DIFENDIAMO
LA SCUOLA PUBBLICA!
Il coordinamento No Austerity sostiene lo sciopero della
scuola del 13 novembre.
Sosteniamo
le ragioni degli insegnanti e del personale ata che, dopo le grandi
mobilitazioni della scorsa primavera, hanno deciso di proseguire la lotta
contro la “cattiva scuola” di Renzi e della Giannini anche dopo l’approvazione
della legge (L. 107) a luglio. Una legge che è stata imposta alle lavoratrici e
ai lavoratori della scuola, nonostante l’alta adesione agli scioperi promossi
dai sindacati della scuola e le manifestazioni di massa di insegnanti e
studenti.
La
cosiddetta Buona scuola è in realtà l’applicazione di un progetto di
privatizzazione e aziendalizzazione della scuola pubblica, funzionale a
favorire i tagli e, al contempo, disciplinare il lavoro degli insegnanti e del
personale scolastico. La legge 107 ha, infatti, assegnato ai dirigenti
scolastici super-poteri, trasformandoli in veri e propri sceriffi. In queste
settimane negli istituti scolastici è in discussione l’elezione di un “comitato
di valutazione”: questo famigerato “comitato” ha il compito di “valutare” il
lavoro degli insegnanti, coadiuvando il dirigente nella definizione del
personale che va premiato o punito. Sosteniamo i tentativi degli insegnanti di
boicottare questo strumento repressivo e appoggiamo le mozioni presentate nei
collegi docenti contrarie all’approvazione del comitato.
L’aziendalizzazione
della scuola pubblica si manifesta in modo chiaro anche nell’aumento delle ore
di alternanza scuola-lavoro: un modo per favorire le aziende, che sfruttano il
lavoro gratuito degli studenti evitando così di assumere nuovo personale (e in
alcuni casi licenziando gli assunti), penalizzando la qualità dell'istruzione
(per la drastica riduzione delle ore di insegnamento).
Ma la
cattiva scuola non è solo questo. E’ un attacco durissimo agli insegnanti
precari, che da anni o decenni lavorano nella scuola pubblica, con due o tre
mesi (minimo) di disoccupazione ogni anno e, spesso, pagamenti in ritardo degli
stipendi (non sono ancora arrivati gli stipendi di settembre!). Prima di tutto,
i precari della II e III fascia sono stati esclusi dal piano di assunzione e,
per loro, si prospetta, nella migliore delle ipotesi, il licenziamento dopo 36
mesi di lavoro. Ma anche ai docenti della I fascia (età media 40 anni) hanno
subito un pesante attacco: sono stati costretti ad accettare un piano di
assunzione che prevede lo spostamento di provincia (l’80% degli assunti a
settembre sono stati deportati in altre province, in molti casi lontane decine
di migliaia di Km dalla provincia di residenza!) per svolgere attività diverse
da quelle su cui hanno competenze (tappabuchi per le supplenze, sostegno,
insegnamenti diversi da quelli su cui sono abilitati, ecc): soprattutto, chi
non accetta il trasferimento (magari a migliaia di km da casa) è licenziato in
tronco, senza più possibilità di lavorare nella scuola (nemmeno come supplenti!)!
Un danno per i precari ma anche per gli studenti e la didattica.
I primi
effetti della “Buona scuola” sono sotto gli occhi di tutti: scuole fatiscenti,
strutture inadeguate, classi pollaio senza insegnanti (o con insegnanti che
cambiano continuamente).
Siamo al
fianco degli insegnanti, degli studenti, del personale ata ed educativo che
scioperano il 13 novembre. No alla privatizzazione della scuola pubblica!
No
Austerity – Coordinamento delle Lotte
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