Parliamo
con Matteo Moroni del Coordinamento CUB Pirelli di Bollate (Milano), in primo
luogo:
1.-
Come e perché è nato il vostro coordinamento?
La spinta propulsiva credo che arrivi da un
malcontento – o meglio: un’incompatibilità morale – verso i sindacati
confederali. Questa incompatibilità è il denominatore comune del nostro
coordinamento.
Il nostro gruppo nasce per mettere in discussione
le politiche concertative e autoreferenziali di CGIL, CISL e UIL.
La nostra idea di sindacato si basa sulla
partecipazione, sulla democrazia e persegue le reali esigenze dei lavoratori.
Non ci siamo persi d’animo, abbiamo affrontato un
percorso tortuoso e alla fine l’abbiamo spuntata per un solo voto, nonostante
vari ricorsi dei confederali, respinti dalla commissione elettorale e dal comitato
dei garanti.
Oggi siamo in 21 iscritti e abbiamo un discreto
seguito in fabbrica.
2.-
La Pirelli è uno, tra tanti altri esempi, di azienda che licenzia e utilizza la
Cassa d’Integrazione e il Contratto di Solidarietà contro i lavoratori pur
avendo ricavato nell’ultimo periodo utili miliardari; quali sono le motivazioni
che vi ha dato l'azienda per avviare la Cassa d'Integrazione/contratto di
solidarietà?
La motivazione ufficiale è sempre una: contrazione della domanda di
mercato.
Quando facciamo notare i bilanci chiusi in attivo con cifre di otto zeri,
ci parlano di crisi dell’auto europea; sostenendo che l’azienda deve le sue
fortune alle produzioni nelle economie emergenti.
3.-
Per seguire ci interessava capire, qual è stato il ruolo ricoperto dai
sindacati burocratici confederali nella vostra vicenda?
Se partiamo dal presupposto che queste
organizzazioni dovrebbero essere dei sindacati di lavoratori, più che di ruolo possiamo
parlare di “non ruolo”, ossia del mancato svolgimento di quello che dovrebbe
essere il ruolo proprio di un’organizzazione sindacale.
Quello che molti lavoratori notano sempre di più
è che stanno scomparendo le care e vecchie lotte per avanzare nell’ambito dei
diritti e dei salari.
Oramai il sindacalismo confederale è talmente
impregnato nel sistema che non può più combatterlo senza combattere se stesso.
4.-
Come Coordinamento CUB Pirelli avete partecipato alla III Assemblea Nazionale
di No Austerity, insieme anche ai militanti di Alternativa Comunista che stanno
costruendo questo coordinamento contro l'austerità e le misure anti operarie;
perchè ritenete importante la costruzione e l'espansione di un coordiamento
come No Austerity?
Unire diverse realtà di lotta è un fattore
positivo, rafforza la consapevolezza di classe e aumenta l’efficacia offensiva
nei conflitti.
Lo stesso processo stiamo cercando di attuarlo
sia all’interno dell’universo CUB, che come Coordinamento Pirelli. Di recente
abbiamo instaurato una bella collaborazione con le lavoratrici e i lavoratori
CUB della Electrolux di Solaro.
5.-
Un punto della piattaforma fondativa di No Austerity è la “nazionalizzazione senza indennizzo e
sotto il controllo dei lavoratori delle aziende in crisi, che licenziano o che
delocalizzano la produzione”. Credi che possa essere una soluzione,
coordinata a livello nazionale, per il massacro sociale che stanno subendo i
lavoratori italiani ed europei?
Purtroppo siamo circoscritti da un ordinamento
giuridico, autoctono e comunitario, improntato al liberismo sfrenato, dove
l’intervento pubblico va bene solo per soccorrere i poteri padronali.
La nazionalizzazione senza indennizzo è uno
strumento che difficilmente può avere cittadinanza nel mondo occidentale;
specialmente nei settori che non sono strategici per lo Stato. Bisognerebbe rivoluzionare
l’intero sistema, ma dobbiamo fare i conti con rapporti di forza a noi
sfavorevoli.
6.-
Le grandi multinazionali come la Pirelli usano e gettano i lavoratori di tutto
il mondo a piacimento, No Austerity è parte anche della Rete Sindacale
Internazionale che sta cominciando a
organizzare ai lavoratori a livello internazionale; credi che sarebbero stati
di aiuto il supporto e la solidarietà di un’organizzazione sindacale
internazionale?
Sarebbe un’arma formidabile! Si avrebbero
condivisioni di informazioni e collaborazioni di lotta importantissime.
Relazionarsi con una multinazionale attraverso una rete che colleghi i
lavoratori di tutti i suoi siti, vorrebbe dire giocare alla pari.
7.-
Noi di Alternativa Comunista crediamo che le lotte sindacali debbano
svilupparsi anche a livello politico, nel nostro caso crediamo che debbano
portare alla rottura ed al rovesciamento di questo sistema economico e sociale
basato nel profitto, cosa ne pensi di questa prospettiva?
Abbiamo già dibattuto su questo tema tra noi:
l’argomento è tutt’altro che pacifico. Nel nostro gruppo esistono vedute e
sensibilità diverse, le persone del nostro coordinamento provengono da storie
sindacali e politiche differenti; quindi differenti sono gli orientamenti.
Il nostro focus è e rimane l’azione sindacale,
dentro e fuori dalla Pirelli. Ad esempio recentemente abbiamo condotto una
protesta contro Sifte Berti, dove il contributo di No Austerity è stato
prezioso per il raggiungimento di una conciliazione positiva tra le parti.
È necessario comprendere qual è il processo di formazione e di crescita
del nostro coordinamento, i lavoratori che si avvicinano a noi con l’intenzione
di unirsi al nostro gruppo lo fanno perché vedono in noi un modo diverso di
fare sindacato, dove c’è spazio per la partecipazione e non esiste
subordinazione ai diktat delle segreterie sindacali; semplicemente perché in
CUB non esistono quelle imposizioni proprie delle strutture verticali e
verticistiche.
Se noi dovessimo dare un eccessivo spazio alle prospettive
politiche, creeremmo divisioni al nostro interno che potrebbero rallentare o
paralizzare il nostro operato fino a rischiare l’inconcludenza. Le tempistiche
della vita di fabbrica ci inducono ad accantonare gli aspetti ideologici in
favore di un approccio pragmatico verso le varie problematiche che si
presentano giornalmente: c’è un problema, confrontiamoci, individuiamo la
soluzione migliore e attuiamola. Questo è il compito fondamentale di un
sindacato.
8.-
Per finire, come è adesso la situazione alla Pirelli e quali sono le vostre
prossime scadenze di lotta (se ci sono)?
Attualmente siamo impegnati nel gestire i
problemi scaturiti dal contratto di solidarietà, firmato in fretta e furia dai
confederali prima delle vacanze estive, dove nella fase applicativa sono emersi
diversi aspetti non previsti (retribuzione, apertura/chiusura impianti,
discriminazioni nelle chiamate in riduzione di solidarietà..).
A febbraio inizieremo la discussione per il
rinnovo triennale del contratto di 2° livello, dove abbiamo elaborato una
nostra piattaforma.
Infine ci stiamo impegnando in una campagna
informativa sull’Endometriosi, malattia cronica e invalidante che colpisce tre
milioni di donne in Italia. Chiederemo che sia riconosciuta come invalidante ai
fini della fruizione della 104 e lo scorporo in tutti i CCNL dal periodo di
comporto.
Nessun commento:
Posta un commento
Cara lettrice, caro lettore,
abbiamo deciso di porre alcuna restrizione ai commenti: chiunque può commentare come meglio ritiene, anche in forma anonima, i post di CUBlog. Tuttavia apprezziamo sia la buona educazione (anche nel dissenso più aspro) sia la vostra firma.
La Redazione di CUBlog