà il futuro di IAG, la società di cui fa parte Iberia.

I 3 sindacati concordano di ricordare ai nostri colleghi in Francia, del sindacato Sud-Aérien, l'offerta
di tenere un incontro il prima possibile a Parigi, proprio come deciso al primo incontro a Madrid.
Naturalmente speriamo che i compagni abbiano disponibilità e che ogni delegazione possa
sostenere le spese concordate. Inoltre abbiamo condiviso, come questione fondamentale, l'impatto
ecologico dell'aviazione.
CGT Iberia – Cub Trasporti – Sos handling


Reunion celebrada el jueves 29 de agosto en el local de la seccion sindical de CGT Iberia-Barajas (Aeropuerto de Madrid, España)

Participan
Daniele Cofani (CUB-Trasporti, Italia, Alitalia) Carlos Ordaz (Sos Handling, Portugal, Groundforce)
Jesus García (CGT, España, Iberia)
Carlos Figueroa (CGT, España, Iberia)

Aprovechamos la visita a Madrid de Daniele y Carlos para hablar de la situacion local de nuestras empresas y paises.

• Daniele (Alitalia) presenta la situación de Alitalia con huelgas previstas en ottobre, uniones de Vuelo y Tierra actualmente separadas. Posibles entradas de Delta, Atlantia (propietario de Aeroporti di Roma, gestor aeroportuario privado), Ferrovie dello Stato y el Ministerio de Economía en el accionariado de Alitalia, cada uno con sus propios intereses económicos, serán posibles pérdidas de vuelos y despidos. Por el momento, todos los futuros accionistas están esperando al nuevo gobierno antes de concluir las negociaciones;

• Carlos (Groundforce) nos habla de la huelga de transportistas de combustible, realizada por un sindicato gremial, que ha terminado de manera abrupta por la decision del gobierno socialista de militarizar la situación. Las nuevas sinergias sindicales pueden crear expectativas de lucha futuras;

• Jesus (Iberia) informa de la situacion en Iberia, con huelgas convocadas por diferentes sindicatos en diversas escalas. Se lleva 1 año de negociacion de convenio sin avances concretos;

• Carlos (Iberia) comenta la situación política, sin poder formar gobierno y con el Brexit pendiente, lo que influira en el futuro de IAG, estructura donde se encuentra Iberia.

Los 3 sindicatos estamos de acuerdo en recordar a nuestros compañeros de Francia, de la unión Sud-Aérien, el ofrecimiento de realizar una reunión lo antes posible en París, tal y como quedamos en la primera reunión de Madrid. Por supuesto esperamos que los compañeros tengan disponibilidad y cada delegación debera correr con los gastos que se acuerden. También valoramos que se tome como tema fundamental el impacto ecológico de la aviación. CGT Iberia – Cub Trasporti – Sos handling

sabato 7 settembre 2019

SICUREZZA HANDLING ALITALIA: COSA ASPETTIAMO LA TRAGEDIA???


DILAGANO ORMAI GLI INCIDENTI SULLA PISTA DELL’AEROPORTO DI FCO MA LA 
PRIORITÀ NON È LA SALUTE E SICUREZZA MA LA PUNTUALITÀ E I RICAVI, VERGOGNA!!! 
A causa del quotidiano susseguirsi di episodi, non siamo in grado di dire se l’incidente avvenuto il 06/09/19, durante le operazioni di scarico alla compagnia American Airlines, svolte dagli addetti Alitalia, sia cronologicamente l’ultimo. Questo per dare il senso della situazione drammatica che stiamo vivendo all’interno dell’aeroporto di Fiumicino (e non solo) per quanto riguarda la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri. Il fatto che l’incidente sottobordo al volo della compagnia americana A/A non abbia causato feriti, è stato solo un caso fortuito. Non può essere considerata una sorpresa l’avaria di un mezzo Alitalia che ha messo a rischio la sicurezza dei lavoratori impegnati nelle operazioni con un loader in fiamme, in gergo piattella (mezzo utilizzato per il carico dei bagagli collocati dentro dei contenitori appositi). D’altra parte gli incidenti e le avarie durante le operazioni ce ne sono di ogni genere e sono molti, troppi i lavoratori che ne escono infortunati. 

MEZZI OBSOLETI – RISORSE PER LA MANUTENZIONE INSUFFICIENTI

In aeroporto ci sono veri e propri cimiteri di mezzi in avaria: pare ce ne siano circa 160 fermi, continuamente cannibalizzati dei propri componenti per riparare poi i mezzi in servizio. Inoltre ci sono decine di mezzi che vengono fermati quotidianamente per malfunzionamento e rimessi in servizio solo dopo un breve Pit-Stop. L’abbattimento dei livelli di sicurezza sul lavoro è dovuto anche alle politiche di esternalizzazione che hanno colpito pure la manutenzione dei mezzi aeroportuali, un tempo svolte da Aeroporti di Roma. Non è un mistero la corsa al taglio dei costi da parte delle società aeroportuali per quanto riguarda la manutenzione delle infrastrutture e dei mezzi di lavoro: manovre che hanno falcidiato la sicurezza dei lavoratori sia di Alitalia, di Adr, delle società di Handling e delle società terze (appalti) in cui per altro regna la precarietà e il mancato adeguamento alle norme di sicurezza.  

ATLANTIA: MA QUALI TAGLI, CI VOGLIONO INVESTIMENTI ED ASSUNZIONI

Oltre a tutto ciò c’è la questione del sottorganico e dell’organizzazione del lavoro che andrebbe totalmente rivista, a partire dal metodo sperimentale (dura da 3 anni) di carico/scarico dei quadranti in cui sistematicamente vengono a mancare le figure preposte per la sicurezza (Ros). Spesso si lavora sotto bordo anche con un solo operatore mentre ogni squadra dovrebbe essere composta da almeno 3 persone per garantire livelli minimi di sicurezza e qualità. Conseguentemente i ritmi di lavoro e le pressioni sugli addetti sono notevoli con il risultato di innumerevoli incidenti che solo per caso non hanno portato a conseguenze molto gravi. Per il futuro di Alitalia non sono di certo le ipotesi di smembramento proposte da Atlantia, proprietaria di Adr, che potranno risolvere le problematiche inerenti alla salute e sicurezza dei lavoratori dell’handling: l’azienda della famiglia Benetton sarebbe pronta ad entrare nell’azionariato della Nuova Alitalia ma vorrebbe riorganizzare il servizio a terra di Alitalia attraverso licenziamenti, tagli, aumento di produttività e terziarizzazioni. Non è sulla pelle dei lavoratori che si possono fare i profitti.  

NON BASTANO LE PAROLE E L’INCHIOSTRO, BISOGNA ORGANIZZARE LA LOTTA

Non possiamo assolutamente permetterci di stare inermi in attesa di un incidente mortale, come già avvenuto presso l’aeroporto di Fiumicino nel 2012 (un collega AviaPartner è rimasto schiacciato proprio da un loader), ma non potranno bastare solo comunicati ed eventuali esposti, ma sarà necessaria una mobilitazione convinta, condivisa dalla base e allargata anche ai colleghi delle altre società aeroportuali, per fermare questo scempio, con l’obiettivo di tenere alla larga speculatori interessati solo a riempire le proprie tasche.           

INCONTRIAMOCI ED ORGANIZZIAMOCI PER COSTRUIRE INSIEME IL NOSTRO FUTURO

07.09.19              
                                                                 
CUB TRASPORTI – AIRCREW COMMITTEE

mercoledì 4 settembre 2019

BASTA SCIOPERI!!! Quando un NON governo te lo "chiede"


Riceviamo oggi dal Ministero dei Trasporti (ma c'è ancora?), una richiesta di sospendere gli scioperi proclamati dalla CUB TRASPORTI.
Scioperi regolari, che non hanno subito nessuna contestazione da parte della commissione di garanzia. 
Scioperi dichiarati prima della franchigia per il divieto di sciopero che nel periodo va  estivo dal 27 luglio e finisce il 5 settembre. Periodo in cui tutt* possono godere delle meritate vacanze. 
Questa va a discapito però dei lavoratori e delle lavoratrici dei trasporti che in questi anni e soprattutto nei periodi estivi hanno subito soprusi e abusi dalle aziende e dai subappalti.
Non ultimi i governi che si sono succeduti nell'ultimo ventennio hanno ribassato stipendi e aumentato i carichi di lavoro, flessibilità e le responsabilità.
ORA CI VOGLIONO  TOGLIERE IL DIRITTO ALLO SCIOPERO.
Siamo schifati da questa situazione e siamo pronti a scendere in piazza ( se ancora ci sarà permesso), a manifestare la nostra contrarietà e a LOTTARE per i nostri diritti di sciopero e di un lavoro che restituisca la DIGNITÀ a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici.
03.09.19
CUB TRASPORTI

martedì 13 agosto 2019

SOLIDARITY TO WORKERS CATHAY PACIFIC AIRWAYS

SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI CATHAY PACIFIC AIRWAYS
I lavoratori Alitalia aderenti alla Cub Trasporti ed AirCrew Committee esprimo la loro piena solidarietà ai colleghi della Cathay Pacific Airways, compagnia aerea cinese con sede ad Hong Kong.
Sono settimane che nell’ex colonia britannica è in corso un’ondata di proteste anti-governative, ma anche anti-Pechino, in cui milioni di persone hanno iniziato a manifestare per opporsi ad una legge che permetterebbe l’estradizione dei residenti di Hong Kong verso la Cina.
In questi ultimi giorni le proteste si sono spostate dalle piazze all’aeroporto di Hong Kong preso d’assedio e occupato da migliaia di persone e lavoratori causando il blocco totale dell’attività con centinaia di voli cancellati.
Riteniamo assurdo l’atto intimidatorio del governo cinese nei confronti dei lavoratori della Cathay, ai quali verrà vietato il sorvolo e l’atterraggio su suolo cinese nel caso in cui dovessero partecipare o sostenere le proteste in corso.  
La Cub Trasporti e AirCrew Committee esprimono solidarietà ai colleghi cinesi minacciati, dalla direzione Cathay, anche di licenziamento se partecipano o sostengono queste proteste considerate “illegali”. Ci giungono notizie che già 2 lavoratori di terra e un pilota siano stati licenziati, chiediamo l’immediata cancellazione di questi atti repressivi e il rispetto del diritto di sciopero. 
Sostenendo ed augurando una vittoria per lotta dei cittadini di Hong Kong inviamo saluti di lotta ai lavoratori dell’aeroporto e della compagnia Cathay.
Roma 13.08.19
Per la Cub Trasporti Alitalia Daniele Cofani (+393454954243 – email: danielinoc@libero.it)
SOLIDARITY TO WORKERS CATHAY PACIFIC AIRWAYS
The Alitalia workers who are members of the Cub Trasporti and AirCrew Committee express their full solidarity to the colleagues of Cathay Pacific Airways, a Chinese airline based in Hong Kong.
For weeks, a wave of anti-government but also anti-Beijing protests has been underway in the former British colony, in which millions of people have begun to protest to oppose a law that would allow the extradition of Hong Kong residents to China.
In recent days the protests have moved from the squares to the Hong Kong airport under siege and occupied by thousands of people and workers that brought air traffic to a complete standstill with hundreds of flights canceled.
We consider absurd the Chinese government's intimidating act against Cathay workers who will be banned from flying over and landing on Chinese soil in case they participate or support ongoing protests.
Cub Trasporti and AirCrew Committee express solidarity with Chinese colleagues threatened, by the Cathay management, also with dismissal if they participate or support these protests considered "illegal". We are told that already 2 ground workers and a pilot have been fired, we demand the immediate cancellation of these repressive acts and the respect of the right to strike.
By supporting and wishing a Hong Kong citizens' struggle for victory, we send greetings to the workers of airport and Cathay company.
Rome 13.08.19
For the Cub Trasporti Alitalia Daniele Cofani (+393454954243 – email: danielinoc@libero.it)

venerdì 9 agosto 2019

Cub Trasporti: solidarietà alla lotta dei camionisti portoghesi

                 
                                                                           
  LA CUB TRASPORTI (Italia) APPOGGIA LA LOTTA DEI CAMIONISTI PORTOGHESI
 CONTRO I SALARI DA MISERIA E LA CANCELLAZIONE DEL DIRITTO DI SCIOPERO
In tutto il Portogallo i lavoratori continuano a guadagnare salari da miseria in nome dell'austerità e della produttività dell’economia nazionale, lavorando per lunghe ore attraverso turni di lavoro che non rispettano le basilari norme di salute e sicurezza  
L’associazione padronale Antram pretende di continuare a sfruttare i conducenti e altri lavoratori al suo servizio con salari bassi e cattive condizioni di lavoro; continua a ignorare - come fa il governo - una serie di illegalità denunciate dai lavoratori per mancato pagamento dei contributi dovuti, mantenendo parte dei pagamenti salariali attraverso sussidi che non sono quindi contabilizzati per la pensione, l’infortunio o il licenziamento dei lavoratori, realtà che saccheggia non solo i conducenti ma anche la generalità dei contribuenti.
Nessuno può essere indifferente alle faticose giornate lavorative e ai rischi associati al lavoro dei conducenti specializzati nel trasporto dei materiali pericolosi, i quali vengono retribuiti con uno stipendio base di € 700 al mese, molto vicino al salario minimo, con il quale nessuno può sopravvivere con dignità.
Inoltre i conducenti dei materiali pericolosi rivendicano la difesa del diritto di sciopero, facendo appello a tutti i portoghesi, dichiarando illegittima la definizione, a loro imposta, di servizi minimi generalizzati al 100% che in realtà è una piena cancellazione del diritto di sciopero.
Il diritto di sciopero viene violentemente attaccato - come non è mai stato prima - con il governo di António Costa è intenzionato, con l'intervento dell'esercito, della polizia e dei vigili del fuoco, a distruggere un diritto fondamentale dei lavoratori costituzionalmente riconosciuto, pratica che servirà in futuro da applicare a tutti gli scioperi che potrebbero avere un impatto sull'economia.
Anche in Italia, da molti anni, il diritto di sciopero e dissenso è duramente attaccato dai vari governi di destra e sinistra soprattutto per quanto riguarda il settore dei trasporti, dove i lavoratori sono obbligati a rispettare delle irremovibili regole per non essere personalmente sanzionati, inoltre gli ultimi due decreti sicurezza del ministro Salvini vanno direttamente ad attaccare alcune pratiche di lotta, come il blocco stradale, addirittura con la pena di reclusione fino a 4 anni.       
Tutti i lavoratori aderenti alla Cub Trasporti (sindacato di base che organizza i lavoratori dei trasporti) inviano sostegno e solidarietà ai camionisti portoghesi, conviti che la loro sia una lotta per tutti a difesa dei salari e migliori condizioni di lavoro e di vita, nonché a difesa di diritti fondamentali come quello dello sciopero.

ROMA 09.08.19
C.U.B. TRASPORTI – Confederazione Unitaria di Base
Sede Operativa -  Via Ponzio Cominio, 56 – 00175 Roma –06.76968412 - Fax 06.76983007 Pec cub.romaeprovincia@legalmail.it
Sede Legale -  Viale Lombardia, 20 – 20131 Milano –02.70631804 - Fax 02-7060.2409

lunedì 29 luglio 2019

GIÙ LE MANI DALL'HANDLING ALITALIA!!!

ATLANTIA (ADR) PRETENDE DA SUBITO LICENZIAMENTI, TAGLI
 E AUMENTO DI PRODUTTIVITÀ ATTRAVERSO SINERGIE E TERZIARIZZAZIONI!




Mentre tentano di farci credere che Atlantia stia svolgendo il ruolo di cavaliere bianco nella discussione del piano industriale della Nuova Alitalia, apprendiamo dalle dichiarazioni mezzo stampa, che tra i vari interessi che hanno portato il gruppo della famiglia Benetton, di cui fa parte ADR, a presentare un’offerta, non vincolante, ci sia anche la gestione dei servizi a terra di Alitalia. 
Chiaramente il “pacchetto” dei servizi a terra Az, che comprende la quasi totalità delle prestazioni offerte da un Handler (sale vip, assistenza minori, centraggio, check-in, carico/scarico, lost & found, rampa, trasporti), fa assolutamente gola ad Aeroporti di Roma soprattutto perché al suo interno sono contemplate anche le lavorazioni a terzi di molte altre compagnie italiane e estere.  

IL MODELLO AEROPORTI DI ROMA È DA ABBATTERE, NON DA ESPORTARE!

È evidente che ADR miri solamente ad una delle casseforti Az (Handling) da cui poter attingere i ricavi del ricco mercato dei servizi a terzi per recuperare parte dei 300 milioni investiti, ne è la riprova la volontà di aprire un Terminal apposito per le Low Cost (già autorizzato da Enac) che andrebbe in contrasto con le attività della compagnia di bandiera. Ricordiamo che ADR dal 2008/09 svolge il solo ruolo di gestore presso gli aeroporti romani (Fco/Cia) demandando le attività di Handling a società esterne. Proprio in quegli anni, mentre Alitalia veniva privatizzata e venduta, tutte le attività svolte fin a quel momento da Adr-Handling, vennero terziarizzate verso FlightCare la quale, dopo una lunga crisi e un rimpasto societario, diventata GroundCare, fallì nel 2014 lasciando a casa centinaia di lavoratori, tanti altri subirono forti tagli salariali, pur di rimanere a lavorare presso altre società aeroportuali a cui sempre ADR continua ad appaltare servizi. Ad oggi a Fco sono presenti 3 Full-Handlers che offrono alle compagnie i principali servizi a terra, più un numero indefinito di Mini-Handlers che offrono servizi ancillari (pulizie di bordo, catering, ecc.) il tutto all’interno di un trita carne di appalti e sotto appalti dove la spietata concorrenza basa le sue fondamenta principalmente sul costo del lavoro e ben poco sulla qualità del servizio. A farne le spese sono chiaramente i lavoratori che ritrovano proprio nelle società aeroportuali il massimo dell’espressione dello sfruttamento presente a Fco e Cia: binomio part-time/flessibilità che rende impossibile la conciliazione lavoro/tempo libero, organici ridotti al minimo con taglio delle tutele sulla salute e sicurezza, taglio al salario indiretto in cui diritti acquisiti divengono a pagamento a partire dal parcheggio, mensa, trasporti. 

HANDLING ALITALIA UN PATRIMONIO DI PROFESSIONALITÀ CHE VA TUTELATO! 

Chiaramente considerando l’Handling Az un patrimonio di quella che dovrà tornare ad essere, secondo noi, una grande compagnia di bandiera pubblica, confermiamo tutte le nostre rivendicazioni che ci hanno visto impegnati durante tutti questi anni per migliorare le già pessime condizioni di lavoro dei colleghi del ground, a partire dalla questione della precarietà in cui da troppo tempo (anni) centinaia di colleghi attendono il riconoscimento di un contratto a tempo indeterminato, traguardo ogni volta posticipato da accordi sindacali vergognosi che non rendono loro giustizia.
La soluzione non potrà passare mediante la condivisione dell’efficientamento dei servizi, come sta tentando di mettere in atto ADR, attraverso alcune sinergie che genereranno tagli e licenziamenti, ma si dovrebbe ripartire da una lotta unitaria sia dei lavoratori aeroportuali che Alitalia, partendo dalla rivendicazione di un reale CCNL unico che non li ponga più in concorrenza, ma metta al centro del lavoro la dignità e la professionalità, con l’obbiettivo di riconquistare salari e diritti scippati negli anni nel nome del profitto dei soliti noti che speculano sulla pelle dei lavoratori e degli abitanti del territorio. 

INCONTRIAMOCI ED ORGANIZZIAMOCI PER COSTRUIRE INSIEME IL NOSTRO FUTURO


29.07.19                                                                                                                   CUB TRASPORTI – AIRCREW COMMITTEE

mercoledì 3 luglio 2019

Una piccola storia ignobile

A Tortona, il 25 maggio, si sarebbero dovute svolgere le elezioni indette dai lavoratori e dalle
lavoratrici, per la scelta del rappresentante di negozio per la sicurezza sul lavoro, nel punto
vendita Esselunga.
L’avvio della procedura elettorale viene notificato, seguendo le regole, a tutte le sigle e
all’azienda (comprese CIGL CISL e UIL che hanno un solo iscritto, e la CUB che ne ha 14, su
76 dipendenti).
“Naturalmente” l’azienda sostiene che chi ha portato avanti la pratica, non essendo membro
di CIGL CISL e UIL, non possa usare la bacheca sindacale. Questo nonostante la richiesta di
elezioni sia stata sostenuta dalle firme di 50 dipendenti su 76.
L’unico candidato è un tesserato CUB, e questo all’azienda non sta bene.
Così, il giorno delle elezioni, il direttore del punto vendita si presenta all’ingresso chiedendo ai
lavoratori se per caso avessero intenzione di recarsi al voto. Si tratta, con ogni evidenza, di
un’inaccettabile intimidazione. Intimidazione che purtroppo sortisce il suo effetto: solo 28
dipendenti vanno a votare, determinando così il fallimento delle operazioni elettorali.
Chiaramente questo modus operandi ricalca vecchi metodi aziendali, mirati ad impedire ai
lavoratori e alle lavoratrici di esprimersi liberamente sulla propria rappresentanza.
Segnaliamo inoltre che, nella stessa giornata, la FILCAMS CIGL di Alessandria fa apparire
tramite un comunicato in bacheca sindacale, la designazione a RSA – rappresentante
sindacale nominato e non eletto dai lavoratori - del proprio unico iscritto con, ca va sans dire,
il beneplacido della direzione aziendale.
Evidentemente siamo di fronte allo scippo di quello che dovrebbe essere il diritto di ogni
lavoratore e di ogni lavoratrice, cioè scegliere in autonomia la propria rappresentanza. È
altrettanto evidente che questo avvenga con l’accordo dell’azienda e della FILCAMS CIGL di
Alessandria.
Contro quello che non possiamo che ritenere una vera e propria porcata, ci ritroveremo
Sabato 13 Luglio dalle ore 10:30 davanti al punto vendita Esselunga di Tortona, con un
presidio che rivendicherà ancora una volta il diritto di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori
alle libertà sindacali minime e a non avere rappresentati sindacali decisi coattamente
dall’azienda.
CUB Piemonte

venerdì 31 maggio 2019

9 giugno, assemblea pubblica di Donne in lotta a Roma

Dibattito pubblico con lavoratrici di diversi settori, dalla scuola alla sanità ai call-center.   ore 1430 via Ponzio Cominio 56 
Interverranno le lavoratrici EX-ALMAVIVA, di ALITALIA, del call-center GSE, le attiviste di CUB DONNE e le INSEGNANTI che hanno organizzato la protesta contro la sospensione della prof di Palermo. 
In collegamento skype con Jéssica Aguiar delle Mulheres em Luta del Brasile. 
Invitiamo tutte le compagne e i compagni a partecipare! 
DONNE IN LOTTA


giovedì 16 maggio 2019

Concorso straordinario: discriminazioni ai danni dei Diplomati magistrali?

La Cub Scuola dell'Emilia Romagna non può restare indifferente alle tante segnalazioni arrivate al sindacato di casi di discriminazione dei Diplomati magistrali da parte delle Commissioni del Concorso straordinario nella nostra Regione. Precisamente ci è stato segnalato che, a parità di prestazioni, alcune Commissioni assegnano votazioni molto più basse ai Diplomati magistrali rispetto ai laureati in Sfp. Come Cub abbiamo sempre evitato la "guerra tra poveri" e le controproducenti contrapposizioni tra Diplomati magistrali e laureati in Scienze della formazione primaria. Ma ci aspettiamo che un analogo atteggiamento sia tenuto anche da chi, ricoprendo un ruolo istituzionale, ha il compito di giudicare, con la massima imparzialità e correttezza, tutti i candidati, indipendentemente dal titolo di accesso al Concorso. Metteremo in atto tutti i mezzi necessari per verificare che effettivamente le Commissioni non operino discriminazioni preventive nei confronti dei Diplomati magistrali. Ci riserviamo di agire per vie legali e di mettere in atto forme di protesta contro qualsiasi azione lesiva della dignità delle insegnanti e degli insegnanti. Come Cub facciamo anche appello a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori della scuola a partecipare allo sciopero del 17 maggio.

Cub Scuola - Emilia Romagna

mercoledì 3 aprile 2019

MANUTENZIONE ALITALIA Un colosso di esperienza e professionalità razziato sull’altare di interessi personali, incapacità gestionale e clientelismo


Sulla storia della Divisione Manutenzione Alitalia abbiamo scritto decine di comunicati di denuncia cercando di raccontare al mondo esterno cosa realmente stava accadendo, anno dopo anno, al polo d’eccellenza aeronautico italiano di quella che fu la nostra compagnia di bandiera. Di migliaia, tra ingegneri e tecnici che componevano l’equipe della Divisione Tecnica, oggi ne rimangono in carica solo qualche centinaio e una grande quantità di metri quadrati di infrastrutture, tra hangar e officine, sono stati completamente dismessi ed abbandonati.

Diminuiscono i lavoratori
ma aumentano i costi

Ad ogni chiusura di attività, tra dirigenti e “soliti noti”, ci raccontavano sempre la stessa storiella dei costi superiori ai benefici e che non c’era nulla di meglio che serrare per essere poi trasferiti in altri lidi, certamente con l’aiuto del sindacato…peccato poi che c’era sempre un hangar o un’officina da chiudere e i lidi pian piano sono andati per terminare ed oggi, attraverso degli approfonditi studi, dopo averlo sostenuto per anni, scopriamo che gran parte delle perdite di Alitalia sono dovute, guarda caso, proprio agli alti costi delle manutenzione inviate presso terzi soprattutto dopo la privatizzazione del 2009 e il “salvataggio” dei capitani coraggiosi.

Da anni vetrina elettorale per politici di ogni rango sistematicamente svaniti dopo ogni votazione

Sono veramente in molti i rappresentanti politici che si sono strappati le vesti dinnanzi il perpetuo smantellamento della DMO, ma mai nessuno è andato oltre le dichiarazioni di rito abbandonando poi al proprio destino un settore d’avanguardia tecnologica con i propri lavoratori. L’ultimo esempio è senza dubbio la chiusura dell’officina motori AMS, un gioiello di tecnologia unico per le sue caratteristiche su territorio nazionale, ceduta in quota parte alla Lufthansa Technick nel 2003, se ne perse il totale controllo dopo la privatizzazione del 2009, concludendo la sua picchiata con il fallimento nel 2015. Know how e professionalità di centinaia di colleghi buttato al macero nel quasi totale immobilismo istituzionale.

Si salvi chi può da un futuro
incerto e da salari da fame

Sono ormai decine i colleghi tra ingegneri, tecnici di linea ed operai che hanno deciso di lasciare Alitalia per approdare in altre compagnie o società in cui viene riconosciuto il valore della propria professionalità a partire dalle questioni salariali, una vera e propria emorragia a cui Alitalia non riesce a mettere un freno in quanto da anni incapace di valorizzare i propri gioielli (in ogni categoria). Tra le cause principali ci sono i peggioramenti contrattuali a cui pensavano di poter sopperire mediante l’attività clientelare, attraverso la quale, si continua ad affidare alle organizzazioni sindacale la selezione dei papabili certificati da ricercare, chiaramente, tra le liste dei propri iscritti.

Si cercano nuovi tecnici mentre rimangono
 inevase le domande di trasferimento

Sembrerebbe che Alitalia stia cercando, attraverso bandi esterni, nuovi tecnici per sopperire alla fuga dei certificati di linea, tra l’altro senza riuscirci, guarda caso, per gli stessi motivi per cui i colleghi hanno deciso di andare via: salari da fame!!! Tutto ciò sta avvenendo mentre ci sono domande inevase di trasferimento verso la linea tecnica, presentate da colleghi che presumibilmente non hanno in tasca la giusta tessera sindacale, o peggio ci sono colleghi licenziati che hanno aspettato anni prima di essere richiamati in servizio, finalmente in questi giorni, nonostante abbiamo ottenuto sentenze di reintegro in vari gradi di giudizio.

È GIUNTO IL MOMENTO DI IMPORRE UN CAMBIO DI PASS0 CHE RIDIA
DIGNITA’ ALL’INTERA CATEGORIA ATTRAVERSO LA RIPRESA AL PIU’ PRESTO DELLE LOTTE!

BASTA DELEGHE IN BIANCO!!!

02.04.19                                                      CUB TRASPORTI – AIRCREW COMMITTEE

giovedì 28 marzo 2019

EMBRAER É NOSSA: INTERVISTA AD HERBERT CLAROS OPERAIO E ATTIVISTA SINDACALE IN EMBRAER

EMBRAER É NOSSA: INTERVISTA AD HERBERT CLAROS OPERAIO E ATTIVISTA SINDACALE IN EMBRAER
Intervista a cura di Daniele Cofani (operaio Alitalia) per il Fronte di Lotta No Austerity
•Herbert Claros è un operaio dell’impresa aeronautica brasiliana Embraer e direttore del Sindacato dei Metalmeccanici di Sâo José dos Campos (SP) della CSP - Conlutas. Herbert, insieme ai suoi colleghi, sta portando avanti una dura lotta contro la vendita dell’Embraer all’americana Boeing, rivendicando la nazionalizzazione con lo scopo di difendere i posti di lavoro e la sovranità di una società e attività strategica per il proprio paese. Questa lotta potrebbe essere paragonata ad alcune battaglie operaie che si stanno svolgendo in Italia con ad esempio la battaglia per la nazionalizzazione della compagnia di bandiera Alitalia. Insieme con Herbert cercheremo di comprendere la realtà sindacale, con le proprie dinamiche, presente in Brasile, la storia della lotta in Embraer fino ai giorni nostri e le conseguenze che ci potranno essere con l'elezione del nuovo presidente Bolsonaro. Herbert, da tanti anni sei alla guida, oltre che della lotta in Embraer, anche di molte altre lotte degli operai metalmeccanici nella regione di Sâo José dos Campos, dove la CSP - Conlutas è tra i sindacati maggioritari. Ci puoi raccontare da quali esigenze ed esperienze negative si è avuta poi la necessità di costruire la Conlutas?

Lavoro in Embraer dal 2007 e nel 2009 sono entrato a far parte del direttivo del sindacato dei metalmeccanici di São José dos Campos, città in cui si trova una delle sedi dell’Embraer. Il sindacato dei metalmeccanici fa parte della CSP-Conlutas fin dalla sua fondazione. L'organizzazione nasce dall'esigenza di avere una centrale sindacale e popolare indipendente da governi e dai padroni, dal momento in cui, nel 2003 con l'arrivo del PT (Partito dei Lavoratori) alla presidenza della repubblica, la CUT (principale centrale sindacale del Brasile) ha iniziato a sostenere il governo del presidente Lula senza la duvuta critica nonostante gli attacchi perpetrati contro i lavoratori.

•In Italia ci sono delle leggi e degli accordi sindacali con i padroni che, di fatto, negano sia il diritto di rappresentanza sindacale che il diritto di dissenso e sciopero, soprattutto per i settori e servizi definiti “essenziali” come la scuola, la sanità, i trasporti ecc… Ci puoi spiegare come è regolamentata la rappresentanza sindacale e il diritto di sciopero in Brasile?

Anche in Brasile ci sono leggi e accordi sindacali che limitano l'azione indipendente dei sindacati, ma per certi aspetti è meglio che in Italia. La rappresentanza sindacale è basata e suddivisa per categoria e territori. Il diritto allo sciopero è garantito nella costituzione brasiliana, ma dopo la nuova riforma del lavoro e ora con gli attacchi di Bolsonaro, continua ad esserci sempre di più la pretesa di diminuire i diritti per le organizzazioni sindacali libere.

•La CSP - Conlutas è conosciuta anche per la sua attività internazionalista dove tu sei un elemento molto attivo anche attraverso la Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e Lotta. Attraverso la tua esperienza internazionale come valuti l'operato del Fronte di Lotta No Austerity inserito nella complessa situazione di frammentazione del sindacalismo combattivo in Italia.

Nel mese di gennaio ho partecipato a Bologna ad un incontro con alcuni attivisti metalmeccanici di differenti sindacati. Sono rimasto molto impressionato dalla loro volontà di combattere i padroni e dalla necessità di organizzare i lavoratori di base contro la burocrazia sindacale. Penso che il Fronte di Lotta No Austerity abbia un ruolo chiave in questo processo. La lotta contro il capitalismo e i suoi servitori delle burocrazie sindacali, è una lotta internazionale e la Rete sindacale internazionale di solidarietà e lotta, cerca di sviluppare e rafforzare nei paesi questa battaglia permanente per una società più giusta.

•Arriviamo ora al tema principale della nostra intervista. L’Embraer è un'impresa di costruzione aeronautica che, se non erro, ad oggi è totalmente privatizzata, ci puoi riassumere gli eventi che hanno portato alla privatizzazione dell’Embraer e quale sono state le ricadute per i lavoratori in termini salariali ed occupazionali? Ci puoi raccontare inoltre le lotte che ci sono state in passato contro la privatizzazione?

Embraer è stata fondata nel 1969 e privatizzata nel 1994. Prima della privatizzazione, il governo brasiliano ha tagliato fondi e crediti con l’intezione di screditarla come impresa statale per poi venderla giustificando la privatizzazione. Negli anni successivi alla privatizzazione, ci furono molti licenziamenti e la compagnia passò da oltre 10.000 operai ad averne solo 3.000. L'assunzione di nuovi lavoratori avvenne con salari più bassi e iniziò una forte repressione anti-sindacale. La mobilitazione dei lavoratori di Embraer è stata una delle più forti contro l'ondata di privatizzazioni neoliberiste che si è verificata in Brasile negli anni 90. L'intero processo di privatizzazione è durato più di 3 anni, a causa della mobilitazione e della pressione dei lavoratori attraverso il sindacato. Ci furono scioperi, manifestazioni in città e una petizione nazionale contro la privatizzazione.

•È notizia di alcuni mesi fà che la Boeing, grande impresa aeronautica americana, è interessata a rilevare gran parte del pacchetto azionario dell’Embraer, possibilità di cui si è dimostrato da subito favorevole il precedente governo Temer. Quali sono le motivazioni per le quali vi opponete alla vendita dell’Embraer al colosso americano? 

Siamo contrari alla vendita per diversi aspetti. Uno riguarda la sovranità nazionale. Riteniamo che sia un crimine contro il nostro paese che la più grande compagnia di tecnologia aeronautica e aerospaziale venga consegnata ai nord-americani. La transazione prevede che nella nuova società Boeing avrà l'80% ed Embraer il 20% delle azioni. Ad Embraer verrà concesso il diritto di parola nel consiglio di amministrazione della nuova società. Un altro aspetto è il futuro dell'industria aeronautica e dei posti di lavoro in Brasile. Sappiamo tutti della fama protezionista degli americani e non crediamo che la Boeing porterà nuovi investimenti per il mantenimento della produzione di aerei in Brasile, mettendo così a rischio migliaia di posti di lavoro.

•Da subito vi siete attivati per tentare di bloccare, al momento riuscendoci, la vendita dell’Embraer. Quali sono state le modalità e le iniziative di lotta che avete messo in campo?  Sappiamo che avete creato una rete, un coordinamento, con i lavoratori e i sindacati dei vari stabilimenti Embraer presenti in Brasile, ci puoi raccontare questa esperienza?

Subito dopo l'annuncio della transazione tra Boeing ed Embraer, il giorno 22 dicembre 2017, abbiamo chiesto ai sindacati dei lavoratori di Embraer di unirsi insieme. Embraer ha 6 stabilimenti in Brasile, in cui i 3 principali sono rappresentati dal sindacato dei metalmeccanici di São José dos Campos, dal sindacato dei metalmeccanici di Botucatu e infine dal sindacato dei metalmeccanici di Araraquara. Abbiamo organizzato una campagna nazionale “EMBRAER E NOSSA” contro la vendita alla Boeing con manifestazioni, assemblee, seminari e conferenze. Abbiamo anche messo in atto un'azione legale per fermare la vendita.

•Concludo con un'ultima domanda ringraziando Herbert per sua la disponibilità. Ora con l’elezione a presidente del Brasile di Bolsonaro cosa si prospetta per il futuro dell’Embraer e dei suoi lavoratori? E quali saranno le vostre prossime iniziative di lotta?

Bolsonaro ha vinto le elezioni e governerà il paese con una politica ultraliberale di destra. La consegna di Embraer a Boeing era soggetta a una revisione da parte del governo, e il 14 gennaio, Bolsonaro, ha approvato il passaggio a Boeing senza alcuna obiezione. Questo è un governo di estrema destra e allineato con gli interessi dell'imperialismo americano, e per questo gli sta consegnando l’Embraer. Il compito degli operai di Embraer in questo momento è di unirsi alle lotte contro gli attacchi di Bolsonaro, come per la riforma delle pensioni, e lottare per la ri-nazionalizzazione di Embraer sotto il controllo dei lavoratori. Solo in questo modo l'azienda può svolgere un ruolo strategico per l'economia e la popolazione brasiliana. 

martedì 19 marzo 2019

Tutte e tutti a Verona contro i promotori del modello capitalista, fascista e clericale di famiglia!


#23MarzoRoma: Riceviamo e pubblichiamo comunicato Cub Trasporti e AirCrew Committee

 

AEROPORTO LEONARDO DA VINCI – ROMA FCO

Primato di Qualità, Speculazione e Precarietà!!!



Per il secondo anno consecutivo, l’Aeroporto Internazionale Leonardo Da Vinci di Fiumicino, vince la classifica europea per la qualità dei servizi offerti ai passeggeri e si colloca tra i primi 10 migliori aeroporti del mondo. Sembrerebbe tutto meraviglioso, se facessimo finta di non sapere su cosa si basa il successo ma soprattutto le fortune di Aeroporti di Roma, società di Atlantia e, quindi, di proprietà della famiglia Benetton.
Un aeroporto, quello di Fiumicino, di proprietà pubblica ma in concessione privata proprio alla famiglia Benetton che ne detiene il controllo proprio come per Autostrade Spa, una formula con cui sono stati privatizzati i ricavi di una miniera senza fondo che deve tornare nelle mani dello Stato e della collettività.
Paradossale quello che successe nel 2012 quando, il dimissionario governo Monti, dopo duri mesi di Austerity e tagli scaricati sui cittadini, ebbe il tempo e il modo per prolungare la concessione e dare il via libera agli aumenti delle tasse aeroportuali da 16 a 26 fino a 50 euro: un piano miliardario grazie al quale sono state versate nelle casse del gruppo Benetton più di 360 milioni all’anno fino al termine della concessione prevista nel 2044, peraltro procurando un danno di centinaia di milioni ad Alitalia, essendo la più esposta agli aumenti tariffari.
È stato chiaramente il modo per finanziare a priori (in genere gli investimenti vengono remunerati a posteriori e dopo che siano realizzati), con soldi della collettività, il progetto del raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino che prevede la costruzione di nuovi moli e la 4° pista di atterraggio, l’opera infrastrutturale più grande della storia del nostro paese. Un piano di sviluppo che si pone come traguardo il raggiungimento di 100 milioni di passeggeri all’anno, con investimenti pubblici e futuri ricavi privati concepiti però anche attraverso lo sfruttamento sia dei territori che dei lavoratori, nonché gravando notevolmente anche sulla salute della cittadinanza. Un piano smentito da illustri studiosi che, in comparazione con altri aeroporti internazionali, prevedono un eventuale sviluppo dei passeggeri attraverso una migliore organizzazione operativa (vedi l’aeroporto di Londra), senza alcun bisogno di una nuova pista.
Più che un aeroporto un grande centro commerciale
Dopo il famoso incendio del T3 avvenuto nel 2015, una delle pagine più buie della storia dell’aeroporto di Fco, in cui vennero costretti migliaia di lavoratori a lavorare in condizioni inaccettabili tra sostanze tossiche e diossina, del quale, ad oggi, sono ben poche le notizie sull’avanzamento delle indagini per individuare le responsabilità, l’aeroporto di Fiumicino è diventato un enorme cantiere, in cui vecchie strutture sono state demolite (auspichiamo tenendo conto del rischio amianto) per far posto a quelle nuove, come ad esempio il molo E che ha tutte le sembianze di un grande Mall di emiratina memoria, dove migliaia di metri quadrati sono occupati da negozi di grandi marche e ristoranti, molti di meno invece gli spazi per i nuovi gate.
Un grande laboratorio di sfruttamento
Dal 2008/09 la liberalizzazione dei servizi aeroportuali con le esternalizzazioni delle attività di Handling da parte del gestore Adr, la privatizzazione di Alitalia e la conseguente frammentazione contrattuale e salariale, l’arrivo dal 2013 delle Low Cost a Fco, crearono le condizioni ideali per un infernale dumping sociale in cui le varie società trovano più conveniente farsi concorrenza sul costo del lavoro che sulla qualità del servizio. Il mondo del lavoro a Fco è stato stravolto, gettando le basi per uno sfruttamento esasperato, in cui la fanno da padrone la precarietà, la flessibilità oraria che rende inconciliabile i tempi di vita privata/lavoro, i tagli all’occupazione stabile, ai salari e ai diritti nonché alle condizioni di salute e sicurezza.
La Cub ed Acc, credendo che le rivendicazioni dei comitati territoriali e dei lavoratori si debbano unire in un’unica grande vertenza, aderiranno alla manifestazione per il clima e contro le grandi opere inutili.
Appuntamento ore 14 P.zza della Repubblica
Roma Fco 18.03.19                                          Cub Trasporti - AirCrew Committee