FERMIAMO LA REPRESSIONE,
RIVENDICHIAMO TUTELE E DIRITTI
La
repressione che colpisce chi combatte
contro le ingiustizie del sistema socio-economico si configura oggi come
un'azione punitiva sistematica, particolarmente cruenta sui posti di lavoro,
dove vengono colpite le avanguardie di lotta tramite ricatti, provvedimenti
disciplinari e licenziamenti politici.
Il
sistema padronale vuole convincere le persone che il lavoro sia un privilegio,
reprimendo i diritti e colpendo ogni libero dissenso con la forza, pretendendo
più flessibilità e sottomissione sia tramite l'apparato normativo, sia per
mezzo di contratti di lavoro cinici e brutali, concordati con dirigenti
sindacali troppo spesso complici dei padroni (in questo contesto si spiega
l'accordo vergogna del 10 Gennaio tra Cgil-Cisl-Uil e Confindustria).
Le
riforme del lavoro varate dal Governo Renzi, tutte volte a scaricare il peso
della crisi sulle spalle dei lavoratori, aggravano ulteriormente la situazione,
riducendo le tutele e generando nuova precarietà.
Le
prime vittime della repressione nei luoghi di lavoro sono gli immigrati, le
donne e gli attivisti sindacali combattivi. Gli immigrati, a causa delle leggi
razziste, sono costretti a subire condizioni di lavoro disumane (si pensi alla
diffusione del caporalato nel sistema delle cooperative) e attacchi xenofobi.
Le donne quotidianamente si scontrano con atteggiamenti maschilisti che, sotto
il ricatto del licenziamento, sempre più spesso si configurano come molestie e
violenze. Gli attivisti sindacali combattivi, soprattutto con l'applicazione
dei nuovi accordi sulla rappresentanza, perdono le tutele sindacali nei luoghi
di lavoro e sono i più esposti alla rappresaglia padronale.
PERTANTO
IL COORDINAMENTO NAZIONALE NO-AUSTERITY FA APPELLO
A
TUTTI GLI ATTIVISTI, ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI, POLITICHE, ALLE
ASSOCIAZIONI A IMPEGNARSI PER:
2.
Lottare per il ripristino di un
sistema normativo che consenta ai lavoratori di difendersi dalle vessazioni e
dai soprusi aziendali, tutelandoli dai licenziamenti indiscriminati e
strumentali e garantendone il reintegro del posto di lavoro. Abolizione del
Jobs Act e della controriforma Fornero dell'art. 18!
3.
Esigere la cancellazione dai contratti
di lavoro delle clausole di fedeltà aziendale e quelle che impediscono il
libero dissenso e la libertà di espressione dei lavoratori.
4.
Combattere la precarietà generalizzata
e vergognosa di questo Paese, perseguendo la necessità di lavoro stabile e
sicuro per tutti. Assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari!
5.
Perseguire l'abbassamento
generalizzato del monte ore nei contratti di lavoro, la limitazione del lavoro
straordinario e l'abbassamento generalizzato dell'età pensionabile quali
strumenti primari per favorire la piena occupazione nel paese. Lavorare meno
lavorare tutti!
6.
Mobilitarsi per una reale democrazia
nei posti di lavoro e contro l'Accordo Vergogna sulla Rappresentanza, voluto
dai sindacati concertativi e dai padroni, che attacca le libertà di espressione
e dissenso e limita il diritto di sciopero.
7.
Supportare unitariamente
le lotte per il lavoro, contro il cinismo, l'arrivismo e le speculazioni dei
padroni, impegnandosi per garantire sicurezza e dignità del lavoro; diffondere nei
territori la solidarietà e la mobilitazione.
8.
Esigere la cancellare le leggi antisciopero nel pubblico
impiego e nei cosiddetti servizi essenziali (dai trasporti alla sanità), che
impediscono ai lavoratori e alle lavoratrici di esercitare realmente il diritto
di sciopero, obbligandoli a subire passivamente le misure di privatizzazione e
di austerity imposte dal governo. No ai nuovi decreti su scuola e pubblico
impiego che inaspriscono il sistema disciplinare interno, potenziano il ruolo
dei dirigenti e introducono divisioni tra i lavoratori funzionali a renderli
più ricattabili e licenziabili!
9.
Contrastare
attivamente, nei luoghi di lavoro e nella società, ogni forma di razzismo e
maschilismo, mezzi utilizzati dai padroni per creare divisioni funzionali a
indebolire le lotte.
PER ADESIONI : info@coordinamentonoausterity.org
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