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mercoledì 25 febbraio 2015

NO AUSTERITY, NO TAV, NO REPRESSIONE!

Sabato pomeriggio alcune migliaia di persone si sono ritrovate in piazza a Torino per mostrare la propria solidarietà ai 48 attivisti del movimento No TAV condannati lo scorso 27 gennaio a più di 140 anni complessivi di carcere per aver resistito allo scempio del loro territorio. Una manifestazione colorata, pacifica, ma anche molto arrabbiata, rabbia che però si è incanalata nella dura protesta contro la repressione del movimento con i ripetuti slogan “No Tav liberi”.
Alcuni aderenti di No Austerity hanno partecipato alla manifestazione, diffondendo il volantino di solidarietà, mentre altri sono stati bloccati dalle forze di polizia per l’incredibile blocco dei treni in partenza da Milano: a questi compagni è stato impedita la presenza alla manifestazione. Una cosa inaudita! Ma di che stupirsi? oggi è in atto una stretta repressiva sul Paese, stretta che non ha nulla a che vedere con presunte ragioni di ordine pubblico, ma ha un significato politico. Quest’andazzo repressivo è funzionale alle logiche e alle misure di austerità, per le quali l’oscar oggi spetta alla sinistra di governo e ai tecnici liberali che ne fanno parte. Questo governo fin dal suo insediamento ha avuto un'attenzione speciale al mondo del lavoro trovando accoliti servienti tra le direzioni dei sindacati istituzionali (vedi Accordo sulla rappresentanza e Jobs act).
Al mondo della scuola ha “regalato” la cosiddetta buona scuola, rendendo tutti i lavoratori ancora più precari e restringendo gli esigui spazi per una partecipazione degli studenti alla vita scolastica, nonché imbavagliando di fatto gli insegnanti critici.
Il popolo No Tav da anni è uno degli esempi tangibili di come il dissenso democratico viene considerato e represso in questo Paese. Anni di carcere per tacitare il dissenso di intere vallate. Di converso, si proteggano le sedi dei neofascisti (che in teoria la Costituzione definisce fuorilegge), mentre si chiudono i centri sociali e si reprime a sinistra (vedi caso Cremona).
Questo quadro impone la costruzione di una nostra unità di classe, un blocco sociale solidale avendo come base unificante la battaglia contro la repressione e respingendo al mittente le misure liberticide che sono insite nel programma del governo. Governo che ci propina austerity, prono a garantire i profitti ai soliti noti.
No austerity si schiera al fianco di tutte le realtà operaie, e di tutte i movimenti sociali che si oppongono a questo sistema di ingiustizie.
È necessario trovare una sintesi unitaria di tutte le forze sociali e antagoniste per contrapporsi a questo sistema repressivo.

Un altro mondo è possibile! W la classe! W la lotta! 


http://www.coordinamentonoausterity.org/index.php?action=viewnews&news=top_1424801409

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