Bollate, 12 marzo 2015
Nello specifico:
Cari colleghi,
Nei giorni nostri purtroppo si è
diffusa l’idea che basti una votazione per essere in democrazia, ma la
democrazia, ossia il potere del popolo,
il vostro potere, va
costruita e coltivata giorno per giorno, altrimenti il risultato è quello che
abbiamo vissuto fino ad oggi. Parliamo di cose gravissime, che mortificano la sovranità democratica dei lavoratori,
come tre seggi su nove riservati a CGIL, CISL e UIL; come l’esclusione della
CUB dalle trattative e il divieto d’ingresso in azienda al nostro funzionario
(a proposito, che fine hanno fatto le vostre 207 firme sulla nostra
petizione?); come la designazione dei tre Rappresentanti dei Lavoratori per la
Sicurezza (RLS) senza neanche informare coloro che sarebbero i RAPPRESENTATI
(la comunicazione è stata data diversi mesi dopo su nostra insistenza); come la
sostituzione in seguito a dimissioni di un delegato senza nessuna comunicazione
né ai lavoratori, né alla commissione elettorale; come le importanti votazioni,
dove non è stato disposto lo scrutinio segreto, e qua ci fermiamo per decenza.
Si dirà che ci sono sempre state
questioni “più importanti”, che le nostre sono solo questioni di forma che
riguardano solo un’esigua minoranza dei lavoratori. Non è così, cari colleghi. Commette un gravissimo errore di
valutazione chi pensa che la battaglia per la democrazia sia una battaglia per
la CUB. La democrazia è il cordone ombelicale che lega un’istituzione alla
base che la esprime, se questo cordone viene reciso, verrà meno la sovranità
popolare: si inizia dalle fabbriche e si arriverà alla società. Partiti,
sindacati, istituzioni e padroni esisteranno sempre, cambieranno nome e forma,
ma
continueranno ad esistere. I diritti una volta perduti non esisteranno
più.
Il nostro è stato un percorso di lotta
e di partecipazione, un’occasione di crescita sindacale e personale che ci ha
visto impegnati in Pirelli come in molte altre realtà lavorative, dove speriamo
di essere riusciti a costruire un’alternativa sindacale che abbia dato un valore aggiunto ai lavoratori.
Ai nostri iscritti, come ai nostri
simpatizzanti, chiediamo di BOICOTTARE
queste elezioni, in quanto disciplinate da un accordo interconfederale tra
Confindustria, Confcooperative e le organizzazioni sindacali confederali CGIL,
CISL, UIL e UGL firmato il 10 gennaio 2014 che contrarrà, di fatto, le già
deboli dinamiche democratiche nelle fabbriche e in tutti i luoghi di lavoro del
settore privato.
·
Impedisce ai lavoratori il
diritto di scegliere liberamente i propri rappresentanti.
·
Nega agibilità sindacali e
diritto di espressione ai sindacati e agli attivisti non collaborativi.
·
Attribuisce solo alle oo.ss
sottoscrittrici dell’accordo la facoltà di avviare la procedura d’indizione
delle elezioni.
·
Fa decadere dal ruolo di
delegati coloro che cambiano tessera sindacale.
·
Sanziona economicamente e
con perdita di agibilità sindacali le RSU e le oo.ss che scioperano contro
accordi precedentemente firmati.
·
Sanziona economicamente e
con perdita di agibilità sindacali le RSU e le oo.ss che scioperano durante le trattative.
Migliaia di lavoratori sia dei
sindacati di base sia all’interno della CGIL stessa si sono opposti con forza a
quest’ accordo.
Noi, seppure con quest’accordo avremmo
potuto ambire a due delegati per via del sistema proporzionale puro, rinunciamo a seggi e permessi sindacali (di
cui vi abbiamo sempre reso conto) e a tutte le altre agibilità sindacali
nell’interesse esclusivo dei lavoratori, che troveranno nel nostro
coordinamento un soggetto sindacale libero dai poteri forti.
Prima di andare a votare chiedetevi se
sia giusto un sistema che fa scegliere i
sindacati ai padroni anziché ai lavoratori; chiedetevi se sia giusto un
sistema dove i padroni concedono le rappresentanze a patto che queste non siano
conflittuali; domandatevi, infine, se è questo il mondo del lavoro che volete
lasciare ai vostri figli.
Vent’anni di concertazione ci hanno indebolito
privandoci di diritti e di potere d’acquisto. È ora di invertire questa
tendenza involutiva.
Noi del Coordinamento Cub continueremo
la battaglia per il nostro riconoscimento negli organi di rappresentanza,
affinché coloro che rappresentiamo abbiano diritto ad avere, in proporzione al
consenso elettorale emanato, uno o più delegati, e affinché tutte le
organizzazioni liberamente scelte dai lavoratori abbiano le medesime agibilità
sindacali.
Uscire dalla RSU non sarà l’ultima
pagina della nostra vicenda sindacale, ma la prima di un nuovo capitolo che ci
vedrà presenti e protagonisti nella vita di fabbrica.
Mentre gli accordi interconfederali ci
escludono, la legge ci consente ancora di indire sciopero, difendere i
lavoratori nelle contestazioni disciplinari e fare volantinaggio fuori dai
cancelli.
Non avremo più permessi sindacali, ma
abbiamo sempre avuto e continueremo ad avere tanta volontà e passione!
NON LEGITTIMATE COL VOSTRO
VOTO LA MORTE DELLA DEMOCRAZIA SINDACALE
ASTENETEVI ALLE ELEZIONI PER IL RINNOVO
DELLA RSU
Coordinamento
Cub Pirelli Bollate
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