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lunedì 3 maggio 2021

Se toccano un operaio toccano tutti noi!

 Riceviamo, condividiamo e pubblichiamo il comunicato della Flmu-Cub di Piedimonte San Germano




sabato 5 ottobre 2019

Molotov alla Cub di Monza, i lavoratori: "non ci fate paura!"


La redazione di CUBlog si stringe al fianco dei compagni della CUB di Monza e di tutti i lavoratori in lotta!
Questo vile attentato ci indica che siamo sulla strada giusta, quella della lotta di classe senza compromessi a perdere!
Avanti fino alla vittoria!

5 ottobre,
la redazione di CUBlog

martedì 27 novembre 2018

Riceviamo dai compagni della Cub di Alessandria e volentieri pubblichiamo per diffusione

COMUNICATO STAMPA


In data 22 novembre 2018 abbiamo finalmente ricevuto la risposta, che troverete di seguito, alla nostra Pec del 15 novembre 2018 (con la richiesta d’incontro urgente) da parte di Cesare Balduzzi  della Azienda Balduzzi P e S ss soc agricola.
Nella stessa il Sig, Cesare Balduzzi afferma che la CUB solleva in maniera strumentale la questione rispetto alle posizioni di 5 ex lavoratori (tutti e 5 iscritti alla CUB) della sua Società. L’Azienda Balduzzi, per bocca del suo titolare, davanti a tutti i lavoratori e al Sig. Antonio Olivieri del Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia, si era dichiarato d’accordo a ciò che il Sindacato aveva proposto e cioè, qualora ci fosse stato un calo lavorativo, di ridistribuire il lavoro fra tutti i lavoratori presenti. A tal proposito non si capisce per quale ragione nella risposta il Sig. Cesare Balduzzi ha affermato che i 5 lavoratori da noi tutelati si occupavano della raccolta di prodotti stagionali ora non più in raccolta stante l’approssimarsi della stagione invernale: e la suddetta ridistribuzione del lavoro tra tutti i lavoratori che fine ha fatto? Si è rimangiato le parole?
Proseguendo nella risposta il Sig. Balduzzi fa riferimento alle assunzioni,  alle remunerazioni per le ore di servizio ed agli oneri contributivi tutti e tre perfettamente regolari, così, prosegue, come lo sono tutti i dipendenti della Società Agricola Balduzzi; peccato che un po’ di tempo fa, questa stessa Azienda era salita agli onori delle cronache a seguito di un intervento della Guardia di Finanza e dell’Ispettorato del Lavoro per la presenza di lavoratori “in nero”: giornate di lavoro non regolarizzate, ore non corrisposte, con addirittura la presenza in Azienda di una lavoratrice in maternità.
Il Sig. Balduzzi, nella sua risposta, parla di iniziative organizzate dalla CUB del tutto “ingiustificate” non specificando di quali iniziative si tratti; in più parla dei nostri “attacchi diffamatori” intervenuti sui quotidiani locali e nazionali e sulla piattaforma social Facebook con post che parificano la sua Azienda a realtà schiaviste: ma il vero attacco diffamatore è stato promosso dal Sig. Balduzzi perché ha colpito la libera espressione di pensiero nella denuncia della CUB, il cui modus operandi è la conflittualità, parificando tale libera espressione alla stregua di un reato da perseguire penalmente.
All’affermazione del Sig. Cesare Balduzzi che la CUB fa facili slogan e propaganda spicciola sull’ effettiva violazione dei diritti dei lavoratori, minacciandoci quindi di un’immediata azione penale per la grave diffamazione a cui l’Azienda è stata sottoposta, certamente da parte della CUB vi saranno le dovute contro misure tanto dal punto di vista sindacale e legale quanto dal punto di vista dell’utilizzo di tutti i mezzi di comunicazione di massa ai quali potremo accedere.
Resta comunque il fatto che la vertenza sindacale rimane, ed è piuttosto seria quantomeno per due motivi:
  • negli anni scorsi i lavoratori hanno sempre lavorato anche nel periodo invernale e non si è mai fatto riferimento all’interruzione della raccolta;
  • in ogni caso, rimane in piedi il diritto dei lavoratori alla stabilizzazione.

Da parte nostra, saremo presenti, come sempre, a fianco di chi lavora e di chi lotta per i propri diritti.


Alessandria, 26 novembre 2018.             
Per la CUB di Alessandria e Provincia    Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia
Miguel Arismendi

Coordinatore provinciale

lunedì 11 dicembre 2017

Pubblichiamo questa lettera di Vanessa Dotari, componente della segreteria FLMU-CUB di Piedimonte San Germano e operaia Fiat

Mi chiamo Vanessa Dotari, classe 1978 sono nata e vivo a Ceprano, sono la madre di un bimbo con sindrome dello spettro autistico, che tra un mese spegnerà (ha imparato da poco) la sua quinta candelina. Io, come dite voi benpensanti, ho retto il colpo. Io ho retto perché la mia storia personale e il percorso di vita mi hanno permesso di ampliare il mio bagaglio culturale, aprendo la strada giusta per mio figlio e per noi genitori. Se ho retto il colpo non è certo perché Voi ci siete Stato! Noi, come tutti gli altri genitori siamo stati lasciati soli!!!
Noi abbiamo retto. Ma chi non sa? A chi non viene dato ascolto? A chi non sa neanche da dove iniziare? A chi non ha risorse economiche per permettersi terapie costanti con specialisti competenti?
Noi che ogni volta ci troviamo di fronte medici (spesso incompetenti e arroganti) delle ASL, a cui per ottenere/rinnovare sostegno a scuola, indennità, inserimento in liste di attesa per terapie pubbliche (spesso mai erogate oppure ridotte  o di gruppo o ancora obsolete che richiamano alla psicodinamica degli anni 30), certificati medici (tipo selettività alimentare per la mensa dell'asilo), assistente educativo e TUTTO, TUTTO e ancora TUTTO, dobbiamo raccontare, ogni volta da capo la nostra storia e far riemergere il ricordo del dolore vissuto.
Come posso non arrabbiarmi, quando sento questi politicanti dire frasi tipo " Non ha retto il colpo!" " Non sono stati in grado di reagire!" e NO!!! Cari politici-politicanti queste sono frasi di circostanza per non ammettere le notevoli mancanze istituzionali. Noi genitori facciamo tutto!Non vomitate giudizi su di noi perché NOI siamo dei GIGANTI. 
NOI SIAMO GENITORI, SIAMO AVVOCATI, SIAMO ESPERTI DI BUROCRAZIA, SIAMO TERAPISTI, SIAMO AUTISTI (maciniamo migliaia di km l'anno solo per portare i nostri figli a terapia), SIAMO SEGRETARI, SIAMO CORRIDORI (corriamo dietro a scadenze, termini di presentazioni di moduli).
NOI SIAMO TUTTO e voi? Voi chi siete?
Voi siete una faccia sorridente che presenzia all'inizio di aprile alle manifestazioni blu! Se proprio non potete far altro se non mettervi in mostra il 2 Aprile(giornata mondiale della consapevolezza dell'autismo ndr), vi consiglio di avere almeno un po' di rispetto per le nostre famiglie. Dimenticateci come il resto dell'anno. Abbandonateci alle nostre lotte per conquistare, da capo, sempre, i diritti dei nostri figli. 
Quest'anno tenete spente le luci blu ( che tra l'altro vista l'assenza del resto dell'anno ci fanno girare parecchio le palle) dalle vostre belle facce e accendete l'attenzione sulle nostre famiglie, sui nostri bisogni. Iniziate ad investire le energie, sprecate per le pagliacciate ipocrite del 2 aprile, per ridurre le liste d'attesa e dare un servizio sanitario adeguato, per garantire a tutti davvero una buona scuola, ad inserire medici e operatori competenti belle strutture pubbliche TUTTE. Iniziate a fare quello per cui avete il privilegio di essere remunerati e potete dire di rappresentare lo STATO vale a dire "IL BENE DELLA COLLETTIVITÀ".
A voi politicanti, che camminate con la testa china e gli occhi bassi, dico che il mio sguardo resterà alto e dritto nei vostri occhi perché solo chi ha qualcosa di cui vergognarsi non lo tiene così. Io non ho nulla di cui vergognarmi, anzi! E voi potete dire lo stesso nei confronti delle nostre famiglie e di chi come dite voi " non ha retto " ?
Io non smetterò mai di far sentire la mia voce! Cari politicanti questa sotto è la mia faccia e la vedrete ovunque ci sarà bisogno di difendere i diritti di mio figlio e di quelle famiglie che vivono la nostra stessa condizione. Io non mi arrenderò mai voi fatemi dire "Ho sbagliato! Dio c'è e anche lo Stato!"



mercoledì 15 novembre 2017

Iscot: manovre in corso per allargare il banchetto dei sindacati padronali - Comunicato della FLMU-CUB di Piedimonte San Germano


Piedimonte S. Germano, 15 novembre 2017

ISCOT

♫AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA ♫

NON BASTA PIU’ LA UILM

L’AZIENDA CHIAMA I RINFORZI CONTRO I LAVORATORI

Ci sono organizzazioni sindacali che non hanno rappresentanza ed hanno la presunzione di rappresentare i lavoratori. Indicono assemblee e non le fanno.

Oggi, sul primo turno, ore 10.00 i lavoratori Iscot erano in attesa di fare l’assemblea.

La Fisascat-CISL, pur non avendo RSU nella Iscot Italia SpA, ha ottenuto un ora di assemblea per turno.

Il padrone riconosce la rappresentanza a chi non rappresenta nessuno e che si è prodigato in questi anni a firmare di tutto contro i lavoratori

Questa mattina, il segretario provinciale Cisl, sotto braccio del dirigente aziendale Iscot, invitato ad entrare in fabbrica con tre lacchè al seguito, si è rifugiato nella palazzina Fiat, pur di non confrontarsi con i lavoratori che lo attendevano in assemblea..

Questo è il modello sindacale che attuano questi soggetti che si spacciano per difensori dei lavoratori?

La realtà è che si sono aperte le grandi manovre per estromettere un sindacato ed una RSU seri che difendono i diritti dei lavoratori e da sempre sono contro l’arroganza padronale.

Mancavano altri pronti a firmare tutto anche in Iscot

BUON APPETITO !!!

Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti - Confederazione Unitaria di Base

Piedimonte S. Germano: Via Chiara Colonna snc - tel. 0776/403192 - e-mail: cub.fr@libero.it

venerdì 10 novembre 2017

Rinegoziare il contratto nazionale e rendere residuale il precariato! Comunicato stampa della FLMU-CUB di Piedimonte S.Germano

Stabilimento FCA di Cassino


COMUNICATO STAMPA
“Esistono ancora margini per ottenere la stabilizzazione
dei lavoratori precari della FCA di Cassino”

A dichiararlo è il sindacato FLMU CUB che interviene sulla giornata di otto ore di sciopero tenutasi Mercoledì 8 novembre per i dipendenti dello stabilimento.
“Come sindacalisti e attivisti della FLMU CUB abbiamo aderito allo sciopero perché crediamo nel valore assoluto della lotta, delle rivendicazioni e dell’autodeterminazione dei lavoratori. Anche se altri sindacalisti di altre organizzazioni sindacali boicottano sistematicamente tutti gli scioperi dei sindacati di base, arrivando addirittura ad andare nelle linee di montaggio a dissuadere i lavoratori nell’aderire, noi continuiamo a pensare che lo sciopero è l’unica risposta alla domanda di rivendicazioni. Certo, se anche le altre organizzazioni sindacali avessero scioperato PRIMA dei licenziamenti e non DOPO, forse avremmo avuto più possibilità di incidere sulle scelte che l’azienda avrebbe maturato nelle ore successive. Come sindacati di base, il venerdì prima delle 530 espulsioni dei lavoratori interinali, abbiamo proclamato uno sciopero di otto ore proprio per chiedere conto del precariato all’interna dell’azienda, ma evidentemente CGIl, CISl e UIL pensano che aver chiesto un incontro con l’azienda, senza peraltro aver ottenuto alcuna risposta, o indire un’assemblea sindacale, fosse il massimo che sindacalmente si potesse fare”.
“E abbiamo scioperato anche se, nel merito, non condividiamo la proposta di rotazione tra lavoratori precari – prosegue la nota della FLMU CUB di Cassino - Pensiamo che dividere un posto di lavoro precario per due lavoratori precari non è la soluzione al superamento del precariato, per cui lottiamo e scioperiamo”.
“Rinegoziare il contratto nazionale dei lavoratori della FCA per rendere residuale ogni forma di precariato – concludono i rappresentanti della FLMU CUB – è diventato ormai necessario e improcrastinabile. Mai in Fiat si era raggiunto un livello così alto di precariato e mai, a memoria d’uomo, ci sono state così tante espulsioni dalla fabbrica. E sono proprio la stabilizzazione dei lavoratori precari e la necessità di cancellare tutte le forme di precariato, che dovrebbero essere centrali in una piattaforma rivendicativa dei soggetti politici, sindacali e istituzionali che intendono aprire una vertenza territoriale contro azienda, regione e governo.
Tutto il resto, ovvero impiegare due precari al posto di uno, rappresenta palliativi e surrogati che non interessano né noi nè i lavoratori interinali.”
Piedimonte S.G., 09/11/2017

Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti - Confederazione Unitaria di Base

Piedimonte S. Germano: Via Chiara Colonna 6 - tel. 0776/403192 - e-mail: cub.fr@libero.it

sabato 30 settembre 2017

Le false promesse di FCA sull'occupazione - comunicato della FLMU-CUB

comunicato stampa

Piedimonte S. Germano, 29 settembre 2017

L’INFAME PREZZO DA PAGARE

FIAT E LE SUE FALSE PROMESSE DI OCCUPAZIONE

Ogni anno, ormai,si ripete la solita storiella: lancio di un nuovo marchio, ripresa produttiva e speranza occupazionale.

In nome di queste vane promesse i lavoratori Fiat hanno accettato:

impoverimento salariale, turnazioni massacranti, ritmi produttivi disumani cancellazione della mensa, accettazione da parte del personale con malattie professionali, invalidità riconosciute e quelli più sindacalizzati ad essere confinati in reparti dimenticati ed improduttivi.

La Fiat dell’era Marchionne-Elkann è campo di sperimentazione di nuove forme di sfruttamento e di precarizzazione, attraverso accordi e contratti individuali che hanno moltiplicato le gabbie salariali all’interno dello stesso stabilimento.

Accordi sottoscritti sotto la minaccia del licenziamento senza reintegrazione come previsto dalla Legge Fornero e dal Job Act.

Circa 300 lavoratori da Pomigliano a Gennaio hanno accettato la trasferta a Cassino senza il giusto riconoscimento della indennità prevista dal contratto.

Entro il 15 ottobre ritorneranno a casa, dove forse li attenderà il contratto di solidarietà.

Intanto a Cassino per 900 ragazzi somministrati il 31 ottobre scadrà il contratto.

Non gli resta che la speranza, insieme ai loro familiari (tutti operai Fiat) di essere riconfermati.

Marchionne ha dichiarato che sarà impossibile la riconferma per tutti i ragazzi.

La FLMUniti-Cub chiede un incontro aziendale per conoscere il numero di lavoratori e i nominativi  di coloro che saranno stabilizzati ed in base a quali criteri saranno scelti.

Questa richiesta è legittimata dal fatto che la Fiat in questi anni e per queste assunzioni ha usufruito di benefici contributivi e di sgravi fiscali da parte dello Stato.

Pertanto, ha un obbligo civile e non solo morale di informare i contribuenti di come questo denaro pubblico ritorni sotto forma salariale e di occupazione sul territorio.

La FLMUniti-Cub invita gli Enti istituzionali e territoriali a pretendere risposte certe dalla Fiat in quanto la crisi della Fiat determina un ulteriore impoverimento del nostro territorio.

Basta con lo sfruttamento legalizzato ed istituzionalizzato

Chiediamo la stabilizzazione di tutti i precari

Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti - Confederazione Unitaria di Base

Piedimonte S. Germano: Via Chiara Colonna snc - tel. 0776/403192 - e-mail: cub.fr@libero.it

sabato 30 luglio 2016

DOVE STA ANDANDO LA CUB? Postiamo e condividiamo questo articolo del compagno PIPPO GURRIERI pubblicato su SICILIA LIBERTARIA

Dove sta andando la Confederazione Unitaria di Base?

La Confederazione Unitaria di Base nella sua venticinquennale storia ha affrontato e superato diversi momenti difficili, i principali dei quali sono stati legati ad attacchi alla sua struttura confederale e alla sua indipendenza da gruppi politici. Memorabile lo scontro che portò alla fuoriuscita delle Rappresentanze Sindacali di Base (RdB), la cui visione centralista, data da una leadership dotata di poteri molto estesi e del controllo delle risorse economiche, e il cui legame con la Rete dei Comunisti, le posero in una contrapposizione irriducibile con il resto della CUB, della quale agognavano prendere il controllo. Da questa grossa scissione nascerà l’USB mentre la CUB si rilancerà rivendicando federalismo e autonomia quale suoi tratti qualificanti.
Oggi dentro la CUB è in atto un vero e proprio confronto, a tratti molto aspro, proprio sui contenuti che hanno animato le precedenti rotture. Dopo un quarto di secolo, il vecchio gruppo dirigente, che ha dato tanto alla crescita e alla fisionomia dell’organizzazione, è sul punto di cedere il testimone, e non solo per una questione anagrafica. Ma questo passaggio coincide con una trasformazione, abbastanza evidente, della natura del sindacato di base: a livello organizzativo, si manifesta nel tentativo di centralizzare le decisioni in un gruppo ristretto di 21 coordinatori che fagocita il coordinamento e il consiglio nazionale e amministra la CUB interpretando a modo suo anche lo statuto. Tale passaggio non è stato portato a discussione alle assemblee provinciali e di categoria del sindacato, ma tirato fuori in un coordinamento nazionale precedente di pochi giorni l’assemblea nazionale dell’1-2 luglio. E già questo è un elemento che denota una grave violazione sia delle regole che dei principi che avevano contraddistinto questo sindacato di base.
Quando sopraggiungono questo tipo di operazioni, in genere la motivazione non può ricercarsi solo nel prurito di protagonismo di un determinato ceto sindacale, ma può derivare anche da un diverso modo di concepire le relazioni con la controparte, non più o non solo conflittuali, ma anche concertative. Questo fattore potrà essere meglio sviscerato nei prossimi mesi, tuttavia l’avvicinamento alla CUB di SGB, recentissima scissione di USB, è un ulteriore elemento che fa propendere per questa considerazione. SGB nasce da un bisticcio interno a USB sulla gestione dei fondi; molti dei suoi esponenti sono stati artefici della precedente rottura in CUB e di una serie di vertenze giudiziarie da essi volute per invalidare congressi di categoria e mantenimento di sigle e strutture; alcuni hanno firmato accordi capestro, come in Alitalia, che hanno comportato il licenziamento di parecchi lavoratori, compresi alcuni attivisti e dirigenti di CUB Trasporti. Infine, SGB era in USB quando questa ha siglato l’accordo infame sulla rappresentanza scambiando diritti dei lavoratori con privilegi sindacali; accordo fieramente rigettato dalle organizzazioni della CUB. Siccome non risultano autocritiche e pentimenti da parte di SGB, il senso di questo riavvicinamento, e della recente firma di un patto federativo tra le due organizzazioni, può essere solo quello di una convergenza politico-strategica su una visione del sindacato diversa da quella che ha caratterizzato l’esperienza CUB.
D’altra parte quello che è successo al congresso CUB Trasporti è emblematico di quanto si va dicendo. Un congresso fissato per l’8 maggio e rinviato in seguito all’insanabile ricucitura all’interno della struttura di Varese dove si voleva imporre una lista di delegati composta da esponenti in gran parte estranei al settore, e contrapposta a quella nominata dalla categoria. Il rinvio al 18 giugno per dar tempo alla struttura di Varese di trovare una soluzione, ha visto invece amplificare i contrasti, tanto che il 18 la struttura nazionale CUB ha imposto, anche con l’ausilio di metodi poco ortodossi e personaggi che nulla avevano a che fare con i delegati, i nominati di Varese estranei al mondo dei trasporti, non riconoscendo i delegati reali eletti dai lavoratori in assemblea congressuale, il tutto in una assise data per iniziata senza che alcuna prassi statutaria venisse messa in atto (verifica poteri, nomina presidenza, ecc.). Tutto questo ha portato la maggior parte dei delegati ad abbandonare la sala e ad andare a svolgere il congresso in altra parte; si trattava di 24 delegati su 37, in rappresentanza delle federazioni di Varese (12 delegati), Genova (3), Roma (4), Firenze (1), Messina (1), Catania (1), Ragusa (1), Milano (1), con quattro coordinatori nazionali uscenti su 5, appartenenti alla seguenti categorie: logistica, autoferro, ferrovieri, trasporto aereo. Un congresso pienamente legittimato dai numeri, ma tuttavia non riconosciuto dalla CUB nazionale, ovvero dal suo coordinamento nazionale, che invece ha legittimato quello falsato, a conferma della volontà acclarata di condizionare i congressi di categoria per avere una maggioranza all’assemblea nazionale. Logiche che non appartengono, o non dovrebbero appartenere, a un sindacato che sin dall’inizio si è posto come alternativo per contenuti, piattaforme e modalità di funzionamento.
Dove va la CUB? E’ forse presto per capirlo, ma i segnali sono tutti negativi. L’assemblea nazionale ha ratificato senza dibattito le scelte di stravolgimento dello statuto da parte del “direttorio” su cui l’organizzazione non si era mai espressa; ha liquidato le contestazioni come “germi che si annidano nell’organizzazione”; ha sminuito i contrasti nei trasporti, ha concluso a colpi di maggioranze non molto certificate il proprio progetto di costituire una maggioranza abbastanza ammaestrata.
Cosa rimarrà da fare ai “germi”? Anche questa è una domanda per adesso senza risposta, anche se siamo convinti che la risposta non tarderà, perché una cosa è certa, nessuno ha intenzione di costituirsi in una sorta di sinistra sindacale in un’organizzazione che marcia verso altre direzioni, autoritarie e antifederaliste. Un dibattito si sta aprendo dentro la CUB, e i mesi estivi saranno decisivi per la definizione dei percorsi e delle linee. 
P.G.

martedì 12 luglio 2016

Presidio CUB di Pavia all'Esselunga di Voghera contro i trasferimenti punitivi - Le foto

C'è chi le ingiustizie le subisce passivamente... e chi scende in strada e le combatte! Ai lavoratori della Esselunga di Voghera e alla Cub di Pavia va il nostro plauso e la nostra vicinanza. I trasferimenti punitivi finalizzati ad epurare la dissidenza sono una violenza inaccettabile che alimenterà la nostra determinazione alla lotta!

La Redazione di CUBlog























martedì 10 maggio 2016

8 maggio: uno sciopero straordinario

Niente, non c'è stato proprio niente da fare. Nonostante le ore (e i giorni?) spese ad architettare le contromosse riesumando ai treni ogni abile e arruolabile e a sperticarsi con tutti i mezzi, anche i più dissimulati, per far scorrere senza dolore alcuno il primo sciopero sulla vertenza "doppie composizioni" e contro il clima oppressivo e sanzionatorio dell'azienda, la nostra dirigenza ha trovato di fronte un'opposizione che non lascia (ad essa) intravedere niente di buono all'orizzonte. Capita infatti che non sia più sufficiente la schiera degli operosi al suo servizio (quella degli " 'gnorsì " per capirsi e quella "costretta" allo straordinario di sciopero) perché cresce, contro ogni previsione, quella parte di personale che prende coscienza dell'insostenibilità dell'operato aziendale e comincia a percepire che le cose cambiano se ci adoperiamo, INSIEME, verso il cambiamento.
E allora, guardando oggi ai molteplici significati della grande adesione allo sciopero, a quello spirito di condivisione, di sostegno reciproco, con i tanti e le tante che hanno contribuito (ognuno con le proprie possibilità e competenze) alla sua riuscita, non si può che guardare con fiducia al prosieguo di questa vertenza. Tutto questo ci rafforza e ci permetterà di affrontarne anche altre all'ordine del giorno.
Crediamo che questa partecipazione corale costituisca di per sé un messaggio forte del personale dei treni, un mandato dei lavoratori: giudicheranno da chi sarà raccolto.
Ci dispiace per l'occasione persa ancora da quei colleghi/e che, pensandosi soli e rassegnati, hanno tentennato anche questa volta, oggettivamente aiutando l'azione della controparte. Ma potrete ancora scioperare. Vi ritroverete coi vostri colleghi e colleghe, capaci di ri-cementare quella solidarietà e alimentare quella consapevolezza che in molti credevano perdute.
Avanti così! Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso!

9 maggio 2016 attivisti Cub - Cat - Usb