LA
BOZZA DELLA LEGGE DI STABILITA' PREDISPOSTA DAL GOVERNO HA
ESCLUSO
NUOVAMENTE I FERROVIERI DALLA DISCIPLINA DELLE 'ARMONIZZAZIONI'
ALLA
LUCE DI QUESTA ULTERIORE INGIUSTIZIA ABBIAMO INVIATO QUESTA LETTERA AL
PRESIDENTE
DEL
CONSIGLIO ED A TUTTI I MEMBRI DEL SUO GOVERNO PER CHIEDERE ANCORA UNA VOLTA
LA
MODIFICA DELLA NORMA CHE HA ALLUNGATO DI COLPO LA NOSTRA VITA LAVORATIVA DI
OTTO ANNI
RITENITAMO,
TUTTAVIA, CHE I FERROVIERI PER VEDERE SANATA QUESTA GRANDE
INGIUSTIZIA DEBBANO MOBILITARSI E FAR SENTIRE
LA PROPRIE VOCE...
A
COMINCIARE DALLA PARTECIPAZIONE ALLE PROTESTE GIA' PROCLAMATE SUL TEMA PER I
PROSSIMI GIORNI
"AL
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: MATTEO RENZI
AI MINISTRI
DEL GOVERNO RENZI
Illustrissimo
Presidente del Consiglio,
Illustrissimi
Ministri,
come
rappresentanti dell'associazione dei macchinisti ferroviari italiani abbiamo il
dovere di rappresentarvi le preoccupazioni della nostra categoria che i nostri
associati ci stanno esprimendo in questi giorni, dopo aver letto la Legge di
Stabilità 2016.
Dobbiamo constatare che per il quarto anno
consecutivo è stata ancora una volta esclusa la norma che avrebbe dovuto
riportare giustizia alla cotegoria di lavoratori italiani più colpita dalla
Legge Fornero. Gli unici ad aver avuto l'età pensionabile innalzata di ben NOVE
ANNI a causa dell'errato utilizzo della parola "articolo" anzichè
"comma" che li ha esclusi dalle armonizzazioni.
La cosa che ci preoccupa molto è che tale
diniego è sempre stato basato sull'eccessivo costo indicato dalla Ragioneria di
Stato che a noi risulta sovrastimato in base ai calcoli effettuati dai nostri
esperti su tabelle di fonte aziendale. Tale costo, questa volta definito
"esoso per l'anno 2016" a noi risulta essere di 64 milioni di euro.
Una cifra davvero non proibitiva per garantire la Sicurezza del nostro
Trasporto Ferroviario.
Ci teniamo a
precisare che non chiediamo una riduzione dell'età pensionabile ma solo di
essere armonizzati, come avvenuto per altre analoghe categorie di lavoratori,
peraltro come interpretato anche dal Servizio Studi del Senato nel maggio 2013
con il "dossier n. 12" semplicemente perchè era logico e previsto
anche dalla Legge Fornero che per l'appunto ci tratta nel comma 18
dell'articolo 24 ("armonizzandi") ... se non fosse stato per l'ormai
famoso errore.
Dovete anche
sapere che l'aspettativa di vita di un macchinista è di 64,5 anni e si vuole
mandarlo in pensione a 67. Non solo non andrà mai in pensione ma rischia di
morire alla guida di un treno lanciato a 300 Km/h mentre in cabina di guida è
completamente SOLO, come prevede oggi la composizione equipaggi!
Conoscendo
la nostra rete ferroviaria, ricca di lunghe gallerie, potete immaginare cosa
succederà quando un tale evento inevitabilmente si verificherà.
In tale evenienza non potremo fare a meno di
ritenervi personalmente responsabili non solo della morte del collega ma
soprattutto dei rischi ai quali saranno soggetti gli inconsapevoli viaggiatori
trasportati.
Confidando sul vostro senso di responsabilità
per il ruolo che ricoprite e le responsabilità che avete siamo certi terrete
nella debita considerazione tale lettera e adotterete i provvedimenti del caso.
Vi
ringraziamo per l'attenzione, anche a nome dei viaggiatori".
www.inmarcia.it
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