lunedì 3 agosto 2020

AEROPORTO DI MILANO LINATE

Alitalia non approfitti della crisi da Covid-19 per licenziare e precarizzare i lavoratori‼️

Come attivisti sindacali e lavoratori Alitalia, che da anni subiscono sulla propria pelle le conseguenze nefaste delle politiche industriali di Az, ci poniamo oggi al fianco dei lavoratori di Airport Handling che, in piena pandemia, rischiano anch’essi di perdere il posto di lavoro a causa della decisione, da parte della futura compagnia di bandiera pubblica, di internalizzare le attività di Handling di Linate, svolgendole in autoproduzione.

Parlando di Airport Handling ci riferiamo ad una società di servizi aeroportuali operante negli scali milanesi di Linate e Malpensa, le cui attività furono scorporate (terziarizzate) da Sea (gestore aeroportuale) nel 2014 attraverso la creazione di una società a maggioranza pubblica (55%) e per il restante privata. Sembrerebbe proprio lo stesso “pacchetto” che stanno proponendo per i lavoratori dell’Handling Alitalia, peccato che nel giro di pochi anni Airport Handling ha perso il controllo pubblico mediante una scalata azionaria di Dnata (società in capo ad Emirates) e ora con la mossa di Alitalia di internalizzare le attività, centinaia di colleghi potrebbero perdere il posto di lavoro.

Prima dell’inizio della crisi del settore indotta dal coronavirus, per anni i lavoratori di Airport H. hanno svolto il 75% delle attività di assistenza per Alitalia presso lo scalo di Linate ed ora, con la riapertura dei voli dal 1° agosto, è impensabile ed ingannevole credere che Alitalia possa svolgere i servizi di terra solamente con il suo organico, senza che faccia ricorso ad altro personale precario. Come è impensabile che Airport H. non si adoperi per smantellare le attività di pista attraverso l’uso delle cooperative.

Ci stiamo trovando di fronte ad un’azienda commissariata da 3 anni con soldi pubblici che, oltre a produrre l’ennesimo piano di licenziamenti in casa propria, vuole lasciare a terra anche i colleghi di Airport H., pretendendo poi di sfruttare personale a più basso costo e con diritti assolutamente inferiori, rispetto a quelli previsti per i dipendenti stabili. Come se non gli bastasse la vergognosa fabbrica di precariato che ha creato allo scalo di Fiumicino.

TUTTO CIÒ È INACCETTABILE ANCORA DI PIÙ SE PRODOTTO DA UNA SOCIETÀ PUBBLICA!

Bisogna imporre ad Alitalia l’applicazione della clausola sociale, ovvero assumere il personale che effettua le attività che verranno internalizzare, al fine di garantire loro la continuità di reddito e di occupazione. Non bisogna permettere che venga scaricato sui lavoratori e sulla collettività il costo di operazioni a dir poco opache che, se lasciate passare, potrebbero mettere a repentaglio non solo i lavoratori di Airport H. ma anche i lavoratori Az di Fco come di Lin, nel caso in cui andrà in porto la societarizzazione dell’Handling, seguita dalla probabile esternalizzazione delle attività...

Per questo e non solo, sosteniamo e inviamo solidarietà ai colleghi di Airport H. vittime anch'essi di accordi sindacali e tradimenti che in questa fase critica li sta esponendo ad una situazione di grave difficoltà. Se non fosse del tutto chiaro, questa vicenda sta mettendo ancora di più in evidenza il perverso tentativo, anche di qualche solerte rappresentante politico, di mettere uno contro gli altri i lavoratori, dividendoli per aziende, settori e tipologie contrattuali per poi attaccarli separatamente. 

È sempre più urgente mettere in campo una mobilitazione di tutti i lavoratori del settore aereo ed aeroportuale, come anche dell’indotto, che si opponga a questi continui attacchi che continuiamo a subire fin prima della pandemia: Alitalia negli ultimi 15 anni ha continuato a generare licenziamenti e precarietà nonostante il traffico aereo continuava a crescere a doppia cifra percentuale ogni anno!

BASTA ACCORDI A PERDERE - I LAVORATORI RIPRENDANO LA PAROLA - UNITI SI VINCE!

Roma Fco 02.08.20                                  CUB TRASPORTI / AIRCREW COMMITTEE – ALITALIA


Nessun commento:

Posta un commento

Cara lettrice, caro lettore,

abbiamo deciso di porre alcuna restrizione ai commenti: chiunque può commentare come meglio ritiene, anche in forma anonima, i post di CUBlog. Tuttavia apprezziamo sia la buona educazione (anche nel dissenso più aspro) sia la vostra firma.

La Redazione di CUBlog