MAURIZIO
"PLASMON" VIVE...
Ho
conosciuto Maurizio nel 2014, come spesso avviene quando
si entra in
un azienda della tipologia di Asp: all'inizio, cambio o fine turno quando ci
si incontra negli spogliatoi e ci si
scambia un saluto e qualche chiacchiera. Il suo armadietto era di fronte al
mio, con l'adesivo Usb ben in mostra attaccato sopra. Impossibile non notarlo
alto,imponente,massiccio,barba e capelli bianchi. Gli argomenti erano
prevalentemente i soliti per quelli che come "noi" svolgono un lavoro
assistenziale ed è difficile spiegare se non ci sei dentro, il significato di
talune terminologie linguistiche ma soprattutto cosa ci sia effettivamente
dietro certe frasi, esclamazioni, sfoghi, rabbia, risate, punti di vista e
confronti a volte anche aspri tra colleghi sia in reparto che fuori dagli
stessi, nello spogliatoio per ES. un luogo classico in cui non di rado ti ritrovi a fare il punto della giornata
lavorativa e a volte anticipi al tuo collega che sta per entrare in turno
novità o raccomandazioni.
Rincontrai poi Maurizo nell'estate del 2015 per un
vertenza Vs Asp e in quanto lui membro in Rsu per Usb Bologna. Ci incontrammo
in un bar, non lo vedevo da un anno, ricordo perfettamente come era vestito:
jeans,t-shirt blù e zainetto. Era sensibilmente dimagrito e rimasi chiaramente colpito e sorpreso della
sua trasformazione anche in funzione di come lo ricordavo evidentemente
"bello in carne". A mia
domanda sul forte calo del peso mi riferì che era stato attento al mangiare e
al bere, probabilmente pensadoci ora non era questa la motivazione ma in quel
momento pensavo lo fosse ovviamente.Voglio sottoliniare che quel giorno in cui
ci vedemmo era il suo riposo, chi fà questo lavoro sa bene quanto nello stesso
si desideri anche staccare la spina mentalmente e fisicamente, eppure mi aveva
dedicato alcune ore del suo tempo e ci eravamo confrontati su molti argomenti
aziendali in tema di contratti, mansioni, politiche assunzionali, norme, leggi
e chiaramente tavoli di trattativa sindacato - ente (passati,presenti e futuri)
Non conosceva la mia problematica a fondo ma ne rimase molto colpito tanto da
farmi presente che per quello che erano le sue possibilità avrebbe fatto il
possibile per aiutarmi; ci tengo a ribadire questo suo pensiero anche per
rimarcare quello che poi ho visto rappresentato da tutti i suoi amici, compagni
e colleghi: la sua profonda sete di giustizia e di affermazione dei diritti dei
lavoratori, non solo per i suoi colleghi
di Asp evidentemente ma per qualsivoglia altra categoria. Effettivamente mi
diede un aiuto e supporto morale - personale del tutto franco,solidale e vero,
come era lui del resto. Successivamente ci rivedemmo in sede sindacale e ci si
sentiva per aggiornarci per telefono o
email.Maurizio era tra le rare persone che conosco che in questa società
attuale di consumismo esagerato e spesso
superfluo volutamente e convintamente era sprovvisto di telefonino. Mi diceva:
per chi vuol cercarmi mi chiami pure a
casa o al lavoro e cio' ha un senso perchè in fondo anche il suo reparto era la
sua casa, il suo mondo per una vita! Avremmo dovuto vederci per una birra
insieme anche ad altri colleghi in Dicembre ma problemi familiari mi portarono
fuori Bologna per circa 2 settimane, lo risentii la vigilia di Natale per
fargli gli auguri con la promessa di vederci al piu' presto per fare un brindisi
al nuovo anno. Come tutti i suoi amici sapranno la notte tra il 30 e 31
Dicembre fù ricoverato in ospedale: saputa la notizia andai a trovarlo un pomeriggio, il giorno
dopo la befana, rimanendo con lui varie ore, quelle ore in tutta franchezza
volarono nel vero senso del termine. Lo trovai bene, faceva le flebo
diligentemente, non si alimentava da giorni e tutto sommato non aveva un
cattivo umore nonostante il ricovero forzato e imprevisto. Parlammo veramente di tante cose:
quotidiani,libri,politica,elezioni amministrative a Bologna, differenze
generazionali(era degli anni 50 io dei 70) lui aveva un percorso ideologico e
formativo ben deliniato,veniva dall'esperienza di Lotta continua ed aveva
vissuto pienamente e convintamente il periodo delle lotte e rivendicazioni sociali e operaie a cavallo tra la fine degli
anni sessanta e inizio settanta. Furono anni parecchio movimentati come tutti
sapranno e per lui furono un bagaglio di vita ed esperienza ritengo partecipata
e autenticamente vissuta!
Quando lo salutai
aveva finito la terapia farmacologica, si alzò dal letto per accompagnarmi fino
agli ascensori fuori dal reparto, ci salutammo raccomandandomi di tenere botta
come sempre, lo salutai dicendo esci presto da sto posto, sarebbe dovuto uscire
di lì a pochi giorni, purtroppo fù l'ultimo attimo in cui lo vidi in vita!
Ieri 22
Gennaio 2016 è stato il giorno in cui numerosi ti abbiamo attribuito l'ultimo
saluto caro collega Maurizio, nel campo del movimento sindacale conosciuto da
tutti come PLASMON perchè la sua sua imponenza fisica trasmetteva sicurezza a
tutti i suoi amici. Maurizio era una persona pulita, coerente ai suoi alti
principi morali e professionali, sempre disponibile e profondamente
altruista,schivo,riservato ma persona anche spiritosa e di buona compagnia. Mi
lascia un insegnamento che nel mio piccolo già sto percorrendo e continuerò con
tutte le mie energie a perseguire : lottare fino allo stremo delle forze per il
riconoscimento dei propri ritenuti diritti, in particolare anche quelli degli ultimi!
Un abbraccio affettuoso alla moglie Renata, al figlio Nicola e a tutti i
parenti, amici e colleghi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e volerlo
bene.
Ci siamo
conosciuti per troppo poco tempo ma è stato comunque
UN ONORE PER
ME!!!
Alla famiglia e ai compagni di lotta di Maurizio, giunga il cordoglio e la vicinanza di CUBlog e dei suoi lettori.
RispondiEliminaLa redazione di CUBlog