LA
CGIL E LE OPPORTUNITÀ DEL TTIP..WHAT ELSE?
“Il ricorso al sistema degli ammortizzatori sociali e
l’opera di mediazione dei sindacati confederali, che hanno consolidato la
propria immagine di ‘riferimento essenziale’ per la maggior parte dei contesti
occupazionali, si sono ribaditi efficaci strumenti di difesa della coesione
sociale” (RELAZIONE sulla politica dell’informazione per la sicurezza, Presidenza
del Consiglio dei Ministri, 2014)
La
storia della CGIL è un lungo ed ininterrotto filo rosso. Di vergogna, si
intende. Dal
mancato ingresso di Baldesi, uno dei dirigenti dell’allora CGL, nel governo
diretto da Benito Mussolini all’indomani della Marcia su Roma, eventualità
sventata dal veto delle destre, alla costante funzione di pompiere sociale
svolta nei momenti di maggiore tensione politica. Nel 1993, poi, con la firma
dei protocolli sulle relazioni sindacali, divenuti comunemente noti come
“concertazione”, il sindacato confederale ha smesso di essere rappresentate di
una parte della società, i lavoratori ovviamente, per diventare espressione
della comunità tutta, il paese, giungendo così alla straordinaria
contraddizione di essere garante degli interessi di classe invece di, almeno
parzialmente, combatterli.
Detto
altrimenti, non servirebbero certo stralci delle relazioni commissionate dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri per comprendere lo storico ruolo svolto
dalla principale confederazione sindacale italiana. Questi, al massimo, sono l’ennesima
conferma di quanto abbiamo spesso sottolineato sulle pagine virtuali di questo
sito. Allo stesso modo, le iniziative messe in campo della CGIL non dovrebbero
mai costituire una sorpresa. Sono la costante dimostrazione dell’instabile
equilibrio nel quale si trova un’organizzazione che mentre proclama a parola il
benessere e gli interesse di lavoratori e pensionati, persegue nei fatti una
funzione di costante mediazione al ribasso con i rappresentanti del capitale.
Ciò detto,
vi sono situazioni nelle quali la miseria politica, intellettuale, ed umana
della CGIL non può passare inosservata. Un plastico esempio è fornito
dall’incontro programmato per lunedì 16 marzo alle ore 15,00 a Firenze nella
sede regionale della CGIL in via Pier Capponi 7. Il titolo dell’iniziativa
potrebbe bastare a rendere bene l’idea di cosa stiamo parlando: “What Else? TTIP: Mercato Unico Europa-Usa Opportunità e
Rischi”. Ovviamente chi è entrato in contatto con la campagna di
contro-informazione messa in campo dai tanti comitati locali nati contro
l’approvazione del Trattato, conosce benissimo chi sono i destinatari delle
opportunità (multinazionali ed il grande capitale in genere) e dei rischi
(lavoratori e strati meno abbienti della società) contenuti nel TTIP. Forse
però anche un rapido sguardo a coloro che parteciperanno all’iniziativa è
sufficiente a comprenderne i caratteri generali. Si va dal “padrone di casa”
Alessio Gramolati, segretario generale CGIL Toscana, al Console generale degli
Stati Uniti a Firenze, Abigail Rupp, fino a giungere al Prof. Mario Deaglio,
noto soprattutto per essere marito di una certa Elsa Fornero.
Questa è la CGIL.
Il sindacato, però, è un’altra cosa.
ARTICOLO
TRATTO DAL SITO :
http://www.inventati.org/cortocircuito/2015/03/16/la-cgil-e-le-opportunita-del-ttip-what-else/
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