No
ai Licenziamenti Politici, FCA, Fiat, Pomigliano, NoAusterity, No alla
repressione padronale, No Repressione Lotte
Il 4 giugno
2014 cinque operai delle fabbriche Fiat di Pomigliano e di Nola, uno già
licenziato, gli altri quattro in cassa integrazione, esposero un patibolo ed un
fantoccio raffigurante il volto dell’amministratore delegato della FCA, Sergio
Marchionne, una forma di protesta molto forte e provocatoria messa in atto per
manifestare contro i due suicidi dei cassintegrati dell’impianto nolano Pino De
Crescenzo, morto nel febbraio dell’anno scorso, e Maria Baratto, che si tolse
la vita tre mesi dopo. Il significato era chiaro: di fatto il “mandante” veniva
individuato proprio Marchionne con le sue politiche antioperaie. Al manichino
appesero un cartello, come fosse una sorta di “testamento” del manager, con la
scritta “Perdonatemi per i morti che ho provocato” davanti alla Fiat di Nola.
Nessuna minaccia, nessun attentato, soltanto una forma di protesta diretta a
chi, secondo gli operai coinvolti, aveva quelle morti sulla coscienza.
Marchionne
in prima persona licenziava allora tutti e cinque gli operai, per “atti che
oltre a integrare un intollerabile incitamento alla violenza costituiscono
palese violazione del rapporto di lavoro”.
Il tribunale
verso cui furono indirizzati i ricorsi dette ragione all’azienda. “Con una
sentenza monca di valutazioni politiche e sociali oggettive”, come sottolineato
dalle organizzazioni sindacali di base, il giudice del lavoro di Nola respinse
il ricorso finalizzato al reintegro negli organici, dei cinque attivisti del
Comitato di lotta Fiat. Nelle motivazioni il magistrato spiegò sostanzialmente
che “si tratta di licenziamenti giustificati perché la condotta dei ricorrenti
ha leso l’immagine dell’azienda e fatto venire meno il rapporto fiduciario”.
Per il tribunale il percorso aziendale (e le decisioni di Marchionne) era “legittimo” mentre si sa, è questa la
valutazione di chi protesta, quanto siano stati illegittimi i tagli, le
angherie, i licenziamenti e la cassa integrazione e la negazione di tutti i
diritti dei lavoratori Fiat passati sotto le condizioni capestro di un
referendum che a suo tempo fu solo “un bere o affogare” pur di continuare a
lavorare per dare il pane ai propri figli.
Mimmo
Mignano, uno dei cinque operai, sostenuto dai suoi compagni, salì per protesta
su una gru in Piazza Municipio e vi rimase per diversi giorni fino allo stremo.
Mimmo chiedeva il reintegro di tutti e cinque gli ex operai Fiat.
In questi
giorni, il noto sassofonista Daniele Sepe, sensibile a queste tematiche, ha
lanciato un appello, a sostegno ed in solidarietà dei cinque licenziati
politici dalla Fiat modello Marchionne, per un concerto da tenere il 7 luglio
in Piazza Dante a Napoli, dove si esibiranno, oltre lo stesso Daniele Sepe,
numerosissimi artisti napoletani e non solo, a titolo assolutamente gratuito,
affinchè questa vicenda esca dal buio calato dai media, affinché possano
ritornare al lavoro i cinque padri di famiglia, affinché episodi del genere non
ne accadano più.
All’appello
hanno risposto in tantissimi, artisti e realtà politiche territoriali, un “anti
concertone” dove non c’è nulla da festeggiare per la classe lavoratrice al
tempo della crisi.
Al momento,
mentre le adesioni arrivano sempre più numerose e variegate, all’ “anti
concertone” sono sicuri della partecipazione tra gli altri:
The
collettivo
Foja
La
maschera
Tartaglia&Aneuro
Nelson
Shaone
‘O Rom
Ar Meitheal
Calatia
Demonilla
Aldolà
Chivalà
Napoli
Extracomunitaria
Mc
Mariotto
Maldestro
Gnut
Pier
Macchié
Dolores
Melodia
Gatos do mar
Piero Gallo
Jah Farmer & Nah Deal Band
Matteo
Marolla e Zumpinária Banda
Delucao
+ Laye Ba
Bisca
Voodo
Miles
Blindur
Mario
Insenga
Antonello
Cossia
Maurizio
Capone
Captain
Sepe & funky crew.
Daniele Sepe
e gli organizzatori dell’evento chiedono alla cittadinanza una partecipazione
attiva sulle tematiche del NON LAVORO nella Regione Campania, per dare un
segnale che sia forte e finalmente di svolta in un clima che sembra assopito
pur di fronte a questa drammatica emergenza.
Allo stesso
tempo invitano tutti gli artisti, di Napoli e non, sensibili a queste
tematiche, a salire su quel palco di Piazza Dante il 7 luglio.
tratto dal sito : http://www.coordinamentonoausterity.org/
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