Dallo
sciopero all'Ikea alla vertenza Bridgestone, dai picchetti della logistica ai
precari della scuola, dalla resistenza dei migranti fino alle lotte al Comune e
nei trasporti a Roma
Quest'anno
l'estate italiana è stata molto calda, non solo dal punto di vista climatico.
Anche ad agosto - mese in cui tradizionalmente le lotte subiscono un netto calo
a causa delle vacanze estive - i lavoratori di diverse aziende sono scesi in
sciopero in varie regioni d'Italia.
Citiamo, in
questo articolo, le vertenze che gli attivisti di No Austerity sono riusciti a
seguire direttamente, portando solidarietà alle lotte. Ma il quadro è solo
parziale: diverse altre sono le lotte che in questi giorni attraversano il
Paese, lasciando prevedere l'arrivo di un autunno molto combattivo.
A partire da
inizio agosto, le lavoratrici e i lavoratori dell'Ikea
di vari stabilimenti d'Italia - da Milano a Genova, da Firenze a Bologna, da
Brescia a Padova - sono scesi in sciopero, in molti casi per più giorni
consecutivi. L'azienda, infatti, ha deciso di disdettare il contratto
integrativo, cosa che comporterà, a partire dal primo settembre, il taglio del
20% dei salari dei dipendenti dell'azienda. A Milano (Carugate), dove gli
attivisti di No Austerity hanno partecipato alla lotta e ai picchetti, gli
scioperi hanno visto un'ampia partecipazione di lavoratrici e lavoratori, col
sostegno anche di solidali. L'ultimo giorno di sciopero, molto partecipato
nonostante la pioggia scrosciante, si è svolto lunedì 10 agosto a partire dalle
4.30 del mattino: sono stati bloccati i camion che cercavano di accedere allo
stabilimento per scaricare le merci.
In questi
stessi giorni, a Roma sono in corso varie
importanti vertenze: la lotta dei lavoratori dei
trasporti dell'Atac e di Tpl e l'agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori
del Comune. Il 7 agosto i lavoratori di Atac e
Tpl sono scesi in sciopero contro la privatizzazione del trasporto
pubblico. Uno sciopero che viene dopo un mese di mobilitazioni nella Capitale e
che ha visto il licenziamento di Christian Rosso, lavoratore Atac
"colpevole" secondo l'azienda di aver denunciato con un video postato
su facebook i disservizi dell'azienda dei trasporti. Grazie alla campagna per il
reintegro, sostenuta anche da No Austerity, il licenziamento è stato ritirato e
convertito in qualche giorno di sospensione: un'importante vittoria dei
lavoratori.
Negli stessi
giorni (3 agosto) i lavoratori del Comune di Roma (che
da mesi sono in mobilitazione) hanno proclamato, col sostegno di diverse sigle
del sindacalismo di base, lo stato di agitazione contro la modifica unilaterale
del contratto collettivo decentrato e contro il conseguente peggioramento delle
condizioni di lavoro (turni di lavoro prolungati, flessibilità oraria a
comando, gerarchizzazione dei ruoli, ecc) e della qualità dei servizi. Sono
ancora in corso le mobilitazioni nel settore di
scolarizzazione rom, sinti e mediazione interculturale, nel settore
dell'assistenza ai disabili nelle scuole (Aec) e dei servizi educativi
convenzionati e dei canili in contrasto agli appalti al ribasso e ai bandi di
gara sui quali ad agosto: si susseguono presidi, incontri (l'ultimo l'11 agosto
con l'assessora alle politiche sociali di Roma Capitale), per mantenere
inalterati posti di lavoro, continuità dei servizi alla cittadinanza e per
proseguire la lotta contro il sistema di Mafia Capitale e gli appalti di
servizi pubblici e sociali.
Non si ferma
nemmeno la protesta dei precari della scuola contro la
cattiva scuola di Renzi, contro un piano di assunzioni di lavoratori e
lavoratrici della scuola che rappresenta una vera e propria deportazione
forzata. Infatti, decine di migliaia di insegnanti, dopo
10, 15 o 20 anni di precariato, rischiano di lavorare, a partire dal
prossimo anno scolastico, in province molto lontane da quella in cui vivono. Il
ministero, infatti, assumerà i precari sui posti disponibili, in tutte le
province d'Italia, senza tenere conto né delle preferenze dei precari né della
provincia di appartenenza. Un vero e proprio trauma per tanti lavoratori (l'età media dei precari della scuola è 40 anni, la
maggioranza donne con figli), tanto che molti stanno rinunciando a fare
domanda di assunzione, preferendo rischiare di restare precari ancora per
lunghi anni piuttosto che sottoporsi alla deportazione forzata. Ai precari
viene infatti negata qualsiasi possibilità di scelta: il rifiuto di una posto
di lavoro in una scuola (ovunque essa sia, magari a migliaia di km da casa...)
comporta il licenziamento in tronco. Dopo anni e anni di precariato, una vera e
propria umiliazione! Per questo, anche in questi giorni sono in corso sit-in dei precari in varie città d'Italia (Napoli, Cagliari,
ecc.).
A
Bari le realtà che
aderiscono al coordinamento No Austerity stanno
sostenendo attivamente la lotta dei lavoratori della
Bridgestone. L'azienda ha, infatti, annunciato il licenziamento di 200
operai, oltre al taglio dei salari e la sospensione del pagamento degli
straordinari. Alcuni dirigenti sindacali complici, in accordo con l'azienda,
hanno proposto un referendum interno per sottoporre ai lavoratori questo piano
aziendale dando indicazione per il SI: i lavoratori invece hanno risposto con
un netto NO! E' nato un comitato operaio che, col sostegno di No Austerity e di
attivisti politici del territorio, rilancerà a fine agosto le mobilitazioni.
Non si sono
fermati, nonostante il caldo afoso, nemmeno i picchetti
degli operai della logistica in Emilia Romagna. A Piacenza i facchini
hanno organizzato diversi scioperi con picchetto per il riconoscimento dei
diritti di rappresentanza sindacale e per rivendicazioni salariali (pagamento
al 100% delle ferie e pagamento degli straordinari): bloccate nei primi giorni
di agosto sia la AD (ex UPIM) di Pontenure che la ND di Piacenza. A Bologna,
dal 4 agosto sono in sciopero i lavoratori della Camst, che protestano contro
la mancata erogazione dei salari. L'azienda ha chiamato la celere per cercare
di intimidire i lavoratori. A Cesena sono scesi in sciopero i facchini
dell'Artoni, ottenendo l'apertura di un tavolo di trattative per il
ricollocamento di un gruppo di lavoratori licenziati. La lotta proseguirà nei
prossimi giorni, poiché l'azienda si dimostra sorda alle richieste dei
lavoratori.
Ma ad agosto
non si ferma nemmeno la tragedia dei migranti che
arrivano sulle coste del Sud Italia, in particolare in Sicilia, costretti a
subire le ignobili politiche razziste dei governi di tutta Europa. Il 5 agosto
al largo della Libia, verso la Sicilia, un barcone con 700 migranti si è
capovolto: si parla di centinaia di vittime, di cui sono responsabili anzitutto
le leggi razziste dei governi europei, che ostacolano i soccorsi in mare e
impediscono ai migranti di accedere con facilità in Europa. Il 10 agosto circa
1500 disperati hanno cercato di raggiungere le coste della Sicilia, tra cui
molti minorenni e anche alcune donne in stato di gravidanza. Il dramma che i
migranti subiscono sulle coste italiane è simile a quello delle isole greche: a
Kos centinaia di migranti (soprattutto afghani e siriani, in fuga dalle guerre)
si sono ribellati a un vero e proprio internamento in uno stadio imposto dalle
autorità locali. La ribellione ha avuto come risposta una pesante repressione
da parte della polizia. No Austerity è al fianco dei migranti, contro tutte le
politiche razziste!
Nel
sostenere attivamente le lotte in corso, No Austerity fa appello
all'unificazione delle mobilitazioni, per costruire un ampio fronte di lotta
contro lo sfruttamento, contro il razzismo e contro le politiche di austerità
imposte dai governi e dai padroni.
No
Austerity - Coordinamento delle Lotte
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