Nell’Italia
dei nostri giorni accadono cose che solo pochi anni fa sarebbero state
impensabili. Ormai i capitalisti e i loro portaborse si sentono così sicuri del
loro potere di comando sui loro lavoratori da ostentare una sfacciataggine e
un’arroganza che possono trovare spiegazione solo nella consapevolezza che
ormai potere politico, amministrativo e giudiziario sono docili strumenti al
loro servizio e permettono a lor signori di fare i propri comodi, calpestando
la dignità e i diritti dei loro dipendenti a piacimento.
Tutti i
giorni abbiamo modo di verificare piccole e grandi angherie ai danni dei
lavoratori. Angherie che nella stragrande maggioranza avvengono lontane dai
riflettori dei media e che si moltiplicano giorno dopo giorno. Una di queste
tante, troppe prepotenze padronali è accaduta recentemente a Parma alla
Bormioli Luigi, vetreria che, grazie alla fatica dei suoi dipendenti che
sgobbano tutti i giorni dell’anno, sabati e domeniche compresi, ha fatto
quest’anno 12 milioni di euro di profitto. Durante una trattativa sindacale,
l’amministratore delegato dell’impresa si rivolge a un delegato “scomodo” con
la frase: “Lei stia attento al suo posto di lavoro”. Ovviamente il contesto in
cui la frase è stata pronunciata non lascia spazio a dubbi interpretativi: si è
trattata di una minaccia di licenziamento al delegato che prendeva sul serio il
mandato conferitogli dai lavoratori.
In settimane
in cui decine di migliaia di lavoratori scioperano e scendono in piazza perché
sono perfettamente consapevoli che le “riforme” di Renzi e compari avranno come
unica conseguenza quella di eliminare le residue garanzie e tutele, il
“piccolo” episodio di Parma assume una “grande” valenza: i delegati che fanno
il loro dovere rischiano il posto di lavoro. Per evitare che questo diventi la
regola, per evitare che i padroni possano tornare, come nel diciannovesimo
secolo, a comandare indisturbati nelle loro fabbriche con operai e impiegati
trattati come servi bisogna mobilitarsi e solidarizzare con quanti vengono
colpiti da questa arroganza e far capire ai padroni e ai loro scagnozzi che i
lavoratori e i loro delegati hanno il sostegno di tanti altri lavoratori. Bene
pertanto ha fatto la CUB, l’organizzazione sindacale alla quale è iscritto il
delegato minacciato, a proclamare un’ora di sciopero con presidio davanti alla
Bormioli Luigi. Riteniamo importante che i lavoratori, i delegati (a qualsiasi
sindacato aderiscano), i militanti politici diano il loro contributo,
testimoniando la loro solidarietà e partecipando in massa (soprattutto da
Parma, da Reggio Emilia e dalle zone limitrofe) al presidio in solidarietà al
delegato minacciato di licenziamento.
Lunedì
24 novembre dalle ore 13 a Parma davanti alla Bormioli Luigi (via Moletolo)
Presidio
in solidarietà al delegato minacciato di licenziamento
Partecipiamo
in massa
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