Lo stabilimento FCA di Piedimonte San Germano |
COMUNICATO
STAMPA
Nel
febbraio 2015, con accordo sindacale firmato dalle RSU della UILM e
senza consultazione alcuna con i lavoratori, la Iscot, azienda addetta alle pulizie
tecniche all’interno della FCA di Piedimonte S.G ha ottenuto lo smantellamento dei diritti dei
propri dipendenti, giustificandolo con la necessità di adeguarsi alle richieste
della committente FCA che aveva modificato il proprio sistema di lavoro,
riducendo così la necessità delle ore di lavoro per le pulizie richieste alla
ISCOT:
Con l'accordo è stato previsto
a) La riduzione
dell’orario di lavoro da 8 ore a 7 ore lavorative al giorno (mezz’ora fine turno, mezz’ora inizio turno)
prevedendo il recupero delle ore residue nelle giornate di sabato e domenica senza riconoscimento di straordinario;
b) La riduzione di orario e la modifica dell’orario di lavoro anche per i lavoratori part-time;
c) l'abrogazione
della mezz’ora di pausa di mensa retribuita per il consumo del pasto;
d) l'eliminazione
a 20 lavoratori del premio individuale acquisito da oltre 30 anni ;
e) la riduzione di ulteriore 10 minuti di pausa;
I lavoratori hanno contestato
tale accordo, sottoscritto senza alcuna preventiva consultazione chiedendone la
disapplicazione poiché oltre a tradursi in un peggioramento delle condizioni
lavorative ed una turnazione massacrante, determinava anche una diminuzione
salariale media di 300,00 euro al mese.
Oggi con la ripresa produttiva della
Fiat e la conseguente necessità di aumentare anche per la ISCOT il numero di
ore lavorative ci si aspettava un incremento dell’orario di lavoro per i
lavoratori che determinasse un aumento del salario.
Invece l'impresa in maniera del
tutto ingiustificata ha inserito 5 lavoratori interinali: individuandoli
- 2 tra i familiari dei due
Rappresentanti sindacali che firmarono l'accordo "a perdere";
- Un familiare del caposquadra noto
per la propria intransigenza;
- 2 concittadini del dirigente
aziendale, spesso impegnato anche nelle campagne politiche locali essendo un dirigente
di partito.
Questa organizzazione sindacale
non può che contestare tale modo di fare impresa, avallata peraltro da alcune
sigle sindacali, che ha come unico risultato quello di creare il conflitto tra
gli operai discriminandoli l'un l'altro.
Non può che ribadirsi la
necessità di superare il sistema del precariato che anche il lavoro interinale
contribuisce a sostenere, e reintrodurre l'ufficio di collocamento, al quale
obbligatoriamente il datore di lavoro sia tenuto a rivolgersi.
In tal modo si eliminerebbe il
sistema clientelare che la chiamata nominativa consente e che, unitamente alla
precarietà del lavoro, è causa di ricatto e discriminazione tra i lavoratori.
Piedimonte S.
Germano: Via Chiara Colonna snc e-mail:
cub.fr@libero.it
non si parla perche'
RispondiEliminanon c'e' solo l'iscot di atessa e posso confermare che molti sono minacciati e anullati come persone e come operai abbiamo dei capi che sono schiavisti e in mezzo ci sono anche dei delinquenti (sanno come anullare e far uscire di testa le persone)