Di Diego Bossi
Non saranno spumante, panettone e conto alla rovescia a farci risvegliare in un mondo libero dalla schiavitù del capitale, ma queste ore che separano un anno da un altro offrono però la giusta occasione per fermarsi un attimo e fare un bilancio. Per CUBlog, questo bilancio, è positivo. E non parlo in termini di visualizzazioni: non le ho nemmeno controllate e non ho nessuna intenzione di farlo. Parlo di scelte e di linea editoriale.
Da sempre questo blog dà spazio a tutte le lotte, privilegiando l'appartenenza di classe alle specifiche collocazioni sindacali, e di questo ne andiamo fieri, perché non permettiamo a piccole e grandi burocrazie di dividere ciò che le condizioni di sfruttamento in nome del profitto, uniscono. Questa è e sarà la nostra linea editoriale.
CUBlog ha dato e darà spazio al dissenso verso le logiche settarie, burocratiche e oligarchiche che mai come quest'anno hanno caratterizzato il nostro sindacato. Si sappia fin da ora che la voce di coloro che si batteranno per un sindacato di classe e per una reale democrazia della base, troverà spazio su questo blog.
CUBlog aderisce ed è parte integrante del Fronte di Lotta No Austerity. Questa è la scelta che più di tutte rivendichiamo con orgoglio, insieme alle compagne e ai compagni del Fronte di Lotta No Austerity, condividiamo un'esperienza unica di appartenenza di classe, unendo realtà industriali come Pirelli, Bridgestone, Sevel; settori strategici come trasporti, scuola e sanità; attivisti di tutte le principali organizzazioni del sindacalismo conflittuale che dal Veneto alla Sicilia passando per Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Puglia, convergono su princìpi come l'unità e la lotta di classe contro il capitalismo, il fascismo, il maschilismo e l'omofobia.
Non insulterò la vostra intelligenza con frasi scontate come "Vi auguro un felice anno nuovo", per il proletariato la felicità sta solo nella lotta! Quest'anno altri 1300 lavoratori sono morti, altre migliaia sono rimasti invalidi; decine di migliaia tra disoccupati e fruitori di ammortizzatori sociali che paghiamo noi per tutelare i profitti padronali dalla crisi che loro stessi hanno creato; più di 5000 fra donne, uomini, bambini sono stati inghiottiti dal Mediterraneo mentre cercavano di scappare dai loro inferni creati ad uso e consumo del capitalismo. Oggi i lavoratori sono schiacciati tra padroni e grandi e piccole burocrazie sindacali. Non c'è da essere felici, c'è da tornare a sentire il sapore della vita con la lotta di classe, ambendo a prospettive rivoluzionarie e di ampio respiro. Questo è il mio augurio: fare la storia, non subirla!
Sono nato e cresciuto a Sesto San Giovanni, città simbolo della storia operaia di questo Paese. Da qui le imponenti masse operaie scossero il regime fascista. Il 26 maggio del 1942, dopo vent'anni di repressione, 400 donne manifestarono per protestare contro la scarsità del cibo e le condizioni gravose, vennero deportate nelle carceri milanesi; gli anni seguenti le operaie e gli operai di Falck, Breda, Pirelli, Osva, Magneti Marelli e di tante altre fabbriche incrociarono le braccia contro i nazifascisti.
Fin dall'infanzia, le giornate dei sestesi della mia generazione sono state scandite da un suono: la sirena della Falck. Ieri segnalava l'ora di mensa e dei cambi turno, oggi suona tutti i giorni a mezzogiorno per ricordare a tutti le origini operaie della città.
A nome di CUBlog e mio personale, vi dedico questo suono che parla di masse operaie, di resistenza e di guerra, affinché ognuno di voi trovi in sé l'orgoglio di essere parte di qualcosa di gigantesco e di imponente.
VIVA LA LOTTA DI CLASSE!
VIVA LA RIVOLUZIONE!
Non solo il migliore ma anche l'unico messaggio di fine anno sensato e veritiero che si sia sentito in questi giorni.
RispondiEliminaGrazie a Diego.
Sergio.