giovedì 3 novembre 2016

Ferrovieri: La piattaforma rivendicativa dei lavoratori per il rinnovo del CCNL



Il rinnovo contrattuale che sta per essere siglato si porta dietro un paradosso che, mai come in questa occasione, rende ancor più visibile il distacco fra le reali esigenze dei Ferrovieri e ciò che azienda e sindacati firmatari stanno predisponendo per il nuovo CCNL. La segretezza delle trattative è il più chiaro segnale di questo distacco: vuoti comunicati, spifferi, bozze venute fuori per vie traverse e voci incontrollate. Niente di più ma quanto basta per capire che delle istanze dei lavoratori non c’è traccia alcuna e, anzi, si prefigura l’ennesimo smembramento dell’azienda e quindi una nuova ondata di precarizzazione e appesantimento della normativa di lavoro. Che questo sia il loro modo di rappresentare i lavoratori lo sapevamo da tempo e l’ultimo accordo sulla rappresentanza ne ha solo istituzionalizzato il funzionamento. Ma, come dicevamo, questa volta non è andato tutto secondo le loro previsioni, almeno nel metodo: l’estate ha visto nascere e crescere una mobilitazione spontanea dei lavoratori attraverso assemblee autoconvocate che -oltre a predisporre concrete azioni come il lavoro a normativa- hanno gettato le basi per una piattaforma reale, dal basso. Ogni assemblea ed ogni lavoratore ha avuto l’occasione di dire la sua e di evidenziare le esigenze più pressanti: una normativa non più sostenibile, una vita familiare schiacciata dai ritmi lavorativi e la tutela della salute solo per citare quelli più urgenti. La piattaforma, nell’elaborazione necessaria a ricomporre le varie istanze, risulta essere quanto di più preciso, affidabile e completo ci possa essere se si vuole capire la realtà dei Ferrovieri, la situazione delle FS e la strada che andrebbe intrapresa. Per questo motivo le sigle sindacali di base (CAT, CUB Trasporti, SGB e USB) l’hanno sposata nella sua interezza sostenendola con l’ormai lunga vertenza che ha portato ad una serie di scioperi partecipatissimi e alle assemblee nazionali di Roma e Bologna. Noi crediamo da sempre in questo metodo: rappresentare i lavoratori in base alle risultanze delle assemblee, alle loro esigenze e senza filtri. E’ evidente che i firmatari sono lontani anni luce da questo sistema, schiacciati sul peggior sistema concertativo che ormai, dopo decenni, non può far altro che svendere gli ultimi barlumi di diritti esistenti, certificare l’ulteriore divisione fra i lavoratori e precarizzare il lavoro attraverso le forme più spietate proprie della privatizzazione. Ad ogni Ferroviere rimane l’urgenza di capire e opporsi a questa deriva, sapendo che il futuro chiederà inevitabilmente un impegno individuale e collettivo per contrastare tutti i frutti amari che stanno seminando da anni dopo aver ingessato il sistema rappresentativo e aver diviso i lavoratori. 




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