850 CRIMINALI?
Nell’Ospedale Ruggi
abbiamo assistito al progressivo sfruttamento dei lavoratori di corsia, in
grave sotto-organico, con sovraccarico di lavoro, straordinari obbligatori,
turni incalzanti, salari miserrimi (pare di stare alla Fiat di Marchionne).
Sulle spalle dei lavoratori sono stati scaricati tutti i problemi generati da direzioni miopi e inefficienti che si sono succedute nel corso degli anni. Sono stati ridotti i posti letto (grave per quelli dell’urgenza), hanno permesso la presenza di reparti di serie A, B e C (vedere per credere), hanno privatizzato i servizi con i risultati evidenti a tutti.
E’ stata creata una
pletora di burocrati degna del reame borbonico, le cui retribuzioni dovrebbero
essere spiegate ai lavoratori di corsia, che chiedono di conoscere come e
perché sono stati distribuiti premi e prebende.
E’ stata tollerata e
alimentata da anni una disinvolta condotta di cosiddetti “sindacalisti”, molti
dei quali, ormai inattivi e appagati, siedono in comodi uffici. Altri si agitano
ancora, nella speranza di essere presto tacitati.
Diversa è la condizione
di alcuni acciuffati, che dovrebbero chiarire ai Pazienti, ai lavoratori e al
popolo origini e finalità del loro attivismo.
Ma chi sono i
responsabili dell’attuale situazione? Gli 850 criminali indicati dalla stampa o
i mandarini che negli ultimi anni hanno diretto l’Ospedale? I lavoratori di
corsia sotto organico e sfruttati a 1500 euro al mese oppure quei mandarini ben
pagati che amavano farsi vedere in giro circondati da un codazzo di cortigiani?
Gli sfruttati sono
sottoposti alle leggi. Burocrati sussiegosi e ben pagati citano leggi e doveri
cui sono assoggettati i lavoratori dipendenti. Questi devono rispettare le
leggi. Quelle stesse leggi che in Italia permettono pestaggi di operai in
sciopero, botte e confino ai sindacalisti non-concertativi, criminalizzazione
degli oppositori politici, tso omicidiari, percosse ai detenuti, sanità, scuola
e trasporti allo sfascio, attacco al diritto di sciopero e agli altri diritti
dei lavoratori con il jobs act.
A chi rispondono,
invece, i burocrati? Dovrebbero rispondere al popolo, che li paga lautamente
con denaro pubblico: del popolo essi sono i servitori, non i padroni. Nei
luoghi di lavoro dovrebbero rispondere al Comitato di Difesa dei Lavoratori. Il
Comitato è l’unico strumento in grado di unire i lavoratori sfruttati, di dare
loro voce comune, di difendere i più deboli da soprusi e angherie inflitti
nonostante le “leggi”, proprio quelle richiamate dai burocrati.
Chiediamo con forza alle Rsu di:
1.
Convocare
l’Assemblea dei Lavoratori
2.
Dichiarare lo
sciopero
3.
Dare vita al Comitato di Difesa dei Lavoratori ove
confluiranno gli attivisti sindacali di ogni sigla e i lavoratori che lo
vorranno
4.
Rivendicare
assunzioni, libertà di espressione e il salario
di corsia.
Confederazione Unitaria di Base
cubsanitasalerno@hotmail.it
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