Di
Valentina de Paolis
Serve una
legge per l’endometriosi. Nel precedente articolo endometriosi e sintomi, il
male invisibile delle donne vi ho
parlato dell’Endometriosi, una patologia cronica ed invalidante che colpisce
circa tre milioni di donne solo in Italia, oggi voglio approfondire l’argomento
parlando di una battaglia che queste donne stanno portando avanti da molto
tempo, quella per il riconoscimento dei propri diritti. Ad oggi purtroppo non
esiste una legge Nazionale che tuteli le persone affette da questa patologia e
per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni è stata lanciata una
nuova petizione on-line per sostenere le donne in questa lotta. (Alla fine
dell’articolo troverete il link per firmare la richiesta di una legge Nazionale
indirizzata al Ministero della Salute e al Ministro Beatrice Lorenzin.)
Alcune
Regioni si sono attivate indipendentemente, prima tra tutte il Friuli Venezia
Giulia che ha approvato nel 2012 la
legge 18/2012 “Disposizioni per la
tutela delle donne affette da endometriosi. A seguire l’ottimo esempio con
alcune proposte di legge; la Puglia, il Molise, la Sardegna, ed infine la
Campania. Tutte queste leggi e le proposte
sono senza dubbio un primo importante passo in avanti e si prefiggono
come obiettivi; La promozione e prevenzione della patologia per ottenere una
diagnosi precoce, la promozione della conoscenza sugli effetti sociali nella
vita delle donne, il riconoscimento dell’ associazionismo specifico, la
creazione di un registro e osservatorio regionale dove raccogliere dati e
statistiche al fine di monitorare i
casi, le azioni di diagnosi, le
cure, la formazione medica ed
infine l’istituzione di una giornata regionale dedicata all’endometriosi
Tutto questo
non basta comunque, in quanto la situazione delle donne malate di Endometriosi
si fa sempre più complessa e c’è l’impellente necessità di una legge Nazionale
che tuteli tutte le donne, nessuna esclusa. Fin quando le Istituzioni non
riconosceranno questa patologia come cronica ed invalidante le donne
continueranno a perdere il posto di lavoro in quanto non giustificate per le
assenze e non tutelate da alcuna legge che ne stabilisca le previsioni di orari
e mansioni compatibili con il proprio stato di salute. I costi della malattia
sono davvero elevati per comprendere quanto basta immaginare i seguenti
aspetti: non esiste un codice di esenzione per patologia pertanto visite, esami
e farmaci sono tutti a pagamento, non ci sono centri specializzati in tutte le
città e moltissime donne per raggiungere il luogo di cura devono spostarsi di
cinquecento chilometri o più con tutte le spese che questo comporta, la perdita
di produttività lavorativa che si trasforma spesso in permessi non retribuiti o
negati, la mancanza o la perdita di un impiego perché le donne non hanno diritto all’accesso al collocamento
mirato. Altri aspetti rilevanti sono la
mancanza di un registro nazionale della patologia che permetta di avere dati e
statistiche reali sull’intero territorio e la scarsa presenza di centri muniti
di equipe multidisciplinari, in quanto la patologia è così complessa e
coinvolge organi così differenti da necessitare delle seguenti figure
professionali : ginecologo, ecografista, radiologo, chirurgo intestinale,
urologo, nutrizionista e psicologo.
Aiuta
anche tu le donne con Endometriosi che si battono per i loro diritti, firma
anche tu questa petizione
https://www.change.org/p/ministro-beatrice-lorenzin-ministero-della-salute-gentilissimo-ministro-stiamo-ancora-aspettando-legge-nazionale-per-l-endometriosi-codice-di-esenzione-per-patologia-fascia-invalidante-che-consenta-il-collocamento-mirato-registro-nazionale-della-pato
Nessun commento:
Posta un commento
Cara lettrice, caro lettore,
abbiamo deciso di porre alcuna restrizione ai commenti: chiunque può commentare come meglio ritiene, anche in forma anonima, i post di CUBlog. Tuttavia apprezziamo sia la buona educazione (anche nel dissenso più aspro) sia la vostra firma.
La Redazione di CUBlog