sabato 30 gennaio 2016

NEOFASCISMO AZIENDALE: articolo di Giorgio Cremaschi

ARTICOLO PUBBLICATO DAL  BLOG : LA BOTTEGA DEL BARBIERI di Daniele Barbieri 

Nei luoghi di lavoro l’autoritarismo è strutturale da decenni e quindi difficile spiegare che oggi siamo di fronte a un suo incrudelimento. La precarietà ha poi istituzionalizzato il ricatto intimidatorio: o accetti tutto o sei fuori. Sembrerebbe quindi non necessaria una repressione del dissenso ancora più mirata e organizzata e invece non è così. Nonostante il potere enorme accumulato in questi anni, il sistema delle imprese sente il bisogno di colpire ogni comportamento considerato dannoso per i suoi interessi e così l’autoritarismo padronale sfocia sempre di più in aperto fascismo aziendale.
Prosperano le agenzie investigative che offrono le proprie attività di spionaggio alle imprese perché le utilizzino sui dipendenti. Sulla radio della Confindustria si possono persino ascoltare gli spot pubblicitari di questi Pinkerton italiani, ma naturalmente le aziende non si affidano solo agli enti esterni. Le imprese più sono grandi e più istituiscono proprie funzioni dedicate al controllo dei dipendenti. Sotto questo punto di vista il lavoro di spionaggio è paradossalmente agevolato dalle reti sociali, Facebook Twitter etc, che sono costantemente monitorate da addetti degli uffici personale per controllare l’orientamento dei dipendenti.

mercoledì 27 gennaio 2016

IL SINDACATO DELLA TERZA REPUBBLICA

Un moderno sistema di relazioni industriali. Così si intitola il manifesto neo-corporativo che i sindacati confederali consegnano al padronato per sopravvivere al discredito e all’impotenza generati dalla loro ignoranza e dai loro tradimenti.

Articolo di Alessandro Bartoloni dal sito : LA CITTA’ FUTURA.IT


Il passaggio dalla prima alla seconda repubblica è stato segnato da grandi cambiamenti. Uno di questi è la ridefinizione dei rapporti tra lavoratori e imprenditori per mezzo dei famigerati accordi dei primi anni novanta. Nell’attuale fase storica, che molti descrivono come passaggio dalla seconda alla terza repubblica, non poteva mancare anche la riscrittura di tali relazioni. Siamo appena agli inizi e dalle sprezzanti parole che Squinzi riserva al documento non è detto che il confronto tra sindacati e associazioni padronali vada avanti così come impostato dai confederali. Tutto dipende dall’evoluzione della situazione economica, dai rapporti di forza e dalla lotta di classe. L’inasprimento della crisi o l’eccessiva arrendevolezza da parte dei lavoratori potrebbero suggerire soluzioni diverse, ancor più unilaterali e individualizzanti, “tendenti a vanificare il ruolo della contrattazione, a partire dai contenuti delle leggi”. Tuttavia, leggendo le proposte avanzate dai Cgil, Cisl e Uil nel documento intitolato “Un moderno sistema di relazioni industriali” non c’è da aspettarsi che il peggio da parte di quelli che una volta erano i nostri. La lunga stagione di collusione si conclude col peggior collaborazionismo e il disarmo teorico nell’incapacità di comprendere gli effetti che la riorganizzazione produttiva in atto sta avendo in Italia. Privi dell’autorevolezza per venir posti quali rappresentanti legittimati direttamente dai lavoratori, i confederali cercano nella controparte padronale l’autorità necessaria alla propria sopravvivenza. Non a caso il documento non è stato discusso con i lavoratori ma presentato direttamente alle associazioni imprenditoriali.

lunedì 25 gennaio 2016

riceviamo ed inoltriamo questa lettera in ricordo di un lavoratore

MAURIZIO "PLASMON" VIVE...



Ho conosciuto Maurizio nel 2014, come spesso avviene quando
si entra in un azienda della tipologia di Asp: all'inizio, cambio o fine turno quando ci si  incontra negli spogliatoi e ci si scambia un saluto e qualche chiacchiera. Il suo armadietto era di fronte al mio, con l'adesivo Usb ben in mostra attaccato sopra. Impossibile non notarlo alto,imponente,massiccio,barba e capelli bianchi. Gli argomenti erano prevalentemente i soliti per quelli che come "noi" svolgono un lavoro assistenziale ed è difficile spiegare se non ci sei dentro, il significato di talune terminologie linguistiche ma soprattutto cosa ci sia effettivamente dietro certe frasi, esclamazioni, sfoghi, rabbia, risate, punti di vista e confronti a volte anche aspri tra colleghi sia in reparto che fuori dagli stessi, nello spogliatoio per ES. un luogo classico in cui non di rado  ti ritrovi a fare il punto della giornata lavorativa e a volte anticipi al tuo collega che sta per entrare in turno novità o raccomandazioni.

domenica 17 gennaio 2016

Non mollare mai! Lo spazio che abbandoniamo verrà occupato dai nostri nemici.

Pubblichiamo questo video da Youtube, di Andrea Camilleri, tratto dal film "ITALY LOVE IT OR LEAVE IT".
Crediamo che queste parole esprimano un bellissimo messaggio di lotta da condividere coi nostri lettori.


Nell’anniversario dell’assassinio di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht


Articolo ricevuto dai compagni del Circolo di iniziativa proletaria Giancarlo Landonio
Busto Arsizio - VA


Il 15 gennaio 1919 Rosa Luxemburg veniva assassinata
a Berlino – insieme a Karl Liebknecht – dalle squadracce
paramilitari dei c.d. Freikorps, esecutrici degli
ordini del governo socialdemocratico tedesco guidato da
F. Ebert e G. Noske, terrorizzati dalla rivoluzione bolscevica
e dal tentativo insurrezionale – la rivolta di gennaio
che dal 6 al 15 gennaio 1919, su impulso della Lega di
Spartaco, aveva infiammato le speranze del proletariato
tedesco. Il suo assassinio, e le brutali modalità dello stesso,
rimasero impresse nella memoria degli operai e dei
proletari che in quegli anni cruciali avevano trovato nella
rivoluzionaria polacca una indomita guida.
Per lei, come per pochi altri rivoluzionari, la prima
guerra mondiale aveva segnato lo spartiacque definitivo,
la rottura insanabile, il punto di non ritorno, con la
socialdemocrazia, responsabile del massacro – socialdemocrazia
in precedenza già fermamente criticata, dalla
Luxemburg, nella denuncia del revisionismo di Bernstein
e dell’attendismo di Kautski – tanto che già nel
1915, insieme a Liebknecht aveva fondato il Gruppo Internazionale,
che sarebbe poi diventato la Lega di Spartaco,
e dal dicembre 1918 aveva contribuito alla costituzione
del Partito Comunista di Germania.
Dopo il periodo delle calunnie staliniane – intellettuale
piccolo-borghese, la definì il piccolo padre dei popoli
– le è toccato l’oblio e – ancor peggio – per un certo
periodo di tempo, le è toccato assurgere ad idolo di
tutti gli antileninisti di turno, che ad ogni piè sospinto
hanno rammentato le sue critiche al bolscevismo, pur di
dar fiato alle trombe antipartito e contro la dittatura del
proletariato.
Non è questo il luogo per ricostruire il suo apporto
critico alle modalità dello sviluppo della rivoluzione russa
né il suo contributo alla analisi economica marxista.
Ciò che in questa sede ci preme rammentare è che Rosa
Luxemburg è stata - prima di tutto – una comunista che
ha individuato nell’organizzazione politica partito – e lo
dimostra la sua vita - non solo lo strumento necessario
per l’effettiva emancipazione del proletariato bensì l’unico
strumento idoneo a risolvere concretamente i problemi
che nascono dalla rivoluzione proletaria, prima,
durante e dopo la stessa.
Nel pieno della dinamica rivoluzionaria russa scriveva
che il partito di Lenin : è il solo che abbia capito
la legge e il dovere di un partito veramente rivoluzionario
e che attraverso la parola d’ordine : tutto il potere
nelle mani dei proletari e dei contadini, ha risolto
la famosa questione della maggioranza della popolazione
che, da sempre, pesa come un incubo sul petto
dei socialisti tedeschi. Ed ancora, in ordine alla dittatura
socialista, scriveva che la stessa : non può indietreggiare
davanti a nessun impiego dell’autorità per prendere
o impedire delle misure nell’interesse della collettività,
rispondendo agli interessati critici del leninismo,
nella consapevolezza dei limiti delle possibilità
storiche, che : sarebbe una cosa sovrumana esigere da
Lenin e compagni, in simili circostanze, di dare quasi
per incanto la migliore democrazia, la dittatura modello
del proletariato ed una fiorente società socialista
(…) In Russia il problema poteva solo essere posto ma
non risolto. E’ in tal senso che l’avvenire appartiene
ovunque al bolscevismo.
Nel quadro della presentazione – rivolta in particolare
alla gioventù – di articoli e documenti storici pubblichiamo,
di seguito, un articolo apparso sul Soviet – settimanale
della sezione napoletana del Partito Socialista
Italiano – nel numero del 26 gennaio 1919 – dal titolo:
Nella rossa luce del sacrificio – apparso nella immediatezza
dei fatti, sulla morte di Rosa Luxemburg e Karl
Liebknecht. 

sabato 16 gennaio 2016

La verità sul Nuovo ordine mondiale

Non è crisi: è TRUFFA! E in quanto tale non è una cosa passeggera. VEDIAMO PERCHE’


L’automazione, industriale e dei servizi, da tecnologici macchinari per le produzioni, fino alle casse automatiche che ormai troviamo ai caselli autostradali e nei supermercati, hanno certamente sottratto alla collettività numerosi posti di lavoro. E di questo, ne hanno beneficiato in pochi, ovvero i grandi gruppi industriali, che grazie all’automazione hanno triplicato, quintuplicato, decuplicato – in alcuni settori anche di più – la produttività, riducendo i costi, mentre per i lavoratori le condizioni di lavoro non sono migliorate, e l’orario di lavoro non è diminuito.
Ma il problema non è solo questo. Le grandi aziende hanno spostato le produzioni laddove il costo del lavoro è basso, fenomeno che riguarda non solo le fabbriche, ma un numero sempre più ampio di servizi, per esempio i call center, spostati in nord Africa ed in Albania.

giovedì 14 gennaio 2016

Sciopero del personale IESU Firenze

CUB TRASPORTI TOSCANA

Sciopero di 24h del personale IESU Firenze (Trenitalia)

In seguito al mandato assembleare dei lavoratori dell'Impianto Equipaggi Servizio Universale di Firenze, questa OS ha aperto lo stato di agitazione del personale:

·        Contro la progressiva erosione della produzione del IESU Firenze,
·        Contro le mancanze di personale e l’utilizzo abnorme del lavoro straordinario,
·        Contro la compressione dei diritti contrattuali e il peggioramento dell’orario di lavoro,
·        Contro le sanzioni disciplinarti a pioggia,
·        Per nuove assunzioni e recupero di corretti livelli di organico,
·        Per la sicurezza delle lavorazioni,
·        Per la corretta fruizione delle ferie,
·        Per l’erogazione totale e puntuale dei premi economici previsti,
·        Per un futuro di certezza e dignità per il deposito e per i lavoratori IESU Firenze.

Pertanto Proclamiamo uno

SCIOPERO DI TUTTO IL PERSONALE IESU FIRENZE

(Personale di Bordo, Personale di Macchina, Quadri, Personale a terra)

Dalle ore 21.00 del 16.01.2016 alle 21.00 del giorno 17.01.2016.

CUB TRASPORTI TOSCANA

CUB Trasporti Toscana    via Guelfa 148r, 50129 Firenze,  tel.+fax.055494858, email cub-trasporti@libero.it

mercoledì 13 gennaio 2016

Volantino ALLCA-CUB sul rinnovo del CCNL Gomma-Plastica

RINNOVO CCNL GOMMA-PLASTICA:
DI PLASTICA…E NEMMMENO BUONO DA RICICLARE!

A Dicembre 2015 è stato rinnovato il ccnl sulla falsa riga  di quello dei chimici e cioè a perdere, e con le medesime peculiarità: aumenti ridicoli a liv. F con 30 euro a Gennaio 2017 gli altri 30 + 16 nel 2018, ovviamente lordi!!!!
Inoltre le aziende in stato di crisi avranno la possibilità di far slittare in avanti di tre mesi  gli aumenti previsti per il  2018.
Si sono inventati una sorta di  scala mobile al contrario perché  gli aumenti contrattuali saranno soggetti a verifica anno per anno e se l’inflazione rimane bassa (cosa peraltro già prevista da proiezioni di crescita del paese),  potrebbero anche essere ulteriormente ridotti.  Il dottor  azzeccagarbugli avrebbe fatto meglio.
L’unica certezza e che alla fine di questi 3 anni il potere di acquisto sarà per i lavoratori , inferiore a quello di oggi.
UN'ALTRA rosicata ai possibili aumenti è dovuta all’incremento dell’aliquota del “fondo gomma-plastica”, che passa allo 0,30%, sia a carico delle aziende che dei lavoratori ad esso iscritti, ingrassando le burocrazie dei sindacati confederali e  confindustria.
Vengono dati 2 euro LORDI ,ma dal 2017, a notte per elemosinare i sacrifici , le sofferenze , le malattie dei lavoratori turnisti.
Nel 2016  la giornata  del 4 novembre ,festività soppressa,verrà “monetizzata” .
I futuri aumenti per il triennio 2019/2021 (aumenti variabili)  partiranno sul salario di riferimento  di 1844 euro anziché 1906 euro.
Mercato del lavoro: i contratti a tempo  determinato e quelli  somministrati potranno passare dal 25% al 32% , in pratica nelle aziende del settore se prima i precari erano 1 su 4 adesso si passa a 1 su 3. Un vero aumento, questo si, della precarietà, che sommato al job act porterà le aziende a poter avere più lavoratori precari diretti e indiretti , che salvaguardati.


Questi sono i risultati del modus operandi concertativo e subalterno  di CGIL, CISL e UIL sancito nell’accordo del 10 gennaio 2014 sulla  rappresentanza, di cui nessuno ne parla, a parte alcuni sindacati di base, i mezzi di informazione tacciono ed i sottoscrittori se ne guardano bene dal farlo.
In cambio della legittimazione dei loro apparati sindacali, tentano di mettere alla berlina gli strumenti del conflitto come il diritto di sciopero, il dissenso e le più elementari libertà sindacali.

Siamo passati dalle lotte nelle piazze e nei luoghi di lavoro a  trattative gestite quasi in anonimato  da funzionari sindacali burocrati, senza nemmeno chiamare i lavoratori alla lotta e che anzi hanno perso qualsiasi percezione di come vivono i lavoratori nelle aziende altrimenti non si spiega come mai hanno concluso in fretta e furia un accordo a ribasso con la cessione di alcuni diritti.
 Ma in nome e per conto di chi hanno trattato? e  per ottenere che cosa?!

Respingiamo questo rinnovo(CGILCISLUIL non lo sottopongono neanche al voto dei lavoratori, in tante aziende, lo ritengono cosa fatta) , chiediamo veri aumenti salariali, ridistribuire il lavoro con la riduzione degli orari di lavoro a 35 ore a parità di salario per i giornalieri e a 32 ore per i turnisti; bisogna  togliere a chi lucra sul lavoro per dare a chi LAVORA .

E’  in atto una lotta di classe, rovesciata, quella dei padroni contro i lavoratori e se non la vedete è perché sia i mass-media che i governi, con politici  e sindacati confaziendali , vi  fanno guardare altrove.

Lavoratori state dalla vostra parte, aprite gli occhi, state con la Cub.

Milano 07 Gennaio 2016

A.L.L.C.A.
Associazione Lavoratrici e Lavoratori Chimici-Affini
Confederazione Unitaria di Base
Milano: V.le Lombardia 20 - tel. 02/70631804 fax 02/70602409

www.cub.it - e mail cub.nazionale@tiscali.it -----  allca@cub.it





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martedì 12 gennaio 2016

Riceviamo dai compagni della CUB TRASPORTI questo comunicato di solidarietà che facciamo nostro.

CUB TRASPORTI: COMUNICATO DI SOSTEGNO PER LE 5 LAVORATRICI DELLA COOPERATIVA ONE SERVICE, ALLONTANATE DAL PROPRIO POSTO DI LAVORO PRESSO LA MONTRASIO ITALIA SRL AD AGRATE BRIANZA.

Esprimiamo solidarietà e totale sostegno alle cinque attiviste sindacali iscritte al Si Cobas, allontanate dal proprio posto di lavoro dalla cooperativa One Service, appaltante alla Montrasio Italia srl ad Agrate Brianza.
Laura Verdura, Sonia Grignola, Ana Maria Seclèn, Jessica Sardella e Monica Espinoza, lavoratrici impegnate nel difendere i diritti e la dignità di tutti i colleghi\e, sono state distolte dall'attività lavorativa senza motivazioni e giustificazioni formali.
Tale azione di forza dell’azienda arriva al termine di una lunga vertenza sindacale per il riconoscimento ai lavoratori della One Service, delle condizioni retributive già previste dal Ccnl della logistica.
Infatti nonostante parliamo di settori in cui le situazioni di lavoro e i regimi contrattuali, segnano condizioni di sfruttamento della manodopera fra le più pesanti del panorama nazionale, alcune aziende si rifiutano di riconoscere ogni minimale diritto retributivo e lavorativo, ricorrendo spesso a norme contrattuali ancora più al ribasso, rispetto ai Ccnl di riferimento, reperibili nella giungla della contrattazione Cooperativa.
In tale realtà brutale gli\le attivisti\e sindacali autentici e sinceri, sono spesso colpiti, repressi e sanzionati.
Infatti la totale assenza di tutele in molti tipologie di contratto del mondo cooperativo, consentono alle aziende di castigare i lavoratori senza bisogno di spiegazioni particolari e giustificate.
Tutto ciò è consentito da un regime legislativo che condanna questi lavoratori alla dimensione degli ultimi e dei senza regole ed anche dall’assenso di sigle sindacali interessate alla logica del potere, del tornaconto e delle poltrone.
Di fatto 5 lavoratrici serie e attente, 5 madri di famiglia, sono state “mandate a casa” in modo ingiusto ed indegno di un paese che pretende di definirsi civile.
Di fronte a tale atto vile e sconsiderato, la risposta dei lavoratori e delle lavoratrici di tutti i settori non può che essere solidale, univoca e coesa; il mancato e immediato reintegro delle lavoratrici al proprio posto di lavoro comporterà certamente una radicalizzazione dello scontro sindacale e sociale di cui le aziende interessate saranno pienamente responsabili, a partire dalla prima azione di sciopero dichiarata dai lavoratori della One Service per lunedì 18 Gennaio 2016.
Le istituzioni facciano la loro parte per garantire il reintegro delle lavoratrici e soprattutto si assumano la responsabilità di riformare le vergognose normative di settori come quello Cooperativo e della Logistica, dove si lavora con stipendi da fame e senza tutele alcune.

        Segreteria Nazionale CUB TRASPORTI

lunedì 11 gennaio 2016

comunicato donne in lotta No Austerity

SOLIDARIETA’ ALLE LAVORATRICI DELLA COOPERATIVA ONE SERVICE

Ci risiamo! Ancora una volta il padrone di una cooperativa del settore della logistica reprime in maniera brutale la lotta di un gruppo di lavoratrici che si sono mobilitate per difendere i loro diritti e quelli dei/delle loro compagni/e di lavoro. Una lotta avviata diversi mesi fa, in uno scenario di sfruttamento purtroppo ormai tristemente noto, all’interno di un contesto aziendale, quello delle cooperative, utilizzato esclusivamente per aggirare le regole del mercato del lavoro ai danni dei lavoratori: anche in questo caso i lavoratori (per la maggior parte donne immigrate) hanno vissuto il ricatto della precarietà del posto di lavoro, subendo per diverse volte i cambi fittizi della cooperativa per cui lavorano, con conseguenti mancati scatti di anzianità e adeguamenti contrattuali, oltre a paghe orarie non in linea con il CCNL di riferimento.

domenica 10 gennaio 2016

Riceviamo e postiamo questa testimonianza di Fiorenzo Maghini del settembre 2014, pubblicabile solo oggi, al termine di un lungo iter processuale.

L’AVVENTURA A RITROSO DI UN SINDACALISTA COMUNISTA IN BRIANZA

Nei numeri di Settembre 1992 e Settembre 1993 di NUOVA UNITA’ un certo Giorgio Bergonzoni pubblicava 3 articoli e rispettivamente:
-Le pretese post-moderne del capitalismo brianzolo   Un caso lombardo
-Tanto tuonò che piovve                                    
-Sindacato unico-Sindacato di Classe
Giorgio Bergonzoni è lo pseudonimo del sottoscritto(mi scuso seppur tardivamente con l’eventuale possessore del nome) per celare la mia vera identità alle due realtà nelle quali allora operavo:
1-la MOLTENI SPA di Giussano in prov. di Monza
2-il sindacato CISL di Como.
Dunque mi presento: sono Fiorenzo Maghini e oggi a 60 anni e con quasi 40 di lavoro ( e di lotte sindacali ) grazie a Lady Fornero come tanti altri lavoratori non posso andare in pensione.
Nel maggio del 1992 fui chiamato alla CISL di COMO in qualità di distaccato a tempo pieno ex l.300/70 (Statuto dei Lavoratori ). Da allora e per 15 anni fino al ritorno in fabbrica nel maggio 2007 sono stato completamente immerso nell’attività e nel lavoro sindacale. Per dirla alla GIACOMO LEOPARDI sono stati 15 anni di lavoro “matto e disperatissimo”, ma appassionante e totalizzante, con la Stella Polare dell’interesse e della difesa dei lavoratori che mi ha guidato, trascurando invece le logiche burocratiche, di bottega o verticistiche,-DA COMUNISTA-.

Fiom, se dissenti e scioperi Landini ti espelle

La minoranza interna denuncia: «Atto autoritario e dispotico di Landini. La Fiom chiede l’espulsione di diversi delegati Fca». Nel mirino un delegato di Melfi


di Giulio AF Buratti


Landini e la segreteria Fiom hanno chiesto al comitato centrale dei metalmeccanici della Cgil di non eleggere, su 17 proposte di sostituzione di membri del comitato centrale, un delegato RSA della Fca di Melfi in quanto oggetto di un ricorso alla commissione di garanzia interna da parte di due burocrati Fiom della Basilicata, Molise e nazionale. «Così facendo si è proposto di violare clamorosamente le regole dello statuto che garantiscono pienezza di diritti sino alla condanna in via definitiva nel secondo grado di giudizio – spiegano i componenti del CC dell’opposizione interna, “Il sindacato è un’altra cosa” – quanto accaduto al comitato centrale della fiom di venerdì 8 gennaio «è di una gravità senza precedenti nella storia dei metalmeccanici e dell’intera Cgil».

sabato 9 gennaio 2016

SCIOPERO OGGI RIVOLUZIONE DOMANI...ABBATTIAMO IL CAPITALISMO


COMUNICATO STAMPA SULLA VERTENZA PENNY MARKET

COMUNICATO STAMPA SULLA VERTENZA PENNY MARKET
DI DESENZANO DEL GARDA E BORMIOLI DI FIDENZA.

Le cariche della polizia ai lavoratori non fermeranno la lotta!

Dopo 4 giorni di sciopero e presidio permanente di fronte ai cancelli del magazzino Pennymarket di Desenzano del Garda, questa mattina 70 poliziotti sono intervenuti caricando violentemente i lavoratori e sgomberando il presidio.
Il bilancio finale è stato: 6 lavoratori trattenuti in commissariato e rilasciati dopo alcune ore con una notifica d'indagine per reati non commessi e 3 lavoratori feriti a seguito della carica.
Quest'azione da parte della polizia segue l'incontro “farsa” di ieri in prefettura, nel quale il viceprefetto a sostegno dell'azienda ha intimato la cessazione dello sciopero senza l'apertura di una trattativa sindacale immediata con la cooperativa Servizi Associati e la committenza Penny Market.

venerdì 8 gennaio 2016

Solidarietà di classe ai lavoratori AZ Fiber!

I lavoratori AZ Fiber di Arcene, in lotta ed in presidio permanente davanti ai cancelli dal novembre 2014, sono stati l' altra notte proditoriamente attaccati da “ignoti” (!?), i quali hanno scagliato biglie d' acciaio contro i vetri di un camper del presidio, mandandoli in frantumi. Già nei mesi scorsi vi erano stati attentati di questo genere, tutti rimasti impuniti. I lavoratori dell' azienda, settore della componentistica meccanica, erano stati acquisiti da padroni tedeschi nel 2012, dopo altri mesi di lotta e di presidio per non essere lasciati in strada dal padrone italiano. Come si può ben vedere, cambiano i padroni ma non cambia la musica! Attualmente sono 61 i lavoratori che rischiano di essere gettati nuovamente sul lastrico, dopo che nello scorso dicembre è stato comunicato il licenziamento – causa fallimento aziendale- agli ultimi 30 del gruppo. Ora si attende la sentenza fallimentare da parte del Tribunale di Bergamo; e la FIOM si “augura” che il curatore fallimentare decida per la “continuità lavorativa”, onde poter accedere alla Cassa Integrazione Straordinaria per un anno, in attesa di un “acquirente serio”... Nell' esprimere la nostra piena solidarietà ai lavoratori colpiti dal vile attentato, ci sentiamo così partecipi con essi al punto di invitarli a collegarsi fattivamente col altre realtà della provincia che già sono in lotta ( la metalmeccanica Olifer di Cividate Al Piano, la Arti Grafiche e la DHL di Azzano S.P. , le logistiche SDA e TNT di Stezzano e Grassobbio) onde costituire un “fronte operaio” dal basso che è l'unico in grado di far rimangiare a padroni e governanti le loro politiche di massacro sociale! SOLO LA LOTTA PAGA! NO AI LICENZIAMENTI! LA RISPOSTA ALLA CHIUSURA DELLE FABBRICHE E' L'OCCUPAZIONE DELLE FABBRICHE! SOLO L' UNITA' E L' ORGANIZZAZIONE DEGLI SFRUTTATI CI PERMETTONO DI RESISTERE E VINCERE! 07/01/2016 NO AUSTERITY BERGAMO

martedì 5 gennaio 2016

RICEVO ED INOLTRO QUESTA PETIZIONE DA PARTE DI UN ATTIVISTA CUB DI BOLOGNA

asp bologna : dopo un attesa di anni che si proceda celermente visto la presenza inconfutabile di posti vacanti per oss in pianta organica allo scorrimento della graduatoria oss adb ferma dall'anno 2010.


LEGGETE LA PETIZIONE E FIRMATE GRAZIE 


lunedì 4 gennaio 2016

Accordo di rappresentanza: perché la CUB non lo ha firmato.

SULL’ACCORDO DEL 10 GENNAIO 2014
Perché la CUB si rifiuta di sottoscrivere il nuovo accordo liberticida di Padroni e Cgil-Cisl-Uil 
Il Testo Unico sulla Rappresentanza del 10 gennaio 2014 (conosciuto anche come Accordo del 10 Gennaio) è un accordo stipulato tra Confindustria e Cgil-Cisl-Uil che regola vari aspetti sulla costituzione e le funzioni delle RSU nei luoghi di lavoro andando a modificare, in maniera sostanziale, la disciplina precedentemente elaborata dal Protocollo del 1993. Chi vi aderisce può partecipare alle elezioni della RSU i cui risultati, unitamente ai dati sulle iscrizioni, servono per calcolare i requisiti di rappresentatività dei sindacati.
DOVE STA LA FREGATURA? - Stabilisce che gli accordi sottoscritti tra azienda e maggioranza delle rappresentanze sindacali avranno efficacia generale nei confronti di tutti i lavoratori e che, il contenuto degli stessi, sarà vincolante anche per tutte quelle altre organizzazioni sindacali che, pur non avendo sottoscritto l’accordo aziendale, avranno aderito al Testo Unico per poter partecipare alle elezioni.
Significa che questi sindacati non potranno scioperare contro quell’accordo, pena pesanti sanzioni.
Quindi, aderendo al T.U. del 10 gennaio, in cambio della possibilità di partecipare all’elezione della RSU, si baratta la possibilità di esprimere il proprio dissenso esercitando il diritto di sciopero e quindi il conflitto, ovvero la difesa degli interessi dei lavoratori in contrasto con lo sfruttamento del lavoro salariato.