Volantino diffuso alla Pirelli di Bollate
Cari colleghi,
a breve ci saranno le elezioni per il rinnovo della Rsu della Pirelli di Bollate: la Allca-Cub non parteciperà ed è bene (seppure in quasi un decennio abbiamo abbondantemente illustrato i motivi della nostra decisione di non aderire all’accordo di rappresentanza del 2014, indispensabile per poter presentare una propria lista), spiegare una volta di più il valore e gli effetti di questa nostra scelta.
Sottolineiamo fin da subito che la nostra non è una rinuncia a svolgere attività sindacale. Al contrario: non firmando l’accordo di rappresentanza del 2014 scegliamo di svolgere la nostra attività sindacale con meno gravosi vincoli e limitazioni alla lotta, nell’interesse esclusivo dei lavoratori.
Il modello di rappresentanza sindacale infatti, così come configurato dall’accordo del 2014, ha molto spesso trasformato importanti conquiste del movimento operaio, come i permessi sindacali, l'utilizzo della bacheca e il diritto a indire assemblee, in privilegi per pochi concessi in cambio di una pace sociale deleteria per salari e condizioni generali di lavoro, come si è visto anche alla Pirelli di Bollate.
Ribadiamo quindi:
La Allca-Cub, pur non firmando l’accordo di rappresentanza (e in taluni casi proprio per quello) può proclamare sciopero sia di fabbrica che localmente o nazionalmente per tutte le categorie che organizza.
I lavoratori hanno diritto ad essere assistiti nei procedimenti disciplinari dalle organizzazioni sindacali “cui aderiscono o conferiscono mandato”, ivi compresa la Allca-Cub.
Quanto detto per noi è necessario per ritracciare il perimetro di quella che continuerà a essere la nostra azione sindacale, ed è importante farlo, poiché l’accordo del 10 gennaio del 2014 traccia a sua volta un altro perimetro che racchiude un modo di intendere il sindacato diametralmente opposto alla nostra visione: un modello basato sulla concertazione (che ha avuto effetti letteralmente devastanti perché si è sempre tradotta in compromessi al ribasso per i lavoratori) e sulla delega in bianco.
Noi siamo per un sindacato di classe, vale a dire basato sulla consapevolezza che i lavoratori, come classe sociale, sono accomunati da interessi materiali propri che vanno oltre il loro orario lavorativo e il loro luogo di lavoro e si estendono in ogni aspetto della loro vita. E siamo per un sindacato di base, che promuove la partecipazione democratica e attiva dei lavoratori.
In termini generali riteniamo che come classe operaia possiamo solo fare un bilancio molto negativo rispetto alle azioni delle direzioni dei maggiori sindacati. Le lavoratrici e i lavoratori hanno pagato un prezzo altissimo alle varie crisi, sia in termini occupazionali, che salariali e di perdita di diritti: il nostro pensiero non può che andare subito ai nostri ex colleghi della Pirelli di Figline Valdarno, prima ceduti alla multinazionale Bekaert, poi lasciati per strada da una delocalizzazione. A questo dobbiamo aggiungere che le grandi mobilitazioni (alcune ancora oggi attive) animate in questi anni dai lavoratori Alitalia, Gkn, Almaviva, Whirlpool, Embraco ecc. sono state tradite e deviate sul binario morto della concertazione e dell'accordo al ribasso, che hanno prodotto, tra le altre cose, migliaia di cassintegrati e licenziati.
Per quanto riguarda noi, continueremo ad affrontare, coinvolgendo i lavoratori, problemi e relative rivendicazioni, anche nella consapevolezza che l’età e l’anzianità medie degli operai della Pirelli di Bollate sono molto elevate e i casi di soggetti con problemi di salute iniziano a raggiungere numeri importanti: di qui muoverà il nostro impegno nel difendere quel poco che è rimasto in termini di protezione economica, respingendo con forza ogni tentativo di legare i salari alle assenze dovute alla malattia.
Ci sembra inoltre molto grave che proprio in questa fase della nostra vita lavorativa siamo stati privati di uno strumento preziosissimo come le indisposizioni.
In sintesi, la Allca-Cub non si presenterà alle elezioni, ma sarà presente, quotidianamente, nella vita di fabbrica, al fianco di tutti i lavoratori, iscritti o non iscritti alla nostra organizzazione.
(segue) e la ferma certezza che soltanto una soluzione collettiva potrà migliorare la nostra condizione individuale. Per tutto questo non servono accordi capestro ma l'intervento diretto dei lavoratori, attraverso la pratica della democrazia dal basso.
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