martedì 17 maggio 2016

Per la ricostruzione dell'unità del sindacalismo conflittuale - Articolo di Enrico Moroni su Umanità Nova

Non si può ignorare che il corteo del che si è svolto a ha sicuramente segnato l’andamento di un processo unitario delle organizzazioni sindacali antagoniste che stava prendendo quota e stava dando importanti risultati. Un processo che aveva avuto un importante segnale di svolta con lo  Generale del 18 marzo indetto dalla -AIT, con l’adesione del , la nuova formazione sindacale staccatasi da USB. L’USI aveva commentato in un suo comunicato successivo: “Uno organizzato dal basso che, pur in un periodo estremamente difficile e nonostante l’ostracismo dei media, è andato al di là delle nostre stesse aspettative e che ha causato in alcuni settori cruciali – quali scuola e trasporti – notevoli disagi”. E ancora “Adesso è fondamentale proseguire, nella pratica autogestionaria, dando continuità ai risultati conseguiti con lo  generale del 18 marzo, perché, come anche le parole di Renzi confermano (non che avessimo bisogno di ciò) siamo sulla retta via”.
Questa volta c’era tutta la buona intenzione, visto il successo che aveva coinvolto tutte le forze che erano scese in campo, di continuare nel percorso anche dopo lo Sciopero Generale.
Sicuramente quella del Primo Maggio, che avveniva a poca distanza, era l’occasione per rafforzare quel processo unitario investendo nella importante manifestazione di quella giornata fortemente simbolica, che istituzioni e associazioni padronali vogliono anestetizzare nel suo significato più profondo di rivendicazione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
Con questo spirito ci siamo approcciati nel percorso unitario che si stava sviluppando con importanti aspettative, anche se la manifestazione del Primo Maggio si collegava alle May day degli scorsi anni, alla quale l’USI non aveva preso parte per l’eccesso di folclorismo, dove lo spettacolo si sovrapponeva ai contenuti dichiarati: quelli della lotta alla precarietà. Abbiamo aderito a questo rinnovato percorso perché in contemporanea si legava ai temi e agli obbiettivi (contro la guerra e le spese militari, per la riduzione dell’orario di lavoro, per l’adeguamento dei salari e pensioni e l’affermazione dei diritti nei luoghi di lavoro, contro l’accordo sulla Rappresentanza Sindacale, per il diritto alla salute, all’istruzione, alla casa, per la solidarietà alla resistenza Curda) tutti contenuti che erano stati alla base dello sciopero del 18 marzo.
La CUB arrivava con la proclamazione dello sciopero nel settore del commercio nella festività e l’USI con la proclamazione dello Sciopero Generale per la giornata del Primo Maggio rivendicando la riduzione d’orario di lavoro e degli anni per il diritto alla pensione. Quindi si preannunciava una importante giornata di lotta e di rivendicazione. Come negli anni precedenti l’area dei Centri Sociali era particolarmente attiva nella costruzione della manifestazione, prevedendo momenti di lotta anche nella fase preparatoria. Dei  partecipi c’erano la CUB, USI, SGB con il SI Cobas che storceva il naso per i legame mantenuto con le precedenti May day, ma che alla fine, si pensava, avrebbe sicuramente partecipato al corteo unitario.
Ad un certo punto la CUB, che negli anni precedenti era la formazione sindacale che più si era spesa nei precedenti cortei della May day, comunica la decisione, presa al proprio interno, di accorciare le distanze del percorso, ritenendolo troppo lungo, proponendo la partenza dalla zona di “Palestro”, invece che da piazza XXIV Maggio, per arrivare a piazza Duca D’Aosta, il piazzale davanti alla Stazione. Il motivo reale era che all’improvviso era tornato a pesare l’ombra dei fatti accaduti lo scorso Primo Maggio, dove gli scontri che si erano verificati avevano messo in forte difficoltà il corteo molto partecipato, come se potesse ripetersi.
I Centri Sociali, in particolare lo “ZAM” e il “Lambretta”, attivi e determinati, non hanno inteso lasciare ad altri quella piazza XXIV Maggio, dalla quale storicamente sono sempre partiti i cortei alternativi del Primo Maggio e hanno confermato la volontà di mantenerla come punto di partenza. Anche l’USI manteneva la stessa decisione e successivamente anche SGB, mentre si è perso il contatto con il SI Cobas. Successivamente la CUB comunicava la rinuncia al proprio corteo per organizzarsi nel pomeriggio con i suoi Stand nel piazzale della Stazione dove era il punto di arrivo del corteo. Il SI Cobas a sua volta comunicava il proprio concentramento, in gran parte lavoratori della logistica, a piazzale Loreto per un corteo fino al piazzale della Stazione. L’USI pertanto partecipava allo spezzone rosso-nero con i compagni della FAI ed altre componenti libertarie, partendo da XXIV Maggio, un percorso di circa 8 KM durato 3 ore. E’ stata una manifestazione che ha sofferto sicuramente per il tempo, la pioggia che a tratti cadeva, e soprattutto per l’assenza di componenti preoccupate per quanto poteva accadere, ma che ha avuto comunque una dignitosa partecipazione e un carattere combattivo che l’ha contraddistinta. L’unico elemento di unità rimasto in quella giornata è stato rappresentato dal punto di arrivo dei cortei nella stessa piazza.
Sicuramente un passo indietro nel processo di azione unitaria del sindacalismo conflittuale.
Potrebbe essere più difficile, se pur necessario, riprendere il discorso per riannodare quel percorso unitario del sindacalismo conflittuale che aveva caratterizzato lo sciopero del 18 marzo.


Conferenza nazionale di No Austerity - Firenze 28/29 maggio






martedì 10 maggio 2016

CCNL Ferrovieri: Basta contratti a perdere! Assemblee intercategoriali dei ferrovieri Toscana



8 maggio: uno sciopero straordinario

Niente, non c'è stato proprio niente da fare. Nonostante le ore (e i giorni?) spese ad architettare le contromosse riesumando ai treni ogni abile e arruolabile e a sperticarsi con tutti i mezzi, anche i più dissimulati, per far scorrere senza dolore alcuno il primo sciopero sulla vertenza "doppie composizioni" e contro il clima oppressivo e sanzionatorio dell'azienda, la nostra dirigenza ha trovato di fronte un'opposizione che non lascia (ad essa) intravedere niente di buono all'orizzonte. Capita infatti che non sia più sufficiente la schiera degli operosi al suo servizio (quella degli " 'gnorsì " per capirsi e quella "costretta" allo straordinario di sciopero) perché cresce, contro ogni previsione, quella parte di personale che prende coscienza dell'insostenibilità dell'operato aziendale e comincia a percepire che le cose cambiano se ci adoperiamo, INSIEME, verso il cambiamento.
E allora, guardando oggi ai molteplici significati della grande adesione allo sciopero, a quello spirito di condivisione, di sostegno reciproco, con i tanti e le tante che hanno contribuito (ognuno con le proprie possibilità e competenze) alla sua riuscita, non si può che guardare con fiducia al prosieguo di questa vertenza. Tutto questo ci rafforza e ci permetterà di affrontarne anche altre all'ordine del giorno.
Crediamo che questa partecipazione corale costituisca di per sé un messaggio forte del personale dei treni, un mandato dei lavoratori: giudicheranno da chi sarà raccolto.
Ci dispiace per l'occasione persa ancora da quei colleghi/e che, pensandosi soli e rassegnati, hanno tentennato anche questa volta, oggettivamente aiutando l'azione della controparte. Ma potrete ancora scioperare. Vi ritroverete coi vostri colleghi e colleghe, capaci di ri-cementare quella solidarietà e alimentare quella consapevolezza che in molti credevano perdute.
Avanti così! Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso!

9 maggio 2016 attivisti Cub - Cat - Usb

domenica 8 maggio 2016

CUBlog aderisce al coordinamento No Austerity

Ci siamo. Il 28 e il 29 maggio si terrà a Firenze la prima conferenza nazionale del coordinamento No Austerity.
Le nostre lettrici e i nostri lettori conoscono bene No Austerity perché questo blog gli ha sempre dato il dovuto spazio, forte di una collaborazione intensa e fruttuosa, sia in termini politici, sia in termini di supporto e solidarietà nelle lotte, collegando tra loro diverse realtà sindacali e mettendo in contatto attivisti a ogni latitudine d’Italia come di altri Paesi.
Oggi possiamo dire che questo progetto è diventato nostro perché ci vede uniti nel realizzarlo, perché in esso ci riconosciamo e troviamo quella visione politica e sindacale che è il patrimonio comune di molti lavoratori. Se siamo arrivati fin qui, lo dobbiamo all'ottimo lavoro delle compagne e dei compagni che hanno fatto nascere e crescere No Austerity convincendo molti attivisti e militanti di varie organizzazioni sindacali.
Crediamo sia questa l’occasione migliore per comunicare a coloro che ci seguono, l’adesione di CUBlog a No Austerity. Anche se non siamo una realtà sindacale vera e propria, pensiamo comunque, in nome di quanto possa aver rappresentato questo spazio virtuale, di dover dare delle indicazioni su quella che riteniamo essere la strada giusta da imboccare per rafforzare la nostra azione sindacale.
Non ci sarà nessun cambiamento nella nostra linea editoriale. CUBlog rimarrà quello spazio libero di comunicazione e condivisione che abbiamo voluto fin dal principio: pubblico e aperto al commento di tutti.
Da oggi l’adesione di CUBlog a No Austerity comparirà nella nostra scheda di presentazione, come tratto distintivo della nostra lotta, che non conosce confini di sigla e di corte ma mira all’unità, all’emancipazione e al riscatto della classe, da raggiungere con la democrazia partecipativa della base.

Che i nostri sogni oggi, siano domani i ricordi delle conquiste fatte.
Buona lotta!




Milano, 8 maggio 2016





La redazione di CUBlog 

giovedì 5 maggio 2016

6 MAGGIO, MONZA - SERATA IN SOLIDARIETÁ CON LUIS E LE LOTTE DELLA LOGISTICA

Una cena di Classe

Cena popolare a sostegno delle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori della logistica

Venerdì 6 maggio 2016, FOA Boccaccio 003, via Rosmini 11

Attraverso le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici della logistica, negli ultimi anni abbiamo imparato a confrontarci e scambiarci idee e pratiche con tante persone che altrimenti non avremmo mai conosciuto.

Condividendo un caffè alle 5 del mattino davanti ai cancelli di qualche fabbrica sperduta nella provincia lombarda, stringendoci compatti davanti ai crumiri che provavano a sfondare, resistendo alla polizia che si schiera sempre e comunque al servizio di padroni e padroncini abbiamo imparato a conoscerci, a cospirare e a lottare insieme.

Alcuni di noi hanno pagato più di altri: cariche della polizia, minacce, denunce, licenziamenti vengono usati sistematicamente contro chi prova ad opporsi a questo sistema.

Non si risparmiano nemmeno gli attacchi personali: nelle ultime settimane due compagni del sindacato molto attivi nelle lotte a sostegno dei lavoratori della logistica sono stati vittime di aggressioni e intimidazioni pesantissime. Uno di loro è finito all’ospedale a seguito di un pestaggio, mentre a un altro è stata vigliaccamente bruciata la macchina durante la notte.

Negli ultimi giorni abbiamo conosciuto le lavoratrici in mobilitazione della Montrasio di Agrate Brianza con cui si è subito creato un rapporto di fiducia e voglia di collaborare.

Per questo abbiamo scelto di creare un momento in cui condividere anche uno spazio di socialità e di “compagneria” per mangiare insieme, creare relazioni, unire le lotte e divertirsi.

IL RICAVATO DELLA CENA SARA’ DEVOLUTO A SOSTEGNO DELLE SPESE CHE DOVRA’ SOSTENERE IL COMPAGNO A CUI è STATA BRUCIATA LA MACCHINA.

Dalle 19 ci saranno gli allenamenti collettivi sul campo sportivo “Enrico Bracesco” con i richiedenti asilo ospitati in Brianza.

Alle 20 momento collettivo di presentazione della campagna di solidarietà ai lavoratori della logistica.

Alle 20.30 cena popolare!

A seguire serata musicale di musica elettronica con Techno Kultur

Qui il link:

https://boccaccio.noblogs.org/post/2016/05/03/una-cena-di-classe/

mercoledì 4 maggio 2016

Frammenti di sindacalismo padronale: Gli scandalosi comunicati della RSU Rochling di Bolzano

In sintesi, da questi due comunicati, si evince che:

  • Lo sciopero è un danno per i lavoratori.
  • Lo sciopero è un regalo all'azienda.
  • Lo sciopero compromette una delicata trattativa sulla stabilità del posto di lavoro.
  • Solo CGILCISLUIL sono titolate a trattare nell'interesse di tutti.
  • Le associazioni sindacali esterne fanno gli interessi di pochi.


Questo è quanto succede alla Rochling di Bolzano, dove la RSU ha attaccato frontalmente la CUB per aver fatto la cosa più naturale che possa fare un sindacato durante una trattativa per il rinnovo di un accordo aziendale: indire uno sciopero.

A voi i commenti. Noi abbiamo finito anche le parole di sdegno per quella che a tutti gli effetti riteniamo essere un'apocalisse sindacale.




Stop alla cattiva scuola! Agli scioperi e alle azioni di boicottaggio!

STOP CATTIVA SCUOLA!
NO ALLE PROVE INVALSI!
SOSTEGNO AGLI SCIOPERO E ALLE AZIONI DI BOICOTTAGGIO!

No Austerity sostiene lo sciopero delle prove invalsi del 4, 5 e 12 maggio. Il 12 maggio, in particolare, sarà una giornata di sciopero generale contro la cattiva scuola di Renzi e della Giannini. Lo sciopero - promosso da Cobas, Cub, Usi, Gilda, Usb, Sgb, Unicobas - ha lo scopo di denunciare il famigerato sistema di valutazione "invalsi": uno strumento funzionale all'introduzione di logiche meritocratiche e aziendali nelle scuole, un vero e proprio mezzo di svilimento e umiliazione dell'attività didattica.

Insieme con gli insegnanti e coi lavoratori della scuola, chiediamo il ritiro della legge 107 ("Buona scuola"), il rinnovo del contratto nazionale di lavoro (scaduto da 7 anni!), la cancellazione della chiamata diretta dei dirigenti, la fine dei finanziamenti pubblici alle scuole private, un reale piano di finanziamenti alla scuola pubblica.

Appoggiamo anche le azioni di boicottaggio promosse dagli studendi nelle scuole superiori: una giusta protesta contro un governo che privatizza l'istruzione pubblica, trasforma gli istituti in succursali delle aziende (basta pensare all'aumento esorbitante delle ore di alternanza scuola-lavoro), paga con ritardo di mesi gli stipendi ai supplenti.

Siamo in particolare solidali con i precari della scuola che sono stati esclusi dal piano nazionale di assunzioni (nonostante anni e anni di insegnamento e costosissimi corsi abilitanti) che in questi giorni si trovano costretti a subire l'ennesima truffa del concorso. Così come siamo in particolare solidali con i docenti neoassunti che hanno subito (o rischiano di subire a breve) la deportazione forzata in province lontane.

VIA LA CATTIVA SCUOLA DI RENZI E DELLA GIANNINI!

NO AUSTERITY