lunedì 23 giugno 2014

volantino del sito della CUB



Cub si mobilita per la democrazia nei luoghi di lavoro.
L’intesa del 10/1 2014 tra cgil-cisl-uil e Confindustria toglie ai lavoratori ogni possibilità di tutela e di lotta e punta all’ omologazione del sindacato di base. La democrazia nei luoghi di lavoro  esiste solo se sono garantite le seguenti agibilità:
A) Possibilità di riunione durante e fuori l’orario di lavoro in azienda.
B) Elezione democratica dei propri rappresentanti sindacali e della sicurezza.
C)Titolarità sulle rivendicazioni e sulla delegazione che tratta.
E) Diritto di sciopero e tutela contro ogni  discriminazione.

sabato 14 giugno 2014

Volantino realizzato per l'Assemblea in cui si enuncia l'apertura di una procedura di mobilità/licenziamenti fasulli in "ragione" del massimo profitto

39 lavoratori a casa, tra mobilità e contratti interinali,
in FLINT nelle sedi di Baranzate e Cinisello !
Questo è quanto annunciato nella paventata mobilità
delle ultime settimane.
 Quando va bene, a loro i dividendi ! 
Quando prevedono una riorganizzazione del lavoro,
oltretutto con un incremento dei volumi da produrre,
a pagare sono, come al solito, i più deboli !

E’ una vergogna che anche FLINT, azienda di storica solidità e serietà, si adegui ad un modello sempre più orientato alla “subordinazione del lavoro alla finanza” con la prospettiva involutiva di tagli e precarizzazione del lavoro, investendo sempre meno nelle attività produttive e nella forza lavoro, per orientarsi alla mera gestione finanziaria di fare impresa.

Infatti, una efficiente organizzazione del lavoro non si esercita con un taglio di 39 posti di lavoro, di cui 12 lavoratori a termine, invisibili da questo grave impatto sociale, bensì con investimenti per innovazione di processo e di prodotto, nonché nella forza lavoro che è il vero motore dello sviluppo dell’impresa.

ALLCA CUB per una questione di principio è da sempre contraria ad ogni licenziamento NON VOLONTARIO e si opporrà pubblicamente con forza per contrastare ogni eventuale licenziamento involontario, anche di fronte ad un possibile, quanto scandaloso consenso delle organizzazioni sindacali firmatarie, mettendo in atto ogni misura volta a tutelare i diritti di tutti i lavoratori e alla salvaguardia dei posti di lavoro.


 No alla mobilità involontaria, Sì a strumenti di solidarietà collettiva per impedire i licenziamenti forzosi

Le divisioni fra i lavoratori non pagano mai e favoriscono solo il padronato.
Ricordiamo invece che l'unione e la lotta pagano sempre.
Non rassegnarti ed unisciti alle iniziative di lotta: insieme si può fare molto !


Milano, 13 giugno  2014

ALLCA - CUB  - 20130 Milano - V.le Lombardia, 20 -  Tel. 02/70631804 - 

giovedì 12 giugno 2014

DONNE e LAVORO: il peso di conciliare tempi di lavoro, vita familiare e vita sociale

Tempi di vita e di lavoro:
un'altra organizzazione è possibile !
Non sono i desideri ed i tempi delle donne non adeguati al mercato del lavoro. E' il lavoro così come è organizzato lontano dalla vita di tutti, di donne e uomini.

Le condizioni generate dalle regole dell'economia mondiale impongono alle donne di portare su di sé il peso di più ruoli: dal lavoro riproduzione sociale biologico (maternità), lavoro di cura e assistenza in seno alla famiglia (bambini, anziani ed ammalati), lavoro domestico, fino a quello professionale nell'ambito del lavoro pubblico e privato.
Questo grosso carico di lavoro di cura e domestico, con quello professionale strutturato su più turni, con tempi e ritmi vincolati dall'organizzazione della produzione, si rende sempre più difficile conciliare i tempi della vita familiare con quelli dell'attività lavorativa, e ancor meno con le esigenze personali.

L'importanza della pausa pasto ! Una corretta alimentazione nella pausa mensa a lavoro migliora la produttività e la sicurezza dei lavoratori

La pausa pasto oltre ad essere una esigenza fisiologica è un momento di riposo, di recupero delle energie spese, di relazione con i colleghi di lavoro, di liberazione dallo stress e di allontanamento dal posto di lavoro. Molto spesso l'alimentazione sul lavoro è percepita dai datori di lavoro come una questione secondaria o un ostacolo.

Nel 2007 per stimolare i lavoratori alla partecipazione attiva nel prendersi in carico le sorti delle proprie condizioni ho lanciato questo messaggio atto a spronare la consapevolezza della propria forza da mettere in pratica.

Siamo alle elezioni della nuova RSU... ma cosa fa il signor Bisognerebbe?
E' giunta ora di eleggere la nuova RSU e molti, a ragione, vogliono cambiare l'attuale stato di condizioni.

Ma chi è il signor Bisognerebbe?
E' colui che vorrebbe che qualcun altro gli realizzi i suoi “bisognerebbe”. Ma è anche colui:
- che non ne può più di avere l'orario multiperiodale, poiche oltre a subirlo, rovinandogli ogni vita sociale, lo penalizza economicamente rispetto ad altri lavoratori che hanno un'orario ordinario e che usufruiscono dell'indennità di straordinario nello stesso giorno in cui per lui il lavoro è orario ordinario.
- che non vuole che gli vengano negati dei diritti e che sia tutelato dal sindacato.
- che non vuole essere illuso sul premio di partecipazione con cifre belle da leggere e non da realizzarsi nella realtà, poiché ha dato tanto con il proprio lavoro e non ha voglia di districarsi con accordi tipo "concorsi a premi".
- che non vuole peggiorare le condizioni di lavoro rispetto a ritmi e tempi, oltre che a garantire salute e sicurezza.
- che non vuole accettare condizioni economico-professionale non adeguatamente compensate rispetto alle mansioni di responsabilità che svolge.
- che non vuole che la sua azienda possa chiudere, che il suo lavoro venga esternalizzato, che il suo salario reale diminuisca ad ogni rinnovo contrattuale, e che i giovani, magari suoi figli, a cui offrono solo lavori precari, non abbiano un futuro.
- che non vuole il suo TFR finisca nei fondi pensione, dove nella migliore delle ipotesi, non si sa che fine faranno.

Ma difronte a ciò, cosa fà il signor Bisognerebbe? Nulla!
Dice, spesso e volentieri: “Bisognerebbe fare qualcosa perché tutto questo non avvenga!”.
Poi pero’, nella sua pratica quotidiana, per “quieto vivere”, per fare “carriera”, per non esporsi o per non contrariare il suo capo o il suo dirigente, magari perché gli fanno fare straordinari o molto più’ semplicemente perché è alla ricerca di “gratificazione” o per sentirsi “considerato”, finisce per tappare  buona parte dei i buchi che farebbero saltare il sistema ed entra in contraddizione palese con tutti i suoi “bisognerebbe”.

VIDEOSORVEGLIANZA E PRIVACY NEI LUOGHI DI LAVORO

Le telecamere sul lavoro non portano al licenziamento
Le norme del Garante in tutela dei cittadini 
e dello Statuto dei Lavoratori
L’installazione di impianti di video-sorveglianza e di sicurezza con telecamere sui luoghi di lavoro non costituisce una prova a danno del dipendente in una causa di licenziamento se non c’è autorizzazione alla ripresa e alla video-sorveglianza da parte del tribunale del Lavoro.

mercoledì 11 giugno 2014

Appello di No Austerity contro l'accordo vergogna sulla rappresentanza sindacale

Aderisci anche tu alla campagna contro l'accordo vergogna sulla rappresentanza

Il 10 gennaio 2014 i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil hanno firmato, insieme con i rappresentanti di Confindustria, un accordo ("Testo unico sulla rappresentanza") che azzera la democrazia sindacale nelle aziende private, estendendo il modello "Marchionne", già in vigore nel gruppo Fiat, a tutte le aziende private. Confindustria, Cgil, Cisl e Uil con questo testo hanno deciso che solo i sindacati che "accettino espressamente, formalmente e integralmente i contenuti del presente accordo" potranno partecipare alle elezioni rsu e nominare rsa. Ma i sindacati che sottoscrivono questo accordo perdono automaticamente il diritto di sciopero e di azione sindacale conflittuale! Infatti, laddove un contratto/accordo (aziendale o nazionale) fosse sottoscritto dal 50% + 1 delle rsu/rsa o sindacati di categoria, né i sindacati firmatari né le rsu potranno più organizzare iniziative di sciopero, di lotta o di contrasto sindacale in generale contro quel contratto/accordo. I sindacati firmatari che organizzeranno azioni contro un contratto/accordo che non hanno approvato potranno subire sanzioni economiche (multe) e la soppressione di importanti diritti sindacali. Non solo: non sarà nemmeno più possibile organizzare proteste o scioperi durante le trattative!

Si tratta di un accordo liberticida, che cancella i più elementari diritti, come quello di scioperare contro accordi che non si condividono!

Facciamo appello alle confederazioni sindacali nazionali, ai sindacati di categoria, ai delegati, ai collettivi aziendali e ai singoli lavoratori o attivisti di tutte le sigle sindacali a:
1. non accettare il ricatto e non firmare questo accordo in nessuna istanza (nazionale, di categoria, aziendale).
2. sostenere una campagna di controinformazione in tutti i luoghi di lavoro.
3. organizzare iniziative di lotta ampie e unitarie in tutte le città, promuovendo momenti di protesta in tutte le città.
4. Costruire una mobilitazione nazionale fino al ritiro dell'accordo stesso.

Prime adesioni all'appello:

Cub Toscana
Rsa Fiom Ferrari
Flmuniti Cub Ferrari
Rsu 47 Bordo Trenitalia Toscana
Licenziati politici Esselunga di Pioltello Si.Cobas
Coordinamento Migranti Verona
Resistenza Operaia - Fiat Irisbus
Usb Cremona
Rsu Cub Cobas Telecom Puglia
Si.Cobas Bergamo
Movimento Cassintegrati Telcom
Cub Sur Modena
Precari della scuola in lotta Modena
Cub Sanità Cremona
Rsa Fisac Cgil Equitalia Nord (CR)
Rsu Fiom La Protec San Giovanni in Croce
Cobas Monopoli
Comitato No licenziamenti Eco Leather (BA)
Allca Cub Bolzano
Cub Vicenza
Flmu-Cub Telecom Italia (nazionale)
Usb Industria Lombardia
Il sindacato è un'altra cosa - opposizione Cgil Puglia
Cobas Comune di Firenze
Coordinamento 3 ottobre (precari scuola) Milano
Usb Lavoro Privato Lecco
Coordinamento Lavoratori Cub Pirelli Bollate
Il sindacato è un'altra cosa - opposizione Cgil Cremona
Cobas P.I. Catania
Cobas Privato Catania
Usb Salerno


Manda la tua adesione a questo appello scrivendo ainfo@coordinamentonoausterity.org
indicando nome, cognome, città, eventuale sindacato o incarico sindacale o organizzazione di appartenenza.
Possono essere mandate anche adesioni di sindacati, rsu/rsa, comitati di lotta.