giovedì 4 giugno 2015

TTIP: il trattato che rafforza le Multinazionali


Vogliono rendere le multinazionali private immuni alle legislazioni nazionali sovrane, con l'argomento che sono 'restrizioni al commercio'. [Paul Craig Roberts]


I trattati su commercio e investimenti, rispettivamente detti transatlantico e transpacifico, non hanno niente a che vedere con il libero mercato.
"Libero mercato" è,come spesso accade, una formuletta per cercare di nascondere la questione reale: il potere che tramite questi accordi di fatto verrà ceduto dagli Stati direttamente alle grandi multinazionali. Il potere di poter citare in giudizio gli Stati fino a rovesciare leggi sovrane che regolamentano questioni di primaria importanza, tra queste: inquinamento, sicurezza alimentare organismi geneticamente modificati, salario minimo.
La prima cosa che innanzitutto occorre capire è che tali, cosidette ''partnerships'' non sono leggi scritte da membri del Congresso (USA). La Costituzione degli Stati Uniti conferisce al Congresso l'autorità legislativa, ma queste leggi si stanno di fatto scrivendo senza la partecipazione del Congresso. Queste leggi le stanno scrivendo le multinazionali stesse nell'esclusivo interesse ad ampliare il proprio potere e a stimolare i propri profitti. L'ufficio US trade representative (Ufficio di rappresentanza per le questioni commerciali) fu creato proprio come escamotage per consentire alle multinazionali di scriversi da sole leggi che servono i loro esclusivi interessi. La truffa ai danni della Costituzione e della gente tutta è coperta dal fatto che invece di chiamarsi leggi in questo caso si chiamano "Trattati".
Il Congresso infatti, non è nemmeno autorizzato a conoscere il contenuto di tali leggi e il suo ruolo si limita solo a poter accettare o respingere il testo finale, già bell'e fatto, che gli verrà sottoposto una volta pronto. Generalmente il Congresso accetta questo perché  "è stato già fatto così tanto lavoro" e perché "il libero commercio porterà vantaggi per tutti quanti".
I giornalisti prezzolati hanno distolto l'attenzione dal contenuto dei decreti verso la procedura "fast track" (iter velocizzato). Quando il Congresso vota con la procedura fast track, altro non significa che sta accettando il fatto che le corporazioni si scrivano le leggi che credono senza nemmeno consultare il Congresso. Persino le critiche rivolte a questi trattati di "partnership" sono solo una cortina di fumo. Paesi accusati di avere condizioni lavorative schiavistiche potrebbero essere esclusi dagli accordi ma non lo saranno. I superpatrioti si lamentano che la sovranità USA è violata da "interessi esteri", ma la verità è che la sovranità americana è violata dalle corporazioni americane. Altri lamentano che ancora più posti di lavoro finiranno per essere delocalizzati, ma come dato di fatto, non c'è bisogno di "trattati" del genere per continuare nella perdita di posti di lavoro in USA perché non c'è assolutamente nulla che impedisca o disincentivi la delocalizzazione del lavoro nella legislazione vigente già adesso.
Quello a cui mirano queste cosiddette "partnership" è rendere le multinazionali private immuni rispetto alle legislazioni nazionali sovrane, avanzando l'argomento che le leggi degli Stati hanno un impatto negativo sui profitti e rappresentano "restrizioni al commercio".
Ad esempio, secondo il Trattato Transatlantico la legislazione Francese contro gli OGM è destinata ad essere rovesciata in quanto "limitazione al commercio" non appena arriverà una pioggia di cause legali dalla Monsanto.
Le compagnie che producono sigarette potranno fare causa contro gli avvertimenti stampati sui pacchetti, dal momento che gli avvertimenti scoraggiano il fumo e quindi sono un'ipotetica "limitazione al commercio".
Anche gli sforzi per controllare le emissioni nocive all'ambiente saranno bersaglio delle cause indette dalle compagnie che si sentono "danneggiate".
Sotto il TTIP le multinazionali saranno compensate con regulatory takings (concessioni regolate, la definizione corporativistica per protezione ambientale). Altro non significa, guarda un po', che saranno i contribuenti a dover pagare i danni provocati dalle corporazioni lasciate libere di inquinare a piacimento.
Gli Stati che prevedono controlli qualità sul cibo importato, ad esempio sulla carne suina che può essere affetta da trichinellosi o trattata con agenti chimici, sarebbero ugualmente bersagliati da cause, perché tali regolazioni aumentano i costi delle importazioni.
Gli Stati che non prevedono protezioni monopolistiche per i farmaci commerciali o i prodotti chimici, e consentono la vendita di farmaci generici, potranno pure essere denunciati dalle corporazioni per danni.
Inoltre, sotto il TTIP soltanto le multinazionali potranno denunciare. I sindacati invece non saranno autorizzati a denunciare ogni volta che i loro membri sono danneggiati dalla delocalizzazione del lavoro, e i cittadini non potranno denunciare quando la loro salute o le loro riserve idriche saranno messe a rischio dalle emissioni delle multinazionali.
Lo stesso Obama non ha parte nelle procedure. Ecco cosa sta succedendo: il rappresentante per il commercio USA è un complice delle multinazionali che serve le corporazioni private in cambio di un lauto salario di un milione di dollari l'anno. Le multinazionali hanno corrotto i leader politici di ogni paese per cedere la propria sovranità e il benessere generale dei loro popoli alle multinazionali estere. Le corporazioni hanno pagato ingenti somme ai senatori USA per trasferire il potere legislativo che legittimamente appartiene al Congresso sempre nelle mani delle solite multinazionali.
Quando questi accordi di "partnership" passeranno, nessuno stato che avrà firmato avrà più alcuna autorità legislativa di emanare leggi o far rispettare leggi esistenti che le multinazionali considerano avverse ai loro bilanci.
Il presidente che si è  fatto eleggere con lo slogan "change", promettendo cambiamento, sta portando per davvero il cambiamento: sta consegnando gli USA, l'Europa e l'Asia alla legge delle multinazionali.
Il primo presidente nero degli Stati Uniti si sta dimostrando lo zio Tom delle grandi società multinazionali: tutto e di tutto ai proprietari delle piantagioni di cotone e niente di niente per gli schiavi.
Soltanto gente che si sia venduta la propria integrità per denaro potrebbe firmare accordi simili. A quanto pare la Merkel, vassallo di Washington, è tra questi.
Stando alle notizie riportate, entrambi i maggiori partiti politici Francesi si sono venduti alle multinazionali, ma non il Fronte Nazionale di Marine Le Pen. Alle scorse elezioni europee i partiti dissidenti, quali il partito della Le Pen o quello di Nigel Farage, hanno prevalso sui partiti tradizionali, ma i dissidenti non riescono ancora a prevalere nell'ambito dei propri paesi.
Con amara ironia, l'unico leader europeo che ha parlato del problema è il segretario del Fronte Nazionale Francese (estrema destra) Marine Le Pen, che si oppone alla segretezza degli accordi per imporre la legge delle multinazionali:
"E' di vitale importanza che la popolazione francese sia al corrente dei contenuti del TTIP e le sue motivazioni, in modo da possedere gli strumenti per opporsi. I nostri concittadini hanno diritto a scegliere per il loro futuro, ad avere la possibilità di scegliere un modello di società che risponda alle loro necessità e non uno imposto dalle multinazionali in considerazione solo della loro avidità di profitto. I tecnocrati di Bruxelles sono venduti alle lobbies, e i politici dell'UMP (partito dell'ex presidente Sarkozy) sono subordinati a questi tecnocrati''.
E' ugualmente vitale sapere anche per la cittadinanza americana, peccato che neanche lo stesso Congresso sia autorizzato a sapere.
Dunque, com'è che funziona questa solfa della "Libertà e Democrazia" che noi americani sosteniamo di avere, mentre nel frattempo né alla gente né ai suoi rappresentanti eletti è consentito partecipare alla stesura di leggi che consentono alle multinazionali di negare le funzioni legislative dei Governi e innalzare il motivo del profitto delle compagnie multinazionali più in alto del benessere generale sulla scala dei valori?



Fonte originale:  http://www.informationclearinghouse.info/article42017.htm.
Tratto da: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15127.

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