A Tortona, il 25 maggio, si sarebbero dovute svolgere le elezioni indette dai lavoratori e dalle
lavoratrici, per la scelta del rappresentante di negozio per la sicurezza sul lavoro, nel punto
vendita Esselunga.
L’avvio della procedura elettorale viene notificato, seguendo le regole, a tutte le sigle e
all’azienda (comprese CIGL CISL e UIL che hanno un solo iscritto, e la CUB che ne ha 14, su
76 dipendenti).
“Naturalmente” l’azienda sostiene che chi ha portato avanti la pratica, non essendo membro
di CIGL CISL e UIL, non possa usare la bacheca sindacale. Questo nonostante la richiesta di
elezioni sia stata sostenuta dalle firme di 50 dipendenti su 76.
L’unico candidato è un tesserato CUB, e questo all’azienda non sta bene.
Così, il giorno delle elezioni, il direttore del punto vendita si presenta all’ingresso chiedendo ai
lavoratori se per caso avessero intenzione di recarsi al voto. Si tratta, con ogni evidenza, di
un’inaccettabile intimidazione. Intimidazione che purtroppo sortisce il suo effetto: solo 28
dipendenti vanno a votare, determinando così il fallimento delle operazioni elettorali.
Chiaramente questo modus operandi ricalca vecchi metodi aziendali, mirati ad impedire ai
lavoratori e alle lavoratrici di esprimersi liberamente sulla propria rappresentanza.
Segnaliamo inoltre che, nella stessa giornata, la FILCAMS CIGL di Alessandria fa apparire
tramite un comunicato in bacheca sindacale, la designazione a RSA – rappresentante
sindacale nominato e non eletto dai lavoratori - del proprio unico iscritto con, ca va sans dire,
il beneplacido della direzione aziendale.
Evidentemente siamo di fronte allo scippo di quello che dovrebbe essere il diritto di ogni
lavoratore e di ogni lavoratrice, cioè scegliere in autonomia la propria rappresentanza. È
altrettanto evidente che questo avvenga con l’accordo dell’azienda e della FILCAMS CIGL di
Alessandria.
Contro quello che non possiamo che ritenere una vera e propria porcata, ci ritroveremo
Sabato 13 Luglio dalle ore 10:30 davanti al punto vendita Esselunga di Tortona, con un
presidio che rivendicherà ancora una volta il diritto di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori
alle libertà sindacali minime e a non avere rappresentati sindacali decisi coattamente
dall’azienda.
CUB Piemonte
mercoledì 3 luglio 2019
Una piccola storia ignobile
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