Bollate, 9 febbraio 2015
Memori del nostro precedente
comunicato datato 9 ottobre 2014, con rammarico dobbiamo, a distanza di 4 mesi,
ribadire concetti che credevamo chiariti.
Un rammarico doppio, il nostro. Perché
oltre a ricevere ancora segnalazioni di lavoratori che, dopo un incidente sul
lavoro, non aprirebbero l’infortunio a causa di pressioni da parte dello staff,
ci ritroviamo per la seconda volta a denunciare queste presunte pressioni solo
noi del Coordinamento Cub.
Ricordiamo a tutti i lavoratori che:
·
La malattia, oltre ad influire sul premio obbiettivo, è pagata meno
ed è soggetta al periodo di comporto.
·
L’infortunio, in caso di
sintomi imputabili all’incidente che dovessero presentarsi tardivamente, può
essere riaperto.
·
Farsi visitare in un
ospedale, munito di apparecchiature diagnostiche, non solo è un vostro diritto,
ma è e rimane la soluzione migliore per la vostra salute.
Da non sottovalutare è l’aspetto
etico, dove è necessario evidenziare che l’istituto della malattia non va mai
utilizzato impropriamente. Se un’azienda
inducesse i propri dipendenti ad aprire malattia anziché infortunio, quella
malattia non sarebbe diversa da quella di un lavoratore che avesse
semplicemente voglia di prendersi qualche giorno di riposo.
A questo punto ci chiediamo: con quale faccia
e a che titolo poi i padroni potrebbero farci la morale?
Qual è il messaggio che passerebbe? Se
fa comodo all’azienda, puoi fare malattia finta, altrimenti sei
un’assenteista?!
A questo quadro, già di per sé
negativo, ci teniamo aggiungere un’ulteriore riflessione: l’aspetto umano. Possibile che un lavoratore, reduce da un
infortunio e per questo anche fragile psicologicamente, debba anche subire pressioni da parte di chi dovrebbe avere a cuore la sua
salute?
Ci auguriamo che non sia possibile, e
che se mai lo fosse stato, non lo sia più.
Il perdurare di tali situazioni, che escludono i lavoratori dal
diritto alla tutela fisica, giuridica, sanitaria ed economica, ci indurrà ad
essere vigili nel raccogliere elementi utili da denunciare agli enti preposti, affinché vi siano delle sanzioni per i soggetti responsabili
e valutare un possibile risarcimento per danno economico.
Coordinamento Cub Pirelli
Bollate
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