Il
vero male dell’Italia
Di Diego Bossi
C
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i voleva il ministro Alfano a svelarci quale
sia il vero male che sta rovinando l’Italia: I venditori ambulanti, o, per meglio dire, i
“vu cumprà”.
Come abbiamo potuto essere così stupidi da non accorgercene prima? Eppure i segnali, a volerli vedere, c’erano eccome!
Il primo è indubbiamente il loro arcinoto
status di benestanti, dove il loro benessere mina pericolosamente il nostro.
Tutti sanno che gli ambulanti ormeggiano il loro yot in prossimità delle nostre
coste, per poi caricarsi di indumenti, accessori e oggetti vari da vendere.
Mi dicono – ma stento a crederci – che c’è
ancora qualcuno convinto che ogni ambulante che gira per le spiagge abbia della
propria merce da vendere. Beh, nel caso,
e bene spiegare una volta per
tutte che la merce che gira è sempre la stessa,
ma a portarla tra le file di ombrelloni sono in tanti perché si danno il
cambio: un’ora e mezza di giro, mezzora di pausa; poi ci sono i supplenti,
ovvero coloro che ancora non sono titolari di una cattedra di venditore
ambulante, ma entrano in gioco per sostituire i titolari che sono assenti per
malattia, infortunio, ferie, maternità e così via…
Ma davvero pensavate che ci possa essere
qualcuno che si carica di chili e chili di materiale e gira le spiagge avanti e
indietro, sotto il sole, per tutto il giorno e tutti i giorni? Suvvia ragazzi,
quella è gente che sta bene, che non si fa mancare nulla, d’inverno li trovi
tutti a Milano, in via Monte Napoleone a fare shopping. Tant’è che fin dai
tempi della nostra infanzia le risposte più frequenti alla domanda: cosa vuoi
fare da grande? Erano: il dottore, l’astronauta e il venditore ambulante.
Un altro aspetto devastante del fenomeno
ambulanti è il loro impatto negativo sulle nostre vacanze. Difatti il calo del
turismo è interamente imputabile a loro, mica perché la gente non ha più soldi
o perché il nostro Paese è carissimo e disorganizzato e le spiagge libere sono
poche e ridotte a discariche a cielo aperto.
Per non parlare, infine, della cosa più grave
di tutte: la contraffazione. Poiché è chiaro come il sole che se non ci fossero
gli ambulanti a venderci Lacoste e Ray-Ban taroccati a 10 euro trattabili, di
colpo avremmo in tasca centinaia di euro per acquistare gli originali.
Meno male che il ministro Alfano ha scovato
il male dei mali, mi sento più tranquillo sapendo che a capo del Viminale c’è
un uomo che ha insito il senso delle priorità.
Ora possiamo finire le nostre vacanze con
serenità, per poi rientrare al lavoro più sicuri. Sempre che un lavoro lo
ritroviamo, a settembre. Altrimenti, cosa facciamo per vivere? I “vu cumprà”?
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