Di fronte
allo sciopero del sindacalismo di base del 18 marzo indetto da CUB, SI Cobas,
SGB ed USI AIT, ci si potrebbe limitare a dire che Matteo Renzi ha perso una
buona occasione per tacere visto che il governo da lui presieduto non è certo
disposto ad un confronto serio sulla piattaforma sulla quale è stato indetto lo
sciopero e si sono svolte le manifestazioni.
In realtà è chiaro che, nascondendo il fatto che vi è stata, e che proseguirà, una mobilitazione contro le politiche di guerra, per le libertà sindacali e sociali, per la difesa dei diritti, del salario, del welfare, Matteo Renzi ripropone la minaccia, laddove padronato e sindacati istituzionali non provvederanno a ridurre ulteriormente le libertà sindacali, di provvedere direttamente, imponendo una stretta rispetto all'esercizio del diritto di sciopero.
Le
alternative che questo signore propone sono chiare, o provvedono CGIL CISL UIL,
che in cambio ricevono robusti finanziamenti da governo e padronato, a impedire
il conflitto fra lavoratori e padronato o provvederà direttamente lo stesso
governo.
La
Confederazione Unitaria di Base che, assieme agli altri sindacati promotori
dello sciopero, si oppone con determinazione e coerenza al sistema corporativo
che padronato e governo intendono imporre e che non ha firmato gli accordi in
questo senso fra CGIL CISL UIL e Confindustria, non intendere certo cedere di fronte
a questo ricatto e manterrà alta la mobilitazione per il salario, i diritti, i
servizi sociali, le libertà sociali e sindacali e contro la guerra esterna che
devasta territori e massacra popolazioni e la guerra interna che distrugge
diritti, libertà, retribuzioni.
Difendere
la libertà ovunque!
Confederazione
Unitaria di Base
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