sabato 23 maggio 2015

ISCRITTI AI SINDACATI CONCERTATIVI AGGREDISCONO I LAVORATORI IN SCIOPERO

            Facchini: quando è il sindacato a caricare…


Lo scorso martedì ai cancelli della Sda di Roma c'è stata una vera e propria aggressione squadrista al picchetto dei facchini organizzati dal Si Cobas. Lavoratori di aziende in appalto, che scioperavano in solidarietà con i loro colleghi di Bologna in lotta anch'essi contro i licenziamenti, sono stati aggrediti da altri lavoratori che con caschi in testa e armati di spranghe si sono gettati contro il picchetto con l'obbiettivo di rompere il blocco delle merci e entrare al lavoro. Non sarebbe stata la prima volta che lavoratori devono difendersi da squadracce e polizia. È tuttavia la prima volta che a dar manforte alle cariche ci sia un altro sindacato. I vertici dei sindacati di categoria trasporti di Cgil Cisl Uil Roma con una nota diramata oggi 21 maggio non solo giustificano l'aggressione fascista dettata da quella che hanno definito "un'esasperante situazione" ma dichiarano candidamente che loro iscritti hanno partecipato all'aggressione.
Un fatto di una gravità inaudita che non può essere in alcun modo tollerato o peggio taciuto. Ci sono due ordini di problemi. Il primo riguarda gli iscritti che hanno partecipato all'azione. Chi aggredisce lavoratori in lotta è un fascista e va estromesso dal sindacato. L'altra questione riguarda i vertici sindacali. Per la Cgil giustificare e difendere la violenza contro altri lavoratori in lotta è un reato contro i valori costituenti di un sindacato che ha nel suo statuto il vincolo alla solidarietà, che ha o dovrebbe avere come obbiettivo generale l'interesse di classe. Un dirigente sindacale che legittima la lotta tra lavoratori parteggia in fondo sempre per i padroni e i loro lacchè. Un episodio questo che testimonia l'imbarbarimento in cui è precipitato il sindacalismo complice che ha accettato l'interesse particolare, corporativo e aziendalista contro l'interesse generale dei lavoratori. Per queste ragioni abbiamo chiesto alla presidenza del direttivo nazionale Cgil di esprimersi con urgenza. Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai lavoratori malmenati, alle loro lotte, al loro sindacato Si Cobas. Noi siamo un'altra cosa.

Sergio Bellavita portavoce area Opposizione Cgil



Solidarietà ai facchini Sda - Le aggressioni non fermano le lotte!
Scritto da Sinistra classe rivoluzione
Pubblicato: 21 Maggio 2015

Martedì 19 maggio i facchini Sda dei magazzini romani di via Corcolle, organizzati dal Si.Cobas, sono scesi in sciopero in solidarietà con i loro compagni in lotta contro i licenziamenti nell’hub di Bologna.

Sciopero e presidio partito alle 4 del mattino allo scopo di rendere effettiva l’astensione dal lavoro. Poche ore dopo, un gruppo di autisti di cooperative, padroncini e alcuni capi ha aggredito il presidio con manganelli, caschi e bottiglie.
L’attacco ha portato al ferimento grave (fra cui una frattura dell’orbita oculare) di quattro facchini trasportati d’urgenza in pronto soccorso, e alla risposta sacrosanta degli aggrediti con ferimenti da ambo le parti, compresi diversi solidali al presidio.
L’aggressione al presidio, gravissima e inaccettabile, dimostra ancora una volta come le divisioni fra i lavoratori vengano utilizzate dai capi e dai padroni. Alcuni autisti, padroncini o di cooperativa, pagati a cottimo, in condizioni di lavoro umilianti, si sono piegati alla propaganda, anche razzista, dei padroni e hanno individuato nello sciopero dei facchini il responsabile della loro miseria. La verità, come sta dimostrando quel settore di autisti che si sta organizzando e sta lottando per migliorare le proprie condizioni, è che solo l’unità di tutti i lavoratori contro le divisioni e il razzismo usato dai padroni è la via d’uscita dall’incubo dello sfruttamento. Questa unità di classe e la determinazione a portarla avanti rappresenta la nostra forza, che il padronato non esiterà a rompere con qualunque mezzo e i fatti di martedì lo dimostrano: i capi e i padroni lavorano per dividere i lavoratori, fanno leva sugli elementi più arretrati e con la violenza puntano ad annientare la resistenza di chi rivendica con l’unità di classe le proprie ragioni.
La Filt-Cgil Lazio (insieme alle altre organizzazioni confederali di settore) giustifica i suoi iscritti, presenti fra gli aggressori, perché esasperati dagli scioperanti e timorosi di perdere il posto di lavoro.
Compito del sindacato è quello di unire i lavoratori nella lotta, anzichè di giustificare le paure dei settori più arretrati, che li conduce addirittura ad aggredire altri lavoratori come loro, per schierarsi nei fatti con la propaganda padronale.
Tuttavia Sda, Poste italiane e cooperative non hanno fatto i conti con la determinazione della nostra classe dentro e fuori Sda a difendere con ogni mezzo la nostra dignità e i nostri diritti!
Che questa vertenza sia di monito a tutti i lavoratori, la solidarietà e l’unità di classe è la nostra unica arma contro nemici apparentemente potenti.
Possiamo vincere e vinceremo!
Sinistra classe rivoluzione

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