L'8 novembre, a Firenze si terrà un'assemblea pubblica
nazionale, convocata dalle realtà sindacali aderenti all'appello lanciato dal
Coordinamento Nazionale No Austerity contro l'Accordo sulla rappresentanza.
All'ordine del giorno, non vi è solo l'opposizione a questa restrizione delle
libertà sindacali, ma anche al precariato come modello sociale. Al fine di
rendere maggiormente chiari a chi legge i presupposti dell'iniziativa, abbiamo
raggiunto i compagni e le compagne del Coordinamento No Austerity per farci
spiegare sinteticamente il loro percorso e come intendono contribuire
all'unificazione delle lotte in Italia.
Intanto, ci
piacerebbe sapere quando è nato il Coordinamento No Austerity, e chi lo compone
Il coordinamento No Austerity è nato in occasione di
un'assemblea nazionale a Cassina de' Pecchi (nel milanese), nel dicembre del
2012. In quel territorio, allora, erano in corso alcune lotte importanti, in
particolare la lotta dei lavoratori della logistica all'Esselunga di Pioltello
e la lotta della Jabil (in occupazione e presidio permanente). A partire da
queste due esperienze di lotta, e con la partecipazione di tante altre realtà
di lotta d'Italia (tra cui gli operai della Ferrari di Maranello, a cui spetta
l'invenzione del nome "No Austerity"), è nato il coordinamento delle
lotte.
E' un coordinamento che raggruppa singoli attivisti,
sindacati, comitati di lotta e di fabbrica, organizzazioni di movimento e
politiche, associazioni e collettivi studenteschi. Aderiscono a No Austerity,
tra gli altri, lavoratori e lavoratrici, nativi e immigrati, studenti,
attivisti di movimento delle seguenti realtà: Fiom Ferrari, Flmuniti-Cub
Ferrari, Si.Cobas Esselunga di Pioltello, lavoratori delle cooperative in
lotta, operai Marcegaglia di Casalmaggiore e Milano, operai Same di Treviglio,
operaie Jabil-Nokia di Cassina de' Pecchi, Rete di sostegno attivo
Jabil-Nokia-Siemens, Cub Vicenza, Rsu Fiom OM Carrelli Bari, Coordinamento
Migranti di Verona, Movimento No Tem, operai Fiat Irisbus - Resistenza Operaia,
Coordinamento Operai Cub Pirelli (Bollate), attivisti Cub Toscana,
Coordinamento Lavoratori Autoconvocati, Rete operaia Val Seriana, Coordinamento
Pugliese Lavoratori in Lotta, Coordinamento Scuola Mantova, precari della
scuola, Voci della Memoria - Comitato No Eternit, Cub Sanità Cremona, Usb P.I.
Vimodrone, Cub Sur Modena, Cub Caltanissetta, Il sindacato è un'altra cosa -
Opposizione Cgil (Cremona), Cub Sanità Salerno dell'AOU Ruggi d'Aragona,
ALP/Cub (Associazione Lavoratori Pinerolesi aderente alla Cub). Contribuiscono
alla costruzione del coordinamento anche tanti singoli attivisti, senza una
precisa collocazione politica o sindacale.
No Austerity nasce con l'intento di costruire una
solidarietà reciproca tra lotte diverse, a partire dalla convinzione che l'isolamento
ci indebolisce, l'unità ci rafforza. Ma è anche un progetto più ampio, che
abbiamo cercato di definire in varie assemblee successive (un'assemblea a
Maranello, il "No padroni Day", nel febbraio del 2013 e un'assemblea
alla Rimaflow di Milano, nell'ottobre 2013): un progetto in marcia, aperto al
contributo di tutte le realtà che decidono di parteciparvi. Soprattutto, un
progetto costruito rispettando un principio basilare: quello della democrazia
operaia. Le decisioni si discutono e si assumono collettivamente, senza
prevaricazioni o autoproclamati leader. Nel marzo 2013 abbiamo aderito alla
Rete Sindacale di Solidarietà e di lotta, nata a Parigi, con l'intento di
estendere la solidarietà a livello internazionale.
Sappiamo che avete lanciato un appello contro
l'accordo-vergogna sulla rappresentanza. Che tipo di risposta ha avuto e
attraverso quali altre iniziative avete espresso la vostra opposizione a questo
attacco alla libertà sindacale?
Abbiamo deciso di intervenire su questa tematica perché era
evidente che dopo il sussulto immediatamente successivo all'Accordo Vergogna,
che aveva portato anche allo sciopero del sindacalismo di base di ottobre
scorso, la mobilitazione stava scemando tanto che alcune importanti realtà del
sindacalismo di base iniziavano a capitolare cedendo alla tentazione della
firma e boicottando il diritto di sciopero con la possibilità di mantenere le
rappresentanze sindacali.
Allora ci siamo impegnati trasversalmente ed in maniera
unitaria per rilanciare l'attenzione e la lotta su questo fronte, raggruppando
una serie di realtà e di attivisti impegnati in prima linea contro
quest'accordo vergognoso.
L'appello contro la firma dell'accordo ha avuto una risposta
notevole, sono decine le organizzazioni sindacali territoriali che lo hanno
sottoscritto , moltissimi anche i dirigenti e attivisti sindacali (diversamente
collocati) che ne hanno condiviso i contenuti. Crediamo che sia servito per
smuovere un po' le acque, contribuendo a far prendere una posizione netta
contro la firma ad alcune realtà del sindacalismo conflittuale.
Oltre all'appello, abbiamo anche partecipato, a fine giugno,
alle iniziative di lotta organizzate in varie città (23, 25, 26 giugno),
attivandoci per favorire la più ampia partecipazione di realtà sindacali e di
lotta a queste giornate.
Per l'8 novembre, a Firenze, è prevista un'assemblea
nazionale: ce ne potete illustrare gli obiettivi?
Lo scopo dell'assemblea dell'8 novembre è, in primo luogo,
quello di permettere un confronto tra tutte le realtà che hanno aderito alla
nostra campagna, al fine di decidere, insieme, come proseguire e rafforzare la
lotta contro questo attacco alla democrazia nei luoghi di lavoro. A Firenze ci
saranno le realtà sindacali che non accettano il ricatto della firma: ma è necessario
confrontarsi per capire come proseguire e rilanciare la battaglia. Non vogliamo
darla vinta a Confindustria e alle direzioni di Cgil, Cisl e Uil, che hanno
siglato questo accordo per indebolire e distruggere il sindacalismo
conflittuale.
Il 14 novembre, in Italia, si avrà una scadenza di lotta
peculiare: lo sciopero generale e sociale contro le politiche del governo Renzi
e dell'UE, co-promosso da importanti espressioni del sindacalismo di base,
dell'antagonismo sociale e dell'associazionismo diffuso. Come intendete
rapportarvi a questo passaggio di lotta?
Il Coordinamento No Austerity ha deciso di sostenere la
giornata di sciopero del 14 novembre, facendo appello ai lavoratori e alle
lavoratrici, ai disoccupati, agli studenti a sostenerla attivamente, come
potete leggere nel nostro comunicato a supporto della giornata di sciopero,
pubblicato sul nostro sito:
http://www.coordinamentonoausterity.org/
A cura de Il Pane e le rose -
Collettivo redazionale di Roma
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