Pagine

mercoledì 5 aprile 2017

Alitalia: comunicato stampa della Cub Trasporti

COMUNICATO STAMPA CUB TRASPORTI

Il Trasporto Aereo italiano è un settore in costante e crescita. 

Nel 2016 si è registrato +4,9% di traffico passeggeri e un +5,9% per il traffico merci.

L'occupazione però continua a registrare pesanti tagli e, nella migliore delle ipotesi, un progressivo peggioramento qualitativo, con una crescita della precarietà , un impoverimento salariale ed un aumento indiscriminato dei carichi di lavoro per gli addetti.

 Per non parlare della perdita dei diritti inflitta ai lavoratori, favorita anche dalle modifiche Fornero e Renzi alle norme sul mondo del lavoro.

Tutto ciò accade mentre le aziende, quasi tutte in esercizio su attività in concessione pubblica, hanno potuto beneficiare di un ingente sostegno dello Stato che ha permesso l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, nonostante la crisi non esista. Cigs, mobilità, solidarietà e ora Naspi, oltre all'intervento del Fondo di Solidarietà del trasporto aereo alimentato dalla collettività e ai contributi regionali per le aziende che hanno attivato i contratti di ricollocazione: un armamentario di interventi finalizzato a sostenere la più vasta sostituzione dei lavoratori più "garantiti" con altri senza garanzie.

Emblematico quanto successo nella crisi Alitalia del 2014 che ha espulso oltre 2000 lavoratori, alcuni dei quali riassunti senza le tutele dell'art.18 ( Job Acts), con salari pesantemente decurtati e con il beneficio per l'azienda di sgravi contributivi.

Come non ricordare la inaccettabile espulsione dei lavoratori disabili e appartenenti alle categorie protette da parte di Alitalia: un ulteriore tassello che manifesta l'arroganza con cui ha agito sia la cordata di imprenditori italiani della Cai, sia i nuovi azionisti emiratiNi. 

Nonostante tutto ciò Alitalia oggi si appresta a infierire con migliaia di altri licenziamenti, esternalizzazioni, ulteriore precarietà e tagli salariali e normativi.

Una mattanza già iniziata con l'espulsione di 300 precari in prossimità della maturazione del diritto alla stabilizzazione e si pretende verrà estesa ulteriormente, con pesantissime ricadute in tutto il settore. Assohandling ha già annunciato 500 licenziamenti, 300 li ha dichiarati Assocatering, le me se è le pulizie hanno già aperto le procedure di licenziamento collettivo, addirittura prima ancora che la ex- Compagnia di Bandiera metta in atto il suo scellerato piano di ridimensionamento.

Un Piano quello di Alitalia di ulteriore ridimensionamento.

La Cub trasporti ritiene urgente che il Governo apra immediatamente il confronto sulle regole di sistema, assolutamente sbilanciato a favore dei vettori low- cost, in un modo che non ha eguali nell'intera Europa.

Cub rivendica  la nazionalizzazione degli asset principali del settore, un comparto assolutamente strategico. 

Altro che laboratorio di precarietà e sfruttamento. Gli aeroporti devono trasformarsi in siti produttivi virtuosi anche per quanto riguarda il tratramento dei lavoratori.

Oggi, 5 aprile 2017, la Cub trasporti sciopera in Alitalia contro il Piano di tagli e ridimensionamento preparato dagli azionisti, Banche e Etihad, per far fronte all'ennesimo fallimento della privatizzazione.

Lo sciopero di oggi è indetto dalla Cub trasporti anche in altre aziende aeroportuali e segue quelli dell'intero comparto già promossi il 23 febbraio e l'8 marzo  e 20 marzo u.s.

Il Governo deve imprimere un cambio di rotta a partiRe dalla vertenza Alitalia, predisponendo un immediato ritorno al controllo pubblico della ex- compagnia di bandiera.

Un altro Piano è possibile.

La crisi non esiste. Siamo davanti all'ennesimo progetto di dismissione e disgregazione di un comparto industriale strategico per il nostro Paese.

La nazionalizzazione di Alitalia è l'unica soluzione.

Roma 5.4.2017

Nessun commento:

Posta un commento

Cara lettrice, caro lettore,

abbiamo deciso di porre alcuna restrizione ai commenti: chiunque può commentare come meglio ritiene, anche in forma anonima, i post di CUBlog. Tuttavia apprezziamo sia la buona educazione (anche nel dissenso più aspro) sia la vostra firma.

La Redazione di CUBlog