Il nuovo CCNL Industria Alimentare?
Briciole ai lavoratori. Soldi e poltrone degli Enti Bilaterali a padroni e confederali.
A metà gennaio, in un volantino, avevamo scritto che, a nostro parere, le associazioni datoriali delle aziende dell’Agroalimentare e Cgil-Cisl-Uil, stessero confezionando l’ennesima fregatura ai danni dei lavoratori.
I fatti ci hanno dato ragione: il 5 febbraio è stato siglato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale degli Alimentaristi che, a discapito dei toni trionfalistici con cui Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil comunicano alla stampa l’evento, nei fatti si caratterizza per aumenti salariali risibili e ulteriori investimenti negli Enti Bilaterali.
Andiamo con ordine. Innanzitutto bisogna ricordare che il settore alimentare, composto da quasi 60.000 aziende sparse per tutto il territorio nazionale, è fra quelli che meglio hanno risposto alla crisi economica, dando segnali di crescita ed espansione anche in questi anni.
A fronte di ciò, come FlaicaUniti – CUB chiedevamo elevati aumenti salariali.
Aziende e Cgil-Cisl-Uil si sono invece accordati per un aumento, in medi,a di poco più di 50 € lorde mensili per i livelli superiori.
Per i 4° livelli, però, che sono il 78% della forza lavoro, l’aumento previsto sarà una media di 38,60 € lordi al mese per i 4 anni di vigenza del contratto: significa meno di 1 € al giorno, cioè una miseria.
Al posto di investire risorse negli stipendi dei dipendenti, confederali e aziende hanno preferito incrementare il giro di soldi che sta dietro gli Enti Bilaterali.
Questi sono associazioni private, finanziate con trattenute al salario di tutti i lavoratori e contributi a carico delle aziende, che vedono sedere insieme, nei loro consigli d’amministrazione, padroni e Cgil-Cisl-Uil: per questa “collaborazione”, la triplice sindacale viene lautamente retribuita e ciò gli consente di mantenere in vita tutto il suo apparato burocratico.
Nel nuovo CCNL non solo viene creato un nuovo Ente Bilaterale, che dovrebbe servire a sostenere i lavoratori licenziati e i part-time ma che sappiamo non farà nulla di tutto questo, ma viene ulteriormente incrementato il contributo delle imprese al fondo Fasa, cioè l’assistenza sanitaria integrativa.
Mentre la sanità pubblica viene smantellata a colpi di “austerità” e il diritto ad una salute pubblica e di qualità per tutti, sancito dalla nostra Costituzione, rimane un lontano ricordo, i lavoratori vengono ingannati con questi fondi privati di natura contrattuale. Infatti, chi rimane senza lavoro non solo perde questa integrazione, ma si ritrova di fronte ad un servizio pubblico ormai inaccessibile per chi non gode di condizioni economiche privilegiate.
Pertanto la nostra proposta è chiara:abolire gli Enti Bilaterali e questi fondi ed utilizzare le ingenti quantità di denaro che servivano per finanziarli per aumentare gli stipendi e sostenere i fondi pubblici, nell’interesse di una sanità pubblica universale e di qualità.
Federazione Lavoratori Agro-Industria Commercio e Affini Uniti – CUB
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