Protesta
del sindacato Cub Assistenza contro Terra del Fuoco e Babel: stipendi in
ritardo.
Lunedì, per
la prima volta, le lavoratrici e i lavoratori di una cooperativa impegnata
nell’assistenza ai profughi sciopereranno «per rivendicare la correttezza del
trattamento sia per chi lavora che per i richiedenti asilo che dovrebbero
beneficiare del loro lavoro». Si tratta dei dipendenti dell’associazione Terra
del Fuoco e della cooperativa Babel che, mesi fa, è nata al suo interno con la
mission profughi. E poiché l'associazione - tra i suoi fondatori c’è il
capogruppo di Sel in Consiglio comunale, Michele Curto - tuttora ha sede presso
il Gruppo Abele, i lavoratori (una trentina) con le bandiere del sindacato di
base Cub Sanità Assistenza si troveranno in presidio davanti alla sede del
Gruppo, in corso Trapani.
«È costante
- spiega Gabriele Pigozzi, rappresentante aziendale - che coop e associazione
ritardino per mesi gli stipendi e persino i rimborsi delle spese vive
anticipate dai lavoratori per poter svolgere l’attività. Una situazione
frustrante». Ma non solo di denaro si tratta. «È carente la pianificazione
degli interventi. Molte persone che abbiamo accolto quest’anno - dice Pigozzi -
dovranno uscire senza aver fruito di programmi di inserimento, di integrazione
con borse lavoro».
Per Roberto
Forte, presidente di Babel, «i problemi derivano dal fatto che la cooperativa è
una start up che ha iniziato a lavorare in maggio, non ha accesso al credito,
conta solo su un appalto pubblico e patisce i ritardi con cui la prefettura
paga. Oggi la situazione è questa: la busta paga di luglio, emessa al 15
agosto, è stata pagata al 50%. Ma tutti i dipendenti sono assunti a tempo
indeterminato e siamo certi che la situazione a breve si regolarizzerà».
Articolo
da “LA STAMPA” di MARIA TERESA MARTINENGO
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