sabato 30 luglio 2016

DOVE STA ANDANDO LA CUB? Postiamo e condividiamo questo articolo del compagno PIPPO GURRIERI pubblicato su SICILIA LIBERTARIA

Dove sta andando la Confederazione Unitaria di Base?

La Confederazione Unitaria di Base nella sua venticinquennale storia ha affrontato e superato diversi momenti difficili, i principali dei quali sono stati legati ad attacchi alla sua struttura confederale e alla sua indipendenza da gruppi politici. Memorabile lo scontro che portò alla fuoriuscita delle Rappresentanze Sindacali di Base (RdB), la cui visione centralista, data da una leadership dotata di poteri molto estesi e del controllo delle risorse economiche, e il cui legame con la Rete dei Comunisti, le posero in una contrapposizione irriducibile con il resto della CUB, della quale agognavano prendere il controllo. Da questa grossa scissione nascerà l’USB mentre la CUB si rilancerà rivendicando federalismo e autonomia quale suoi tratti qualificanti.
Oggi dentro la CUB è in atto un vero e proprio confronto, a tratti molto aspro, proprio sui contenuti che hanno animato le precedenti rotture. Dopo un quarto di secolo, il vecchio gruppo dirigente, che ha dato tanto alla crescita e alla fisionomia dell’organizzazione, è sul punto di cedere il testimone, e non solo per una questione anagrafica. Ma questo passaggio coincide con una trasformazione, abbastanza evidente, della natura del sindacato di base: a livello organizzativo, si manifesta nel tentativo di centralizzare le decisioni in un gruppo ristretto di 21 coordinatori che fagocita il coordinamento e il consiglio nazionale e amministra la CUB interpretando a modo suo anche lo statuto. Tale passaggio non è stato portato a discussione alle assemblee provinciali e di categoria del sindacato, ma tirato fuori in un coordinamento nazionale precedente di pochi giorni l’assemblea nazionale dell’1-2 luglio. E già questo è un elemento che denota una grave violazione sia delle regole che dei principi che avevano contraddistinto questo sindacato di base.
Quando sopraggiungono questo tipo di operazioni, in genere la motivazione non può ricercarsi solo nel prurito di protagonismo di un determinato ceto sindacale, ma può derivare anche da un diverso modo di concepire le relazioni con la controparte, non più o non solo conflittuali, ma anche concertative. Questo fattore potrà essere meglio sviscerato nei prossimi mesi, tuttavia l’avvicinamento alla CUB di SGB, recentissima scissione di USB, è un ulteriore elemento che fa propendere per questa considerazione. SGB nasce da un bisticcio interno a USB sulla gestione dei fondi; molti dei suoi esponenti sono stati artefici della precedente rottura in CUB e di una serie di vertenze giudiziarie da essi volute per invalidare congressi di categoria e mantenimento di sigle e strutture; alcuni hanno firmato accordi capestro, come in Alitalia, che hanno comportato il licenziamento di parecchi lavoratori, compresi alcuni attivisti e dirigenti di CUB Trasporti. Infine, SGB era in USB quando questa ha siglato l’accordo infame sulla rappresentanza scambiando diritti dei lavoratori con privilegi sindacali; accordo fieramente rigettato dalle organizzazioni della CUB. Siccome non risultano autocritiche e pentimenti da parte di SGB, il senso di questo riavvicinamento, e della recente firma di un patto federativo tra le due organizzazioni, può essere solo quello di una convergenza politico-strategica su una visione del sindacato diversa da quella che ha caratterizzato l’esperienza CUB.
D’altra parte quello che è successo al congresso CUB Trasporti è emblematico di quanto si va dicendo. Un congresso fissato per l’8 maggio e rinviato in seguito all’insanabile ricucitura all’interno della struttura di Varese dove si voleva imporre una lista di delegati composta da esponenti in gran parte estranei al settore, e contrapposta a quella nominata dalla categoria. Il rinvio al 18 giugno per dar tempo alla struttura di Varese di trovare una soluzione, ha visto invece amplificare i contrasti, tanto che il 18 la struttura nazionale CUB ha imposto, anche con l’ausilio di metodi poco ortodossi e personaggi che nulla avevano a che fare con i delegati, i nominati di Varese estranei al mondo dei trasporti, non riconoscendo i delegati reali eletti dai lavoratori in assemblea congressuale, il tutto in una assise data per iniziata senza che alcuna prassi statutaria venisse messa in atto (verifica poteri, nomina presidenza, ecc.). Tutto questo ha portato la maggior parte dei delegati ad abbandonare la sala e ad andare a svolgere il congresso in altra parte; si trattava di 24 delegati su 37, in rappresentanza delle federazioni di Varese (12 delegati), Genova (3), Roma (4), Firenze (1), Messina (1), Catania (1), Ragusa (1), Milano (1), con quattro coordinatori nazionali uscenti su 5, appartenenti alla seguenti categorie: logistica, autoferro, ferrovieri, trasporto aereo. Un congresso pienamente legittimato dai numeri, ma tuttavia non riconosciuto dalla CUB nazionale, ovvero dal suo coordinamento nazionale, che invece ha legittimato quello falsato, a conferma della volontà acclarata di condizionare i congressi di categoria per avere una maggioranza all’assemblea nazionale. Logiche che non appartengono, o non dovrebbero appartenere, a un sindacato che sin dall’inizio si è posto come alternativo per contenuti, piattaforme e modalità di funzionamento.
Dove va la CUB? E’ forse presto per capirlo, ma i segnali sono tutti negativi. L’assemblea nazionale ha ratificato senza dibattito le scelte di stravolgimento dello statuto da parte del “direttorio” su cui l’organizzazione non si era mai espressa; ha liquidato le contestazioni come “germi che si annidano nell’organizzazione”; ha sminuito i contrasti nei trasporti, ha concluso a colpi di maggioranze non molto certificate il proprio progetto di costituire una maggioranza abbastanza ammaestrata.
Cosa rimarrà da fare ai “germi”? Anche questa è una domanda per adesso senza risposta, anche se siamo convinti che la risposta non tarderà, perché una cosa è certa, nessuno ha intenzione di costituirsi in una sorta di sinistra sindacale in un’organizzazione che marcia verso altre direzioni, autoritarie e antifederaliste. Un dibattito si sta aprendo dentro la CUB, e i mesi estivi saranno decisivi per la definizione dei percorsi e delle linee. 
P.G.

sabato 23 luglio 2016

Importante appello dei lavoratori di igiene ambientale



APPELLO

RINNOVO DEL CONTRATTO IGIENE AMBIENTALE
Perché DIRE NO  all’ipotesi di accordo del 10 Luglio 2016

Ci rivolgiamo ai lavoratori dell'igiene ambientale - con o senza tessera sindacale - e a quanti hanno in questi mesi lottato scioperando e astenendosi dal lavoro straordinario, pur di vedere rinnovato il proprio contratto in cambio di equi aumenti salariali, oltre alla salvaguardia di diritti e dignità di lavoratrici/tori.

Dopo 2 giornate di sciopero ed altre 2 previste per il 13-14 luglio (poi revocate), CGIL-CISL-UIL-FIADEL il 10 luglio 2016 hanno firmato una “ipotesi di verbale d’accordo” in cui accettano “fondamentalmente” le condizioni dettate dalla controparte datoriale UTILITALIA.
Se questo accordo non viene rigettato dai lavoratori/trici nelle assemblee e consultazioni certificate (sperando che si svolgano veramente), si rischia che questo rinnovo sia preso come modello nazionale per altri contratti oltre che essere peggiorativo delle nostre condizioni di lavoro.
Di quest’accordo NON POSSIAMO ACCETTARE:
-   L’aumento da 36 ore a 38 settimanali dell’orario di lavoro, in cambio di qualche ora di permesso ma a parità di salario dal 1 gennaio 2017.
-   L’introduzione del nuovo livello chiamato “S”. Nei fatti un salario d’ingresso inferiore al 1° livello da poter sfruttare per potenziali nuovi assunti.
-   L’“ampliamento e l’armonizzazione” tra 1° e 2° livello senza che questo porti benefici economici, ma al contrario più lavoro e responsabilità a costo zero per le aziende.
-   Il chiaro intento di rivedere in peggio la disciplina delle “malattie brevi” per ridurre i costi aziendali.
-   Dopo le pressioni di Utilitalia, è prevista anche una trattativa per rivedere le normative inerenti il diritto di sciopero con l’intento di limitarne l’uso e gli effetti.
-   L’introduzione del decreto Madia (non ancora divenuto legge) nel nostro contratto dove oltre a prevedere il licenziamento individuale è prevista anche la privatizzazione di aziende di Acqua, Luce, Gas, Trasporti e Igiene Ambientale.
-   La riduzione drastica del costo degli straordinari.
-   70 € lordi di aumenti salariali in 3 anni che rappresentano una vera miseria e i 200 € lordi (non parametrati!) di vacanza contrattuale - per di più erogati in 2 trance - che non sono altro che un’elemosina!!!
Rifiutiamo questa ipotesi di accordo: chiediamo aumenti salariali adeguati che ridiano potere di acquisto perduto in tutti questi anni e non vogliamo che il nostro contratto venga usato come esempio al ribasso per altri contratti. Non vogliamo tornare indietro di anni con questa intesa sottoscritta da CGIL-CISL-UIL-FIADEL !!!

Per questi motivi, vogliamo lanciare un appello a tutte le organizzazioni sindacali di base, ai loro delegati e alle loro delegate, ai lavoratori e alle lavoratrici “senza tessera”, agli appartenenti alle OO.SS. firmatarie che non si ritrovano con l’ipotesi appena firmata, AFFINCHE SI COSTITUISCANO IN OGNI AZIENDA COMITATI PER IL NO al Referendum.

Organizziamoci in tempo : il 15 SETTEMBRE BOCCIAMO L’IPOTESI di CCNL

Contattataci : comitati-no-ig@libero.it

Alessandro (RSU Quadrifoglio FI) 3280343334

Fabrizio Onofri (AMA, RM) 3384096166

lunedì 18 luglio 2016

Canzoni per lottare ancora

Pubblichiamo queste canzoni storiche e intramontabili con l'auspicio che possano diventare la colonna sonora delle lotte operaie del prossimo autunno.
Le sconfitte della nostra classe sono per noi l'occasione per rafforzare le nostre lotte di domani fino alla vittoria.


La redazione di CUBlog



sabato 16 luglio 2016

Presidio dei lavoratori FS alla stazione di Santa Maria Novella in Firenze

TUTTI I LAVORATORI FS SONO CHIAMATI A PARTECIPARE
Venerdì 22 luglio Presidio dei Lavoratori delle Ferrovie
dalle 10 alle 13 a Firenze di fronte alla stazione S.M.Novella
Il cammino intrapreso dalla dirigenza FS e dal governo sotto la direttiva europea sta portando alla privatizzazione delle Ferrovie dello Stato. 
Le FS stanno perdendo il ruolo di servizio per il cittadino diventando una mera impresa volta al profitto a scapito della sicurezza dei viaggiatori e della qualità del servizio, Le FS stanno perdendo il ruolo di servizio per il cittadino diventando una mera impresa volta al profitto a scapito della sicurezza dei viaggiatori e della qualità del servizio, con il solo interesse per le linee ad alta velocità. In questi anni abbiamo subito:
  • Sub-appalti ed esternalizzazione della manutenzione dei rotabili e dell’infrastruttura.
  • Ulteriore incremento dell’orario di lavoro e riduzione delle ore di riposo per il personale viaggiante.
  • Riduzione drastica degli investimenti sui treni merci favorendo il trasporto su gomma.
  • Gestione dei servizi Intercity e regionali come treni di serie B a favore dei treni ad alta velocità.

Queste scelte stanno già portando maggiori disagi
sia per i viaggiatori che per i lavoratori FS
(ritardi, soppressioni, scarsa pulizia dei treni, minore sicurezza..)
E’ ORA DI DIRE BASTA
I ferrovieri non ci stanno e chiedono il rilancio del trasporto ferroviario come
servizio pubblico essenziale e primario.

FIRENZE, Venerdì 22 luglio
Dalle ore 10 a Firenze, Pensila Toraldo, via Valfonda, 
di fronte alla Stazione di Firenze SMN

giovedì 14 luglio 2016

Il Refuso

Di Pablo Bartoli (PCL Firenze e Fronte di Lotta No Austerity)

C'è in giro un refuso sugli organi d'informazione di massa , intenti in questi giorni a spiegarci l'incresciosa strage ferroviaria di Puglia.
Non so chi sia stato il primo responsabile , ma è certo che ha in breve contagiato tutti gli altri mass media , come una feroce epidemia di "febbre servile".
Il refuso che spicca in ogni prima riga di articolo è : "l'errore umano".
Ogni mente limpida e funzionante di questo pianeta si accorge naturalmente che doveva essere scritto.."l'orrore umano"
L'orrore umano è quella cosa che consente di ricorrere al fatalismo per spiegare una disgrazia annunciata
L'orrore umano è il pensiero unico , naturalmente prezzolato , che si sostituisce a quel maledetto binario unico , sprovvisto di automatismi bloccanti , che abbiamo il piacere di avere anche in qualche tratta della nostra "civilissima" toscana.
L'orrore umano è l'occultamento pervicace della verità più semplice , pur di continuare a prendere in giro le vite di pendolari proletari
L'orrore umano è aggiungere alle decine di vittime , altre vite di lavoratori sotto forma di colpevoli.
L'orrore umano è celare fino all'ultimo il vero responsabile di questa e di altre carneficine , che ha un nome e un cognome.
Si chiama Profitto Capitalista

No agli appalti per rubare diritti ai lavoratori dell'università Roma Tre! Il comunicato dei compagni dell'Usi

comunicato sindacale n.3 per volantinaggio e/o affissione ex art. 1, 14 e 25 L. 300/70 13 luglio 2016

APPALTI ALLE SOLITE COOPERATIVE PER TOGLIERE I DIRITTI A LAVORATORI E LAVORATRICI e farli lavorare PEGGIO…

I lavoratori delle portinerie e dei servizi ausiliari dell’Università Roma3, una parte dei tanti lavoratori esternalizzati dell’Università, da anni subiscono il regime dei cambi d’appalto. Appalti a ribasso che vengono vinti dalle solite cooperative (con il gioco delle matrioske). È così che la Coop 29 Giugno, uscita a settembre 2015 dopo otto anni di appalto, rientra come Formula Sociale (clone della 29 Giugno) ad ottobre 2015 con la nuova gara d’appalto.
Se Buzzi e la 29 Giugno si erano distinti per i loro atteggiamenti vessatori, antisindacali e clientelari, ben poco è cambiato con il commissario D’Amore.
Un cambio d’appalto che non ha rispettato le procedure del caso, un contratto d’assunzione con clausole elastiche e flessibili ‘estorto’ con la complicità della CGIL in barba alla legge che tutela i part-time, decurtazioni dal salario accessorio, taglio delle ferie, mancate sostituzioni del personale assente, diritti sindacali negati o ridotti, una continua campagna dei dirigenti per farci diventare soci di queste cooperative (quindi dei piccoli imprenditori…), mentre ovviamente non si parla delle forti disparità tra colleghi a parità di mansioni (livelli, part-time e full-time), né delle condizioni di salute e sicurezza, tantomeno di formazione professionale (e per fortuna lavoriamo da oltre 15 anni in una università).
Si fa fatica a tenersi diritti e agibilità anche sindacali, che con la CNS e la 29 Giugno si erano conquistati ed ottenuti da 10 anni e che i nuovi vertici vorrebbero toglierci e zittirci.
Proprio in una fase nella quale chi è sindacalizzato e si organizza in sindacati non compiacenti, riprende il diritto di parola per segnalare il rischio di un consolidamento di “mafia universitaria (?)” e viene sottoposto ad un trattamento particolare (contestazioni disciplinari pretestuose, dispettucci e disparità di trattamento). Ma nohttp://www.coordinamentonoausterity.org/index.php?mod=03_Carta_dei_Principii non ci arrendiamo e proseguiamo intervento e segnalazioni, agli organismi di vigilanza e alla “stazione appaltante” dell’Università.

VOGLIAMO I NOSTRI DIRITTI, RIPRENDIAMO LA PIENA AGIBILITA’ SINDACALE

USI Unione Sindacale Italiana e Rsa Usi appalto università Roma 3

Largo G. Veratti 25 00146 Roma fax 06 77201444 e mail usiait1@virgilio.it

martedì 12 luglio 2016

Riceviamo da Usi Ait intercategoriale e volentieri pubblichiamo

NO AL RAZZISMO
Assemblea pubblica cittadina a Roma
Domani, Martedì 12 luglio, h 18.00
  Giardini di Piazza Vittorio

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Carissim*,
Martedì 12 luglio, alle 18.00, presso i giardini di piazza Vittorio si terrà l’Assemblea pubblica “No al razzismo”.

In allegato trovate il comunicato di lancio dell’assemblea, che ognuno potrà far circolare nelle proprie reti.

Qui il link alla pagina FB dell’evento: https://www.facebook.com/events/160402754379105/

Per chi volesse aderire, è possibile farlo inviando una mail a romantirazzista@yahoo.com oppure sulla pagina FB dell’evento (basterà scrivere un post specificando la propria adesione).

Partecipiamo numerosi!

Un caro saluto

#romantirazzista

Presidio CUB di Pavia all'Esselunga di Voghera contro i trasferimenti punitivi - Le foto

C'è chi le ingiustizie le subisce passivamente... e chi scende in strada e le combatte! Ai lavoratori della Esselunga di Voghera e alla Cub di Pavia va il nostro plauso e la nostra vicinanza. I trasferimenti punitivi finalizzati ad epurare la dissidenza sono una violenza inaccettabile che alimenterà la nostra determinazione alla lotta!

La Redazione di CUBlog























sabato 9 luglio 2016

NO AI TRASFERIMENTI ALL'ESSELUNGA!



La C.U.B. di Pavia oggi è in presidio all’Esselunga di Voghera per dire NO  al trasferimento di un lavoratore presso un altro negozio di un’ altra regione d’Italia.

Non accettiamo il trasferimento perché non condividiamo il metodo usato e, inoltre, avviene in seguito al nostro presidio del 9 Giugno presso il negozio di Voghera dove chiedevamo l’adesione al nostro sciopero per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di lavoro scaduto da circa due anni.

Ci risiamo….. I TRASFERIMENTI  piovono come tegole sulla testa dei lavoratori e le lavoratrici di Esselunga costretti a riorganizzare la propria vita con spese ulteriori che graveranno sul bilancio familiare.

Chiediamo di avere un dialogo con la dirigenza di Esselunga, ma se non ci saranno segnali di apertura nei nostri confronti siamo pronti a continuare la lotta, perché i diritti non possono essere cancellati, cosi come non si può stravolgere la vita di un lavoratore o di una lavoratrice senza aver prima cercato tutte le soluzioni.

Ai lavoratori e alle lavoratrici di Esselunga chiediamo solidarietà per i colleghi sottoposti a trasferimento coattivo, perché è una situazione che in futuro potrebbe capitare a chiunque.

Ai clienti di Esselunga chiediamo appoggio perché anche voi siete lavoratori e lavoratrici e nessuno desidera ricevere all’improvviso trasferimenti obbligatori presso altre sedi di lavoro.



PASSA DALLA TUA PARTE PASSA ALLA C.U.B.