giovedì 12 febbraio 2015

PISA – FIRMATO L’AUMENTO DEI TURNI E DELLA FLESSIBILITÀ ALLA CONTINENTAL

L’accordo sulla Solidarietà firmato alla Continental non risponde a nessuna necessità, è un danno e un pericolo per i lavoratori ed è un favore all’azienda pagato con i soldi dell’INPS.
1.  Lo stato di crisi non esiste, nel 2015 è previsto un aumento di produzione del 15 per cento rispetto al 2014 e del 10 per cento rispetto al 2012 e al 2013. Dai dati degli RSU firmatari, l’anno scorso la Solidarietà realmente effettuata è stata molto ridotta, tra il 4 e il 16 per cento nei diversi  reparti; il previsto aumento di produzione la azzera completamente. Dichiarare 253 esuberi, pari a un dipendente su quattro, è perciò infondato e pretestuoso.
2.  In questa situazione, sottoscrivere la necessità di diminuire le ore lavorate significa una cosa sola: permettere l’aumento dei ritmi di lavoro. Accettare poi un numero di esuberi così alto significa solo dare all’azienda strumenti per una flessibilità a piacimento e per una gestione dell’orario di lavoro a suo arbitrio.
3.  Gli esuberi non sono perciò il presupposto e il motivo della Solidarietà, MA NE SARANNO IL RISULTATO. Una volta che l’azienda avrà consolidato la nuova organizzazione del lavoro si aprirà, ALLORA E PER QUESTO MOTIVO,  il pericolo dei licenziamenti. Nascondere ai lavoratori queste semplici verità è stato l’impegnativo “compito”  degli RSU firmatari nelle assemblee dei giorni scorsi.
Che cosa sarebbe successo senza disponibilità della RSU alla Solidarietà? L’azienda avrebbe potuto richiedere qualche giorno di CIG, con un danno salariale di forse 24 euro mensili. Ma questa alternativa era evidentemente troppo semplice per gli RSU firmatari, che nel loro documento fantasticano della necessità di  << accordi che consentano alle Aziende di fare investimenti….che richiedano l’utilizzo di minor manodopera, senza compromettere la salvaguardia dei posti di lavoro >> (!)
Anche alla Piaggio da qualche anno ci battiamo contro la firma di contratti di Solidarietà che servono solo a coprire il progressivo trasferimento all’estero delle lavorazioni, l’aumento dei ritmi di lavoro e una flessibilità che significa  asservimento dei lavoratori all’arbitrio delle decisioni dell’azienda su tutti gli aspetti del rapporto di lavoro. Questo uso arbitrario e pretestuoso dei Contratti di Solidarietà non solo sperpera i soldi dell’INPS, ma mette nelle fabbriche i lavoratori in una condizione di debolezza e di ricattabilità.
Gli interessi dei lavoratori non si difendono né compiacendo i padroni né con una logica aziendale, ma con la lotta e l’unione delle diverse fabbriche.
RSU FIOM Piaggio – RSU Continental non firmatari



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