Il
26 e 27 febbraio prossimi venturi, noi dipendenti Esselunga saremo chiamati a
votare sull'Ipotesi d'Accordo firmata con l'Azienda da Filcams-CGIL,
Fisascat-CISL, Uiltucs-UIL.
Il
nostro SI' o NO determinerà il via libera all'applicazione di quanto
sottoscritto sul lavoro festivo: è importante conoscerne i contenuti e le
immediate o potenziali conseguenze.
ECONOMICAMENTE: il trattamento della Nuova Ipotesi è IN PERDITA, rispetto a
quello ancora in vigore del Contratto Integrativo Aziendale. Non è
un'opinione. Esempio pratico di un lavoratore di quarto livello, con
uno scatto di anzianità (quindi 10 euro circa di paga oraria): a parità di
domeniche lavorate, con la nuova scaletta il collega perde approssimativamente
100 euro l'anno. Perdita proporzionale: più sono alti livello e anzianità, maggiore è il danno
economico. Invitiamo a fare i vostri conti, busta paga alla mano; indennità di
specializzazione e mansione contano altrettanto: i responsabili sono i più
danneggiati. Gastronomi, macellai, panettieri ed altri “qualificati”, oltre
al danno, la beffa: più domeniche comandate e maggiore perdita. Vogliate
considerare, su Milano - oltre al 130% delle domeniche natalizie e dell'Immacolata
- che anche Sant'Ambrogio se ne esce dal trattamento speciale.
Quant'è
ampia la platea interessata?
Quanti sono i gastronomi in servizio a Natale, rispetto a quelli che lavorano a
giugno? DOVE FINISCONO I SOLDI CHE L'AZIENDA RISPARMIERA'? NON DOVEVANO ESSERE
“SPALMATI”?
QUALE SOLIDARIETA'? I part e full time con prestazione domenicale ordinaria sono
stati USATI per scardinare le ultime tutele dei
“vecchi privilegiati”: per questi ultimi viene definito un sistema con il quale
le domeniche previste dal Contratto Nazionale diventano concretamente
esigibili. Ai “nuovi” vengono concessi dei “cambio giorno”, per “liberarne”
la prestazione domenicale: 3 ai full time, 2 ai part. Attenzione alla formula:
“l'Azienda si impegna a prevedere la possibilità di far
usufruire di 2 domeniche non lavorative
all'anno”. Non suona come un diritto
sicuro: una domenica a semestre (se si può) e non necessariamente quella che
vorrai tu. Questi lavoratori, inoltre, sono ancora una volta esclusi dalle
scalette di maggiorazioni crescenti, in cambio di un vago impegno a pensarci – forse
– in futuro.
In
sostanza: 22 (Casse/Drogheria) e 24 (Reparti Freschi) domeniche esigibili per i
“vecchi”, in cambio di...possiamo dirlo? Nessun beneficio ai “nuovi”, che
continueranno ad essere di Serie B.
La
“macelleria” quotidiana degli orari disagiati e della flessibilità senza
preavviso (e maggiorazione), per chi di noi è part time continuerà senza nessun
intoppo (anzi: di più! Niente “clausole
elastiche” o “flessibili”: lo hanno voluto aggiungere per esteso, nella “Nota a
Verbale”!).
E la
Serie B continuerà a crescere: l'Azienda infatti, non ha intenzione di
smettere di assumere con la domenica dentro, o chiedere ai part time di
inserire proprio quella giornata (malgrado alcuni Negozi ne abbiano già in
esubero!).Esselunga ci dice che, comunque, noi siamo gli ultimi che godranno di
queste maggiorazioni: i prossimi assunti - i nostri figli? - NON LE
AVRANNO MAI . Questo Accordo dice che a noi va bene così: sottoscriviamo
la politica del “Figlio mio, tu sarai pagato meno di me e avrai meno
diritti”. L''Accordo non doveva porre fine alle distinzioni? O volevano
solo “ingabbiare” i meno ricattabili?
“VANTAGGI” Ogni DIECI domeniche, un “week-end” libero; quindi: per DUE
VOLTE ALL'ANNO si avrà la possibilità di lavorare 12 giorni di fila e fare
sabato e domenica a casa (a dormire?) o magari, dopo altre dieci domeniche,
fare 13 giorni di lavoro di fila ed avere una domenica ed un lunedì liberi
(pieni di energia). I “vantaggi” di cui sopra sono da “valutare e
concordare di prevedere”: la certezza è un'altra cosa e la
discrezionalità con cui potrà essere usata la norma è da mettere in conto.
Già
sicuro, invece, il fatto che due settimane di
ferie estive non sono più 15 giorni: NIENTE esclude di rientrare di domenica.
Niente esclude di non essere chiamato per mesi, perché non necessario, e poi
sentirsi richiedere le 22 domeniche annuali TUTTE DI FILA...magari, tutte di
pomeriggio (“determinerà i nominativi tenendo conto (…) delle necessità di
organico per ciascun turno”: indovina quale dei due turni).
INCLUSIONE? Il testo dell'Accordo fa ripetutamente riferimento a
prestazioni “aderenti al turno”... e ci sono alcune categorie che,
storicamente, sono state citate nella Contrattazione solo per specificarne
l'esclusione: Direttori,
Responsabili, la Sorveglianza Negozi antitaccheggio, i dipendenti delle Sedi
centrali e dei magazzini...
Il
riferimento a “turno” dava buone possibilità al “personale escluso” di pensare
che tutto ciò non li riguardasse: le parti hanno ritenuto utile togliere ogni
dubbio. Vale anche per loro.
ESCLUSI
quando si tratta di distribuire diritti; oggi, che si distribuiscono DOVERI, hanno
pensato utile mettere nero su bianco: “vieni qua: ce n'è anche per te”.
CHE INC...LUSIONE!
MALATTIA Grandi novità normative: dopo aver
allegramente sottoscritto la malattia non retribuita, Cisl e Uil si inventano
il certificato medico che giustifica l'assenza domenicale, ma non copre
il turno: la domenica va recuperata “con la prima settimana utile”.
Cgil, famosa per fare inizialmente resistenza e poi, alla fine, firmare
esattamente le stesse cose che prima definiva “inaccettabili”, stavolta non
ha perso tempo e si è unita al volo. In attesa – chissà: la fantasia non ha
limite - di fare un nuovo Contratto Aziendale in cui i primi 3 giorni non
vengono MAI pagati; o di un Contratto
Integrativo che copre la malattia solo per il turno mattutino ma ti fa
recuperare il pomeriggio... (la malattia è sempre in malafede: i furbi,
intanto, ringraziano).
Questi sono solo
ALCUNI dei motivi del nostro NO ad un Accordo che per i lavoratori è
TUTTO IN PERDITA – e rappresenta solo un formidabile risparmio sulle aperture
domenicali per Esselunga, che troverà ancora più conveniente tenere aperto
ad orari sempre più estesi.
(Ricordiamo,
ai distratti, che Carrefour tiene aperto anche di notte).
DI REALISMO SI MUORE
Siamo consapevoli delle difficoltà del settore e dell'unicità di essere in
un'Azienda che ha ancora una Contrattazione Integrativa in vigore, ma il
realismo non può giustificare un ENNESIMO arretramento economico e
normativo, l'ennesima perdita a senso unico in un settore che, sul tavolo
nazionale, ha già perduto in potere d'acquisto del salario, flessibilità,
malattia retribuita, terziarizzazioni.
Fisascat-CISL
e Uiltucs-UIL, con pochi iscritti su 22.000 dipendenti e pochi delegati sugli
oltre 150 Negozi, da anni si attribuiscono il diritto di decidere senza
consultazioni, come nelle firme separate dei Contratti Nazionali, poste senza
indire referendum con i lavoratori. Filcams-CGIL, con un numero di iscritti
basso ma sicuramente più consistente, ed un numero di delegati ben diverso,
negli anni ha finito per sottoscrivere ESATTAMENTE LE STESSE COSE, rendendo ben
difficile spiegare ad un iscritto Cgil quale sia la differenza con le altre due
sigle. Oggi, ci raccontano che questo Accordo risolve il problema
dell'obbligatorietà dell'art. 141 del CCNL, senza ricordarci che
quell'articolo è stato creato da loro.
Oggi,
queste tre Segreterie firmano il solito Accordo peggiorativo, ma “concedono”
una DOVUTA opportunità: in molti Negozi (non tutti, purtroppo) ci sarà il
referendum per chiedere il nostro “via libera” all'applicazione. L'Azienda è
scesa in campo con la propaganda positiva – e il fatto che Esselunga, la nostra
CONTROPARTE, sia molto FAVOREVOLE vi
conferma che per loro è un affare a sei zeri di risparmio.
C'è
differenza tra subire una rapina senza opporsi, per evitare altre violenze, e
collaborare a tal punto che insegui i rapinatore per dirgli: “Ehi, torna indietro:
ti sei scordato di prendermi l'orologio!”.
Facciamo appello a tutti i colleghi: fate sentire il Vostro NO! Gli Accordi in perdita non sono una “grande conquista”! I
colleghi di Serie B non vanno presi in giro: la solidarietà non si fa mandando
tutti in Serie C, ma ridistribuendo a tutti! Oggi, c'è solo un togliere a
qualcuno per metterselo in tasca e far capire agli ultimi che per loro non ci
saranno nemmeno le briciole.
Facciamo
appello a tutti i colleghi iscritti ed ai delegati delle tre sigle firmatarie: fate sentire il Vostro dissenso a queste Segreterie
che PRIMA firmano e DOPO raccontano!
Facciamo
un appello a tutti: i lavoratori, se vogliono avere voce, non hanno alternativa
a quella di unirsi in un'Organizzazione Sindacale.
Un'alternativa a QUESTE Organizzazioni Sindacali,
però, c'è.
SIAMO
TUTTI NELLA STESSA BARCA, ma c'è chi è sdraiato sopra un lettino sul ponte, con
un aperitivo in mano, e chi è in sala motori a respirare gasolio e sudare sulla
caldaia. Indovina a chi chiedono il conto?
CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE
Milano V.le Lombardia 20 - tel : 02/70631804 -70634875 fax : 02/70602409
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