giovedì 24 dicembre 2015

Solidarietà ai compagni del Si. Cobas AGGREDITI

Ci uniamo a No Austerty nell'esprimere la nostra totale solidarietà ai compagni del Si. Cobas di Piacenza barbaramente aggrediti.

Qui il comunicato stampa del Si.Cobas nazionale

Nella notte fra martedì 22 e mercoledì 23 dicembre si è verificato un fatto gravissimo presso il magazzino GLS sito a Montale (Piacenza). Quattro lavoratori iscritti al S.I.Cobas sono stati aggrediti con armi improprie (spranghe, sedie..) da 8-10 colleghi iscritti al sindacato CGIL per motivi ancora da accertare ma che dalle dichiarazioni degli aggrediti risultano essere riconducibili alla frustrazione degli iscritti al sindacato confederale in seguito agli abbandoni subiti in favore del S.I.Cobas nelle ultime settimane. Gli aggressori iscritti ai confederali sono stati dipinti dai colleghi di lavoro come individui dai tratti fortemente opportunistici al servizio della committenza.

Tutti e quattro gli aderenti al S.I.Cobas, dopo essere stati aggrediti, sono stati trasportati al pronto soccorso e uno di loro risulta versare in gravi condizioni di coma, in lotta fra la vita e la morte.

Si tratta di un fatto senza precedenti, che segnala il livello di isteria raggiunto dalle organizzazioni confederali a fronte della travolgente cavalcata nel settore logistica-trasporti del sindacato di base S.I.Cobas, che ha restituito dignità e diritti alla classe operaia piacentina.

In attesa che le autorità di polizia e giudiziarie procedano agli accertamenti del caso, il sindacato S.I.Cobas si è mosso per tutelare i propri aderenti sin dalla notte della vile aggressione, interrompendo il lavoro per un’assemblea di discussione al termine della quale si è deciso di dimostrare senso di responsabilità rientrando tutti al lavoro, ma riproponendosi di battere tutte le strade possibili per evitare il ripetersi dell’accaduto.

Proprio la sera di lunedì 21 la CGIL aveva organizzato un’iniziativa sul tema della legalità insieme a varie associazioni poliziesche e sigle padronali del mondo della logistica. Pur essendo consapevoli che non si può attribuire questo episodio all’intera organizzazione della CGIL, vogliamo però sottolineare la stridente contraddizione fra un volto esibito e la misera realtà dei fatti, da cui si deriva una precisa responsabilità politica per eventi che rimandano alla più becera e cieca violenza di memoria fascista contro chi osa ribellarsi ai diktat padronali.

Ma la classe operaia, che a Piacenza si organizza nelle fila del S.I.Cobas, non si lascerà intimidire e porrà in essere tutte le iniziative legali, sindacali e di autodifesa operaia necessarie a tutelare il diritto al lavoro, alla sicurezza e a contrastare tali atteggiamenti di stampo para-mafioso. Se necessario, arriveremo a mobilitare l’intera struttura nazionale e i numerosi solidali al fine di mettere in sicurezza il magazzino GLS di Piacenza da tali individui, che speriamo in ogni caso di vedere scaricati quanto prima dal sindacato confederale per manifesta indegnità.

Il coordinamento Nazionale S.I.Cobas
Il coordinamento provinciale di Piacenza S.I.Cobas

mercoledì 23 dicembre 2015

L’azienda fa pagare il tesserino aeroportuale, il sindacato protesta

Il costo è stato detratto dalla busta paga ai neoassunti, che già avevano pagato di tasca loro il corso per la sicurezza. Appello anche al Comune di Milano


Il tesserino aeroportuale è obbligatorio per lavorare in alcune aree a Malpensa, ma gli addetti alle pulizie devono pagarselo di tasca loro. O meglio: con una decurtazione della busta paga. Il caso riguarda una società di pulizie che ha l’appalto in aeroporto e viene sollevato dal sindacato autonomo AdL.

«I lavoratori che sono stati assunti recentemente dalla Romeo Gestioni spa, che ha in appalto da SEA le pulizie dell’aeroporto di Malpensa, nella busta paga del mese di novembre si sono visti trattenere 40 euro per il rilascio del tesserino di riconoscimento aeroportuale». Il sindacato indica anche motivi formali: « l’offerta economica avanzata da Romeo Gestioni spa, in sede di gara d’appalto, comprendeva “costi di gestione” e “altri costi del personale”, tra i quali erano menzionati sia i costi per il rilascio del tesserino aeroportuale che i corsi di formazione aeroportuale oltre ai costi del parcheggio; quindi è assurdo che ora si voglia scaricare sui lavoratori i costi dell’appalto. Vi è un ribasso nell’offerta economica di circa 14 milioni di euro che mai e poi mai poteva essere sostenibile»

Il sindacato fa notare che gli addetti alle pulizie di nuova assunzione avevano già dovuto pagare di tasca loro 85 euro per il corso di sicurezza aeroportuale. «Appare chiaro che Romeo Gestione voglia recuperare i costi di gestione sulla pelle dei lavoratori e che l’ammontare del costo dell’appalto con un tale “sconto” (pari all’incirca a 14 milioni di euro) sia irragionevole e troppo azzardato. Chiediamo a Romeo Gestioni spa la restituzione nella prossima busta paga dei 40 euro trattenuti per il rilascio del tesserino e il rimborso degli 85 euro versati dal lavoratore per il corso di sicurezza aeroportuale; a SEA Spa, che ha affidato l’appalto al massimo ribasso, certificandone la sostenibilità, di intervenire immediatamente nei confronti dell’appaltatore, affinché rispetti gli impegni presi in fase di aggiudicazione di appalto: al Comune di Milano, come azionista maggioritario di SEA Spa, di intervenire sulla problematica esposta, in quanto non è pensabile far “cassa” sui sacrifici e sulle illegittimità calate sui lavoratori: ciò è inaccettabile sia sul piano politico che morale». Ovviamente il sindacato è sul piede di guerra e, alle richieste di oggi, potrebbe far seguire anche altre iniziative di mobilitazione e lotta.

redazione@varesenews.it


martedì 22 dicembre 2015

LETTERA PUBBLICATA SUL SITO OPERAI CONTRO

La morte operaia non trova spazio nella rappresentazione del Natale misericordioso

Caro Operai Contro,

con il governo Renzi il silenzio sulla strage di operai è diventato ancora più omertoso, e tace due operai morti sul colpo, in due di quelli che chiamano “incidenti sul lavoro”.
La macchina dello sfruttamento è talmente grande e plasmata come condizione naturale, che i “preposti” della grande comunicazione della società dei padroni, fanno passare sotto silenzio la morte di due operai ed un terzo gravemente ferito. Mentre va in onda la ipocrita rappresentazione del Natale misericordioso.
A Caraffa di Catanzaro ed a Girifalco, sono stati uccisi per il profitto, Gregorio Muzzì di 39 anni, precipitato dalla carrello elevatore, mentre con un altro operaio rimasto gravemente ferito, stava montando una grondaia ad un palazzo in costruzione.
Leonardo Caruso di 40 anni è invece precipitato in un pozzo per la raccolta della acque reflue della lavorazione dei marmi, nella marmeria di Girifalco dov’era dipendente.
La strage di operai continua, solo la realizzazione degli obbiettivi del Partito Operaio, potrà riscattare queste morti, uccisi per il profitto.

venerdì 18 dicembre 2015

comunicato FLMU-CUB Telecom sull' accordo della vergogna

GIURA CHE NON SCIOPERI, NON FAI CAUSA, NON MANIFESTI, NON CONTESTI, NON CRITICHI E TI FARO’ RAPPRESENTARE I LAVORATORI !

I nuovi R.S.U. rischiano multe se provano a fare
qualche minima iniziativa vertenziale.

L’ACCORDO QUADRO SULLA RAPPRESENTANZA SINDACALE DEL GENNAIO
2014 IMPEDISCE DI TUTELARE IN MODO ADEGUATO I LAVORATORI, SINDACATI
E R.S.U. SARANNO “BLOCCATI”, INFATTI L’ACCORDO PERMETTE DI:
“prevenire e sanzionare eventuali azioni di contrasto di ogni natura (scioperi, comunicati, cause), finalizzate a compromettere il regolare svolgimento dei processi negoziali...nonché l’esigibilità e l’efficacia dei contratti collettivi stipulati”

ECCO PERCHE’ LA CUB NON HA FIRMATO L’ACCORDO CHE SUBORDINA IL MATENIMENTO DELLE “AGIBILITA’” DI SINDACATI E R.S.U., ALL’AZZERRAMENTO DELLA LORO POSSIBILITA’ D’AZIONE, A SVANTAGGIO DEI DIRITTI DEI LAVORATORI ! COSI’ A CHE SERVONO SINDACATI E R.S.U. ?

CONTESTIAMO L’ELEZIONE DELLE R.S.U. CON LE MODALITA' PREVISTE DALL’ACCORDO DEL GENNAIO 2014, CHE OBBLIGA I SINDACATI A FIRMARE L’ACCORDO CAPESTRO PER PARTECIPARE ALLE ELEZIONI.

Estratto dall’accordo sulla rappresentanza del 10 gennaio 2014 (firmato da quasi tutti i sindacati, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal, Snater, Cobas, Usb, ecc.):

PARTE QUARTA: DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE CLAUSOLE E ALLE PROCEDURE DI RAFFREDDAMENTO E ALLE CLAUSOLE SULLE CONSEGUENZE DELL’INADEMPIMENTO

Le parti firmatarie dell’Accordo Interconfederale del 28 giugno 2011, del Protocollo d’intesa del 31 maggio 2013 ovvero del presente Accordo convengono sulla necessità di definire disposizioni volte a prevenire e a sanzionare eventuali azioni di contrasto di ogni natura, finalizzate a compromettere il regolare svolgimento dei processi negoziali come disciplinati dagli accordi interconfederali vigenti nonché l’esigibilità e l’efficacia dei contratti collettivi stipulati nel rispetto dei principi e delle procedure contenute nelle intese citate.
Pertanto i contratti collettivi nazionali di categoria, sottoscritti alle condizioni di cui al Protocollo d’intesa 31 maggio 2013 e del presente accordo, dovranno definire clausole e/o procedure di raffreddamento finalizzate a garantire, per tutte le parti, l’esigibilità degli impegni assunti con il contratto collettivo nazionale di categoria e a prevenire il conflitto. I medesimi contratti collettivi nazionali di lavoro dovranno, altresì, determinare le conseguenze sanzionatorie per gli eventuali comportamenti attivi od omissivi che impediscano l'esigibilità dei contratti collettivi nazionali di categoria stipulati ai sensi della presente intesa. Le disposizioni definite dai contratti collettivi nazionali di lavoro, al solo scopo di salvaguardare il rispetto delle regole concordate nell'accordo del 28 giugno 2011, del Protocollo del 31 maggio 2013 e nel presente accordo, dovranno riguardare i comportamenti di tutte le parti contraenti e prevedere sanzioni, anche con effetti pecuniari, ovvero che comportino la temporanea sospensione di diritti sindacali di fonte contrattuale e di ogni altra agibilità derivante dalla presente intesa.
I contratti collettivi aziendali, approvati alla condizioni previste e disciplinate nella parte terza del presente accordo, che definiscono clausole di tregua sindacale e sanzionatorie, finalizzate a garantire l’esigibilità degli impegni assunti con la contrattazione collettiva, hanno effetto vincolante, oltre che per il datore di lavoro, per tutte le rappresentanze sindacali dei lavoratori nonché per le associazioni sindacali espressioni delle confederazioni sindacali firmatarie del presente accordo, o per le organizzazioni che ad esso abbiano formalmente aderito, e non per i singoli lavoratori.“

QUINDI NON SOLO I SINDACATI MA ANCHE I SINGOLI RSU POTRANNO SUBIRE MULTE, OLTRE A RIDUZIONI DI PERMESSI E DIRITTI SE PROVANO A FARE UN MINIMO DI AZIONE SINDACALE SERIA.


FLMU-CUB Telecom ( Firenze Dicembre ) 

giovedì 17 dicembre 2015

Presidio Flaica-Cub davanti a Federdistribuzione - 17-12-2015























PRESIDIO FLAICA CUB A MILANO SOTTO LA SEDE FEDERDISTRIBUZIONE

MENTRE LA FLAICA PROTESTA PER UN CCNL DIGNITOSO, CGIL-CISL-UIL STRUMENTALIZZANO I LAVORATORI PER MANTENERE GLI ENTI BILATERALI.
E FEDERDISTRIBUZIONE SI SFREGA LE MANI.

Oggi la FlaicaUniti, organizzazione sindacale di categoria aderente alla Confederazione Unitaria di Base (CUB), ha organizzato un presidio a Milano davanti alla sede di Federdistribuzione, associazione datoriale delle catene della Grande Distribuzione Organizzata che impiegano oltre 200.000 dipendenti.
Lo scopo era quello di consegnare la propria piattaforma rivendicativa, che è visionabile sul sito www.cub.it, ed iniziare una contrattazione di categoria, oltre che denunciare le manovre da parte di questi gruppi che stanno cercando di  stipulare, con l’avallo di Cgil-Cisl-Uil, un Contratto Nazionale che andrà ad intaccare definitivamente tutta una serie di diritti e trattamenti economici riconosciuti ai lavoratori.
In primo luogo Federdistribuzione vorrebbe un contratto praticamente a costo 0, con un aumento-elemosina di al massimo 85 € solo dal 2016, lasciando quindi scoperto il 2015.
Queste catene, che comunque continuano a produrre profitti milionari, vorrebbero far gravare sulle spalle della forza lavoro molte delle scelte manageriali errate degli ultimi anni, oltre al fatto che la deflazione non ha prodotto gli aumenti dei prezzi dei beni di consumo sperati.
Di toccare il profitto ovviamente non se ne parla. Se il fatturato non cresce, chi deve pagare sono solo i lavoratori.

Federdistribuzione non intende limitare in alcun modo la portata devastante del Jobs Act che, tra le varie cose, cancellando la tutela reintegratoria per i licenziamenti ingiustificati, trasforma i lavoratori in merce, esponendoli ad una condizione di costante ricatto e di inagibilità di tutta una serie di altri diritti riconosciuti dalla legge e dalla contrattazione.
Chi avrà più il coraggio di dire qualcosa se sa che può essere liberamente licenziato dalla sera alla mattina?

Inoltre si riconosce pienamente nel sistema di relazioni industriali tratteggiato dal T.U. sulla rappresentanza del 10 gennaio 2014, stipulato da Confindustria e Cgil-Cisl-Uil. Questo accordo espelle la democrazia dai luoghi di lavoro, chiedendo al sindacato di barattare la possibilità di eleggere la RSU con la possibilità di dissentire dagli accordi stipulati e di scioperarvi contro.
La CUB, orgogliosamente, non lo ha firmato, a differenza di altri sindacati di base.

Unica nota positiva è che Federdistribuzione vorrebbe ridurre l’incidenza degli Enti Bilaterali cioè associazioni che, oltre non avere nessuna utilità per i lavoratori, sono finanziate con una trattenuta coatta dalla busta paga e gestite pariteticamente da padroni e organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL. Grazie alla gestione di metà delle poltrone, Cgil-Cisl-Uil traggono più della metà delle risorse dei loro bilanci. E’ chiaro quindi che servono solo a comprare il silenzio e la firma dei sindacati compiacenti.
Nel commercio ci sono quasi un centinaio di Enti Bilaterali per un giro di oltre 6 MLN di €; Federdistribuzione ne vorrebbe avere invece uno solo con gestione non retribuita, perciò Cgil-Cisl-Uil perderebbero gran parte delle risorse economiche che prima vi ricevevano.
Gli scioperi organizzati negli ultimi mesi, infatti, servono solo a strumentalizzare i lavoratori, ad utilizzarli per piegare Federdistribuzione sulla questione Enti Bilaterali.
Non bisogna, infatti, illudersi sul fatto stiano difendendo gli interessi dei dipendenti, basta aprire gli occhi: gran parte delle peggiorazioni economiche e normative chieste da Federdistribuzione le hanno già sottoscritte nel rinnovo del CCNL del Commercio, perché anche loro sono d’accordo!
Per questo bisogna aderire alle tre giornate di sciopero (20, 24 e 27 dicembre) indette dalla Flaica e sostenerne la piattaforma rivendicativa, organizzandosi nei propri luoghi di lavoro sotto questa sigla! Non tutto è ancora perduto, insieme possiamo fermarli!

Federazione Lavoratori Agro-Industria Commercio e Affini Uniti - CUB
20131 Milano - V.le Lombardia, 20 - Tel. 02/70631804 - 70634875 Fax 02/70602409
Facebook: Flaica – CUB  e mail: flaica@cub.it  www.flyca.org  www.cub.it

giovedì 10 dicembre 2015

7 dicembre 2015: La CUB in piazza della Scala a Milano per ricordare le vittime dell'amianto

Lunedì 7 dicembre, mentre al Teatro Alla Scala di Milano si apriva la stagione lirica con la Giovanna D'Arco di Giuseppe Verdi, fuori dal teatro, andava in scena il presidio organizzato dalla Confederazione Unitaria di Base (CUB), per ricordare le vittime dell'esposizione all'amianto.
Alla manifestazione si sono uniti No Austerity, l'Associazione Italiana Esposti Amianto (AIEA), Fronte Popolare e i giovani del centro sociale il Cantiere.
Mentre il potere e i media ad esso asserviti, si sono prodigati nella celebrazione autoreferenziale della peggiore borghesia, degnamente rappresentata da Matteo Renzi, la migliore società civile gridava lo sdegno e il dolore della morte nel nome del profitto padronale.

RICORDIAMO A TUTTI CHE:


  1. IN LOMBARDIA CI SONO ALMENO 2,7 MILIONI DI METRI CUBI D'AMIANTO SPARSI IN 4228 EDIFICI PUBBLICI, 24 MILA EDIFICI PRIVATI E IN 1000 SITI
  2. IN ITALIA MUOIONO 3000 PERSONE L'ANNO E 16000 SONO MALATE DI TUMORE, CI SONO 27000 SITI DA BONIFICARE PER OLTRE 32 MILIONI DI TONNELLATE DI AMIANTO DA SMALTIRE (500 KG PER ABITANTE)
  3. NEL MONDO L'AMIANTO PROVOCA 107 MILA DECESSI E 125 MILIONI SONO I LAVORATORI ESPOSTI
  4. SI MORIRA' PER AMIANTO FINO AL 2040
L'AMIANTO NELLE AZIENDE

PROVINCIA DI ALESSANDRIA: 1800 VITTIME
PIRELLI: 20 VITTIME
MONTEFIBRE TORINO: 18 VITTIME
OLIVETTI IVREA: 30 VITTIME
ALFA ROMEO: 21 VITTIME
TEATRO ALLA SCALA: 8 VITTIME

NON DIMENTICHIAMOLI!