No
a vetrine sulla pelle dei disabili
Siamo
cittadine e cittadini disabili che, nonostante le disabilità, vogliono condurre
ciascuna e ciascuno una vita con un grado di libertà comparabile con quello delle
altre persone. Quindi, possiamo dire che per noi la Costi-tuzione italiana,
soprattutto nei suoi articoli 2 e 3, è essenziale, anche se tutt'altro che
sufficiente.
Per questo
fondamentale motivo, riteniamo di dover stare sulla stessa barca di tutte e
tutti coloro che lottano per la difesa della Costituzione e l'affermazione e
l’ampliamento dei diritti di ogni essere umano e contro la logica distruttiva.
La
disabilità è un punto centrale dell’attacco allo stato sociale. Gli attac-chi
alle condizioni di vita dei disabili hanno sempre fatto da apripista allo
smantellamento di diritti e tutele per settori sempre più ampi della società
intera.
Non vogliamo
che la società e coloro che detengono il potere ai vari livel-li continuino a
ignorarci. Rivendichiamo il nostro essere parte integrante della società e il
nostro diritto alla pari dignità ed eguaglianza.
L’indicatore
del benessere di una società è dato non dal tenore di vita di piccole minoranze
(altrimenti, ad esempio, l’India sarebbe uno dei paesi più benestanti del
pianeta) ma è dato dal rispetto dei diritti della parte di popolazione che
incontra maggiori difficoltà.
In Toscana,
patria del renzismo, stanno prendendo decisioni il cui effetto concreto è
rendere più breve la vita di chi ha gravi disabilità. Questo agire attivamente
per far sì che altri vivano il meno possibile è una forma di o-micidio. Di
fronte a ciò, è da ritenere che la legittima difesa sia senza dubbio un
diritto, ma anche un dovere. Prima di tutto, dovere di chi è vit-tima di questo
odio verso la vita, che vuol comunque fiorire nonostante talune difficoltà. Ma
dovere anche per tutte le persone intelligenti.
I dittatori
che causarono il disastro immane della seconda guerra mon-diale fecero poi una
brutta fine. Anziché fare gli intelligentoni o affidarvisi, è importante
sforzarci di coltivare l’intelligenza.
Quel periodo
terribile per l'Europa e per il mondo intero iniziò proprio ammazzando i
disabili perché costavano troppo. Sia chiarissimo: oggi i metodi sono molto più
raffinati e meno cruenti, però alla fine sono sempre i disabili a morire per
primi. Ci vogliono portare a morte precoce rinchiuden-doci negli istituti,
negandoci servizi essenziali alla libertà e dignità di ciascuna e ciascuno di
noi e umiliandoci con un po' di elemosina.
Riflettiamo
tutti bene perché oggi a noi, domani a molti.
DOCUMENTO
DI DENUNCIA
La
democrazia che non c’è
La Questura ha
impedito ad un piccolo gruppo di disabili gravi – 4/5 persone in carrozzina –
di esprimere il proprio pensiero e di condividerlo con la cittadinanza in
piazza Signoria mediante il volantino che alleghiamo.
Cinque
persone in carrozzina non costituiscono un problema di sicurezza o di ordine
pubblico. Se si arriva a bloccare un piccolo gruppo di disabili, significa che
le istituzioni della Repubblica non sono mai state così deboli e che la
democrazia per cui tanti partigiani diedero la vita è già fortemente
deteriorata.Chiediamo agli organi di informazione di pubblicare integralmente
il testo del volantino e di dare la più ampia diffusione alla notizia.
Associazione
Vita Indipendente ONLUS via Pisana, 36b Scandicci www.avitoscana.org - tel.
055256053
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