sabato 30 gennaio 2016
NEOFASCISMO AZIENDALE: articolo di Giorgio Cremaschi
mercoledì 27 gennaio 2016
IL SINDACATO DELLA TERZA REPUBBLICA
lunedì 25 gennaio 2016
riceviamo ed inoltriamo questa lettera in ricordo di un lavoratore
martedì 19 gennaio 2016
domenica 17 gennaio 2016
Non mollare mai! Lo spazio che abbandoniamo verrà occupato dai nostri nemici.
Nell’anniversario dell’assassinio di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht
Il 15 gennaio 1919 Rosa Luxemburg veniva assassinata
a Berlino – insieme a Karl Liebknecht – dalle squadracce paramilitari dei c.d. Freikorps, esecutrici degli ordini del governo socialdemocratico tedesco guidato da F. Ebert e G. Noske, terrorizzati dalla rivoluzione bolscevica e dal tentativo insurrezionale – la rivolta di gennaio che dal 6 al 15 gennaio 1919, su impulso della Lega di Spartaco, aveva infiammato le speranze del proletariato tedesco. Il suo assassinio, e le brutali modalità dello stesso, rimasero impresse nella memoria degli operai e dei proletari che in quegli anni cruciali avevano trovato nella rivoluzionaria polacca una indomita guida. Per lei, come per pochi altri rivoluzionari, la prima guerra mondiale aveva segnato lo spartiacque definitivo, la rottura insanabile, il punto di non ritorno, con la socialdemocrazia, responsabile del massacro – socialdemocrazia in precedenza già fermamente criticata, dalla Luxemburg, nella denuncia del revisionismo di Bernstein e dell’attendismo di Kautski – tanto che già nel 1915, insieme a Liebknecht aveva fondato il Gruppo Internazionale, che sarebbe poi diventato la Lega di Spartaco, e dal dicembre 1918 aveva contribuito alla costituzione del Partito Comunista di Germania. Dopo il periodo delle calunnie staliniane – intellettuale piccolo-borghese, la definì il piccolo padre dei popoli – le è toccato l’oblio e – ancor peggio – per un certo periodo di tempo, le è toccato assurgere ad idolo di tutti gli antileninisti di turno, che ad ogni piè sospinto hanno rammentato le sue critiche al bolscevismo, pur di dar fiato alle trombe antipartito e contro la dittatura del proletariato. Non è questo il luogo per ricostruire il suo apporto critico alle modalità dello sviluppo della rivoluzione russa né il suo contributo alla analisi economica marxista. Ciò che in questa sede ci preme rammentare è che Rosa
Luxemburg è stata - prima di tutto – una comunista che ha individuato nell’organizzazione politica partito – e lo dimostra la sua vita - non solo lo strumento necessario per l’effettiva emancipazione del proletariato bensì l’unico strumento idoneo a risolvere concretamente i problemi che nascono dalla rivoluzione proletaria, prima, durante e dopo la stessa. Nel pieno della dinamica rivoluzionaria russa scriveva che il partito di Lenin : è il solo che abbia capito la legge e il dovere di un partito veramente rivoluzionario e che attraverso la parola d’ordine : tutto il potere nelle mani dei proletari e dei contadini, ha risolto la famosa questione della maggioranza della popolazione che, da sempre, pesa come un incubo sul petto dei socialisti tedeschi. Ed ancora, in ordine alla dittatura socialista, scriveva che la stessa : non può indietreggiare davanti a nessun impiego dell’autorità per prendere o impedire delle misure nell’interesse della collettività, rispondendo agli interessati critici del leninismo, nella consapevolezza dei limiti delle possibilità storiche, che : sarebbe una cosa sovrumana esigere da Lenin e compagni, in simili circostanze, di dare quasi per incanto la migliore democrazia, la dittatura modello del proletariato ed una fiorente società socialista (…) In Russia il problema poteva solo essere posto ma non risolto. E’ in tal senso che l’avvenire appartiene ovunque al bolscevismo. Nel quadro della presentazione – rivolta in particolare alla gioventù – di articoli e documenti storici pubblichiamo, di seguito, un articolo apparso sul Soviet – settimanale della sezione napoletana del Partito Socialista Italiano – nel numero del 26 gennaio 1919 – dal titolo: Nella rossa luce del sacrificio – apparso nella immediatezza dei fatti, sulla morte di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht.
sabato 16 gennaio 2016
La verità sul Nuovo ordine mondiale
giovedì 14 gennaio 2016
Sciopero del personale IESU Firenze
CUB TRASPORTI TOSCANA
Sciopero di 24h del personale IESU Firenze (Trenitalia)
In seguito al mandato assembleare dei lavoratori dell'Impianto Equipaggi Servizio Universale di Firenze, questa OS ha aperto lo stato di agitazione del personale:
· Contro la progressiva erosione della produzione del IESU Firenze,
· Contro le mancanze di personale e l’utilizzo abnorme del lavoro straordinario,
· Contro la compressione dei diritti contrattuali e il peggioramento dell’orario di lavoro,
· Contro le sanzioni disciplinarti a pioggia,
· Per nuove assunzioni e recupero di corretti livelli di organico,
· Per la sicurezza delle lavorazioni,
· Per la corretta fruizione delle ferie,
· Per l’erogazione totale e puntuale dei premi economici previsti,
· Per un futuro di certezza e dignità per il deposito e per i lavoratori IESU Firenze.
Pertanto Proclamiamo uno
SCIOPERO DI TUTTO IL PERSONALE IESU FIRENZE
(Personale di Bordo, Personale di Macchina, Quadri, Personale a terra)
Dalle ore 21.00 del 16.01.2016 alle 21.00 del giorno 17.01.2016.
CUB TRASPORTI TOSCANA
CUB Trasporti Toscana via Guelfa 148r, 50129 Firenze, tel.+fax.055494858, email cub-trasporti@libero.it
mercoledì 13 gennaio 2016
Volantino ALLCA-CUB sul rinnovo del CCNL Gomma-Plastica
I futuri aumenti per il triennio 2019/2021 (aumenti variabili) partiranno sul salario di riferimento di 1844 euro anziché 1906 euro.
martedì 12 gennaio 2016
Riceviamo dai compagni della CUB TRASPORTI questo comunicato di solidarietà che facciamo nostro.
CUB TRASPORTI: COMUNICATO DI SOSTEGNO PER LE 5 LAVORATRICI DELLA COOPERATIVA ONE SERVICE, ALLONTANATE DAL PROPRIO POSTO DI LAVORO PRESSO LA MONTRASIO ITALIA SRL AD AGRATE BRIANZA.
Esprimiamo solidarietà e totale sostegno alle cinque attiviste sindacali iscritte al Si Cobas, allontanate dal proprio posto di lavoro dalla cooperativa One Service, appaltante alla Montrasio Italia srl ad Agrate Brianza.
Laura Verdura, Sonia Grignola, Ana Maria Seclèn, Jessica Sardella e Monica Espinoza, lavoratrici impegnate nel difendere i diritti e la dignità di tutti i colleghi\e, sono state distolte dall'attività lavorativa senza motivazioni e giustificazioni formali.
Tale azione di forza dell’azienda arriva al termine di una lunga vertenza sindacale per il riconoscimento ai lavoratori della One Service, delle condizioni retributive già previste dal Ccnl della logistica.
Infatti nonostante parliamo di settori in cui le situazioni di lavoro e i regimi contrattuali, segnano condizioni di sfruttamento della manodopera fra le più pesanti del panorama nazionale, alcune aziende si rifiutano di riconoscere ogni minimale diritto retributivo e lavorativo, ricorrendo spesso a norme contrattuali ancora più al ribasso, rispetto ai Ccnl di riferimento, reperibili nella giungla della contrattazione Cooperativa.
In tale realtà brutale gli\le attivisti\e sindacali autentici e sinceri, sono spesso colpiti, repressi e sanzionati.
Infatti la totale assenza di tutele in molti tipologie di contratto del mondo cooperativo, consentono alle aziende di castigare i lavoratori senza bisogno di spiegazioni particolari e giustificate.
Tutto ciò è consentito da un regime legislativo che condanna questi lavoratori alla dimensione degli ultimi e dei senza regole ed anche dall’assenso di sigle sindacali interessate alla logica del potere, del tornaconto e delle poltrone.
Di fatto 5 lavoratrici serie e attente, 5 madri di famiglia, sono state “mandate a casa” in modo ingiusto ed indegno di un paese che pretende di definirsi civile.
Di fronte a tale atto vile e sconsiderato, la risposta dei lavoratori e delle lavoratrici di tutti i settori non può che essere solidale, univoca e coesa; il mancato e immediato reintegro delle lavoratrici al proprio posto di lavoro comporterà certamente una radicalizzazione dello scontro sindacale e sociale di cui le aziende interessate saranno pienamente responsabili, a partire dalla prima azione di sciopero dichiarata dai lavoratori della One Service per lunedì 18 Gennaio 2016.
Le istituzioni facciano la loro parte per garantire il reintegro delle lavoratrici e soprattutto si assumano la responsabilità di riformare le vergognose normative di settori come quello Cooperativo e della Logistica, dove si lavora con stipendi da fame e senza tutele alcune.
Segreteria Nazionale CUB TRASPORTI
lunedì 11 gennaio 2016
comunicato donne in lotta No Austerity
domenica 10 gennaio 2016
Riceviamo e postiamo questa testimonianza di Fiorenzo Maghini del settembre 2014, pubblicabile solo oggi, al termine di un lungo iter processuale.
Fiom, se dissenti e scioperi Landini ti espelle
sabato 9 gennaio 2016
COMUNICATO STAMPA SULLA VERTENZA PENNY MARKET
DI DESENZANO DEL GARDA E BORMIOLI DI FIDENZA.
Le cariche della polizia ai lavoratori non fermeranno la lotta!
Dopo 4 giorni di sciopero e presidio permanente di fronte ai cancelli del magazzino Pennymarket di Desenzano del Garda, questa mattina 70 poliziotti sono intervenuti caricando violentemente i lavoratori e sgomberando il presidio.
Il bilancio finale è stato: 6 lavoratori trattenuti in commissariato e rilasciati dopo alcune ore con una notifica d'indagine per reati non commessi e 3 lavoratori feriti a seguito della carica.
Quest'azione da parte della polizia segue l'incontro “farsa” di ieri in prefettura, nel quale il viceprefetto a sostegno dell'azienda ha intimato la cessazione dello sciopero senza l'apertura di una trattativa sindacale immediata con la cooperativa Servizi Associati e la committenza Penny Market.
venerdì 8 gennaio 2016
Solidarietà di classe ai lavoratori AZ Fiber!
martedì 5 gennaio 2016
RICEVO ED INOLTRO QUESTA PETIZIONE DA PARTE DI UN ATTIVISTA CUB DI BOLOGNA
asp bologna : dopo un attesa di anni che si proceda celermente visto la presenza inconfutabile di posti vacanti per oss in pianta organica allo scorrimento della graduatoria oss adb ferma dall'anno 2010.
lunedì 4 gennaio 2016
Accordo di rappresentanza: perché la CUB non lo ha firmato.
Perché la CUB si rifiuta di sottoscrivere il nuovo accordo liberticida di Padroni e Cgil-Cisl-Uil
Significa che questi sindacati non potranno scioperare contro quell’accordo, pena pesanti sanzioni.
Quindi, aderendo al T.U. del 10 gennaio, in cambio della possibilità di partecipare all’elezione della RSU, si baratta la possibilità di esprimere il proprio dissenso esercitando il diritto di sciopero e quindi il conflitto, ovvero la difesa degli interessi dei lavoratori in contrasto con lo sfruttamento del lavoro salariato.