domenica 31 dicembre 2017

Messaggio di fine anno 2017

Di Diego Bossi



Care lettrici, cari lettori,




mentre dal colle più alto di Roma il Capo dello Stato borghese scioglie le camere e indìce le elezioni politiche per il prossimo 4 marzo, va in scena la solita campagna elettorale, ossia la grande, colossale e sistematica presa per il culo ai danni di lavoratori, precari, disoccupati e pensionati, dove gli attori di un sistema marcio e nemico della nostra classe si prodigheranno nel dare l'illusione che la democrazia borghese può auto-correggersi e migliorarsi. Ma, appunto, questa non è che un'illusione.




Questo lo sanno bene insegnanti e studenti che lottano ogni giorno contro la precarietà che si traduce in ricatti ad allinearsi al sistema, un sistema che sta svuotando di significato il concetto stesso di "scuola", dove si archivia la funzione di sviluppo del pensiero critico e indipendente per lasciare il campo alla docenza propedeutica al capitale, alla vergognosa e infame "alternanza scuola-lavoro" che dà ai padroni carne giovane da sacrificare al profitto.




Lo sanno bene le maestre e i diplomati magistrali che rischiano di uscire dalle graduatorie o di perdere il posto per effetto di una sentenza del Consiglio di Stato e che inizieranno il 2018 con uno sciopero l'8 gennaio.




Lo sanno bene le lavoratrici e i lavoratori di Alitalia, alle prese con un governo che a camere sciolte si affretta a svendere la compagnia aerea a speculatori incapaci e senza scrupoli che imporranno tagli drastici di personale come di salari e diritti.




Lo sanno bene le compagne e i compagni dei movimenti di lotta per la casa, che quotidianamente sono al fianco di chi vive situazioni drammatiche a causa di sfratti senza pietà, portati a termine coattivamente con la violenza e la ferocia dei servi in divisa della borghesia.




Lo sanno bene gli operai delle fabbriche come i lavoratori dei trasporti e del pubblico impiego che stanno subendo il più grave e coordinato attacco al diritto di sciopero della storia della repubblica, dove con la complicità dei sindacati confederali sono stati prodotti testi di legge, accordi di rappresentanza e contratti nazionali che esplicitamente formalizzano la sedazione del conflitto e l'indebolimento del diritto di sciopero. Parliamo della legge 146/90, del testo unico sulla rappresentanza e delle varie clausole di tregua sindacale che nei contratti di categoria vietano alle parti di assumere iniziative unilaterali (sciopero ndr) durante le trattative.




Lo sanno le donne che lottano contro la discriminazione di genere e la violenza maschilista, che si misurano e si scontrano ogni giorno contro un sistema che le sfrutta doppiamente: come donne e come lavoratrici.




Lo sanno bene le compagne e i compagni che ogni giorno lottano contro la deturpazione dei territori e del clima, dalla Valsusa alla provincia di Alessandria contro TAV, discariche e scorie nucleari; dalla Puglia e dalla Basilicata contro gasdotti e inquinamento delle falde acquifere; dalla Sicilia per un'acqua pubblica e libera dalle mafie e dalle speculazioni private e contro l'installazione del M.O.U.S., sistema di telecomunicazioni della Marina americana che porterà danni alla salute dei cittadini, al loro stile di vita e ai prodotti agricoli.




Lo sanno bene le donne, gli uomini e i bambini che sono scappati da guerre e violenze e sono riusciti ad arrivare vivi sulle coste italiane e sottolineo "vivi" perché sono in migliaia a morire ogni anno affogati nelle acque del Mediterraneo. Forse loro lo sanno più di tutti, perché più di tutti hanno subìto sulla propria pelle il vero volto del capitalismo, dei governi al suo servizio e della cultura razzista e xenofoba alimentata dalle destre.




Lo sanno bene le donne e gli uomini della popolazione Mapuche in Argentina, vittime della dura repressione poliziesca a difesa dei capitalisti come Benetton e culminata con l'omicidio di Santiago Maldonado.




Lo sa bene Reza Sahabi, incarcerato in isolamento per 19 mesi nelle galere di Theran, colpevole di essere un attivista sindacale.




Lo sa bene Sebastian Romero, combattente operaio sempre in prima linea nelle lotte della classe lavoratrice e contro le politiche di austerità del Governo Macrì in Argentina e oggi destinatario di un ordine d'incarcerazione per aver protestato davanti al Parlamento.




Potremmo andare avanti per ore, la verità è che basterebbe già mettere insieme questi pochi pezzi del puzzle per capire che siamo davanti uno scontro di classe e che nessuna soluzione uscirà mai dalle urne; perché non sono le nostre urne. Sono un mero strumento della borghesia per assorbire lo scontro di classe, un sistema per raccogliere il dissenso sociale e incanalarlo nello stomaco del Capitale. Il mondo migliore che sognano e chiedono i lavoratori non verrà mai recepito dallo Stato perché lo Stato appartiene a chi i lavoratori li sfrutta.




Si chiude un anno importante e positivo per questo blog, sia per la sua linea editoriale sempre attenta alle prospettive di classe e contro stupide e infantili competizioni sindacali, sia per la sua scelta - che convintamente riconfermiamo - di aderire al Fronte di Lotta No Austerity, dove insieme a lavoratrici e lavoratori di diverse collocazioni geografiche, sindacali e categoriali portiamo avanti uniti e reciprocamente rafforzati le nostre esperienze di lotta.




CUBlog dà e continuerà a dare spazio alle lotte dei lavoratori, indipendentemente dalla loro collocazione sindacale, contro lo sfruttamento di padroni e burocrazie, contro i metodi concertativi e complici delle grandi burocrazie sindacali. 




Continueremo a promuovere il conflitto sociale come unica soluzione per il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e di tutti coloro che sono relegati ai margini dal capitalismo.




So benissimo che la lotta non si ferma mai e che purtroppo molte persone avranno veramente poco da festeggiare. Vorrei dire a tutte quelle persone di non sentirsi sole, di unirsi e stringersi con spirito di fratellanza proletaria a tutte le compagne e i compagni in lotta. 




Nella triste occasione del quindicesimo anniversario della sua scomparsa, che cade il giorno di Capodanno, vi lascio con una canzone  e con delle parole semplici e forti, un inno contro la democrazia borghese, un invito all'attivismo e alla militanza.




Un saluto rosso a pugno chiuso!





"Vorrei essere libero, libero come un uomo. 

Come un uomo che ha bisogno 

di spaziare con la propria fantasia 

e che trova questo spazio 
solamente nella sua democrazia. 
Che ha il diritto di votare 
e che passa la sua vita a delegare 
e nel farsi comandare 
ha trovato la sua nuova libertà. 

La libertà non è star sopra un albero 
non è neanche avere un'opinione 
la libertà non è uno spazio libero 
libertà è partecipazione".
















sabato 30 dicembre 2017

Appello a tutti i lavoratori della scuola

Riceviamo, condividiamo e volentieri pubblichiamo questo appello dei Lavoratori autorganizzati Milano e dei Lavoratori della scuola "3 ottobre".
CUBlog dà e continuerà a dare voce alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola in lotta contro lo sfruttamento, la precarietà e lo smantellamento della scuola pubblica.

La redazione di CUBlog


La nostra lotta è la lotta di tutti i precari della scuola, dall'infanzia alla secondaria, e di quelli che dopo anni di sfruttamento rischiano di tornare ad esserlo a condizioni peggiori di quelle precedenti. 
Abbiamo sempre denunciato la volontà politica di frammentare la categoria attraverso un sistema di gironi infernali chiamate fasce, utili solo a generare una guerra tra chi vive le stesse condizioni di sfruttamento. 
Oggi, più di prima, riteniamo necessario ricostituire un fronte unitario dei lavoratori che rivendichi:

- Il mantenimento dei contratti a tempo indeterminato per tutti i docenti, diplomati magistrali, PAS, TFA, SFP colpiti dal l'esito della Plenaria. 
- Il passaggio in ruolo di TUTTI i precari con tre anni di servizio presso l'istituzione scolastica di ogni ordine e grado 
- L'eliminazione del Fit che mortifica la professione di tutti i precari e quella dei docenti che rischiano di tornare ad esserlo. Non accetteremo mai di essere pagati 500€ per svolgere lo stesso lavoro che facciamo da decenni e che ha contribuito a mantenere le scuole aperte. 
- L'eliminazione del Fit come modello di nuovo reclutamento e istituzionalizzazione di sfruttamento selvaggio dei futuri colleghi. 

Riteniamo sia giunta l'ora di ribellarci unitariamente all'arroganza di un sistema politico e giudiziario basato sullo sfruttamento dei lavoratori. 
Ci appelliamo all'unità di tutti i lavoratori della scuola senza distinzioni ed etichette imposte da chi ci vuole divisi e deboli.
Inoltre chiediamo a tutti i colleghi di  riprendere con determinazione la lotta contro la riduzione dei licei a quattro anni e contro la "buona scuola", basata sull'autorità dei presidi, i trasferimenti coatti e l'alternanza scuola/lavoro che, pochi giorni fa, ha causato il gravissimo incidente di un giovane studente e la morte del suo tutor.

L'8 gennaio scioperiamo insieme ed insieme rilanciamo un nuovo sciopero della scuola basato sulle nostre rivendicazioni.

Lavoratori autorganizzati Milano
Lavoratori della scuola "3 ottobre"

giovedì 21 dicembre 2017

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

                                              CUB SCUOLA MODEMA:

                DIPLOMATI MAGISTRALI ( E NON SOLO): SARA' LOTTA DURA :

 Vergognosa sentenza politica del Consiglio di stato : i giudici hanno stabilito che piu’ di  50 mila diplomati magistrali non hanno più diritto a stare nelle graduatorie permanenti degli insegnanti! Ciò significa che decine di migliaia maestre e maestri rischiano di perdere il posto di lavoro!” – afferma Cub Scuola Modena -.
“E’ una sentenza gravissima, che contraddice precedenti pronunciamenti dei giudici, che a più riprese avevano riconosciuto il sacrosanto diritto dei diplomati magistrali di entrare nelle graduatorie permanenti (quelle utili per l’assunzione in ruolo).   Si tratta di un attacco inaudito alle condizioni di vita di migliaia di lavoratori della scuola (in gran maggioranza donne). Non solo: è un attacco anche alla qualità della scuola pubblica italiana, dato che milioni di studenti si troveranno nelle condizione di dover cambiare insegnante in corso d’anno.
I diplomati magistrali non sono gli unici lavoratori della scuola a subire in questi giorni attacchi pesanti: le regole del nuovo concorso rivolto ai precari abilitati delle medie inferiori e superiori (seconda fascia)   penalizzano  gravemente gli insegnanti che hanno optato per il sostegno”.
La Cub Scuola di Modena organizza una riunione venerdì 22 dicembre a Modena, in via dell’Abate 46 (ex Dopolavoro Ferroviario), alle ore 17.30. “La riunione – conclude Cub Scuola Modena – sarà aperta a tutti i diplomati magistrali, alle maestre e ai maestri, ai precari e a tutto il personale della scuola che non accetta di piegare la testa! La ministra Fedeli è avvertita: sarà lotta dura!”




lunedì 11 dicembre 2017

Pubblichiamo questa lettera di Vanessa Dotari, componente della segreteria FLMU-CUB di Piedimonte San Germano e operaia Fiat

Mi chiamo Vanessa Dotari, classe 1978 sono nata e vivo a Ceprano, sono la madre di un bimbo con sindrome dello spettro autistico, che tra un mese spegnerà (ha imparato da poco) la sua quinta candelina. Io, come dite voi benpensanti, ho retto il colpo. Io ho retto perché la mia storia personale e il percorso di vita mi hanno permesso di ampliare il mio bagaglio culturale, aprendo la strada giusta per mio figlio e per noi genitori. Se ho retto il colpo non è certo perché Voi ci siete Stato! Noi, come tutti gli altri genitori siamo stati lasciati soli!!!
Noi abbiamo retto. Ma chi non sa? A chi non viene dato ascolto? A chi non sa neanche da dove iniziare? A chi non ha risorse economiche per permettersi terapie costanti con specialisti competenti?
Noi che ogni volta ci troviamo di fronte medici (spesso incompetenti e arroganti) delle ASL, a cui per ottenere/rinnovare sostegno a scuola, indennità, inserimento in liste di attesa per terapie pubbliche (spesso mai erogate oppure ridotte  o di gruppo o ancora obsolete che richiamano alla psicodinamica degli anni 30), certificati medici (tipo selettività alimentare per la mensa dell'asilo), assistente educativo e TUTTO, TUTTO e ancora TUTTO, dobbiamo raccontare, ogni volta da capo la nostra storia e far riemergere il ricordo del dolore vissuto.
Come posso non arrabbiarmi, quando sento questi politicanti dire frasi tipo " Non ha retto il colpo!" " Non sono stati in grado di reagire!" e NO!!! Cari politici-politicanti queste sono frasi di circostanza per non ammettere le notevoli mancanze istituzionali. Noi genitori facciamo tutto!Non vomitate giudizi su di noi perché NOI siamo dei GIGANTI. 
NOI SIAMO GENITORI, SIAMO AVVOCATI, SIAMO ESPERTI DI BUROCRAZIA, SIAMO TERAPISTI, SIAMO AUTISTI (maciniamo migliaia di km l'anno solo per portare i nostri figli a terapia), SIAMO SEGRETARI, SIAMO CORRIDORI (corriamo dietro a scadenze, termini di presentazioni di moduli).
NOI SIAMO TUTTO e voi? Voi chi siete?
Voi siete una faccia sorridente che presenzia all'inizio di aprile alle manifestazioni blu! Se proprio non potete far altro se non mettervi in mostra il 2 Aprile(giornata mondiale della consapevolezza dell'autismo ndr), vi consiglio di avere almeno un po' di rispetto per le nostre famiglie. Dimenticateci come il resto dell'anno. Abbandonateci alle nostre lotte per conquistare, da capo, sempre, i diritti dei nostri figli. 
Quest'anno tenete spente le luci blu ( che tra l'altro vista l'assenza del resto dell'anno ci fanno girare parecchio le palle) dalle vostre belle facce e accendete l'attenzione sulle nostre famiglie, sui nostri bisogni. Iniziate ad investire le energie, sprecate per le pagliacciate ipocrite del 2 aprile, per ridurre le liste d'attesa e dare un servizio sanitario adeguato, per garantire a tutti davvero una buona scuola, ad inserire medici e operatori competenti belle strutture pubbliche TUTTE. Iniziate a fare quello per cui avete il privilegio di essere remunerati e potete dire di rappresentare lo STATO vale a dire "IL BENE DELLA COLLETTIVITÀ".
A voi politicanti, che camminate con la testa china e gli occhi bassi, dico che il mio sguardo resterà alto e dritto nei vostri occhi perché solo chi ha qualcosa di cui vergognarsi non lo tiene così. Io non ho nulla di cui vergognarmi, anzi! E voi potete dire lo stesso nei confronti delle nostre famiglie e di chi come dite voi " non ha retto " ?
Io non smetterò mai di far sentire la mia voce! Cari politicanti questa sotto è la mia faccia e la vedrete ovunque ci sarà bisogno di difendere i diritti di mio figlio e di quelle famiglie che vivono la nostra stessa condizione. Io non mi arrenderò mai voi fatemi dire "Ho sbagliato! Dio c'è e anche lo Stato!"



giovedì 30 novembre 2017

La FIOM divide i lavoratori sul diritto di assemblea

Oggi 30 novembre la Fiom ha deciso di dividere ulteriormente i lavoratori, sostenendo così la linea padronale di dividere gli sfruttati per indebolirli.
In questi anni si è diviso i lavoratori facendo credere
-       che l’abolizione  della scala mobile non avesse prodotto un impoverimento salariale;
-       che il pacchetto Treu non avrebbe mai creato un mercato di sfruttati con l’introduzione delle agenzie interinali;
-       che l’abolizione dell’art 18 non avesse nulla a che fare con coloro che avevano il posto fisso;
-       che il Jobs Act interessasse solo i giovani;
-       che le pensioni riguardassero solo gli anziani;
-       che la lotta dei deportati di Nola appartenesse solo a Nola e quelli dell’Itca solo all’Itca;
-       che l’accordo di Pomigliano mai si sarebbe allargato agli altri stabilimenti;
-       che le ditte interne alla Fiat non hanno nulla a che vedere con il mondo Fiat;
-       che le terziarizzazioni interne non sono uno spacchettamento che nasconde tagli del personale in esubero;
-       che essere licenziati senza un preavviso tocchi solo alle nuove generazioni;
-       che possa essere spiato solo il “cattivo” fuori dagli orari di lavoro, accettando che il datore di lavoro possa entrare nelle nostre intimità personali ed affettive.
-       che negli stessi stabilimenti possano esserci operai che svolgono le medesime mansioni con stipendi ed orari diversi.
L’ ennesima separazione avviene oggi!
Si vuol far credere che i problemi dei lavoratori Alfa Romeo, che lavorano sulla catena o nel reparto Finizione, non riguardino tutti i dipendenti dello stabilimento.
La strategia di dividere i lavoratori per renderli più deboli e addomesticabili è oggi utilizzata dalla Fiom che in tutta fretta è stata felicissima di tornare al tavolo con il padrone e mettersi al suo servizio.


La vittoria dei padroni e dei suoi SERVI è dovuta in questi anni alla divisione dei lavoratori
E’ urgente che torniamo ad essere uniti e senza individualismi settoriali
Diciamo NO alle assemblee di reparto e di aree produttive!

                                                                                                            Piedimonte S.G., 30 novembre 2017           
    Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti – Confederazione Unitaria di Base

Piedimonte San Germano: via Chiara Colonna, 6 - Tel -Fax 0776.403192 - cub.fr@libero.it

mercoledì 15 novembre 2017

Iscot: manovre in corso per allargare il banchetto dei sindacati padronali - Comunicato della FLMU-CUB di Piedimonte San Germano


Piedimonte S. Germano, 15 novembre 2017

ISCOT

♫AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA ♫

NON BASTA PIU’ LA UILM

L’AZIENDA CHIAMA I RINFORZI CONTRO I LAVORATORI

Ci sono organizzazioni sindacali che non hanno rappresentanza ed hanno la presunzione di rappresentare i lavoratori. Indicono assemblee e non le fanno.

Oggi, sul primo turno, ore 10.00 i lavoratori Iscot erano in attesa di fare l’assemblea.

La Fisascat-CISL, pur non avendo RSU nella Iscot Italia SpA, ha ottenuto un ora di assemblea per turno.

Il padrone riconosce la rappresentanza a chi non rappresenta nessuno e che si è prodigato in questi anni a firmare di tutto contro i lavoratori

Questa mattina, il segretario provinciale Cisl, sotto braccio del dirigente aziendale Iscot, invitato ad entrare in fabbrica con tre lacchè al seguito, si è rifugiato nella palazzina Fiat, pur di non confrontarsi con i lavoratori che lo attendevano in assemblea..

Questo è il modello sindacale che attuano questi soggetti che si spacciano per difensori dei lavoratori?

La realtà è che si sono aperte le grandi manovre per estromettere un sindacato ed una RSU seri che difendono i diritti dei lavoratori e da sempre sono contro l’arroganza padronale.

Mancavano altri pronti a firmare tutto anche in Iscot

BUON APPETITO !!!

Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti - Confederazione Unitaria di Base

Piedimonte S. Germano: Via Chiara Colonna snc - tel. 0776/403192 - e-mail: cub.fr@libero.it

venerdì 10 novembre 2017

Sabato 11 novembre a Pozzolo, Aperitivo al terreno dei 101


Pubblichiamo e condividiamo questa bellissima lettera aperta di Rita Di Fazio, operaia FCA


Nasce il Fronte di Lotta No Austerity Alessandria: pubblichiamo il loro comunicato stampa

Felicitazioni e auguri da parte della redazione di CUBlog.
Benvenuti nel FLNA e buone lotte insieme!


Ad Alessandria, in data venerdì 20 ottobre 2017, è stato costituito ufficialmente il Fronte di Lotta No Austerity Alessandria. Questa realtà di lotta, nata nel 2012 su iniziativa spontanea di singoli lavoratori, si pone l' obiettivo di contrapporre alla frammentazione delle lotte (di cui sono innanzitutto responsabili le burocrazie sindacali che rendono vittime i lavoratori e, di conseguenza, le intere masse popolari) una vera e solidale unità delle lotte, al di sopra delle sigle di appartenenza. Il gruppo di Alessandria  si pone l' obiettivo di seguire in modo partecipe e costruttivo, le principali lotte esistenti nel proprio territorio, non solo di carattere sindacale ma anche ambientale e sui diritti. 

Principali punti individuati sono:
-la lotta contro il terzo valico e la lotta contro le discariche di smarino e amianto
-i diritti sindacali nelle realtà lavorative del territorio, con annessi i rinnovi dei Contratti Nazionali di categoria e la lotta al precariato
-la lotta contro la violenza sulle donne 
-la contrapposizione a tutte le forme di razzismo e discriminazione. 
Invitiamo tutti /tutte coloro che vogliono conoscere meglio la nostra realtà di lotta a visitare il sito: www.frontedilottanoausterity.org
Per info e contatti ad Alessandria : Cristiano Biorci, frontedilotta.alessandria@gmail.com

Rinegoziare il contratto nazionale e rendere residuale il precariato! Comunicato stampa della FLMU-CUB di Piedimonte S.Germano

Stabilimento FCA di Cassino


COMUNICATO STAMPA
“Esistono ancora margini per ottenere la stabilizzazione
dei lavoratori precari della FCA di Cassino”

A dichiararlo è il sindacato FLMU CUB che interviene sulla giornata di otto ore di sciopero tenutasi Mercoledì 8 novembre per i dipendenti dello stabilimento.
“Come sindacalisti e attivisti della FLMU CUB abbiamo aderito allo sciopero perché crediamo nel valore assoluto della lotta, delle rivendicazioni e dell’autodeterminazione dei lavoratori. Anche se altri sindacalisti di altre organizzazioni sindacali boicottano sistematicamente tutti gli scioperi dei sindacati di base, arrivando addirittura ad andare nelle linee di montaggio a dissuadere i lavoratori nell’aderire, noi continuiamo a pensare che lo sciopero è l’unica risposta alla domanda di rivendicazioni. Certo, se anche le altre organizzazioni sindacali avessero scioperato PRIMA dei licenziamenti e non DOPO, forse avremmo avuto più possibilità di incidere sulle scelte che l’azienda avrebbe maturato nelle ore successive. Come sindacati di base, il venerdì prima delle 530 espulsioni dei lavoratori interinali, abbiamo proclamato uno sciopero di otto ore proprio per chiedere conto del precariato all’interna dell’azienda, ma evidentemente CGIl, CISl e UIL pensano che aver chiesto un incontro con l’azienda, senza peraltro aver ottenuto alcuna risposta, o indire un’assemblea sindacale, fosse il massimo che sindacalmente si potesse fare”.
“E abbiamo scioperato anche se, nel merito, non condividiamo la proposta di rotazione tra lavoratori precari – prosegue la nota della FLMU CUB di Cassino - Pensiamo che dividere un posto di lavoro precario per due lavoratori precari non è la soluzione al superamento del precariato, per cui lottiamo e scioperiamo”.
“Rinegoziare il contratto nazionale dei lavoratori della FCA per rendere residuale ogni forma di precariato – concludono i rappresentanti della FLMU CUB – è diventato ormai necessario e improcrastinabile. Mai in Fiat si era raggiunto un livello così alto di precariato e mai, a memoria d’uomo, ci sono state così tante espulsioni dalla fabbrica. E sono proprio la stabilizzazione dei lavoratori precari e la necessità di cancellare tutte le forme di precariato, che dovrebbero essere centrali in una piattaforma rivendicativa dei soggetti politici, sindacali e istituzionali che intendono aprire una vertenza territoriale contro azienda, regione e governo.
Tutto il resto, ovvero impiegare due precari al posto di uno, rappresenta palliativi e surrogati che non interessano né noi nè i lavoratori interinali.”
Piedimonte S.G., 09/11/2017

Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti - Confederazione Unitaria di Base

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mercoledì 1 novembre 2017

830 giovani spremuti come limoni! Comunicato della FLMU-CUB di Piedimonte San Germano

830 GIOVANI SPREMUTI COME LIMONI

ILLUSI E DELUSI DALLA PIÙ GRANDE AZIENDA ITALIANA

300 RINNOVI DI CONTRATTI SU 830

Nessuno degli 830 ragazzi entrati con contratto di somministrazione fino alle ore 22.00 del 31 ottobre, giorno di scadenza dei contratti, è stato informato se fosse stata prorogata la sua prestazione lavorativa.

Le agenzie interinali verso le 17.00 hanno inviato messaggini sui cellulari dei precari comandandogli di essere sempre reperibili in quanto il giorno seguente, 1 novembre e giorno di festa, sarebbero stati informati della probabile proroga.

Si, una proroga ! Fino al 31 dicembre 2017.

La tanto attesa e promessa assunzione a tempo indeterminato anche questa volta è una presa in giro

Arroganza padronale tipica della fine ottocento ed invece siamo in Fiat, anzi Fiat Chrysler nell’anno 2017.

Le solite assunzioni precarie unte da promesse pre-elettorali, che sono servite ad ingrassare politici e sindacalisti che si sono candidati nelle liste comunali a Maggio e che oggi non solo si pronunciano a giochi fatti ma non pretendono risposte per l’utilizzo di mano d’opera precaria, impiegata con sgravi fiscali, che dovrebbe prevedere l’obbligo di un controllo da parte delle istituzioni.

Quali sono stati i criteri oggettivi di scelta per queste proroghe? Su che basi sono state scelti alcuni nomi discriminando altri? Sono stati rinnovati precari con quali mansioni a discapito di quali altre? Si è prorogato coloro che hanno lavorato sulla catena di montaggio o nella logistica? Nel reparto montaggio, nella plastica o verniciatura?

In azienda le RSA si sono completamente prostrate. Unica “pretesa” è stato di ottenere un accordo in data 31 ottobre nel quale viene sottoscritto che 530 ragazzi verranno richiamati in caso di salita produttiva nel 2018.

Un accordo beffa, che ha il valore giuridico di carta straccia, che sindacalmente è una vera presa in giro da parte di chi dovrebbe tutelare l’occupazione. Accordi fantoccio che si sono avuti già nel 2002, nel 2006 e che tutti sappiamo non hanno mai avuto seguito.

Alimentare le speranze dei padri, delle madri, dei fratelli e dei mariti di tutti i 530 sfruttati, i quali innegabilmente hanno apportato un grande contribuito allo stabilimento e al marchio Alfa. Se oggi non siamo in regime di solidarietà dobbiamo questo anche al loro impegno.

Venerdì scorso, 27 ottobre, la Flmuniti-Cub ha invitato i lavoratori a scioperare. L’adesione è stata bassissima. L'atteggiamento servile dei padri ha inciso molto sulla scelta aziendale di non rinnovare un numero maggiore di ragazzi. Dove non c’è gioco di forza ma solo sudditanza passiva, l’atteggiamento aziendale diventa ancora più arrogante.

Le conquiste di un tempo si sono ottenute solo con la lotta e la solidarietà degli operai e degli sfruttati.

Il silenzio, l’omertà e il totale asservimento hanno fatto sì che diventi lecito sia prendere in giro i padri sia beffeggiare i figli.

LO SCIOPERO È L’UNICO STRUMENTO PER RICONQUISTARE VOCE IN CAPITOLO

È ORA DI DIRE BASTA! DIAMO DIGNITÀ AI NOSTRI FIGLI!

NON CI SI PUO’ RASSEGNARE SENZA COMBATTERE!

Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti - Confederazione Unitaria di Base

Piedimonte S. Germano: Via Chiara Colonna 6 - tel. 0776/403192 - e-mail: cub.fr@libero.it

ALITALIA : TRADITO IL RISULTATO DEL REFERENDUM!


lunedì 30 ottobre 2017

Comunicato della Cub Sur Modena contro il Liceo Quadriennale.

LICEO QUADRIENNALE: RESPINGIAMOLO!


Dal 20 ottobre fino al 13 novembre gli istituti scolastici (licei e tecnici) potranno presentare la loro candidatura alla sperimentazione del “liceo quadriennale”. La Cub Sur di Modena, come già espresso in altri comunicati, è contraria a questa sperimentazione, che nasconde nuovi pesanti tagli e rappresenta un’accelerazione sul terreno dell’aziendalizzazione dell’istruzione.

La riduzione del percorso scolastico da cinque a quattro anni, infatti, comporta inevitabilmente nuovi tagli di organico (il Fatto Quotidianoipotizza 40 mila cattedre in meno!), con lo stravolgimento e il prolungamento dell’orario giornaliero di studenti e insegnanti. Non solo: si tratta di un’aberrazione dal punto di vista pedagogico, con uno scadimento nella qualità dell’istruzione (soprattutto perché associata all’alternanza scuola-lavoro, che già sottrae molte ore all’insegnamento disciplinare e allo studio pomeridiano).

Al Ministero dell’Istruzione la sottosegretaria Angela D’Onghia ha dichiarato che “l’abbreviazione di un anno del percorso di studi consentirebbe alle nuove generazioni di accelerare l’ingresso nel mondo del lavoro”. Ecco allora svelato uno dei veri motivi alla base di questa sperimentazione: venire incontro alle esigenze del mercato e delle imprese, che non hanno certo a cuore la qualità dell’istruzione, ma piuttosto mirano a renderla esclusivamente funzionale allo sfruttamento di forza-lavoro dequalificata.

La Cub Sur di Modena fa appello a tutti i docenti a respingere in sede di collegio docenti l’ipotesi del liceo quadriennale. Ricordiamo che ogni scuola può candidarsi alla sperimentazione, ma non esiste nessun obbligo e, soprattutto, la canditura deve essere approvata in collegio docenti.

I collegi docenti possono quindi respingere la candidatura. E’ quello a Modena è successo, ad esempio, nei Licei Muratori e San Carlo (ora accorpati): il collegio docenti a larghissima maggioranza si è espresso contro qualsiasi ipotesi di introduzione del liceo quadriennale. Invitiamo anche gli altri collegi a seguire questo esempio. Per ogni informazione potete contattarci a cubmodena@tiscali.it.

CUB SUR MODENA 


I lavoratori Alitalia inviano sostegno e solidarietà alla lotta dei lavoratori argentini di Aerolineas Argentinas e Austral


domenica 15 ottobre 2017

LE DICHIARAZIONI VERGOGNOSE E INACCETTABILI DI CALENDA - Comunicato stampa di Cub Trasporti e AirCrewCommitee

COMUNICATO STAMPA

-- LE DICHIARAZIONI VERGOGNOSE E INACCETTABILI DI CALENDA --

Cub trasporti ed AirCrewCommittee: RiLANCEREMO LE MOBILITAZIONI.

Oggi il Ministro Calenda ha fatto delle dichiarazioni irresponsabili sulla vicenda Alitalia, durante l'intervista che gli ha fatto la giornalista  Annunziata su Rai 3.

Dalle dichiarazioni del Ministro emerge in modo inequivocabile il suo livore contro i lavoratori che hanno respinto il Piano di tagli ed esuberi con un determinato NO al Referendum AZ in primavera.

UNA RABBIA INCONTENIBILE E PERICOLOSA

Calenda ha la "bava alla bocca" e non riesce a nascondere la rabbia per aver subito un sonoro "schiaffo" dai lavoratori che, oltre ad ignorare il suo appello ad avallare ulteriori sacrifici e licenziamenti, non si sono lasciati convincere neppure da Gentiloni, Delrio e Poletti. La categoria è stata saturata di promesse sul rilancio della ex-Compagnia di Bandiera italiana, mai concretizzate e sempre rivelatesi false e cariche di gravissime ripercussioni per i lavoratori.

In realtà Calenda, indipendentemente da quanto dice, ha già nazionalizzato Alitalia ma senza preparare un Piano di rilancio: con 900 mln di euro puo' costruire un piano di riassetto, invece di continuare a blatelare e a ipotecare il futuro dei lavoratori e della nostra compagnia, forte di come il trasporto aereo continui a crescere da anni.

Il Ministro non si dà pace che i lavoratori abbiano capito il bluff preparato ad aprile 2017 dalle istituzioni,   sostenuto da cgilcisluilugl (...salvo poi la Camusso abbia preso atto del parere della categoria e successivamente  dichiarato che i lavoratori avevano avuto  ragione a votare NO).

CALENDA VUOLE COLPIRE I LAVORATORI AZ PER "EDUCARE" TUTTI GLI ALTRI

Calenda, in realtà, come ha fatto con i lavoratori Almaviva di Roma, vuole punire la categoria per aver rifiutato le sue menzogne.

Addirittura la conduttrice Annunziata ,durante l'intervista, ha sottolineato come Calenda avesse il "dente avvelenato".

DEVE PARTIRE UNA MOBILITAZIONE SENZA SOSTA

È necessario rispondere con determinazione e forza a tali irresponsabili attacchi.

 La Cub Trasporti ed AirCrewCommittee, oltre al 27 ottobre p.v.,  hanno già programmato un altro sciopero per il 1.12.2017: la vertenza Alitalia deve diventare incessante, non deve e  non può fermarsi.

 Probabilmente Calenda&Soci nelle prossime settimane tenteranno il colpaccio per arrivare alle elezioni con la vertenza Alitalia risolta. Da quanto trapela il Governo sta favorendo il ritorno di Etihad alla cloche di Alitalia, ovvero il "cavaliere emiratino" di renziana memoria che ha causato il fallimento  più rapido della storia dell'aviazione civile, portando alla liquidazione la ex-Compagnia di Bandiera in soli 27 mesi, dal suo arrivo il 1.1.2015.

CALENDA PALADINO DEGLI INTERESSI DEI CONTRIBUENTI? LA FACCIA FINITA DI RACCONTARE MENZOGNE: "IL RE È NUDO!"

Calenda attacca i lavoratori AZ che, secondo lui, pretendono di scaricare i sacrifici sui contribuenti: come se 10.000 licenziamenti del 2008 non fossero esistiti in Alitalia e altri 2200 nel 2014 non si siano mai verificati, oltre ad una precarietà dilagante e tagli salariali e normativi pesantissimi.

 Come se i Commissari AZ non avessero inferto già un taglio di 1800 dipendenti, in attesa di capire cosa succederà per Alitalia, mentre continuano ad assumere lavoratori precari e ad utilizzare in modo irresponsabile ed illecito la cigs e i riposi tra gli AA/VV, palesando che non esistono esuberi.

I LAVORATORI AZ NON HANNO SPERPERATO IL DENARO PUBBLICO: LO HANNO DILAPIDATO GLI "AMICI DEGLI AMICI" CHE CALENDA BEN CONOSCE

  Come se i denari sperperati da Alitalia pubblica e  acor di più quelli "aspirati" dalla Cai,
e poi  da Alitalia Sai, se li fossero spartiti i lavoratori: un Ministro da archiviare al più presto, che finge di non  conoscere gli errori strategici dei "salvatori" emiratini che, solo per fare un esempio, hanno liquidato l'informatica AZ (...un settore dove non si è voluto fare chiarezza neppure sugli appalti illegittimi e di "comodo" emersi recentemente!), quintuplicando le spese di esercizio della compagnia.

GLI EXTRA-COSTI SULLE MANUTENZIONI, SUL LEASING DEGLI AEROMOBILI E SUL CARBURANTE

Calenda finge di non sapere che le responsabilità del fallimento sono da rintracciare negli extra costi dei contratti per il carburante, delle manutenzioni e del leasing degli aeromobili: tutti capitoli di spesa di cui non è dato sapere cosa si sia fatto veramente e perché anche i Commissari AZ non intervengano con urgenza, rimandando qualsiasi scelta al futuro compratore.
Per non parlare della svendita degli slots Az ad Etihad sull'aeroporto di Londra.

LA VERTENZA ALITALIA ENTRA NEL VIVO: FERMIAMOLI!

La vicenda Alitalia entra nel vivo e, se quelle annunciate da Calenda sono le premesse, e' urgente rilanciare la mobilitazione.

Intanto però il Ministro Calenda smetta di continuare a pompare denaro pubblico nelle casse delle aziende "amiche" che non hanno mai investito 1 euro dei loro profitti e hanno seminato precarieta' e bassi salari. Smetta di convogliare  nelle casse delle banche che hanno speculato sulle spalle dei contribuenti.
Calenda utilizzi le ricchezze pubbliche per gli interessi collettivi e dei cittadini.

Calenda si ricordi che è un rappresentante istituzionale e che in questo modo non fa gli interessi degli italiani, come non li hanno fatti i Governi che hanno favorito la crescita delle low-cost a cui da decenni vanno complessivamente oltre 200 mln di euro l'anno di denaro pubblico.
Questi sono aiuti pubblici elargiti senza alcun ritorno per la collettività, che ha invece  subito la cancellazione di tratte e voli per 300 mila passeggeri italiani con il tonfo di Ryanair.

Calenda faccia un atto  di sincerità e sveli ai cittadini la sua vera missione e la sua vera natura: il responsabile del Mise ha ben altri interessi rispetto a quello del futuro del nostro Paese. Forse per Calenda sono più importanti gli interessi degli speculatori e delle lobby finanziarie europee e non solo?

CALENDA TOLGA IL DISTURBO: SE NON ALTRO COME ATTO DOVUTO NEI CONFRONTI DEI CITTADINI, VISTO CHE FA PARTE DI UN GOVERNO CHE GLI ITALIANI NON HANNO MAI VOTATO.

La Cub Traporti e AirCrewCommittee confermano lo sciopero generale del 27.10.2017  e quello del 1.12.2017 per i lavoratori Alitalia, dichiarando fin da ora che la categoria deve restare in campo partecipando anche alle iniziative indette da altre OO.SS. in altre date.

Roma 15.10.2017  CUB TRASPORTI - AIRCREWCOMMITTEE

(cell. 393103997)

giovedì 5 ottobre 2017

Un altro autunno di occasioni perdute? Intervista a Fabiana Stefanoni sulla situazione sindacale e sullo sciopero generale



Ringraziamo la compagna Fabiana Stefanoni con cui collaboriamo nel Fronte di Lotta No Austerity e la redazione web del PdAC per la pubblicazione di questa intervista che, ci teniamo a evidenziarlo, condividiamo totalmente!

La redazione di CUBlog


A cura della redazione web
 
La situazione sociale in Italia non accenna a migliorare: eppure Cgil, Cisl e Uil non rilanciano azioni di lotta e, anzi, appoggiano il governo persino nei suoi tentativi di ridimensionare ulteriormente il diritto di sciopero nei trasporti. Al contempo, il sindacalismo conflittuale e “di base” ha, anche quest’anno, deciso di organizzare due date separate di sciopero generale. Alcuni sindacati sciopereranno il 27 ottobre (Cub, Si.Cobas, Slai Cobas, Usi-Ait) mentre altri il 10 novembre (Usb, Confederazione Cobas, Unicobas). Ne parliamo con Fabiana Stefanoni, responsabile sindacale di Alternativa Comunista.

 
Anche questo autunno il sindacalismo di base si presenterà diviso in occasione dello sciopero generale. Un film già visto che si ripete, non credi?

Purtroppo sì. Esattamente un anno fa, all’indomani del tragico omicidio di Abdel Salam durante un picchetto di sciopero, avevamo criticato la decisione dei dirigenti dei sindacati conflittuali di dividere il fronte di classe proclamando due date di sciopero generale separate e contrapposte, una il 21 ottobre e una il 4 novembre: quest’anno il film sembra ripetersi più o meno identico. Eppure nulla è più urgente della costruzione di un grande sciopero unitario e di massa al fine di respingere al mittente gli attacchi del governo e dei padroni: il governo prepara l’ennesima finanziaria lacrime e sangue e, soprattutto, minaccia di ridimensionare ulteriormente il diritto di sciopero, già fortemente limitato nei cosiddetti “servizi essenziali”, dalla scuola alla sanità ai trasporti.


Secondo te perché i dirigenti di Cgil, Cisl e Uil non vogliono proclamare uno sciopero generale? 

I dirigenti di Cgil, Cisl e Uil hanno i loro “buoni motivi” burocratici per non proclamare uno sciopero generale, in particolare dopo la firma dell’Accordo della Vergogna (1) e l’intesa del 2016 con Confindustria sulla cogestione delle crisi aziendali. La burocrazia di questi grandi apparati sindacali mira solo a garantirsi una buona convivenza col governo e coi padroni, rinunciando ormai persino a mimare il conflitto sociale… e per fortuna in qualche caso i lavoratori cominciano a capirlo, come dimostra ad esempio lo straordinario risultato del referendum in Alitalia (2).
Eppure la situazione sociale economica in Italia, al di là della propaganda governativa che si inventa grandi miglioramenti, resta disastrosa: il tasso di disoccupazione è tra i più alti d’Europa (superiore all’11%, oltre il 35% quella giovanile!), i salari e gli stipendi non servono nemmeno a sopravvivere, i lavoratori sono indebitati fino all’osso e la privatizzazione dei servizi pubblici aumenta drasticamente le loro spese. Contemporaneamente, mentre la sanità e l’istruzione sono devastate dai tagli, il governo regala decine di miliardi alle banche e, sotto forma di incentivi e ammortizzatori, alla grande industria. Per i capitalisti, così come per i politici corrotti che li rappresentano, saltano sempre fuori carote d’oro, mentre ai proletari vengono riservate solo bastonate.


Le statistiche parlano, infatti, di un calo di fiducia nei sindacati. Cosa pensi delle affermazioni di Di Maio del M5S?

Di Maio, come tutto il M5S, dopo essersi presentato come forza “antisistema” di opposizione, si appresta a governare per conto della borghesia, come già stanno facendo nelle giunte che controllano, a partire da Roma. Approfitta della giusta e comprensibilissima sfiducia dei lavoratori nei confronti di apparati burocratici chiusi nella difesa dei loro interessi di bottega per attaccare indistintamente i diritti sindacali. Non solo: mentre critica i sindacati, annuncia una “manovra shock” per favorire le imprese, cioè “l’abbassamento del costo del lavoro”. E’ quello che hanno fatto tutti i governi fino ad oggi, da Prodi a Berlusconi, da Monti a Renzi a Gentiloni: abbassare il costo del lavoro significa colpire i salari degli operai. Del resto, non è l’unico aspetto con cui il M5S si presenta in continuità con gli altri partiti borghesi: razzismo, maschilismo, corruzione (come dimostrano le vicende in cui è coinvolta la sindaca Raggi). Ultimamente il M5S ha calato completamente la maschera: auspichiamo che gli attivisti sindacali e gli operai che hanno riposto fiducia in questo movimento-partito ne comprendano finalmente la natura borghese e reazionaria.


Ma torniamo al tema dello sciopero generale. Se è chiaro, come dici, che le burocrazie di Cgil, Cisl e Uil non hanno interesse ad alzare il livello dello scontro di classe, come spieghi invece la decisione del sindacalismo “di base” di rinunciare all’occasione di proclamare uno sciopero generale unitario? 

Tanto è forte l’esigenza dei lavoratori e delle lavoratrici di organizzare a una forte risposta di lotta e di classe all’attacco del governo e dei padroni quanto sono deboli le argomentazioni portate dai dirigenti dei sindacati conflittuali per giustificare questa scelta masochistica. La direzione di Usb ha accampato scuse risibili (una riunione internazionale alcuni giorni dopo…) per non convergere sulla data del 27 ottobre, al contempo i dirigenti dei sindacati che hanno proclamato lo sciopero il 27 ottobre hanno fatto di tutto evitare una data comune con Usb. Tra gli argomenti usati da qualcuno c’è un ragionamento solo apparentemente corretto: affermano che, firmando il famigerato accordo della vergogna, i dirigenti di Usb e della Confederazione Cobas hanno tradito la lotta. E’ innegabile: la firma di quell’accordo è stata un fatto gravissimo, che ha indebolito la capacità di resistenza di tutta la classe lavoratrice. Ma ritenere che questo possa giustificare l’idea di scioperi separati e contrapposti è un’assurdità.


Come si deve costruire, a tuo avviso, uno sciopero generale? 

Possiamo prendere ad esempio quello che fanno i sindacati di base di altri Paesi. Vediamo quello che succede in questi giorni in Francia o in Catalogna ad esempio. Le lavoratrici e i lavoratori francesi stanno preparando in questi giorni la terza giornata di sciopero unitario contro il governo Macron e contro la riforma del lavoro (due giornate di sciopero sono già state organizzate a settembre). In Catalogna i sindacati di base e conflittuali hanno promosso, il 3 ottobre, una grande giornata di sciopero generale unitario contro la repressione del governo centrale e della guardia civile, a sostegno delle masse popolari catalane. L’appello a proclamare lo sciopero generale è stato lanciato a tutti i sindacati, per quanto complici o opportunisti siano giudicati i loro dirigenti. Ed è giusto che sia così: lo sciopero generale deve presentarsi, per sua stessa natura, come lo sciopero di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici contro il nemico di classe (sciopero generale, appunto). Solidaires (il più grande sindacato di base francese) ha scioperato con la Cgt francese (l’equivalente della nostra Cgil, per intenderci), ovviamente su piattaforme diverse, ma pur sempre lo stesso giorno: lo scopo era organizzare un’azione incisiva e di massa, per respingere la riforma del lavoro. In Catalogna, i grandi sindacati burocratici (Comisiones obreras e Ugt) si sono invece sfilati, per loro decisione e non per esclusione altrui, dallo sciopero generale (proclamato invece dai sindacati di base presenti in Catalogna, dalla Cgt ai Co.Bas): lo sciopero è riuscito lo stesso, con adesioni pari all’80% nelle principali fabbriche e centinaia di migliaia di lavoratori in piazza.
Quello che sembrano non capire i dirigenti sindacali di casa nostra (mi riferisco ora al sindacalismo “di base”) è che non si deve confondere la costruzione del proprio sindacato – che spesso, per essere coerente e di lotta, deve passare per rotture e profonde differenziazioni – con le azioni di sciopero e di lotta: nella costruzione di queste ultime bisogna sempre sforzarsi di cercare la massima unità d’azione. Occorre sempre dimostrare ai lavoratori degli altri sindacati di essere disposti a lottare al loro fianco contro i padroni e il governo, indipendentemente dalle sigle e dalle bandiere: è anzi questo il miglior modo per smascherare la politica opportunista dei loro dirigenti e sottrarli alla loro influenza. Questo è tanto più valido in relazione alla costruzione di uno “sciopero generale” degno di questo nome.


Hai descritto scenari, quello catalano e quello francese, che appaiono molto differenti da quello cui assistiamo qui in Italia…

In realtà in Italia assistiamo a uno scenario contradditorio. Da un lato i sindacati conflittuali stanno proclamando scioperi unitari e incisivi nelle fabbriche e nelle vertenze di categoria: dai trasporti (pensiamo al riuscito sciopero del 2 ottobre nel comparto aereo e aeroportuale) all’industria, dalle telecomunicazioni al telemarketing. Dall’altro lato, quando si tratta di unificare tutte queste vertenze in una grande azione unitaria di sciopero generale… si spezzettano le date. C’è una palese contraddizione, che a mio avviso si può spiegare solo con una grande distanza dei dirigenti delle confederazioni sindacali non solo dai lavoratori e alle lavoratrici nei luoghi di lavoro (che capiscono istintivamente la necessità di lottare e scioperare uniti per sconfiggere il nemico di classe), ma anche spesso dai loro stessi attivisti.
Al di là del fatto scontato che le dinamiche della lotta di classe sono imprevedibili, è evidente che i risultati nell’immediato sono molto negativi. Prima di tutto, si perde l’occasione di convogliare il malcontento sociale in una grande azione di sciopero generale: ne approfitteranno non solo il governo e i padroni, ma anche le varie organizzazioni populiste e fasciste (pensiamo solo alla recente gravissima aggressione di un picchetto di sciopero alla Sda di Carpiano). In secondo luogo, si rischia di svuotare di significato lo stesso concetto di “sciopero generale”: i lavoratori e gli stessi attivisti del sindacalismo conflittuale lo percepiranno come un momento distinto dallo scontro di classe in cui sono impegnati quotidianamente, quasi fosse un mero momento propagandistico del proprio sindacato, anziché – come dovrebbe essere - la più forte e incisiva azione di lotta nello scontro politico con governo e padronato.
Concludo dicendo che, da questa ennesima triste storia, possiamo forse trarre un insegnamento: è necessario e urgente costruire dal basso, col protagonismo diretto e decisionale dei lavoratori e degli attivisti sindacali che lottano, un ampio fronte unico delle lotte, che possa imporre ai dirigenti sindacali quell’azione incisiva e unitaria che serve urgentemente alla classe lavoratrice per vincere. E’ quello che, ad esempio, stiamo cercando di fare impegnandoci nel rafforzamento del Fronte di Lotta No Austerity.
 

(1) Si veda questa intervista: http://www.alternativacomunista.it/content/view/2219/78/
(2) Per i dettagli su questa lotta straordinaria rimandiamo a questo articolo di M. Bavassano: http://www.alternativacomunista.it/content/view/2449/1/