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mercoledì 3 dicembre 2014

VERSO IL 12 DICEMBRE dal sito : IL SINDACATO E' UN' ALTRA COSA

Renzi è per la prima volta in difficoltà, la sua politica degli annunci non regge più sotto la spinta delle mobilitazioni e della condizione sociale che precipita. Questo è anche il risultato delle lotte di questi mesi contro il Jobs Act e la legge di stabilità.
Persino Squinzi, presidente di Confindustria non si aspettava tanti regali dal governo tutti insieme! Riduzione Irap alle imprese, libertà assoluta licenziamento, demansionamento e spionaggio sui lavoratori aumento tassazione tfr e previdenza complementare.
Anziché sostenere salari e pensioni e combattere la precarietà il governo in continuità con quelli precedenti non ha fatto altro che precarizzare e impoverire ancora di più il lavoro mettendo al centro l’impresa e i suoi bisogni.
Così la crisi non finisce mai!
In questi anni ci hanno raccontato che per il debito dovevamo sacrificare tutto: pensioni, salari, lavoro stabile, vita dignitosa, sanità e scuola pubblica. Poi sarebbe venuto il momento del benessere. La verità è che le loro politiche sono responsabili della crisi e la usano come pretesto il debito per cancellare ogni diritto e conquista sociale del lavoro.
Bisogna cambiare pagina!

La Cgil ha proclamato sciopero generale per il 12 dicembre. È in colpevole ritardo rispetto alla battaglia contro l’approvazione del Jobs Act. La piazza del 25 ottobre e il crescendo di mobilitazioni di questi mesi contro il governo Renzi meritavano ben più determinazione. Ma siamo ancora in tempo per provare a cambiare pagina. Bisogna però rompere con le politiche di queste anni, abbandonare ogni illusione concertativa e costruire un sindacato che sia davvero conflittuale, nella pratica e non soltanto nei proclami in televisione.
Bisogna dire basta alla moderazione e alla cosiddetta responsabilità grazie alle quali la Cgil non ha combattuto davvero l’aggressione al mondo del lavoro! Bisogna rompere con il sistema delle deroghe al CCNL e con il modello del 10 gennaio che impedisce le lotte.
Abbiamo bisogno di un sindacato democratico, conflittuale e indipendente.
Basta con i sindacalisti che cambiano casacca e da onorevoli votano contro il loro sindacato! Il voto di Epifani a favore del Jobs Act è una vergogna che può essere sanata solo se la Cgil rompe con Epifani e tutto il Pd. Serve un sindacato che sappia dire NO alle richieste delle aziende di ridurre salari e diritti!

Continuare le lotte, fino a imporre politiche diverse

Bisogna dare continuità alle lotte, fermarsi darebbe il segnale di una resa che non vogliamo. Costruiamo una mobilitazione senza precedenti, radicale e prolungata, che punti davvero a bloccare il paese e a rompere con le politiche d’austerità che pretendono la cancellazione del nostro modello sociale. A cominciare dal 3 dicembre, con il presidio sotto il Senato per contestare il voto sul Jobs Act.

Mandiamo a casa il governo Renzi!


OPPOSIZIONE CGIL
Il sindacato è un’altra cosa

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