Il
costo è stato detratto dalla busta paga ai neoassunti, che già avevano pagato
di tasca loro il corso per la sicurezza. Appello anche al Comune di Milano
Il tesserino
aeroportuale è obbligatorio per lavorare in alcune aree a Malpensa, ma gli
addetti alle pulizie devono pagarselo di tasca loro. O meglio: con una
decurtazione della busta paga. Il caso riguarda una società di pulizie che ha
l’appalto in aeroporto e viene sollevato dal sindacato autonomo AdL.
«I
lavoratori che sono stati assunti recentemente dalla Romeo Gestioni spa, che ha
in appalto da SEA le pulizie dell’aeroporto di Malpensa, nella busta paga del
mese di novembre si sono visti trattenere 40 euro per il rilascio del tesserino
di riconoscimento aeroportuale». Il sindacato indica anche motivi formali: «
l’offerta economica avanzata da Romeo Gestioni spa, in sede di gara d’appalto,
comprendeva “costi di gestione” e “altri costi del personale”, tra i quali
erano menzionati sia i costi per il rilascio del tesserino aeroportuale che i
corsi di formazione aeroportuale oltre ai costi del parcheggio; quindi è
assurdo che ora si voglia scaricare sui lavoratori i costi dell’appalto. Vi è
un ribasso nell’offerta economica di circa 14 milioni di euro che mai e poi mai
poteva essere sostenibile»
Il sindacato
fa notare che gli addetti alle pulizie di nuova assunzione avevano già dovuto
pagare di tasca loro 85 euro per il corso di sicurezza aeroportuale. «Appare
chiaro che Romeo Gestione voglia recuperare i costi di gestione sulla pelle dei
lavoratori e che l’ammontare del costo dell’appalto con un tale “sconto” (pari
all’incirca a 14 milioni di euro) sia irragionevole e troppo azzardato.
Chiediamo a Romeo Gestioni spa la restituzione nella prossima busta paga dei 40
euro trattenuti per il rilascio del tesserino e il rimborso degli 85 euro
versati dal lavoratore per il corso di sicurezza aeroportuale; a SEA Spa, che
ha affidato l’appalto al massimo ribasso, certificandone la sostenibilità, di
intervenire immediatamente nei confronti dell’appaltatore, affinché rispetti
gli impegni presi in fase di aggiudicazione di appalto: al Comune di Milano,
come azionista maggioritario di SEA Spa, di intervenire sulla problematica
esposta, in quanto non è pensabile far “cassa” sui sacrifici e sulle
illegittimità calate sui lavoratori: ciò è inaccettabile sia sul piano politico
che morale». Ovviamente il sindacato è sul piede di guerra e, alle richieste di
oggi, potrebbe far seguire anche altre iniziative di mobilitazione e lotta.
redazione@varesenews.it
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