MATERIALI SULLA CAMPAGNA STOP
TTIP PER IL COORDINAMENTO NO AUSTERITY
a cura di Marco
Fantechi
TRATTATI DI LIBERO COMMERCIO E TRASPORTI
Si chiamano: CETA (Canada Europe
Trade Agreement) --- TPP (TransPacific Partnership) --- TTIP
(Transaltlantic Trade and Investiment Partnership --- TISA (Trade In Services
Agreement) sono gli accordi tra paesi per liberalizzare la circolazione delle
merci, degli investimenti e dei servizi.
Rappresentano il completo controllo delle oligarchie economico-finanziarie multinazionali su economia, lavoro, servizi pubblici e funzionamento democratico degli Stati.
Analizziamo quali rischi possono
comportare, nel mondo dei trasporti nel suo complesso e le sue ricadute
(pesanti e pericolose) in ambito locale.
Per la "Libera circolazione
delle persone, dei lavoratori e delle merci" recitano i mantra dei
sostenitori di questi Trattati.
Per far circolare persone,
lavoratori e merci, servono i mezzi di trasporto, per essere competitivi devono
costare poco, per costare poco, chi ci lavora, DEVE costare poco.
"Armonizzazione delle
norme" la chiamano, ma è la corsa alla tariffa più conveniente, meno
costosa, per le imprese. E' un allineamento globale si, ma un allineamento
al ribasso.
"Abbattimento delle barriere
NON tariffarie" dicono, ma non intendono la riduzione delle ormai minime
tasse doganali, intendono i controlli sanitari, le certificazioni di qualità
dei prodotti, le normative ambientali, le regole di sicurezza del lavoro,
i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL).
"Il diritto al profitto non
va criminalizzato" : Federica Guidi, Ministro per lo Sviluppo Economico.
(Amministratore di Ducati Energia, ex dirigente Confindustria, esponente
Commissione Trilaterale)
"Le imprese devono
poter competere secondo le regole del mercato NON dei Governi" come
sostiene la Coalition of services industries , la più grande ed aggressiva
company statunitense di gestione servizi.
Devono essere rimossi tutti gli
interventi, le agevolazioni e/o limitazioni imposte dalle autorità statali o
locali alla libera concorrenza, in quanto falsanti del mercato.
Già adesso, con l'adeguamento
(armonizzazione) delle norme, alla libera concorrenza, imposta dalle
regole liberiste dell'Unione Europea, questo percorso verso l'inferno è già
iniziato.
I.S.D.S è l'acronimo di Investor State Dispute Settlement
(Arbitrato per la risoluzione
delle vertenze tra investitore e Stato)
E' uno strumento di diritto
pubblico internazionale, che garantisce ad un investitore straniero, il diritto
di dare inizio ad un procedimento di risoluzione delle controversie nei
confronti di un Governo (lo "Stato Ospite")
Le disposizione che prevedono l'
ISDS sono contenute nei trattati bilaterali per gli investimenti, negli accordi
internazionali di investimento (come nel capitolo 11 del N.A.F.T.A. North
American Free Trade Agreement "Accordo Nord Americano per il libero
scambio") e in accordi internazionali di investimento (come il Trattato su
le Centrali Energetiche)
Se l'investitore straniero di un
paese (Stato d'Origine) investe in un altro paese (Stato Ospite) e questo paese
viola i diritti dell'investitore, previsti nei Trattati, l'investitore può
portare la questione davanti alla Corte Arbitrale.
Le Corti sono composte da tre
tecnocrati, esperti di diritto economico internazionale. Devono operare contro
le decisioni dei Governi, che, ostacolano in qualsiasi modo, le attività delle
imprese multinazionali.
Si tratta in fin dei conti, di un
modello di giustizia privata concorrente, che consente di aggirare le leggi
nazionali e le decisioni statali, sfidando direttamente le politiche di
interesse pubblico dei Governi, di fronte ad un arbitrato sovranazionale.
Nati per limitare il
protezionismo degli Stati nazionali, nel corso degli anni, le multinazionali,
hanno compreso che possono sfruttare questo meccanismo per aggirare le
procedure giudiziarie di un paese ed hanno iniziato azioni contro i Governi.
I campi su cui si muovono i
ricorsi agli arbitrati sono molteplici: politiche per i consumatori in materia
di salute e sicurezza, leggi ambientali e di uso del suolo, appalti pubblici,
permessi governativi ....
Eli Lilly contro Canada per
la invalidazione di un brevetto
Metalclaud contro Mexico per la
chiusura di una discarica che aveva contaminato la falda acquifera
Metil contro Canada contro il
divieto di additivi (pericolosi) nei carburanti
Vattenfall contro Germania
per il ritiro dalla produzione di energia nucleare
Veolia contro Egitto per
l'aumento del salario minimo
Philip Morris contro Australia e
Uruguay per leggi che limitano il fumo
La stipula dei ISDS prevede che
qualsiasi azione governativa che ostacoli le attività delle aziende
multinazionali venga equiparata all'esproprio, e che venga sanzionata con il
pagamento dei danni, passati, presenti e futuri
Metalclaud contro Mexico 15
milioni di dollari - Metil contro Canada 8 milioni, con il ritiro delle leggi
contestate.
Questi rischi garantiti,
in questi Trattati capestro, porteranno inevitabilmente, Stati, Governi
locali, amministrazioni pubbliche, per la paura di dover pagare cifre di questa
portata, a non emettere nessun provvedimento che possa scatenare le ire dei
nuovi monarchi finanziari multinazionali. Con buona pace della Democrazia e dei
rappresentanti eletti dal popolo.
L'aeroporto di Firenze è sotto il
controllo del gruppo multinazionale "Corporacion America"-
La Regione Toscana ha sconfessato
il suo stesso PianoPaesaggistico dietro le pressioni di gruppi
multinazionali come CpC Marble e Granite Ltd. Il Comune di Firenze
crea il "Consiglio delle grandi aziende" in cui si riuniscono tutte
le 17 più grandi aziende (nazionali e multinazionali) presenti nella provincia
( tra cui Eli Lilly - Corporacion America - General Electric - Finmeccanica -
... )
Una sola soluzione: impedirne la
sottoscrizione al Governo italiano e al Parlamento Europeo
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TRASPORTO AEREO
La fine di Alitalia (acquisita da
Ethiad, compagnia degli Emirati Arabi) sancisce il definitivo disimpegno
statale dal trasporto aereo.
Trionfa la modalità low cost
delle compagnie private che, con un aggressivo dumping tariffario, hanno
costretto alla resa la compagnia di bandiera, sul corto e medio raggio.
La "tirannia" del low
cost
"Low cost" significa
"basso costo" - Basso costo PER i clienti si traduce in basso
costo CONTRO i lavoratori.
"Viaggiare veloci e
leggeri": si prenota on line, si paga con carta di credito (non servono
impiegati al ceck in) si parte con solo bagaglio a mano (non servono addetti
portabagagli, caso mai si ricorre alla "chiamata" su necessità) ma
per contenere i costi, si decolla anche, con il carburante strettamente
necessario (costa ed è pesante, rallenta) con pause intervolo ridotte (meno
pulizie, fatte magari dallo stesso personale di bordo, ma anche controlli
sicurezza più superficiali )
Risultato: meno lavoratori, più
sfruttamento, meno salario, ma anche meno servizi e minor sicurezza anche per i
passeggeri.
Anche nella gestione degli scali
aeroportuali prevale il ritiro del pubblico e il dilagare dei partner privati,
meglio se multinazionali.
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Esempio locale - Regione Toscana:
cessione delle residue quote di partecipazione azionaria degli scali aerei di
Firenze "Vespucci" e Pisa "Galilei".
La privatizzazione delle due
società partecipate, già iniziata nell'ambito delle "Armonizzazioni delle
regole" all'interno dell'Unione Europea (cessioni azioni dei comuni di
Firenze e Pisa) compie così il passo finale.
Corporacion America, compagnia
multinazionale, diretta da Eduardo Eunerkian, ha acquisito il pacchetto
azionario dello scalo fiorentino (33,4%) e dello scalo pisano (27,3%)
unificandone la gestione.
Gestione unificata, comporta che
Firenze sarà centrale, come attrazione di voli, mentre Pisa sarà
definitivamente consegnata alle compagnie low cost e alle perverse regole del
basso costo.
Il gruppo Corporacion
America, gestisce 50 scali aerei nel mondo (in Italia scalo di Trapani) è
attivo anche nei settori infrastrutture, energia, servizi, agroindustriale.
Un partner modello ! Utilizzabile
anche in altri campi.
- "Energia": se il
previsto inceneritore di Case Passerini, nel vicino comune di Campi Bisenzio,
ha tra i suoi scopi anche quello di fornire l'energia (a basso costo
ovviamente) allo scalo aereo, perché non rivolgersi a Corporacion America per
la costruzione (il sempre incombente project financing) e successiva
gestione, nel comparto "Servizi"?
-"Infrastrutture": Gli
investitori privati sono esigenti, le loro richieste sono difficilmente
rifiutabili, per coloro che gli hanno consentito di ottenere posizioni
dominanti e tutelate.
Se per "ottimizzare" la
resa economica dello scalo fiorentino necessita l'atterraggio di vettori più
grandi, diventa imprescindibile avere una pista consona alle esigenze ( e chi
meglio del gestore può rispondere a tali necessità, velocemente) Se
poi, la pista più lunga mette ulteriormente a rischio idrogeologico l'area
circostante, elimina l'ultima consistente porzione di verde della piana
fiorentina, ostacola la ricerca scientifica dei laboratori del Polo
Universitario confinante, sono problemi secondari. Le necessità del mercato,
potrebbero anche dover superare i limiti d'esercizio d'impresa, come le
limitazioni di orario nell'apertura dello scalo, fino ad ora imposte delle
Amministrazioni locali per tutela notturna dei residenti.
Gli investitori, potrebbero anche
essere interessati a realizzare nuovi impianti, in città o aree, giudicate
commercialmente interessanti.
Siena, ad esempio, prima della
crisi della banca cittadina Monte dei Paschi, era molto interessata e si stava
impegnando per ottenere ad Ampugnano, un proprio scalo aereo di dimensioni
nazionali. Inoltre circolano periodicamente idee di rilancio o ampliamento di
scali minori già presenti, Grosseto, Isola d'Elba.
(Risultano fino ad oggi, su scala
nazionale, proposte e/o progetti relativi a circa 200 impianti)
Il meccanismo del project
financing è operativo, i T.A.R. (Tribunali Amministrativi Regionali) sono
sempre più "sensibili" alle esigenze degli investitori privati, se il
tutto fosse poi coperto dalle confortevoli tutele previste dal I.S.D.S.
(Investor State Dispute Settlement) l'Arbitrato per la risoluzione delle
dispute tra Stati e investitori contenuto negli accordi di libero
commercio (arbitrato gestito da esperti economici internazionali abili nel
diritto privato, non Tribunali super partes) il pericolo sarebbe infinitamente
maggiore.
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TRASPORTO NAVALE
-"Meno Stato più Mercato
!" è la regola anche in questo settore dei trasporti.
Con la vendita di Tirrenia-Società
Italiana di Navigazione, la compagnia navale pubblica, cessa ogni intervento
pubblico nel trasporto passeggeri marittimo.
Attiva nel solo servizio
traghetti con le isole, indebolita dalla concorrenza aerea low cost è stata
divorata dalle compagnie private.
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°Esempio locale - Dopo lo
smembramento della Compagnia in società regionali (Siremar, Caremar, Toremar)
per adempiere alle regole di armonizzazione europee si sono vendute tali società
al privato.
Toremar, la partecipata di
Regione Toscana ( Regione molto solerte nel vendere le sue quote, senza fare
alcun tentativo di aggirare l'ìmposizione alla vendita, come fatto ad esempio
dalla Regione Sardegna) adesso è disputata nelle aule giudiziarie tra il gruppo
Moby di Onorato e Toscana di Navigazione srl di Lauro/Del Giudice che se
ne contendono il controllo.
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Il servizio turistico è la parte
più grossa ed appariscente del trasporto persone via mare.
Le gigantesche navi da crociera
(low cost ovviamente) che vivono come enormi villaggi turistici galleggianti,
che solcano i mari al servizio del turismo mordi & fuggi in giro per il
Mediterraneo, al cui interno lavorano centinaia di addetti alle varie mansioni,
dal ponte alle stive, (marinai, camerieri, cuochi, animatori, manutentori,
motoristi ... ) una brulicante umanità (low cost) che opera nelle viscere della
nave.
L'immagine dei mastodonti del
mare che entrano nei fragili canali veneziani è l'emblema dell'impunità delle
"esigenze di mercato" imposte dalle compagnie private, contro
le proteste della popolazione e i divieti posti dalle Amministrazioni,
ripetutamente rigettati dal T.A.R.
L'altro emblema della pretesa di
immunità rispetto alle regole presenti, ha il volto del comandante Schettino,
responsabile del naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio, con la
prassi della navigazione sottocosta a distanza non regolamentare (l'inchino) il
tentativo di rientrare al lontano porto di Genova (allo scopo di occultare il
danno dell'urto sullo scoglio) ma soprattutto nella criminale gestione
dell'emergenza (passeggeri fatti rientrare in cabina e sua vergognosa fuga
finale).
Viaggio low cost, sconti di bassa
stagione, ma il prezzo finale pagato da passeggeri ed equipaggio in termini di
vite umane è stato alto.
L'insicurezza del settore è anche
rappresentata dalle vittime del naufragio del traghetto Norman Atlantic,
incendiatosi nell' Adriatico, gestito da Agenzia Archibugi di Pesaro, navigava
per conto della compagnia greca Anek Lines, carico eccessivo di mezzi pesanti
non controllato e guasti precedenti non riparati è il responso delle successive
indagini.
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TRASPORTO FERROVIARIO
E' il settore trasportistico con
più utenti, ma Ferrovie dello Stato spa ( Società per Azioni nominale, ma
ancora interamente del Ministero del Tesoro, quindi di proprietà pubblica) si
sta autodistruggendo.
In nome delle norme europee di
libera concorrenza, ma soprattutto in nome del TAV (Trasporto Alta Velocità) il
moloch affaristico-malavitoso che per sfamare si sacrifica il patrimonio
pubblico ferroviario e non solo.
Bilanci aziendali in spirito
privatistico, con l'obbligo del pareggio di bilancio, hanno nel tempo
generato la dismissione di servizi "non remunerativi" (rami secchi)
del trasporto locale, la svendita del patrimonio immobiliare, esternalizzazione
della manutenzione, dilagare di appalti esterni in ogni settore, riduzione
generalizzata dell'offerta trasportistica.
Nell'ottica privatistica si è
creata una holding, suddivisa in molteplici settori non più comunicanti tra
loro, funzionale alla successiva vendita, in parte o in toto.
Nel frattempo la gestione
dell'Amministratore Delegato Mauro Moretti,(ex macchinista ferroviario, ex
dirigente sindacale Filt-CGIL) cultore del TAV, ha comportato lo
smantellamento del servizio notte (passato ad altra società), il servizio
universale nazionale, quello a lunga percorrenza, drasticamente ridotto e in
procinto di dismissione, i servizi locali pesantemente ridotti, dismessi
in orario notturno o sostituiti da bus, sopravvivono solo con gli interventi
economici delle regioni.
Il Contratto Collettivo di Lavoro
è sottoposto al dumping economico e normativo delle compagnie private, prima fra
tutte Nuovo Trasporto Viaggiatori (NTV - Italo Treno del gruppo Della Valle -
Punzo - Montezemolo) ed è costantemente ridimensionato, in peggio, sia dal
punto di vista salariale, normativo-previdenziale che di orari e carichi di
lavoro. Agente unico (un solo macchinista), maggiore orario di lavoro dei
manovratori, chiusura dei ferrotel (dormitori del personale viaggiante) e delle
mense aziendali, cessione di pezzi di servizio ad appalti privati o a
partecipate fs con contratti di lavoro diversi (Serfer), costante riduzione
degli organici con dismissione di servizi (uffici amministrativi, portinerie,
biglietterie, stazioni)
Gli effetti insiti nel TTIP
comporterebbero la totale distruzione del servizio pubblico ferroviario.
Il servizio lunga percorrenza, sopravvive
solo con i contributi statali, colpito dalla concorrenza low cost aerea e su
gomma non è redditizio.
Il servizio del trasporto locale
si mantiene solo con l'apporto economico delle Regioni, subisce il dumping del
trasporto privato su strada ed è considerato antieconomico.
Le regole del mercato, del
profitto e della libera concorrenza non prevedono servizi in perdita, se
non generano profitto si chiudono. Si chiude il servizio e si getta al macero
tutto il resto, lavoratori compresi.
Considerando che gli stati che
più sostengono la ratifica del TTIP, Stati Uniti, dove il trasporto
ferroviario è da sempre privato e Gran Bretagna dove il servizio è stato
privatizzato dalla politica liberista della Tatcher le prospettive non possono
essere che negative.
Mauro Moretti, ex AD di Ferrovie,
adesso AD Finmeccanica, l'azienda statale che controlla numerose industrie tra
cui AnsaldoBreda, impianto produttore di vettori per trasporto
(treni-tram-metro-bus).
Il suo compito è di procedere
alla vendita di AnsaldoBreda (alla giapponese Hitachi) così l'Italia si toglie
l'unica azienda, pubblica, di mezzi di trasporto collettivo. Anche produrre,
cosa produrre e come produrre è politica dei trasporti.
Un futuro ferroviario di sola
TAV, all'insegna de "Il tempo è denaro" dove già adesso dilaga
la bigliettazione on line, il pagamento con carta di credito, il
bagaglio a mano e la riduzione del personale.
Riduzione dei costi è riduzione
del personale e significa riduzione del servizio di trasporto, genera maggiore
sfruttamento dei lavoratori e minor salario, ma significa anche minore
manutenzione e quindi minor sicurezza dei lavoratori ma anche dei passeggeri.
Meno ferrovieri in servizio
diventa meno presenze sul territorio, passaggi a livello non custoditi,
stazioni non presenziate mettono a rischio la sicurezza degli utenti.
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Esempio locale
Gennaio/febbraio 2014 il mese
nero degli incidenti mortali nelle ferrovie toscane
- 8 gennaio ---
Vicchio del Mugello / lavoratore pendolare trentenne travolto da treno in
stazione
- 13 gennaio --- Firenze /
Fabrizio Fabbri (manovratore FS 34 anni) lavorava da solo nel turno di notte,
muore travolto da un treno che stava manovrando
- 21 gennaio --- Cascina /
studentessa sedicenne travolta da treno in stazione
- 23 gennaio --- Firenze / uomo
travolto da treno lungo i binari vicino stazione di Rifredi
- 06 febbraio --- Montecatini /
donna (68 anni) travolta da treno a passaggio a livello in città
- 07 febbraio --- Torre del Lago
/ uomo travolto da treno lungo la linea ferroviaria
Passaggi a livello incustoditi (e
non sostituiti da sottopassaggi), stazione piccole e no del tutto
impresenziate, organici ridotti e turni di lavoro peggiorativi significano
MORTE.
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TRASPORTO PUBBLICO
LOCALE (Su sede propria)
- Come il servizio ferroviario, anche gli altri servizi su
sede fissa (sede propria) sono colpiti dalla logica, spietata, del
"diritto al profitto".
La manutenzione ed il mantenimento delle linee di
scorrimento (binari) e delle reti elettriche di alimentazione, hanno costi
elevati.
Per fare profitto cosa si può prevedere: si riducono i
costi, riducendo addetti e manutenzione, si aumentano i prezzi dei biglietti,
colpendo le fasce più deboli economicamente della società e se non si produce
il profitto sperato, ferrovie, metropolitane, tram, filobus si dismettono e si
sostituiscono con vettori più agili, più snelli, meno costosi, gli autobus.
Autobus che viaggiano su strade la cui manutenzione non
è a cura dell'azienda di trasporto.
La proprietà delle reti resterà pubblica (per adesso), di
quel pubblico che ha speso i soldi, pubblici, per costruirle, ma il servizio
che vi transiterà sopra, sarà a gestione privata (vedi NTV in ferrovia o GEST
nella tramvia fiorentina)
Successivamente, per armonizzare le regole di piena
liberalizzazione delle attività, sarà possibile che, grandi gruppi economici,
acquistino le reti ed impongano i loro costi e la loro politica aziendale.
Già adesso Ferrovie sta operando per trovare partners
privati per alienare, in parte o in toto le reti di esercizio. Therna dovrebbe
entrare nella gestione della rete elettrica, si cercano aziende interessate
alla rete telefonica aziendale ed infine, chi potrebbe subentrare nella
gestione della rete di linea (i binari della Rete Ferroviaria Italiana RFI).
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Esempio locale
Firenze: GEST società privata (controllo di RATP Francia)
che gestisce la linea tramviaria cittadina (costruita con capitale pubblico) ha
imposto il proprio "diritto al profitto". Per rientrare dei capitali,
anticipati all'Amministrazione Comunale per realizzare l'opera, ha imposto un
contratto di gestione pluriennale che contempla la voce : "Garanzia di un
milione di passeggeri annui", altrimenti il Comune di Firenze integra la
cifra, eventualmente mancante con soldi pubblici.
Di fatto per garantire il tetto di passeggeri previsto dal
contratto, il Comune ha soppresso i servizi bus concorrenti della società
partecipata ATAF e convoglia le linee verso le stazioni tramviarie, comportando
svariati disagi ai passeggeri, costretti a cambiare più volte vettore di
trasporto.
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AUTOBUS
E' l'autobus l'emblema della libera circolazione nel
trasporto delle persone. Ovviamente l'autobus di compagnie private, senza i
condizionamenti al servizio, imposti dalle Amministrazioni Pubbliche, locali o
nazionali che siano, condizionamenti giudicati falsanti della piena libertà del
mercato nell'ottica liberista dei Trattati.
Già oggi la lunga percorrenza, nazionale ed internazionale,
è interamente a gestione privata, i trasporti di carattere regionale sono
curati da aziende private, in concessione di servizio dalle Amministrazioni
Pubbliche, mentre il servizio urbano è coperto da aziende partecipate dei
Comuni.
Le imposizioni delle regole di libera concorrenza europee,
congiuntamente agli obblighi di pareggio dei bilanci comunaliimposti dal
Governo, stanno eliminando la presenza pubblica nelle società di gestione.
Anche nel trasporto urbano si attua il modello del trasporto
regionale, privati in concessione di servizio.
Il passaggio liberista Transatlantico, comporterà
l'abbattimento della "barriera non tariffaria" rappresentata dalle
concessioni in esclusiva, ma anche del prezzo del
biglietto contrattato con le Amministrazioni, l'obbligatorietà di
effettuare servizi in orari o in tratte marginali, tutti quegli aspetti del
servizio non remunerativi (quelli di pubblico interesse, per un servizio di
trasporto collettivo che si rispetti).
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Esempio locale
ATAF, la società di trasporto pubblico di proprietà
dei comuni dell'area fiorentina, è stata acquistata da una A.T.I. (Associazione
Temporanea di Imprese) composta da C.A.P. - Autoguidovie Milano e Busitalia ,
che, successivamente, scorporeranno le linee del servizio e gli addetti. ATAF
Firenze, rimane solo come proprietaria immobiliare degli impianti e dei
depositi dei mezzi, affittati alle società che si dividono il servizio. Resta
operativa LiNea spa, società mista tra aziende private di trasporto che con
ATAF, gestiva parte del servizio urbano. Società costituita in passato con lo
scopo di ridurre i costi del trasporto urbano. Scopo raggiunto, pagando meno i
dipendenti e facendo fare agli autisti anche le pulizie dei mezzi.
Altro aspetto emblematico di dumping, esercitato da aziende
pubbliche, in conflitto con il servizio pubblico stesso, è Busitalia. Azienda
interamente controllata da Ferrovie dello Stato, quindi a capitale pubblico, ma
che si comporta secondo le dinamiche del capitale privato.
Effettua servizi sostitutivi del treni in orari e/o percorsi
marginali, oppure dismessi come la linea per Pisa Aeroporto, ma si candida
anche alla gestione dell'intero trasporto ferroviario diesel (le tratte
ferroviarie non elettrificate) Borgo San Lorenzo - Faenza - Volterra - Siena a
costi concorrenziali ovviamente. Ma è interessata anche all'intero trasporto
passeggeri su strada toscano.
Regione Toscana sta effettuando la gara di affidamento del
TPL toscano in concessione.
Si sta assistendo allo scontro tra le vecchie aziende di
trasporto locale e il "nuovo che avanza" trasnazionale
rappresentato da GEST (società multinazionale francese controllata da RATP )
che già gestisce la tranvia fiorentina
Il liberismo "assistito" delle vecchie
aziende, riunite nel consorzio Mobit (a guida Busitalia), contro il
nuovo liberismo trasnazionale di GEST, si scontra nelle aule del TAR
toscano a colpi di carta bollata e avvocati su presunte mancanze dei requisiti
richiesti per partecipare al bando di gara.
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TURISMO
Per il trasporto pubblico si può
facilmente prevedere una riduzione complessiva del servizio, con contemporanea
moltiplicazione delle compagnie private in feroce concorrenza tra loro.
Concorrenza che si renderà
colpevole di innescare, su tratte economicamente interessanti e/o convenienti,
la presenza, sulle stesse linee, di più offerte che si contenderanno i clienti,
strappandoli all'autobus rivale, come si incontrano in vari paesi
poveri del pianeta (utilizzando un simile al procacciatore di clienti di
un ristorante turistico a basso costo) e a pagare la libera concorrenza
tra aziende, saranno i lavoratori, con minori salari e peggiori lavori.
Nel servizio turistico invece,
sarà una vera e propria esplosione.
L'imperativo sarà il low cost,
offerte liberiste, per turismo di massa a basso costo.
Tour veloci in più luoghi,
comitive di croceristi dai porti alle città d'arte, bus panoramici nei centri
storici, itinerari artistici o enogastronomici nelle campagne, ma anche
eventi sportivi o musicali, incentive aziendali, promozioni commerciali,
pellegrinaggi religiosi, servizi di collegamento con gli aeroporti, ad uso di
centri commerciali e megastore sorti nelle ex aree industriali o di outlet
costruiti in aree decentrate dalle metropoli.
Uno sciamare continuo di autobus
in permanente concorrenza tra loro, schiavi del low cost, prezzi bassi per
trasportare turisti a basso costo,("per incentivare i consumi",
"stimolare la ripresa produttiva", "scongiurare la
deflazione" ecc ... )
Ma mentre l'economia consumista
liberamente gira, i prezzi del low cost si scaricano sui lavoratori con meno
soldi, meno salute, meno sicurezza.
Meno sicurezza anche per i
passeggeri, perché già adesso molti incidenti sono causati, oltre che per
scarsa manutenzione dei mezzi (contenere i costi è anche questo) dall'errore
umano, il colpo di sonno del conducente, sovraccaricato di troppe ore di guida.
Col TTIP si può tranquillamente
ipotizzare che, tra le varie "barriere non tariffarie" da rimuovere,
ci siano pure quei divieti agli accessi ai centri storici, imposti oggi da
amministratori, in tutela dei residenti.
TAXI
Categoria trasportistica non
molto amata, per tariffe eccessive e forte corporativismo, quella dei tassisti,
sarà un'altra branca, del trasporto pubblico di persone, che subirà molte,
pesanti, trasformazioni, a seguito delle liberiste regole in arrivo.
In attesa che nel 2017, alla scadenza
delle concessioni in corso per il servizio di auto pubblica con autista, data
prevista già con le "armonizzate" regole europee (delibera Bolkstein)
e che prevede l'apertura a tutti i paesi dell'Unione Europea per la
partecipazione alla gara, i conducenti di auto pubblica sono insidiati da un
nemico meno evidente, ma più pericoloso, una "banale" applicazione
internet.
App UBER: si può richiedere una
macchina con autista, al difuori dalle compagnie taxi abilitate.
Si prenota on line, si paga con
carta di credito e arriva Uber.
Multinazionale USA di Travis
Kalanik, sede in California, valutazione quaranta milioni di dollari, opera in
200 città di 50 paesi.
On line si prenota il servizio e
on line si reclutano i conducenti (maggiori di 21 anni, no precedenti penali,
automuniti, spese manutenzione a proprio carico)
Uber Black e Uber Van servizi di
alto profilo, già attivi a Roma e Milano e prossimamente su Firenze.
Uber Pop servizio di uso
corrente, low cost (7 euro corsa media in città) attivo a Torino e Genova
Osannata come esempio di
innovazione e flessibilità da economisti e governanti (compreso Matteo Renzi) è
pesantemente contrastata dai tassisti e spesso osteggiata dagli amministratori
locali.
Revoche di concessioni, per gravi
reati commessi da autisti, reclutati con poca attenzione e motivi di violazione
della privacy da parte dell'azienda stessa che vendeva, i dati internet
dei clienti, a società di marketing, pubblicitarie e commerciali on line.
Di fronte ad una così forte
avversaria, ben poco potranno resistere le storiche cooperative di tassisti.
Concessioni in esclusiva e tariffe concordate, saranno barriere da rimuovere,
in nome del libero mercato, perciò le costose licenze di tassista diverranno
rapidamente carta straccia.
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MIGRANTI
- PENDOLARI - DELOCALIZZATI
Già le "armonizzazioni" liberiste create
all'interno dei paesi dell'Unione Europea, stanno progressivamente
destrutturando le tutele esistenti nel mondo del lavoro.
L'esempio più conosciuto è
senz'altro l'effetto, devastante sui diritti dei lavoratori, causato
dall'applicazione della famigerata Delibera Bolkstain
"Utilizzo di lavoratori di
paesi membri, sul territorio di altro stato ospite, con livelli salariali,
contributivi e normativi del paese di provenienza.
(La Commissione Europea, quando
fu presentata e approvata questa Delibera era diretta da Romano Prodi - ex
Presidente del Consiglio italiano, esponente di Aspen Institute e Bildenberg
Club).
Anche la successiva
"Delibera 96 71 CE - Distacco dei lavoratori" permette di utilizzare
lavoratori in trasferta, con il solo obbligo del rispetto del salario minimo
del paese ospite.
Sono principalmente i cantieri
delle grandi opere, a stimolare gli interessi oligarchici ad utilizzare tutte
le forme possibili di dumping (salariale, sociale, normativo) per superare le
"rigidità sindacali" dei lavoratori nazionali.
In Francia il fenomeno è
molto esteso, nei giganteschi cantieri (porti, centrali energetiche, aeroporti,
terminal di gasdotti e oleodotti) operano aziende che usano lavoratori
polacchi, portoghesi, lituani, italiani, alloggiati in città mobili
prefabbricate in prossimità dei cantieri, poderosamente difesi da
vigilantes privati, portati al lavoro con mezzi aziendali,
senza nessun contatto con i lavoratori francesi, ne soprattutto, con
organizzazioni sindacali locali.
Emergono pesanti decurtazioni
salariali, per vitto, alloggio e trasporto, non riconoscimento di parte del
salario accessorio come indennità professionali, ore festive o notturne,
prestazioni straordinarie, contributi sanitari e pensionistici.
Anche nei cantieri delle grandi
opere nel nostro paese, come nel cantiere del sotto attraversamento TAV di
Firenze, si sente, sempre più spesso parlare rumeno, croato o
albanese.
Se non si pensa di "importare"
lavoratori, si "esportano" le aziende manifatturiere in paesi
"più accoglienti"(come prezzo della manodopera, delle materie prime
o con meno cavilli ambientali o sociali) si delocalizza e si ricattano i
lavoratori nazionali, obbligandoli a scegliere tra disoccupazione, emigrazione
o trasformazione in manodopera delocalizzata, restando nello stesso paese,con
"libera" decisione.
Elettrolux ha ricattato gli
operai friulani dicendo chiaramente o accettare i livelli salariali
dei loro colleghi polacchi, delocalizzati, oppure chiusura degli
impianti italiani.
FIAT di Elkan-Marchionne, non
esporta più modelli di auto in USA, dove ha trasferito le sedi direttive
aziendali, ma esporta il modello produttivo di sfruttamento della manodopera
nelle catene di montaggio, messo a punto negli stabilimenti italiani. Meno
pause, meno ferie, più ritmi produttivi, più ricatto occupazionale, più
licenziamenti discriminatori e niente scioperi e contratti collettivi di
lavoro.
"Libera circolazione dei
lavoratori", come merci, low cost !
Per far spostare i lavoratori
verso i posti di lavoro, che il capitale trasnazionale propone a sua
insindacabile volontà, per aumentare il proprio profitto, servono i mezzi di
trasporto, ma a basso costo ovviamente.
Come il trasporto urbano e regionale
serve per spostare studenti e lavoratori pendolari, il trasporto su
gomma, a lunga distanza è l'evidenza del lavoratore migrante che segue il
libero mercato del lavoro, dal sud al nord gli italiani "part time, a
progetto, co.co.co."
verso l'est Europa e i Balcani le badanti, gli edili e gli operai
stagionali, verso il nord Africa i braccianti agricoli, i manovali e i
venditori ambulanti. Ognuno con il proprio destino low cost, compresi i
lavoratori intellettuali, tecnici, i "manager di se stessi" a partita
iva o i creativi e gli artisti, in giro per l'Europa ... con i voli aerei low
cost !
Libera e
assoluta concorrenza tra le multinazionali per un sempre maggior profitto,
significa una perpetua corsa al ribasso del mondo del lavoro, per essere capace
di attrarre gli interessi liberisti tra diversi paesi o parti dello stesso
paese o tra parti dello stesso territorio, della stessa città i lavoratori si
devono adeguare ad essere un po più schiavi dei vicini.
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SETTORI NAVALE ED
AEREO
Deregulation è da tempo la parola
d'ordine in questi settori. Il dilagare di compagnie e società private (europee
o con sedi in Europa), coniugato all'uso di personale proprio "in
trasferta", da altri paesi dell'Unione o di lavoratori extra europei, a
bordo delle navi cargo o su le banchine portuali, contemporaneamente alla
perdita della gestione degli impianti, da parte delle vecchie Compagnie
Portuali (i camalli), ha fatto sprofondare il settore in una eterna
competizione, per accaparrarsi quote di lavoro al ribasso, penalizzando salute,
salari, diritti, sicurezza.
Tempi affrettati per carico e
scarico, soste in banchina ridotte necessitano di velocità, velocità comporta
maggiore insicurezza e maggiore sfruttamento.
I nove morti della Torre dei
Piloti che controllava il traffico del porto di Genova, abbattuta da una
nave mercantile, la Jolly Rosso, in manovra azzardata, lo dimostrano.
Sfruttamento, ma anche impunità,
sono responsabili di molti naufragi.
Affrettare i tempi, per
rispettare le consegne, comporta di rischiare, rischiare, diventa navigare
troppo sottocosta, comporta navigare con mare pericoloso, comporta naufragare.
La libera circolazione delle
merci planetarie, prende la forma dei giganteschi portacontainer carichi
all'inverosimile, delle grandi superpetroliere, della miriade di navi cargo
perennemente in movimento.
Il bisogno di merci sempre
disponibili è il simbolo del consumismo, indotto e liberista. Per avere merci
sempre disponibili, e a basso costo, si vanno a prendere dove ci sono e si
portano dove le vogliono. Con qualche "infortunio".
L'incendio a bordo del traghetto
Norman Atlantic, undici morti nell'Adriatico, è scoppiato a seguito del
cortocircuito della cabina elettrica di bordo, dove si erano allacciati molti,
dei troppo numerosi, camion frigorifero carichi di pesce fresco per i mercati
natalizi italiani.
Fresco & veloce: prodotto
fresco e consegnato velocemente è ciò che il mercato globale chiede. Se il via
mare è troppo lento, usiamo l'aereo. Alimenti fuori stagione
... in tutte le stagioni, florovivaistico e simili muovono linee
aeree cargo dall'Argentina, dal Cile, dal Sud Africa, per le
eterne primizie degli scaffali dei supermercati, dal Kenya per i fiori, dal
lago Vittoria per il pesce.
Fresco & veloce, ma anche
economico. Compagnie aeree private, molte dell'Europa dell'est, decollano da
mezzo mondo per rifornire i nostri liberi ed opulenti mercati, a basso costo.
"Scontato, conveniente, low cost " lo scaricano sulle spalle dei
lavoratori.
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SETTORI FERROVIARIO E
POSTALE
"Competere secondo le regole
del libero mercato NON dei Governi"
La libera circolazione ed il
libero profitto, presuppongono che davanti a loro non ci siano "ingombri o
rigidità legali", "distorsioni del mercato" o
"concorrenza falsata".
Lo Stato è un
"ingombro", le leggi di tutela sono "rigidità", le imprese
a capitale pubblico sono "distorsioni", gli interventi pubblici
"falsano" ...
E lo Stato si adegua, e
prima ancora che nel settore trasporto persone, si autodistrugge.
Ormai inesistente nel trasporto
cargo navale ed aereo, oltre che in quello su strada, lo Stato si ritira anche
dal servizio merci ferroviario e da quello postale.
Ferrovie dello Stato ha, di
fatto, smantellato il comparto merci (divisione FS Cargo) già oggi la quasi
totalità del trasporto merci su rotaia è operato da società private.Quasi tutte
a proprietà internazionale, trasportano i containers delle merci
internazionali, che arrivano nei porti o nei grandi interporti merci europei.
In alcuni casi, Ferrovie,
dismesso il vestito dell'Azienda Pubblica (considerata un po carrozzone,
protetto e pieno di "rigidità") ha indossato quello dell'impresa
privata, (dinamica, aggressiva e spregiudicata!) "Dobbiamo trasformarci da
preda a predatore" (Mauro Moretti, Amministratore Delegato di Ferrovie) e
tramite società partecipate con partners europei, opera nel trasporto merci, a
prezzi concorrenziali ovviamente, facendo dumping anche verso se stessa.
Stesso percorso intrapreso da
POSTE ITALIANE SPA (Società per Azioni anche questa, come Ferrovie, nominale,
in quanto tutt'ora controllata al 100% dal Ministero del Tesoro e quindi di
capitale pubblico, come Ferrovie!)
Dismesso, consegnato a corrieri
privati, la gran parte del servizio di trasporto e di consegna di materiale
postale e pacchi, opera dumping verso se stessa, attraverso società controllate
come S.D.A.Express Courier (100% di Poste Italiane) che utilizza per
aggirare le "rigidità contrattuali" dei propri dipendenti.
Ma adesso sul mercato si
presentano, nuovi e più dinamici competitori, oltre ai corrieri già operativi
nel trasporto o la liberalizzazione della consegna delle raccomandate, appaiono
società ben più strutturate e di largo campo di interesse.
Uniposte spa,(Unione Poste
Italiane) ad esempio, si presenta con operatività nei campi:" Credit
- Insurance - Comunication - Service Shop - Postal - Travel e Rent " così
recitano i suoi banner pubblicitari. Un ottimo soggetto per gestire
"liberamente" quello che fino ad oggi era un "banale"
servizio pubblico. Presumibilmente attraverso una rete di "liberi
imprenditori di se stessi".
Intanto, Poste dismette servizi e
chiude uffici postali periferici, non remunerativi, alla faccia del
"Servizio universale" che dovrebbe perseguire, in quanto azienda
pubblica.
E le Fondazioni Bancarie ...
ringraziano.
Nuovi clienti alla finanza
privata e maggior possibilità di ampliare il loro spazio di controllo
all'interno di Cassa Depositi e Prestiti, la "banca" di Poste
Italiane, che contiene il ricco tesoro della liquidità di conti correnti e
buoni fruttiferi postali, per adesso garantiti dallo Stato.
E pensare che, prima del
consentito ingresso delle fondazioni bancarie, Cassa Depositi e Prestiti
serviva ad erogare prestiti agevolati alle Amministrazioni Locali, per lavori e
opere pubbliche.
Tutte cose che
"distorcono" il libero mercato e devono finire.
Assieme, Ferrovie e Poste, benché
tutt'ora di proprietà pubblica, quindi dell'intera cittadinanza, operano per
complicare la vita lavorativa anche di chi non è direttamente loro dipendente.
Grandi Stazioni spa. (società di
gestione in spirito privatistico delle dodici più grandi stazioni ferroviarie
italiane, ma che opera anche nelle tre principali stazioni ferroviarie
della Repubblica Ceka) a maggioranza di Ferrovie dello Stato (con 40%
ai gruppi privati Benetton, Caltagirone, Pirelli ) ha ceduto il ramo
d'azienda "Depositi Bagagli" al gruppo KI-POINT di S.D.A.(100% di
Poste Italiane)
Risultato: licenziamenti,
cessioni del servizio in sub appalto, alle vecchie aziende di portabagagli che
gli gestivano precedentemente, con obbligo di inquadramento
contrattuale nella "Logistica", peggiorativo del CCNL
"Attività Ferroviarie" in cui rientravano precedentemente
questi lavoratori.
Due aziende controllate dal
Ministero del Tesoro, quindi pubbliche, si impegnano ad affamare i lavoratori
dell'indotto, in nome della libertà d'impresa, a basso costo, però a basso
costo per le imprese.
Ferrovie e Poste operano assieme,
anche dando vita a ITALIA LOGISTICA, società costituita da FS Logistica e Poste
al 50%.
Società che opera nel trasporto
merci, esclusivamente per grandi committenti (auto, prodotti industriali,
grande distribuzione commerciale, petrolifero ed energetico, materie prime) e
se non si può incidere più di tanto sul risparmio del personale che guida il
treno, il rischio è che si risparmi sulla sicurezza. Sono numerosi gli
incidenti a convogli merci, di varie società, che vengono effettuati con mezzi
a cui, emerge, mancano i controlli di sicurezza periodici, troppo costosi
e che rallentano il servizio.
E la minor sicurezza non
interessa solo gli addetti, che operano a rischio. Per alcune tipologie dei
prodotti trasportati, il rischio riguarda tutti coloro che vivono o transitano
accanto alle linee ferroviarie.
Il più, tragicamente, recente è
l'incidente di Viareggio del 29 giugno 2009. Deraglia un treno merci, nei
pressi della stazione cittadina, trasportava cisterne di GPL (gas propano
liquido) l'esplosione distrusse un intero quartiere, i morti furono 33,
decine i feriti gravemente ustionati.
Il convoglio era condotto da
locomotore di FS Logistica, i carri cisterna (di cui risulta una manutenzione
molto sommaria) di provenienza polacca e tedesca, il GPL veniva dai depositi di
una multinazionale USA, la GATX, che operava attraverso una controllata
austriaca, la KVG, la destinazione era la rete di 142 impianti
di distribuzione controllata dalla famiglia Cosentino di Casal di Principe
Rete di distributori che,
praticava dumping sui prezzi di carburante, grazie alle tariffe
"favorevoli" concesse per il trasporto. Rete oggi sotto sequestro da
parte della Procura di Caserta, per collusioni mafiose dalla proprietà con i
clan camorristici della zona.
La famiglia Cosentino ha anche
espresso Nicola Cosentino, ex parlamentare PDL, ex sottosegretario Ministero
Economia e Finanze - ex vice presidente Commissione Parlamentare Attività
Produttive - ex membro Comitato Interministeriale Programmazione Economica
(CIPE)
Ora agli arresti con padre e
fratello, era un sostenitore delle grandi opere, (TAV in primis) e della
bontà della libera impresa.
Si muore per concedere un prezzo
low cost ad un pieno di carburante.
Se la situazione attuale è già
così, come sarà se vengono a cadere quelle "barriere", di controllo e
sicurezza pubblica, che i cultori del libero commercio vogliono abbattere
definitivamente?
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LOGISTICA - TRASPORTO
SU STRADA
Per essere liberamente
competitive le merci devono essere convenienti, sempre
più convenienti per i clienti.
Per essere convenienti per il
cliente, devono essere a basso costo, per essere a basso costo, chi ci lavora
deve costare poco, che le produca o le trasporti.
Per rispondere, velocemente, alle
richieste di un mercato, sempre più globalizzato e permanentemente web
connesso, le merci devono essere sempre, permanentemente disponibili (H
24).
" La comodità di fare
shopping comodamente seduti a casa propria" - "La velocità in un
click" Chi acquista on line con l' e-commerce deve essere servito in tempi
rapidi, a casa propria e le merci devono costare poco.
Trasportatore o facchino,
operatore call center o magazziniere devi essere sempre disponibile (H24)
e costare poco.
Infatti, già oggi, orari e ritmi
di lavoro, salari e diritti di chi opera nella logistica, nei mega
depositi o nei call center sono tra i peggiori sul mercato.
Sfruttamento, precarietà,
repressione e bassi salari sono la faccia, vecchia, dei nuovi, moderni lavori
telematici.
Trasporto su gomma
Come l'autobus è l'emblema della
libera circolazione per il trasporto persone, il camion è l'emblema della
libera circolazione delle merci.
Già adesso, assistiamo agli
effetti della progressiva concentrazione, in aziende sempre più grandi e sempre
più transnazionali, del mercato trasportistico su gomma.
Da un lato si creano poli
oligarchici aziendali, dall'altro una frammentata, concorrenziale e super
sfruttata moltitudine di piccoli operatori del trasporto al loro servizio.
Moltitudine di conduttori in
proprio, liberi professionisti individuali a partita iva o padroncini di
piccole società o pseudo cooperative, che si contendono i lavori, i peggiori, i
meno remunerativi, i pericolosi, i carichi ingombranti di difficile
trasporto, quelli che devono essere maneggiati più volte, le destinazioni
periferiche, mentre le casse del mercato restano, saldamente nelle mani delle
grandi aziende.
Già con l'abbattimento delle
"barriere protezionistiche" insito nei Trattati liberisti dell'Unione
Europea, si sono verificate forme di dumping, normativo e salariale,
successivamente all'ingresso nell'Unione dei paesi dell'est Europa, facendo
leva su le diverse contribuzioni previdenziali e normative, si sono colpite le
tariffe orarie, i tempi di guida e di riposo.
Ed il settore del trasporto su
gomma è continuamente in espansione. "Libera merce su libero camion"
comporta il bisogno di avere merci in perenne movimento, sempre disponibili,
per fare questo servono camion in perenne movimento.
Il peso del servizio a domicilio
Il sistema di vendita degli
ipermercati, soprattutto nel settore arredamento, comporta la consegna a
domicilio, tramite corriere, a basso costo.
Ma la pratica della consegna a
domicilio riguarda anche il settore alimentare, compresi i supermercati rionali
o l'abbigliamento e sport degli out let.
La ricerca del costo più basso,
conveniente per i clienti, ma soprattutto per i venditori, comporta
l'assegnazione del lavoro all'azienda che propone sul mercato il prezzo
più basso, conveniente per il venditore, generando una perversa spirale di
sfruttamento, contro i lavoratori e di scontro tra gli stessi lavoratori.
Esempio ne sono, le dure vertenze
che hanno coinvolto gli addetti della logistica, contro IKEA, Mondo
Convenienza, Granarolo ....
La schiavitù dell'e-commerce
Il mondo che gravita su il
sistema degli acquisti fatti tramite internet, prevede che il prodotto si veda
sul computer o sul tablet, si cerchi il prezzo più conveniente, si ordini
per via telematica, si paghi con carta di credito on line e il prodotto arriva,
comodamente a casa. "La comodità in un click"
Dietro quel click e quello
schermo del tablet, però, c'è la dura realtà lavorativa di chi quel prodotto,
che arriva comodamente a casa, a basso costo, lo ha fatto o trasportato
fino alla tua porta.
Il basso costo viene garantito da
in mondo di moderni schiavi.
Le condizioni lavorative di chi
produce le merci a basso costo, consistono che si deve, obbligatoriamente,
lavorare a basso costo, Ma anche chi, quelle merci le immagazzina, le carica e
le trasporta deve essere a basso costo.
AMAZON, il gigante mondiale
dell'e-commerce è un valido esempio.
Nei magazzini tedeschi, su cui
passa il grosso delle attività dell'azienda in Europa, usa personale immigrato
da altri paesi dell'Unione (Spagna-Grecia-Ungheria-Romania) sfruttato,
malpagato, umiliato ed oppresso da vigilantes sadici (risultati reclutati in
gruppi neonazisti) come ha rivelato la rete tv A.R.D. prima rete televisiva
pubblica tedesca.
Stessa situazione, di oppressione
e sfruttamento, riscontrata nei depositi Amazon (settore libri) francesi, dal giornalista-infiltrato
Jean Baptiste Malet.
Queste sono le basi su cui
prospera l'impero dell'e-commerce multinazionale diretto da Jeff Bezos.
Nell'accattivante mondo
dell'e-commerce, che genera questi mostri, (eBay, Amazon, Ali Baba o altri
il meccanismo è lo stesso) per comprare si ricorre al pagamento on line,
tramite carta di credito, con grande gioia del sistema
finanziario globalizzato, ma il sistema, soprattutto, ha bisogno del
controllo dei dati informatici, (e non solo!) dell'intera platea di potenziali
consumatori transatlantici, da irretire con offerte mirate, e fidelizzare con
sovrabbondanti offerte "Tutto al prezzo più basso possibile" !! Alla
faccia della privacy e dei diritti dei lavoratori.
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Esempio locale
Il Comune di Firenze, nel
progetto "Riqualificazione dell'Oltrarno" ha inserito l'accordo con
Google, per rilanciare l'artigianato, di far inserire le botteghe artigiane su
Google maps e di far effettuare le consegne dei prodotti nel mondo, attraverso
accordo con Amazon.
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Just in time
La politica corrente in tutte le
aziende manifatturiere, e non solo, di abolire qualsiasi forma di magazzino
interno, e di ricorrere alla logica del just in time, farsi portare
l'occorrente tramite corriere, genera un diffuso ricorso all'autotrasporto,
ovviamente a basso costo.
Stesso bisogno di autotrasporto,
viene generato dalla dismissione di servizi interni nelle aziende, aziende di
qualsiasi tipo, manifatturiere o di servizio, pubbliche o private.
Passare dalla mensa al catering,
del bar interno ai distributori automatici e poi le pulizie, il taglio erba, il
rifornimento degli accessori dei bagni, ecc ... hanno bisogno della liberta
circolazione di furgoni e camioncini.
Settore fieristico
Emblema della
libera competizione delle merci, dell'uso della logistica come sistema, è
l'allestimento di fiere, mostre, eventi.
Qualsiasi evento fieristico, che
sia moda, artigianato, innovazioni industriali o energie rinnovabili è un
gigantesco ingorgo di camion, furgoni, carrelli, al servizio della libera
circolazione delle merci, merci di alta qualità, ovviamente, ma le condizioni
di lavoro di chi ci opera sono di qualità molto più bassa.
Se le normali attività
fieristiche sono tutto questo, gli eventi di carattere più vasto, planetario,
che impatto possono assumere?
EXPO 2015 "Nutrire il
Pianeta" - "Energia per la vita"
( la Madre di tutte le
esposizioni !!)
Sponsor le grandi multinazionali
(Coca Cola - Mc Donald's - Nestlè - Monsanto ecc...) co-sponsor nazionali (Eni
- Telecom - Ferrovie . Coop ecc ...) 140 paesi ospiti, durata di sei mesi.
Oltre alla movimentazione dei
materiali per la costruzione della mega opera e per l'allestimento, solo per
l'ordinaria gestione del periodo fieristico (rifornimenti, pulizie,
servizi vari), è stimato il fabbisogno di MILLE camion per notte.
E il costo? Basso sicuramente,
visto che il "Sistema Expo" è partito con due "perle":
-) l'introduzione del lavoro
volontario gratuito, per 18.500 studenti (fa punteggio come credito
scolastico, però se ti ritiri paghi una penale.)
-) aver stipulato, con i
sindacati confederali, una paga oraria, per chi opera negli stand Expo, di soli
3,50 euro (lordi !) pure, senza diritto di sciopero.
Contratti collettivi di lavoro,
Statuto dei lavoratori, Articolo 18, Diritto di Sciopero.....?
Tutte "BARRIERE NON
TARIFFARIE DA ABBATTERE" per agevolare le grandi opere e la libera
circolazione delle merci.
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