martedì 4 novembre 2025

CCNL Gomma Plastica 2026–2028: indietro tutta!


Documento di critica alla piattaforma per il rinnovo del CCNL Gomma-Plastica presentato dalle segreterie di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil



L’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del CCNL Gomma Plastica approvata dai sindacati confederali il 2 ottobre 2025 promette fin dalle prime righe di riconfermare “il modello e le prassi consolidate nel settore”, e non si può dire non mantenga tale promessa.

Il segno fondamentale della piattaforma è infatti quello della continuità rispetto a un modello contrattuale che negli anni ha portato gradualmente ad arretramenti sul piano del salario e dei diritti, con una precarizzazione di fatto anche dei comparti di lavoratori storicamente più garantiti. 

Chi si aspettava un cambio di passo è rimasto deluso. All'orizzonte si delineano nuove ristrettezze salariali e più basse prospettive pensionistiche.



Il nodo salariale: si continua a sprofondare


Le statistiche internazionali sono impietose: tra il 1990 e il 2020 i salari reali in Italia sono calati di circa il 2,9%, mentre in media nell’area OCSE sono cresciuti di oltre il 30%. Nel 2022 si è registrato un ulteriore crollo del 7,3% rispetto al 2021, complice l’inflazione legata alla crisi energetica. L’Italia risulta così l’unico Paese OCSE in cui i salari reali sono più bassi oggi rispetto agli anni ’90.

La piattaforma così com'è concepita persevera sulla strada che ha portato a questo arretramento. 

La cifra di 235 euro per il livello F è calcolata sull’IPCA netto, un indice di misura dell'inflazione che non prospetta alcuna crescita dei salari, ma solo una difesa parziale del potere d’acquisto.

Non bastasse questo si tratta di un indice che esclude l’importante dato del costo dell'energia importata (seppure la stessa piattaforma nelle prime righe rilevi il significativo impatto dei costi in aumento) e già solo per questo non è in grado di riflettere il reale costo della vita.

La piattaforma non prevede infatti alcuna clausola di salvaguardia a correzione e integrazione della perdita reale, come stabilisce invece ad esempio l'ultimo contratto dei metalmeccanici: se l’inflazione reale sarà più alta, non ci sarà recupero.

Teniamo presente inoltre che questa è la cifra richiesta e che la cifra finale che scaturirà dalla trattativa sarà verosimilmente più bassa.

Il risultato appare già scritto, comunque si vada a chiudere la trattativa: con il nuovo CCNL i lavoratori sono destinati a impoverirsi ulteriormente. 


 


Welfare aziendale e fondi pensione, miti da sfatare 


La piattaforma prevede il rafforzamento del welfare aziendale e dei fondi di categoria. 

Per quanto riguarda il welfare occorre per prima cosa ricordare che le cifre che vi sono destinate sono decontribuite: non alimentano la previdenza pubblica e pertanto finiscono per erodere le nostre già misere pensioni future.  

Ci salveranno quindi i fondi pensione? Se qualcuno pensa che i fondi siano la garanzia di una vecchiaia tranquilla rischia di rimanere deluso: si tratta di capitali investiti sui mercati, con rendimenti incerti e nessuna salvaguardia sicura. L’unica certezza è la rinuncia a una quota di salario e a tutto o parte del TFR, che a differenza dei fondi pensione si rivaluta, per legge, del 1,5 % + il 75 % dell’aumento inflattivo Istat.

Il rischio non è però solo di carattere economico: lo spostamento verso un modello pensionistico individuale e privatizzato indebolisce la solidarietà collettiva, pone i lavoratori soli di fronte ai capricci dei mercati e li costringe a trasformarsi in piccoli investitori. La pensione smette di essere un diritto universale e diventa una scommessa individuale. In sintesi: welfare contrattuale e fondi di categoria sono un affare solo per i padroni e i sindacati che li propongono, che gestiranno questi istituti tramite la bilateralità con Confindustria.



Gli Enti Bilaterali, da quale parte stanno le burocrazie sindacali?


Nel capitolo dedicato alla formazione tornano a fare capolino gli ormai mitologici Enti Bilaterali, strutture costituite da rappresentanti delle associazioni datoriali e dei sindacati firmatari del contratto nazionale, che dovrebbero divenire garanti di formazione, welfare e sicurezza.

Si tratta però di strutture dai bilanci poco trasparenti: le aziende forniscono dati non verificabili e i lavoratori non hanno accesso diretto alle informazioni su come vengono spesi i fondi.

Inoltre, quel che è più grave: gli Enti Bilaterali sono anche una fonte di finanziamento per le organizzazioni sindacali. Una parte dei contributi erogati dalle aziende a queste strutture viene infatti gestita direttamente dai rappresentanti sindacali che siedono negli organi direttivi. I sindacati ricevono così rimborsi, compensi e gettoni di presenza.  

Saltano all’occhio le criticità e le ambiguità e qualche domanda bisognerebbe porsela: non c’è un chiaro conflitto di interessi se i sindacati che negoziano il contratto siedono anche negli organi gestionali di un ente che si autodefinisce “paritetico”? E quale autonomia negoziale possono avere sindacati che ricevono risorse dalle aziende?  



Secondo livello, più forza o più debolezza?


Un altro mantra che si conferma ad ogni tornata contrattuale è che è necessario rafforzare ed estendere la contrattazione di secondo livello.  L'intento può apparire condivisibile, e certamente è auspicabile che le contrattazioni aziendali siano occasioni di slancio e di miglioramento dei contratti, grazie alla loro maggiore attenzione ai diversi contesti territoriali e produttivi. Questo però non dovrebbe andare a detrimento della contrattazione nazionale. 

La contrattazione aziendale rischia invece di diventare un mezzo attraverso cui la contrattazione nazionale perde forza e centralità, demandando importanti istituti contrattuali ad ambiti in cui spesso i lavoratori si trovano in condizioni di maggiore debolezza. Basti pensare che in alcune aziende la contrattazione di secondo livello semplicemente non viene fatta. Il diritto alla contrattazione diventa così un privilegio o un diritto negoziabile, non una garanzia universale.  Questo favorisce accordi opachi e penalizzanti, proprio in quanto siglati in contesti di debolezza sindacale.

La contrattazione aziendale diviene nel contempo un alibi per rivendicazioni più contenute a livello nazionale: accontentiamoci di poco, tanto poi colmeremo le perdite con il secondo livello. Un circolo vizioso che conosciamo molto bene e che ha contribuito non poco allo sfacelo a cui abbiamo assistito in questi anni.



Appalti, legittimato il dumping contrattuale 


La piattaforma richiama l’obbligo di applicare “contratti sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative”, evidentemente con l’intento di chiudere la porta ai contratti pirata firmati da sigle minoritarie che dove applicati riducono drasticamente salari e diritti. La formulazione resta però sul piano generico, non vincolando esplicitamente gli appalti all’applicazione del CCNL Gomma-Plastica.

In questo modo, se respinge i contratti più osceni e penalizzanti per i lavoratori in appalto, al contempo legittima il ricorso a contratti ancora meno tutelanti del nostro, firmati da sigle non pertinenti al settore.  La conseguenza è un dumping salariale e normativo, cioè una concorrenza al ribasso in cui vince chi offre meno tutele.  

Aggiungiamo che l’Osservatorio nazionale, che dovrebbe monitorare l’evoluzione del mercato del lavoro inclusi appalti e subappalti, e su cui tante belle parole spende la piattaforma non è dotato di poteri sanzionatori, e rischia pertanto di restare un contenitore vuoto, utile solo a legittimare l’esistente.



Orari e turni: maggiore flessibilità per chi?


La piattaforma rivendica “maggiore flessibilità” negli schemi di turno per andare incontro alle necessità di una popolazione lavorativa che invecchia, ma non chiarisce chi decide come modificare gli orari e con quali limiti. E purtroppo sappiamo bene come la presunta volontarietà dei lavoratori possa essere un’arma che può essere usata contro di loro. Senza garanzie precise, che non sembrano emergere dalla piattaforma, questa flessibilità rischia pertanto di tradursi in maggiore potere discrezionale per le aziende.

La stessa piattaforma inoltre incoraggia il lavoro straordinario rivendicando un “miglioramento delle maggiorazioni”. A una contrazione dei salari reali si offre cioè come risposta l’incentivazione a lavorare di più, che è proprio ciò che i sindacati non dovrebbero mai fare.



Necessità di un cambio di passo


La piattaforma e il contratto che seguirà non costruiranno un futuro migliore per i lavoratori. Anche le richieste concretamente migliorative — che pure non mancano — sono complessivamente timide e spesso non quantificate.

L’esperienza degli ultimi rinnovi e i dati molto più che preoccupanti sulla perdita salariale confermano, ancora una volta, il fallimento di un modello di contrattazione che ha smesso da tempo di tutelare chi lavora. Non sembra quindi esserci altra strada: dobbiamo respingere con fermezza questa deriva sindacale e tornare a mobilitarci, avere il coraggio di passare da una fase di difesa a una fase di rivendicazione. Dobbiamo opporci alla voracità del capitale mettendo al centro le nostre esigenze e le nostre vite, pretendendo salari dignitosi, tempi di vita sostenibili, diritti reali.

Continuare su questa strada significa accettare una lenta ma inesorabile regressione, la condanna a una precarietà crescente e la cancellazione di un futuro dignitoso anche per le nuove generazioni.

Il tempo di cambiare strada è questo, non possiamo più permetterci di rinviare.


Mobilitiamoci per:

  • Aumenti salariali di almeno 300 euro al netto di tributi e contributi

  • Ripristino della scala mobile

  • Pensioni pubbliche dignitose senza dover sacrificare il TFR e quote di salario

  • Aumento e rivalutazione degli scatti di anzianità

  • Abolizione degli appalti e della precarietà strutturale

  • Maggiori risorse per la salute e la sicurezza dei lavoratori, anche dirottando su questa voce quelle attualmente destinate a Enti Bilaterali e Osservatorio Nazionale

  • Reale riduzione di orario a parità di salario per tutti, a partire da coloro che svolgono turni notturni, significativamente impattanti sulla salute



Milano, 3 novembre 2025

A cura del gruppo di operai Pirelli della Allca-Cub


lunedì 14 ottobre 2024

Associazione Rjazanov presenta: La storia nascosta del sionismo (di Ralph Schoenman)

Il libro verrà presentato nel corso del dibattito pubblico organizzato dall'Associazione Rjazanov dal titolo: "Palestina e Libano, cosa succede in Medio Oriente" che si terrà a Milano in viale Lombardia 20 (sede Cub M2 Piola) domenica 20 ottobre alle ore 15.30.




lunedì 30 settembre 2024

Allca-Cub: stato di agitazione sindacale alla Flint di Caronno! Un licenziamento inaccettabile!

 Un licenziamento inaccettabile!




In data 26 settembre è stata consegnata una lettera di licenziamento al nostro collega Melchiorre De Rosalia, che condivide da anni, insieme a noi, la vita di fabbrica qui alla Flint di Caronno. Melchiorre è stato accusato di avere recato un danno economico
e reputazionale all’azienda, avendo praticato in modo non corretto una procedura lavorativa che avrebbe portato all’inquinamento di un prodotto e al relativo reclamo del cliente.

La Flint, non solo non ha esitato a lasciare un lavoratore in mezzo alla strada dall’oggi al domani, ma ha minacciato di agire contro Melchiorre per recuperare importi di migliaia di euro.


  • La verità è che si sono verificate una serie di concause che hanno portato all’inquinamento del prodotto (a partire dalle etichette invertite sulle camere e che il collega licenziato ha scoperto e segnalato!).

  • La verità è che Melchiorre è stato il capro espiatorio su cui accanirsi per assolvere responsabilità a livelli superiori.

  • La verità è che un’incomprensione in fase di comunicazione è stata punita con il licenziamento di un lavoratore.

  • La verità è che la Flint non è stata capace di implementare procedure efficaci e di farle funzionare.

  • La verità è che noi lavoratori spesso operiamo in condizioni di sotto organico e dobbiamo sobbarcarci carichi di lavoro eccessivi e svolgere più mansioni contemporaneamente, e al  primo sbaglio… rischiamo pure il licenziamento! 


Tutto questo è inaccettabile, non possiamo lavorare in queste condizioni, dove dobbiamo maneggiare prodotti pericolosi per la nostra salute in cambio di salari totalmente inadeguati agli attuali costi della vita, rischiando pure di essere licenziati e portati in tribunale per risarcire eventuali danni; dopo anni di lavoro per produrre una ricchezza che nemmeno vediamo e che va nelle tasche della Flint in forma di profitti.


La direzione della Flint ha colpito duramente un lavoratore e questo da noi sarà considerato un attacco a tutti i lavoratori!



Caronno Pertusella, 30 settembre 2024


lunedì 23 settembre 2024

11 ottobre: Cub sanità proclama sciopero nazionale!

Riceviamo dai compagni e dalle compagne di Cub Sanità e pubblichiamo il comunicato di sciopero nazionale in occasione del G7 sanità che si svolgerà ad Ancona il giorno 11 ottobre.



domenica 22 settembre 2024

Sciopero nazionale della Allca-Cub per la giustizia climatica

 11 ottobre: scioperiamo insieme a Friday For Future!





Contro l’imperialismo che avvelena il pianeta, sfrutta i lavoratori e massacra il popolo palestinese!

Anche quest’anno i giovani studenti del movimento Friday For Future chiamano allo sciopero nazionale e alla mobilitazione nelle piazze, per la difesa dell’ambiente, dei territori e per la giustizia climatica: un’urgenza non più rinviabile e che non potrà essere risolta dai governi e dalle stesse organizzazioni internazionali e sovranazionali che hanno concausato il disastro a cui assistiamo, poiché espressione diretta degli interessi dei capitalisti.

Per quanto le industrie si autocelebrino paladine del rispetto ambientale, avvalendosi di enti certificatori prodotti dallo stesso sistema capitalista che sta distruggendo il pianeta e che abbiamo visto, ormai più volte e palesemente, lucrare sui temi ambientali con pratiche truffaldine e criminali come il greenwashing, la verità incontestabile dei dati ci riporta davanti a una realtà inconfutabile: un centinaio di aziende produce 3 quarti dei gas serra del pianeta; e un paio di dozzine ne produce la metà. I piani di ristrutturazione produttiva globali, sostenuti anche da pezzi del movimento ecologista mainstream, sono totalmente inefficaci.


Privatizzano i profitti e socializzano le responsabilità: non funziona così!

Noi ci opponiamo alla narrazione del cosiddetto “intervento antropico”, che vuole accusare di ecocidio un’indistinta umanità monolitica: i veri responsabili sono i capitalisti, che per i loro interessi, volti a spartirsi la ricchezza prodotta da milioni di lavoratori in tutto il mondo, stanno avvelenando l’aria, l’acqua e le nostre terre. Dobbiamo mettere in discussione questo sistema e lottare per una pianificazione realmente democratica attuata dai produttori associati per porre fine alla distruzione dell’ecosistema.


Al fianco del popolo palestinese: ora e sempre Resistenza!

Da un anno, come sindacato, condividiamo al fianco del movimento di Resistenza palestinese le incessanti mobilitazioni contro il genocidio perpetrato dallo Stato terrorista e sionista di Israele. Mentre scriviamo sono oltre 41 mila le vittime palestinesi, di cui 17 mila bambini; e si stima che ci saranno altre 146 mila vittime destinate a morire per ferite, fame e condizioni sanitarie e igieniche drammatiche: il 70% delle case sono state distrutte e ci vorranno più di 15 anni a rimuovere le macerie!


Proclamiamo sciopero nazionale!

Come Allca-Cub, diamo continuità alla nostra tradizione di vicinanza e sinergia con le lotte ambientali e sostegno all’eroica Resistenza del popolo palestinese in lotta per difendere la propria terra dall’occupazione sionista. 

Crediamo sia necessario unire le lotte ambientali e contro l’oppressione dei popoli alle lotte dei lavoratori, contro il comune nemico, il capitalismo, che (mal)governa il mondo per il profitto di pochi a discapito dell'intera umanità.

Per questo proclamiamo sciopero nazionale dei lavoratori dei settori chimico, farmaceutico, gomma-plastica e vetro per l’intera giornata lavorativa di venerdì 11 ottobre 2024, dando mandato alle singole realtà locali e aziendali di declinare lo sciopero sulla base delle turnazioni di lavoro.


Milano 19.09.2024



domenica 30 giugno 2024

Una contestazione e una sanzione costruite sul nulla

Pubblichiamo il comunicato della Allca-Cub dopo la sanzione pretestuosa che ha colpito il nostro compagno Diego Bossi, per aver aiutato un collega gravemente malato in difficoltà. 

A Diego la solidarietà incondizionata di CUBlog!





Lunedì 10 giugno, con un tempismo a dir poco singolare, la direzione Pirelli ha notificato una contestazione scritta al nostro collega Diego, storico attivista e dirigente nazionale della Allca-Cub, il cui impegno sindacale è riconosciuto da tutti i lavoratori della Pirelli di Bollate.

Il fatto contestato risale al 14 maggio, quindi a quasi un mese prima della lettera, cosa che ha generato in noi un primo spontaneo e sincero stupore.

Ma ancora più sorprendente per noi è stato venire a conoscenza del contenuto della contestazione: Diego è stato accusato di essersi trovato “fuori turno all’interno delle aree aziendali senza motivazione o preventiva autorizzazione”.

Caschiamo letteralmente dalle nuvole, e per almeno un paio di buonissime ragioni:

  1. La presunta assenza di motivazione rispetto alla presenza di Diego all’interno del perimetro aziendale.

La motivazione non solo c’era, ma come lo stesso Diego ha chiarito a più riprese era anche molto seria: un collega, affetto da una grave patologia invalidante, gli aveva infatti chiesto di accompagnarlo, essere presente ed assisterlo durante il colloquio con il medico competente

  1. La presunta assenza di autorizzazione.

Il lavoratore che doveva recarsi dal medico si era preventivamente adoperato ad avvisare la Direzione che sarebbe stato accompagnato dal rappresentante sindacale e di questa circostanza era stato informato lo stesso medico, che infatti nulla ha obiettato in merito alla presenza del rappresentante stesso durante il colloquio.

Riteniamo sia un fatto complessivamente molto preoccupante che prima si faccia credere a un lavoratore che gli viene garantita una certa facoltà e poi lo si colpisca con una sanzione disciplinare (nello specifico con un’ora di multa) per averne effettivamente usufruito.

E ancora più preoccupante ci sembra il fatto che questo lavoratore – visto anche il suo ruolo riconosciuto dai colleghi in azienda – venga sanzionato mentre stava aiutando un collega affetto da una grave malattia.

In tal modo non solo si punisce e colpisce il nostro rappresentante sindacale ma tutti quei lavoratori che riconoscono il suo ruolo e le sue funzioni.

Non riusciamo a non pensare che questa sanzione sia del tutto pretestuosa (quante volte noi tutti siamo entrati fuori turno per recuperare dall’armadietto qualche oggetto dimenticato?), e che abbia lo scopo reale di colpire il diritto di tutti i lavoratori a svolgere un’attività sindacale indipendente.

DAL CANTO NOSTRO CONTINUEREMO COME SEMPRE A COSTRUIRE UN SINDACATO ALTERNATIVO, PARTECIPATIVO, DI BASE E DALLA PARTE DEI LAVORATORI.

Allca-Cub Pirelli Bollate,

Milano, 27 giugno 2024

venerdì 5 aprile 2024

6 aprile, tutti in piazza contro le scorie nucleari! Il Comunicato della Cub di Alessandria


Ci risiamo. 

Il nostro territorio è da tempo diventato una "nuova terra dei fuochi" a causa delle nefaste azioni che lo devastano (i veleni della Solvay e le discariche del materiale del terzo valico sono le più tristemente note). 

Non ancora soddisfatti di quanto già c'è, ora qualcuno sta cercando di mettere nel calderone di veleni anche una possibile discarica di rifiuti nucleari. 

Anche se nulla è stato ancora deciso, il panorama che si prospetta è tutt'altro che rassicurante: su 51 possibili località individuate, 5 sono sono nel nostro territorio. 

Inoltre queste località hanno molti requisiti che non corrispondono a una cosiddetta sicurezza per la popolazione (ma noi pensiamo che il nucleare sicuro non esista), vedi la vicinanza ai centri abitati e la presenza di una falda acquifera con delle caratteristiche particolari e molto importanti per il territorio. 

Così come da tempo sta chiedendo la popolazione, crediamo sia necessaria un'opera di bonifica del territorio, che ad oggi non è stata pensata da chi dovrebbe farlo. 

La realizzazione di un nuovo sito di rifiuti nucleari andrebbe chiaramente a peggiorare ulteriormente una situazione già grave. 

Detto questo, prendiamo atto che il prossimo sabato 6 aprile è stata organizzata a tal proposito, una manifestazione ad Alessandria. 

Nonostante la nostra perplessità, dovuta soprattutto alla numerosa quantità di simboli istituzionali (comuni e provincia) sul cartellone ufficiale, siamo dell'idea che questa possa essere una grande occasione da cavalcare per la popolazione interessata. 

Una occasione per fare sentire la nostra voce e il nostro sdegno, per chiedere rispetto per il nostro territorio, per noi stessi e per le generazioni future. 

Quindi invitiamo tutta la popolazione di Alessandria e del territorio circostante a partecipare alla manifestazione, numerosi e uniti nella lotta. 


Cub Federazione Alessandria